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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 19 dicembre 2025
CARCERI
di Mario Serio*
Il Dubbio, 19 dicembre 2025 A chi dubitasse della possibilità di ricondurre la speranza - intesa come aspirazione individuale alla verificazione di circostanze materiali e psicologiche capaci di determinare un miglioramento delle proprie condizioni di vita - alla ampia e generale categoria dei diritti soggettivi potrebbe utilmente venire in soccorso l’esperienza dei diritti dell’antichità. Ed infatti, sin dal diritto romano, la spes costituiva apprezzabile oggetto di diritti, sia in termini di semplice attesa di un evento aleatoriamente (emptio spei) preso in considerazione, sia in termini di concretizzazione di una ragionevole speranza (emptio rei speratae): distinzione sostanzialmente trapassata nell’odierno codice civile, che distingue tra vendita di cosa sperata e vendita di cosa futura. Questa reviviscenza di istituti millenari serve qui lo scopo di munire di un solido fondamento positivo lo stato psicologico di chi nutre, appunto, una speranza.
di Renato Balduzzi
Avvenire, 19 dicembre 2025 Un pessimo tic della scena pubblica italiana è l’attacco alla magistratura quando un suo verdetto viene ritenuto come prodotto “contro” qualche attore della politica. Una lettura che deforma la stessa democrazia. Mi perdoneranno gli abituali lettori, ma la rubrica quindicinale di oggi risente di un crescente disagio: ogni decisione di una qualunque magistratura sgradita a chi sta al potere diventa il pretesto non per (legittime) critiche nel merito ma per attacchi scomposti e smodati alla magistratura nel suo insieme, o ai giudici, siano essi ordinari o amministrativi (ma il problema, ci era stato detto e ripetuto, non erano i pubblici ministeri?). Questi atteggiamenti e comportamenti del mondo politico o di suoi segmenti non sono compatibili con la nostra Costituzione.
di Angela Stella
L’Unità, 19 dicembre 2025 Ha preso il via ufficialmente due giorni fa la campagna di comunicazione per il no al referendum sulla riforma della giustizia, promossa dal Comitato “Giusto Dire No”, quello dell’Anm. La campagna ha esordito sui canali social del Comitato con un contenuto visivo che pone al centro una domanda: “Vorresti giudici che dipendono dalla politica?” A rispondere alla domanda, una cittadina, che esibisce un grande fumetto con la scritta “No” a caratteri cubitali. Messaggio sicuramente performante quello adottato. Tuttavia nel ddl costituzionale su cui saremo chiamati ad esprimerci la prossima primavera non c’è scritto da nessuna parte che i giudici saranno asserviti al Governo di turno. Si tratta di una deduzione da parte dei contrari alla riforma che potremmo annoverare nella categoria della fallacia del pendio scivoloso.
di Quirino Camerlengo
Il Domani, 19 dicembre 2025 Avremo un Csm che diventerà lo spazio in cui i pm saranno ancora di più corporazione, avendo come interlocutori solo i membri laici. Quanto alle derive correntizie e partitocratiche, non cambierà nulla, neanche con il sorteggio, sia per i togati che per i laici. Se fossi un elettore davvero interessato alla separazione delle carriere, mi sentirei molto deluso da questa riforma. Parliamoci chiaro. Tutto nasce dalla volontà di arginare lo strapotere dei pubblici ministeri. Inchieste ad orologeria, fuga di notizie dalle procure, iniziative avventate che sistematicamente coinvolgono esponenti di uno schieramento politico di centrodestra. E, poi, casi giudiziari che mettono in evidenza errori e incompetenze: dal caso Tortora sino a Garlasco.
TERRITORIO
di Luciano Onnis
La Nuova Sardegna, 19 dicembre 2025 Dopo la decisione del Governo scoppia la polemica, l’assessora Laconi: “Stanno trasformando la Sardegna in un’isola-carcere”. La riorganizzazione nazionale del regime di 41-bis accende la polemica in Sardegna, con l’isola che assumerà “un ruolo sproporzionato” nella gestione del cosiddetto carcere duro. Il tema è emerso con forza nella seduta straordinaria della Conferenza Unificata del 18 dicembre, durante la quale il Governo ha illustrato il piano di razionalizzazione degli spazi detentivi destinati ai detenuti sottoposti al regime speciale.
