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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 18 dicembre 2025

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 18 dicembre 2025

Non sono solo numeri, sono corpi. Corpi ammassati, uno sopra l’altro, in spazi pensati per una persona e abitati da tre. Se c’è una cifra che dovete tenere a mente, non è quella fredda dei comunicati stampa ministeriali, ma quella che emerge dalla realtà nuda e cruda dei bracci: 137,86%. È questo il tasso reale di affollamento nelle carceri italiane di metà dicembre. Una percentuale che non racconta solo un “disagio”, ma certifica una tortura di Stato silenziosa, quotidiana, burocratizzata. Siamo andati a guardare dentro i dati, quelli veri, quelli che il sito sovraffollamentocarcerario.it aggiorna con la costanza di un bollettino di guerra. Parliamo di un progetto curato da Marco Dalla Stella, giornalista specializzato in dati. E la guerra, lì dentro, è contro lo spazio fisico.

 

di Daniela Loffredo

labottegadellefilosofie.it, 18 dicembre 2025 Il sovraffollamento delle carceri e la condizione dei detenuti in Italia sono temi che non portano voti, l’argomento non è toccato molto dal panorama politico, per una serie di motivi. Innanzitutto è una realtà che sembra lontana, poi non è tema caro alla “pancia” del popolo e, inoltre, probabilmente stonerebbe come slogan, non funzionerebbe. Tutti, però, sono a conoscenza della gravità della situazione, sono a conoscenza delle condizioni atroci in cui vivono i detenuti, molto lontane dal concetto di umanità, dal concetto di dignità. Il rilievo costituzionale della dignità della persona umana impedisce, però, di considerare il carcere come luogo in cui vige un regime di extraterritorialità rispetto alle garanzie fondamentali assicurate dallo Stato, e la stessa legge prevede una serie di garanzie per il detenuto.

 

di Luigi Manconi

L’Unità, 18 dicembre 2025 In un articolo della bravissima Angela Stella sull’Unità del 16 u.s. leggo la seguente citazione delle parole pronunciate dal viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto: “Provvedimenti come amnistia e condono delle pene generano percentuali altissime di recidiva che arrivano fino all’87%”. Trasecolo. I dati di realtà, accertati su base scientifica, sono di tutt’altra natura. Gli effetti sulla recidiva dell’ultimo provvedimento di clemenza, approvato dal Parlamento italiano (l’indulto del 2006) vanno in una direzione ben diversa. Secondo la ricerca commissionata dal Ministero della giustizia all’Università di Torino, curata dal professor Giovanni Torrente, degli oltre 27 mila detenuti scarcerati nei mesi successivi all’approvazione dell’indulto, solo il 33,92% era rientrato in carcere cinque anni dopo, a fronte di un dato generale che vede intorno al 68,7% la percentuale di recidiva ordinaria: quella registrata tra quanti scontano interamente la propria pena in cella.

 

di Adriano Sansa*

Famiglia Cristiana, 18 dicembre 2025 Anche se fosse uno solo, sarebbe una vergogna per il nostro Paese. Ma il carcere di Sollicciano, con la muffa, le cimici, l’acqua che allaga il pavimento, il personale stremato è uno dei tanti. Così come i suicidi portati a compimento o tentati riguardano diversi stabilimenti. Tuttavia, pare che la cosa ci lasci per lo più indifferenti, come dimostra la durata di questa gravissima situazione: quasi ci fossero alcuni mali per noi invincibili, sempre i medesimi, l’evasione fiscale, gli infortuni sul lavoro, la corruzione.

 

9colonne.it, 18 dicembre 2025 Quello dell’adolescenza è “un tema di cui la politica farebbe molto bene ad occuparsi. Ormai ci occupiamo di questo tema solo quando succedono fatti tragici, che magari attirano l’attenzione, l’opinione pubblica, ci si scandalizza, ma non ci si interroga mai su che cosa bisogna fare, come coinvolgere, come stare vicino a questi ragazzi che vivono in un mondo oggettivamente e incredibilmente complicato e difficile”. Così Sandra Zampa, senatrice Pd, che ha promosso a Palazzo Madama la presentazione del libro “Anatroccoli brutti e cattivi? Esperienze e riflessioni sulle adolescenze difficili”, di Gerolamo Spreafico e Franca Taverna.

