Editoriale

 

 La piuma e il mattone

(ovvero i mattoni della vita carceraria raccontati con la leggerezza delle piume)

 

Ecco un altro giornale scritto in carcere, nato dall’esigenza di scambiare informazioni ed esperienze, sia tra detenuti che con l’esterno.

Siamo agli esordi ed è d’obbligo presentare noi stessi e il metodo con cui ci proponiamo di lavorare.

La redazione è composta da dodici (più o meno) detenuti, una assistente volontaria coordina i lavori.

Prima di tutto vogliamo dare al nostro giornale la vitalità che viene dalle storie vere, raccontate con immediatezza, astenendoci dall’usare un linguaggio burocratico e dal fare retorica.

Un secondo intento è quello di rappresentare la pluralità culturale, sociale ed ideologica, che esiste dentro al carcere come fuori.

Nel rapporto con l’istituzione carceraria, vogliamo evitare le polemiche inutili ma anche l’accettazione passiva ed acritica di tutto quello che avviene nel carcere.

Riconosceremo i meriti che è giusto siano riconosciuti e denunceremo la cose che non vanno: per capire cosa possiamo fare perché vadano meglio.

"Pochi peli sulla lingua" sarà il nostro motto e l’obiettività un imperativo: la sincerità è l’unica forza che abbiamo e non possiamo rinunciarvi!

Però, qui dentro, non c’è soltanto la dimensione comunitaria, ci sono tanti uomini pieni di risorse e sentimenti ed il giornale vuole essere l’occasione che consenta a tutti di "tirare fuori" ciò che solitamente non trova spazio. Anche chi non partecipa alla redazione può scrivere lettere, racconti, poesie, intervenire esprimendo la sua opinione sui temi che verranno trattati.

Ogni numero conterrà una inchiesta su di un problema particolarmente sentito, o di stretta attualità, e poi molte rubriche fisse, che forniranno informazioni dettagliate di cronaca interna dal Due Palazzi, racconteranno le esperienze di cooperative e associazioni che si occupano della questione del lavoro dentro e fuori del carcere, daranno spazio agli extracomunitari e alle loro culture.

Inoltre vi troverete un corposo inserto culturale con racconti, recensioni letterarie e critica televisiva, un "osservatorio oltre il muro" e perfino un glossario di gergo carcerario.

Scoprirete che il carcere alimenta la fantasia e, inaspettatamente, anche l’ironia in chi vi è rinchiuso: sono fonti a cui attingere per vivere meglio, per non cadere nella tristezza e nella noia.

Speriamo vivamente che anche voi non vi annoierete leggendo.

E che, dopo la lettura, sarete ancora così svegli e interessati, da decidere di mandarci subito tutte le vostre critiche.

 

La Redazione

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