di Gianni Bazzoni
La Nuova Sardegna, 19 dicembre 2025 Nel 1992 arrivarono all’Asinara 154 detenuti per reati di mafia, poi anche Totò Riina. È una storia che si ripete. Dall’Asinara fino a oggi. Dal 1992 quando il regime penitenziario 41bis è stato introdotto come misura straordinaria per contrastare la criminalità organizzata. In particolare l’isola che ricade nel territorio comunale di Porto Torres che aveva in quel periodo dismesso le strutture di Fornelli - temutissime dai capi della criminalità organizzata - venne rimessa al centro della lotta alla mafia. Dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il supercarcere venne riaperto a pieno regime per accogliere appunto i 41bis. Fu il primo passo per sperimentare l’efficacia degli strumenti ritenuti necessari per interrompere i collegamenti tra i detenuti mafiosi e le organizzazioni esterne.
parmatoday.it, 19 dicembre 2025 Dodici edizioni in serre diverse sedi sperse sul territorio dell’Emilia-Romagna; 128 persone coinvolte, 27 donne e 101 uomini, delle quali ben 75 hanno portato a termine il percorso formativo con successo. Sono i numeri che riassumono l’attività di Pro.Digi, il progetto di formazione digitale rivolto alle persone in esecuzione penale, o sottoposte a misure di comunità, selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale - Impresa sociale, e promosso da Aeca (capofila), Cefal Emilia-Romagna e Ciofs Fp Emilia-Romagna Ets.
di Stella Bonfrisco
Il Resto del Carlino, 19 dicembre 2025 Il giovane indiano con problemi psichiatrici era stato arrestato per un furto di bicicletta a Piacenza. Il monito del Garante regionale dei detenuti: “La struttura di Reggio è un’eccellenza, interroghiamoci tutti”. Si è tolto la vita a 24 anni, alle 17 dello scorso martedì, nella Rems - residenza esecuzione misure di sicurezza, che fa capo all’Ausl - di via Montessori. Il giovane, di origine indiana, si chiamava Shekhawat Manvendra Sing. Si tratta del primo caso che accade in regione a un paziente costretto in misura di sicurezza giudiziaria, nell’unica Rems presente in Emilia-Romagna.
di Giulia Ghirardi
fanpage.it, 19 dicembre 2025 Il trasferimento “temporaneo” di circa 140 detenuti al carcere di Bollate potrebbe compromettere il suo modello rieducativo. Ecco cosa sta succedendo. Negli ultimi vent’anni il carcere di Bollate si è affermato come l’eccezione che conferma la regola: un istituto capace di mettere al centro la rieducazione della persona, il lavoro e la responsabilizzazione dei detenuti. Un vero e proprio modello virtuoso capace di puntare alla funzione rieducativa che dovrebbe essere sottesa alla detenzione, evitando di concepire la pena come puro contenimento. Oggi, però, questo modello potrebbe essere a rischio.
ilmediterraneo24.it, 19 dicembre 2025 Il progetto “Ortis 2.0” si conclude il 31 dicembre. L’associazione Un Nuovo Giorno chiede una proroga al Dipartimento Famiglia della Regione Sicilia per evitare il rientro in carcere degli ospiti e garantire la continuità di un percorso di reinserimento sociale. Novanta persone detenute, in quasi quattro anni, hanno avuto la possibilità di abitare insieme ad altri, fare attività di volontariato e tirocini lavorativi per il reinserimento sociale a fine pena. Tutto questo è stato possibile grazie, alla nascita dell’Housing Sociale per le persone detenute in esecuzione di pena esterna, realizzato con il progetto “Ortis 2.0” in continuità con il progetto “Ortis L’orto della spazzina” che, adesso il 31 dicembre si conclude.
di Michela Offredi
L’Eco di Bergamo, 19 dicembre 2025 Vent’anni di giustizia riparativa, tra riconoscimenti e prospettive: il 2025 è stato un anno speciale per InConTra ets - Centro di giustizia riparativa e mediazione umanistica studi ricerche e pratiche, conclusosi con il “Premio Bergamo Terra del Volontariato” nella categoria Associazioni socie Csv e assegnato in occasione dell’evento finale degli Stati generali del volontariato bergamasco 2025 di Csv Bergamo. La storia di InConTra inizia “quando l’intuizione del cappellano del carcere di allora don Virgilio Balducchi porta alla creazione, in seno alla Caritas bergamasca e con un gruppo di 12 volontari, di un Centro di giustizia riparativa di Bergamo per gli adulti”, ricorda il vicepresidente Filippo Vanoncini. Nasce così uno spazio capace di affrontare i conflitti mettendo al centro le persone, non solo le procedure.