 

csvlombardia.it, 18 dicembre 2025 È stato rinnovato a Roma il protocollo d’intesa tra CSVnet - l’associazione nazionale dei 49 Centri di servizio per il volontariato (Csv) - e la Conferenza nazionale volontariato giustizia (Cnvg), che riunisce le realtà impegnate quotidianamente nel sostegno alle persone detenute, in misura di comunità, in messa alla prova o in percorsi di giustizia riparativa. Il rinnovo dell’accordo, firmato dalle presidenti Chiara Tommasini (CSVnet) e Ornella Favero (Cnvg), dà continuità alla collaborazione avviata nel 2023 e rafforza il lavoro comune per la promozione di cittadinanza attiva, la costruzione di reti territoriali e la valorizzazione del ruolo del volontariato nel reinserimento sociale delle persone che hanno avuto esperienze di detenzione.

 

di Maria Chiara Niccolai*

Avvenire, 18 dicembre 2025 Il 14 dicembre il Seac - Coordinamento enti e associazioni di volontariato penitenziario - ha partecipato al Giubileo delle persone detenute, portando in san Pietro l’abbraccio, le domande, le attese dei volontari e degli uomini e delle donne private della libertà personale che incontriamo ogni giorno negli istituti di pena. Immagini, gesti, sguardi hanno lasciato in noi un segno profondo e continuano ad interpellarci. Come pure ci chiamano a una profonda riflessione le parole di papa Leone, e il suo invito a una attesa fiduciosa: “qualcosa di bello e di gioioso accadrà”.

 

L’Unità, 18 dicembre 2025 Un calendario pensato per il mondo del carcere, per i detenuti, per chi lavora in una istituzione totale, per il volontariato che cerca di dare senso ai principi della Costituzione. A idearlo e realizzarlo la Società della Ragione con il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, la Fondazione Michelucci e l’Archivio Margara, che ieri l’hanno presentato ai detenuti di Sollicciano a Firenze. In copertina il titolo Controcorrente. Tra le pagine i dodici articoli della Costituzione -uno per ogni mese- significativi per le garanzie dei diritti e delle libertà: a cominciare ovviamente dall’articolo 27, platealmente e quotidianamente calpestato nelle nostre prigioni. Gli articoli sono riportati anche in inglese e in arabo per renderli più facilmente comprensibili ai tantissimi reclusi stranieri.

 

di Giuliano Foschini

La Repubblica, 18 dicembre 2025 Il referendum costituzionale sulla riforma della giustizia voluta dal governo Meloni potrebbe tenersi domenica 1 marzo. È la data che l’esecutivo sta valutando come la più probabile, anche se formalmente il perimetro resta quello che va dal primo al 15 marzo. Un’ipotesi che da settimane gira a Chigi ed è stata esplicitamente evocata dal leader della Lega Matteo Salvini nel corso della cena natalizia con i gruppi parlamentari del Carroccio. “Dipende dalle procedure della Cassazione ma il primo è la data più probabile”, ha detto.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 18 dicembre 2025 Intervista a Mimmo Passione, secondo il quale “non c’è alcuna contraddizione tra l’essere di sinistra e la riforma che ora è al vaglio referendario, la cui genesi non appartiene alla destra ma è, invece, il naturale compimento costituzionale dell’art. 111.”

 

di Fabrizio Federici

L’Opinione, 18 dicembre 2025 Nel dibattito sulla stabilizzazione del personale assunto coi fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, un dato rischia di passare inosservato, pur essendo decisivo: il Ministero della Giustizia prevede l’assunzione di circa 6.000 lavoratori precari, di cui ben 5.200 collocati nell’Area III, quella dei funzionari. Numeri che, da soli, basterebbero a chiudere ogni polemica sulla possibilità o meno di assorbire integralmente una platea molto più ridotta: i funzionari tecnici di amministrazione, che oggi sono solo 800 circa su tutto il territorio nazionale. Si tratta di una categoria selezionata tramite concorso pubblico, inserita stabilmente negli uffici giudiziari e chiamata a svolgere funzioni amministrative qualificate, analoghe a quelle dei funzionari di ruolo.

 

di Andrea Oleandri*

L’Unità, 18 dicembre 2025 Nella legge di delegazione europea approvata dalla Camera il governo ha recepito la direttiva Ue che tutela le Slapp transfrontaliere, ma non ha sfruttato l’occasione per intervenire anche sulle azioni legali interne, che sono la maggior parte e con il maggiore impatto negativo sulla libertà di espressione. Senza una legge nazionale organica si rischia di legittimare di fatto le cause temerarie, lasciando intatto il loro potere intimidatorio. Il 3 dicembre 2025 la Camera dei Deputati ha approvato la legge di delegazione europea per recepire, tra le altre cose, la Direttiva UE sulle Slapp (Strategic Lawsuits Against Public Participation), per cui sull’Italia pendeva un impegno che sarebbe scaduto il 7 maggio 2026.

