Numero zero (1998)

 

Il numero "zero" di Ristretti Orizzonti

 

 

Editoriale Parliamone Sani - dentro Prospettiva: lavoro S.O.S. Immigrati Voci da lontano Radiocarcere Dentro e fuori Glossario carcerario Attenti al libro Storie d'evasione Spazio libero Piccoli assurdi I nostri grafici

 

 

Sommario

 

La piuma e il mattone

Sesso: un po’ di verità

Quale diritto alla salute per noi detenuti?

Il lavoro intramurario

S.O.S. Immigrati

Storia di Nabil, la Tunisia, la RAI

1080 ore per imparare l’arte del restauro

Considerazioni di una volontaria in redazione

Le speranze ed i conti di ogni anno

Glossario… carcerario

Attenti al libro: recensioni e consigli di lettura

Scene da un matrimonio... multietnico e antiburocratico

Quando gli extracomunitari eravamo noi

Riflessioni notturne in cella

Logico??

Nascosti dal sipario

Valle Giovani vi saluta

 

 

Così ci siamo presentati ai lettori

 

Dopo tanto silenzio, i detenuti del carcere Due Palazzi di Padova oggi "escono allo scoperto" con un giornale, che si chiama Ristretti Orizzonti e che nasce proprio dal desiderio di "allargare" gli spazi per raccontare pensieri ed esperienze dentro e fuori dal carcere.

Ci sono in altri istituti italiani iniziative analoghe già consolidate, alle quali si affianca il nostro giornale, che offre una possibilità in più a chiunque abbia voglia di scriverci, di collaborare, di aiutarci a trovare un miglior collegamento tra il territorio e l’istituzione penitenziaria.

 

Scrivete alla redazione di Ristretti Orizzonti, casa di reclusione Due Palazzi - N.C., Via Due Palazzi 35/ A, 35136 Padova

Questa è stata la prima redazione del giornale

 

Andrea Andriotto, Luciano Bonafini, Max Canducci, Michele Esposito, Tiziano Fabbian, Guido Galvan, Arjan Goga, Imed Mejeri, Francesco Morelli, Andrea Pausic, Nicola Sansonna, Nabil Tayachi.

 

Coordinamento redazionale

 

Ornella Favero

 

Perché "Ristretti"?

 

A chi sta in carcere il termine e "tristemente" noto. Per chi sta fuori serve invece una spiegazione: " ristretto", nel linguaggio burocratico -carcerario, significa "detenuto". Abbiamo scelto di chiamare così il giornale perché e certo che "dentro" si sta davvero stretti, ma di Queste "ristrettezze" fisiche e spirituali vogliamo cercare di parlare mantenendo viva più che mai l’ironia.

 

Impaginazione grafica

 

Classe IV C Tecnici della Grafica dell’I.P.S. per i servizi "G. Valle" di Padova

Foto di copertina di Paolo Cesselli

 Disegni di Giovanni Bussu

 

 

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