di Riccardo Liguori
lavoce.it, 19 dicembre 2025 Una delegazione della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve si è recata, dal 2 al 4 dicembre, in Sardegna, a Tempio Pausania (Ss), per studiare da vicino una delle esperienze più significative di Giustizia riparativa (Gr) in Italia. Una tappa importante del progetto “Semi di Carità” della Caritas perugina inerente all’ambito della Gr, finanziato dalla Cei fondo 8xmille, dopo le precedenti visite compiute a Trento, Bolzano e Lecco tra ottobre e novembre 2025. A Tempio Pausania, Sveva Stancati, delegata del Comune di Perugia alla Consulta nazionale per la Gr, Fabiana Cruciani, dirigente scolastica dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale Itts “A. Volta” di Perugia, don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, con i suoi collaboratori Alfonso Dragone Silvia Bagnarelli e Sara Capponi ...
di Ludovica Brognoli
Corriere di Bologna, 19 dicembre 2025 “Il territorio deve aiutare il carcere: per il bene e la sicurezza di tutti. Qualche volta prevale un’illusoria, ignorante e pericolosa idea: quella per cui invece bisogna alzare i muri e chiudere a tripla mandata. Il carcere deve essere aiutato a fare quello che deve fare, rieducare, guardare al futuro”. Sono le parole con cui il presidente della Cei, Matteo Zuppi, è intervenuto in occasione dell’inaugurazione di una nuova palestra all’interno del carcere minorile del Pratello: un luogo dedicato allo sport, completo di attrezzi, per circuiti funzionali, training individuali e preparazione atletica, che sarà dedicato ai giovani adulti detenuti e ai minori.
di Angelica Malvatani
Il Resto del Carlino, 19 dicembre 2025 È una iniziativa nazionale che si tiene in 56 istituti di pena d’Italia e si rinnova da 12 anni, a Fermo è stato un appuntamento indimenticabile grazie alla partecipazione di chef e attori. Il pranzo di Natale è il momento dell’accoglienza per eccellenza, uno spazio di condivisione, un’esperienza di sentimenti e di emozioni. Tra le mura di un carcere lo è ancora di più, ieri alla casa di reclusione di Fermo c’era il pranzo delle grandi occasioni, firmato dagli chef stellati de Il tiglio, Enrico Mazzaroni e Sabrina Tuzi, in cucina fianco a fianco con i detenuti.
di Elisabetta Soglio
Corriere della Sera, 19 dicembre 2025 A meno di una settimana dall’incendio che ha fatto chiudere un intero raggio di San Vittore, con 250 detenuti trasferiti in una notte, sarà il cardinale Josè Tolentino de Mendonça in rappresentanza della Santa Sede a inaugurare il 19 dicembre proprio davanti al carcere milanese la prima “Porta della Speranza” tra le dieci analoghe che saranno aperte davanti ad altrettanti istituti in Italia e in Portogallo. Doveva essere già in sé un simbolo di positività e volontà di ripartenza, ma ora lo sarà cento volte di più: a meno di una settimana dall’incendio che ha fatto chiudere un intero raggio di San Vittore, con 250 detenuti trasferiti in una sola notte e miracolosamente neanche un intossicato né un ferito, è proprio a San Vittore che una delegazione della Santa Sede arriva alle 16 di venerdì 19 dicembre ...
di Ilaria Giaccone
Il Manifesto, 19 dicembre 2025 L’installazione permanente di Eugenio Tibaldi nella Casa circondariale femminile. Un’iniziativa promossa, in occasione del Giubileo, dalla Fondazione Severino e la Fondazione Pastificio Cerere, con il patrocinio del Dicastero per la cultura e l’educazione della santa Sede e del ministero della Giustizia. In occasione del Giubileo, la Fondazione Severino e la Fondazione Pastificio Cerere, che dal 2022 collaborano per far entrare l’arte contemporanea negli istituti penitenziari italiani, hanno deciso di varcare la soglia anche della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia “Germana Stefanini” di Roma con un importante e complesso progetto artistico patrocinato dal Dicastero per la cultura e l’educazione della santa Sede e dal ministero della Giustizia.
di Nicoletta Verna
La Stampa, 19 dicembre 2025 Il pluralismo è limitato nel digitale perché le piattaforme sono gestite da pochi grandi gruppi privati. Parlare di libertà di espressione, e di libertà tout court, ci pone di fronte a un nodo sostanziale. La libertà è un diritto, ovviamente, ma è anche un dovere. È una responsabilità, una scelta etica, un compito. Ce lo ricorda, fra i molti, Kant, che nella sua filosofia morale ripone la libertà nelle nostre motivazioni ad agire, ovvero nella decisione non forzata di obbedire alla legge di cui noi stessi siamo autori. Essere liberi significa in un certo senso dover essere liberi, cioè agire secondo il dovere morale o quello che Hans Jonas definirà principio di responsabilità: ogni gesto dell’uomo deve prendere in considerazione le conseguenze future delle sue scelte e dei suoi atti, in vista del bene comune.