 

di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 18 dicembre 2025 Il presupposto per procedere in assenza dell’imputato ritenendo che si sia sottratto volontariamente alla conoscenza della pendenza del processo non è integrato automaticamente dall’assenza di contatti col difensore che ha nominato. La Corte di cassazione penale - con la sentenza n. 40489/2025 - ha accolto il ricorso dell’imputato che chiedeva la rescissione del giudicato in quanto la notifica dell’atto di citazione in giudizio era stata effettuata presso il difensore di fiducia nominato durante le indagini preliminari e indicato come domiciliatario, ma che precedentemente alla prima udienza aveva rinunciato al mandato sottolineando di non aver avuto mai più contatti con la persona assistita e di non conoscerne la dimora.

 

piacenzasera.it, 18 dicembre 2025 Un detenuto di 24 anni, di origine indiana, si è suicidato nel pomeriggio del 16 dicembre nella Rems di Reggio Emilia. È il primo caso di questo genere in Emilia-Romagna. Il giovane era stato arrestato e incarcerato a Piacenza per furto di una bicicletta e resistenza a pubblico ufficiale. A riferire l’accaduto è il Garante regionale per i detenuti, Roberto Cavalieri. Gli operatori sanitari si sono tutti adoperati per sostenere gli altri pazienti della struttura.

 

di Enrico Fresu

L’Unione Sarda, 18 dicembre 2025 La presidente della Regione contro l’ipotesi di trasformazione in carcere di massima sicurezza: “Inaccettabile”. “L’ipotesi che il carcere venga svuotato e ristrutturato per ottenere una struttura destinata esclusivamente ai detenuti sottoposti al regime del 41-bis è concreta ed imminente. Se confermata, sarebbe una scelta gravissima per Nuoro e per l’intero territorio”. La presidente della Regione, Alessandra Todde, si mette nella scia della preoccupazione del vescovo di Nuoro, monsignor Antonello Mura, in relazione al carcere di Badu e Carros: stando a quanto trapelato il penitenziario barbaricino potrebbe essere svuotato per “accogliere” solo detenuti in regime di massima sicurezza. Mafiosi e terroristi, quindi, come i 92 destinati al braccio di imminente inaugurazione nel carcere di Uta.

 

di Francesco Viviani

triesteallnews.it, 18 dicembre 2025 C’è qualcosa di profondamente ottocentesco, e non nel senso buono, nel fatto che a Trieste il carcere stia appiccicato al tribunale come una sacrestia all’altare. È una concezione austroungarica, figlia di un’epoca in cui giustizia, pena e redenzione dovevano condividere lo stesso corridoio, possibilmente sotto lo stesso sguardo morale. Una visione che oggi sopravvive più per inerzia che per ragione, e che continua a produrre effetti paradossali: logistici, simbolici, talvolta grotteschi. E, come si è visto, anche pericolosi. Il complesso del Coroneo, nel cuore della città, racconta questa storia meglio di qualsiasi trattato di architettura penitenziaria. Il tribunale a pochi metri, il carcere addossato, la città intorno che preme. Una giustizia che non si limita ad amministrare, ma occupa spazio ...

 

ansa.it, 18 dicembre 2025

Burla, “la tanto proclamata sicurezza ha le sue falle”. “Inasprire le pene, creare nuovi reati, inserire sempre più stringenti ostatività alle misure alternative di esecuzione delle condanne e alle pene sostitutive, hanno avuto il solo risultato di incrementare il numero di persone ristrette in carcere anche per reati che certamente non destano particolare allarme sociale, mantenendo però la stessa pianta organica degli appartenenti alla polizia penitenziaria e alle altre aree”. Lo scrive in una nota il Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Trieste Elisabetta Burla che invita a “una riflessione seria e non per slogan”. Ricordando l’evasione dalla casa circondariale di Trieste una delle tre verificatesi nell’ultima settimana in Italia, Burla sottolinea che “la tanto proclamata sicurezza, evidentemente, ha le sue falle”.