di Gian Antonio Stella
Corriere della Sera, 19 dicembre 2025 L’esecutivo ha varato nella manovra un “gioco” nuovo di zecca. Stavolta per finanziare Olimpiadi e Coni. “Io ho il vizio della coerenza!”, ha tuonato mercoledì in Senato la premier Giorgia Meloni. Immaginatevi quanto sarà indispettita contro la Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia (un’omonima?) che quand’era all’opposizione urlava contro Renzi reo di “continuare a far cassa col gioco d’azzardo” il che “significa guadagnare oggi dei soldi facili, ma pagare domani dei costi sociali altissimi”. E sferzava: “Possiamo trattare il gioco d’azzardo come le sigarette? Possiamo vietare la pubblicità del gioco d’azzardo? Possiamo scrivere come facciamo sui pacchetti di sigarette che il fumo provoca il cancro e che le slot machine e il gioco d’azzardo producono miseria, povertà, droga, suicidio?”.
di Luca Grandicelli
Il Fatto Quotidiano, 19 dicembre 2025 Nel dibattito italiano delle ultime settimane è spesso sembrato che la proposta di legge del Senatore Graziano Delrio sia piovuta dal cielo in un cortile ben recintato da un folto gruppo di riformisti del Partito Democratico. Molti infatti hanno sostenuto la tesi per la quale tale ddl sia mezzo propedeutico a predisporre un piano di convergenza concettuale tra antisemitismo e antisionismo, sebbene il punto non sia assolutamente accademico, quanto piuttosto politico: nessuno sembra infatti voler constatare il rischio concreto che la nostra democrazia si doti di uno strumento capace di comprimere le libertà fondamentali nel nome della lotta all’antisemitismo. Un rischio, peraltro, già verificatosi altrove, documentato e misurabile, che oggi torna a bussare alla porta del Parlamento forte della ...
di Luciana Cimino
Il Manifesto, 19 dicembre 2025 Nella Giornata internazionale dei lavoratori migranti e delle loro famiglie, anche il Cnel presieduto da Renato Brunetta avvisa il governo: gli immigrati sono irrinunciabili. Il rapporto sulle migrazioni 2025 del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, “Conoscere per includere” ha evidenziato la funzione di “ammortizzatore” del progressivo calo della popolazione autoctona delle migrazioni. Spiega l’indagine statistico-demografica realizzata con l’Organismo nazionale di coordinamento per le politiche di integrazione (Onc) che i cittadini di origine straniera, oltre a fungere da “leva demografica”, hanno un ruolo anche nella tenuta economica del paese, grazie alla presenza di una forte componente giovane e in età attiva.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 19 dicembre 2025 Alle istituzioni europee basta una sola riunione per trovare l’accordo sui “Paesi sicuri”. In Italia le partite su centri in Albania e referendum sulla riforma della magistratura si possono incrociare a inizio 2026. A Strasburgo si fanno le ore piccole oppure ci si sveglia presto pur di accelerare la corsa allo smantellamento del diritto d’asilo. Tra mercoledì e giovedì, intorno all’una di notte, i negoziatori di Parlamento, Commissione e Consiglio hanno concluso l’accordo per introdurre nei nuovi regolamenti il concetto di “paese terzo sicuro”: ci è voluta una sola riunione, praticamente un record. Ieri mattina l’intesa è arrivata con analoga rapidità sui “paesi di origine sicuri”, sia sulla lista comune che sulle modifiche legislative per ampliarne la definizione.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 19 dicembre 2025 C’è uno spettro che si aggira per i corridoi di Bruxelles, ed è quello della vecchia, cara “guerra alla droga”. Lo si capisce leggendo i documenti presentati lo scorso 4 dicembre dalla Commissione europea. Sulla carta si chiama nuova “Strategia antidroga dell’Ue”, ma a guardarla bene sembra più un bollettino di guerra che un documento di politica sociale e sanitaria. Un cambio di passo netto rispetto al passato che sta facendo discutere. L’International drug policy consortium (Idcp), insieme a 83 organizzazioni della società civile, tra cui diverse italiane come Forum droghe, Lila e l’Associazione Luca Coscioni, hanno scritto la settimana scorsa al Consiglio dell’Unione europea chiedendo modifiche sostanziali prima dell’adozione finale. Il problema è chiaro: la nuova strategia sposta l’asse dalla salute alla sicurezza ...
di Giacomo Gambassi
Avvenire, 19 dicembre 2025 La gente chiede pace e i governanti aumentano le spese militari. “Mentre al male si grida “basta”, alla pace si sussurra “per sempre”. Ed è un grido contro il clima bellicistico e le derive “guerrafondaie” che contaminano le nazioni quello che si alza da Leone XIV. Ma è anche un invito al coraggio della fiducia che vince la paura. Perché “la pace esiste, vuole abitarci”, assicura il Papa. Anche in “un tempo di destabilizzazione e di conflitti”. Un tempo, ammonisce il Pontefice, che non considera “scandaloso” che “si faccia la guerra per raggiungere la pace”. Un tempo che ritiene “una colpa il fatto che non ci si prepari abbastanza alla guerra, a reagire agli attacchi, a rispondere alle violenze”. Un tempo in cui si giustifica la folle corsa al riarmo con la scusa del nemico, in cui a scuola e sui media si lanciano ...
di Roberta Zunini
Il Fatto Quotidiano, 19 dicembre 2025 Secondo i giudici, l’agenzia di sorveglianza delle frontiere assistette al respingimento da parte delle autorità greche di un gruppo di persone sbarcate a Samos, alle quali fu impedito di presentare domanda d’asilo. La Corte di giustizia dell’Ue ha stabilito che Frontex, l’agenzia di sorveglianza delle frontiere, è stata coinvolta nell’espulsione illegale di un profugo siriano. Questa sentenza segna una svolta nella responsabilità dell’istituzione.
di Massimo Gaggi
Corriere della Sera, 19 dicembre 2025 Il richiamo alla sicurezza nazionale è fondato: anche se non nei numeri citati dal presidente, la strage di americani è reale. Tre giorni fa Donald Trump ha dichiarato il fentanyl arma di distruzione di massa in un ordine esecutivo che definisce il potente anestetico e antidolorifico usato in medicina ma sfruttato da oltre dieci anni dai narcotrafficanti come droga potente e micidiale che ha ucciso centinaia di migliaia di americani, “più vicino a un’arma chimica che a un narcotico”. Nell’intervento del presidente troviamo vari connotati critici del suo stile di governo. Intanto il ricorso continuo e in tutti i campi a ordini presidenziali, spesso scavalcando il Congresso: in 10 mesi ne ha già emessi 222, più dei 220 da lui firmati nei quattro anni del primo mandato e molto più di tutti i suoi predecessori.
di Silvia Giagnoni
Il Manifesto, 19 dicembre 2025 Keri Watson è una donna con una visione. Prima di entrare nel mondo accademico, e soprattutto prima di tornare nella sua nativa Florida, ha lavorato come chef personale di Francis Ford Coppola. “Soup lady” la chiamava il regista italoamericano, e così è accreditata nel cast di The Rainmaker (1997). Poi la decisione di dedicarsi allo studio e alla famiglia, cambiare vita. DAL 2014, Watson insegna storia dell’arte guidato presso la University of Central Florida, tra le più frequentate università pubbliche negli Stati uniti. Qualche mese dopo, la professoressa si trova ad Atlanta per una conferenza, sta seguendo un panel sulla prison education, quando viene mostrato un autoritratto fatto proprio da uno degli studenti che aveva avuto mentre insegnava nelle carceri con l’Alabama Prison Arts + Education Project.
DOCUMENTI
Articolo. "Fare giornalismo dentro le carceri", di Francesco Berto
Articolo. "Il caso Morabito dinanzi alla Corte EDU. Tra censure e obiter dicta", di Biagio Borretti
"Cronisti in Opera". Periodico dal carcere di Milano Opera, anno 3, numero 4, dicembre 2025
"Astrolabio". Il giornale del carcere di Ferrara, anno anno 19, numero 28, dicembre 2025
Video Telepadova 7 Gold: "Panettone della Carità e della Speranza", di Alessandra Mercanzin
CASSETTA DEGLI ATTREZZI
Statistiche: suicidi, morti per malattia, cause da accertare (aggiornamento al 19 dicembre 2025)
APPUNTAMENTI
"Non giudicare!", XI Congresso di Nessuno Tocchi Caino (Milano, fino al 20 dicembre 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 21 dicembre 2025
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