 

iltquotidiano.it, 18 dicembre 2025 Qui i detenuti potranno incontrare i propri compagni e le proprie compagne. Alla Casa circondariale di Trento apre la stanza dell’affettività. Uno spazio dedicato ai colloqui intimi tra le persone detenute e i loro partner, realizzato dall’amministrazione penitenziaria con il sostegno della Conferenza e sostenuto dalla Conferenza regionale volontariato giustizia Trentino Alto Adige Sudtirol. Il progetto è stato promosso e accompagnato dalla direzione dell’istituto, guidata da Annarita Nuzzaci, che ha seguito l’intero percorso fino alla sua concretizzazione: rendendo possibile la traduzione operativa di un importante principio di diritto. Un progetto che nasce in risposta alla sentenza n. 10/2024 della Corte Costituzionale, che riconosce il diritto all’affettività come parte fondamentale della dignità delle persone ...

 

di Ilaria Donati La Ragione, 18 dicembre 2025 Parla Maria Mancarella, Garante dei diritti dei detenuti. A Lecce, quello che per anni era stato definito un carcere modello è oggi un istituto in sofferenza profonda. Per Maria Mancarella, garante dei Diritti dei detenuti nel capoluogo salentino, si tratta di “una situazione seria, complicata e di difficile soluzione”. I numeri parlano da soli: 780 posti regolamentari, spesso ridotti dai lavori di manutenzione, e quasi 1.400 persone recluse. Un sovraffollamento che si somma a un altro elemento decisivo: “La tipologia di detenuti è cambiata. Arrivano moltissime persone con dipendenze e gravi problemi di salute mentale”.

 

di Ilaria Dioguardi

vita.it, 18 dicembre 2025 Ho tenuto una lezione nel carcere romano a un gruppo di donne ristrette, intorno al tema della solidarietà. Più che una lezione è stato un incontro: di sguardi, di pensieri, di lacrime e di sorrisi. Tante le emozioni e le riflessioni. Io quei 30 occhi non me li dimenticherò mai. La rassegnazione, la rabbia, la fame di sapere: esprimono tutto con un’intensità così forte che ti si appiccica addosso e non se ne va più. È questo il mio pensiero appena il portone blindato si chiude dietro di me e torno fuori, sotto la pioggia. Sulla palazzina alla mia sinistra, dove si vede qualche panno steso tra le sbarre delle finestre, c’è un gabbiano: forse è lo stesso che ho visto al mio ingresso, si gode il panorama e il silenzio da lassù. Gli sembrerà la sua “oasi felice” questo posto, rispetto al caos di Roma, ancor più frenetico in ...

 

percorsiconibambini.it, 18 dicembre 2025 “Alla prossima”. Si è chiuso così il terzo e ultimo incontro dei ragazzi e delle ragazze della classe quinta classico del Liceo Vida di Cremona con le persone detenute. Un percorso che si inserisce nell’azione “Filosofi dentro” del progetto Terzo Tempo, finanziato da Impresa Sociale Con I Bambini all’interno del bando “Liberi di crescere”, che ha come capofila la coop. Bessimo di Brescia e di cui come Consorzio Sol.Co siamo partner. L’iniziativa pone al centro il tema della genitorialità e mira a creare spazi di dialogo capaci di superare le barriere fisiche e sociali.

 

tfnweb.it, 18 dicembre 2025 La musica come ponte tra il buio e la luce, tra la solitudine e la speranza. È questo il messaggio che anima “La luce nel buio”, lo spettacolo portato dal maestro Capizzi nelle carceri di Caltanissetta e San Cataldo, un’iniziativa che trasforma il periodo natalizio in un momento di riflessione, rinascita e umanità per chi vive la difficile realtà della detenzione. Non si tratta solo di un concerto. Attraverso le note e le armonie, il maestro Capizzi offre ai detenuti la possibilità di credere ancora nella vita e in un futuro basato sul bene. La musica diventa così strumento di riscatto interiore, capace di parlare direttamente all’anima, abbattere muri invisibili e accendere una luce laddove spesso domina lo sconforto.

 

Ristretti Orizzonti, 18 dicembre 2025 Assieme a Gesù bambino a Natale 2025 nasce in “Casa Giotto” una nuova iniziativa che coniuga gusto e solidarietà in un grande gesto di bontà. Quest’anno alla cooperativa Giotto i doni funzionano al contrario, non saranno i 650 dipendenti a ricevere un dono ma saranno loro a farlo.

 

operabarolo.it, 18 dicembre 2025 Nell’anno del Giubileo della speranza e nel contesto carcerario, seguendo l’esempio della sua fondatrice la Marchesa Giulia, l’Opera Barolo ha realizzato un progetto, “Artisti all’Opera per il Ferrante Aporti”, che la scorsa estate ha coinvolto i giovani detenuti. “L’iniziativa - spiega Enrico Zanellati, curatore artistico di Palazzo Barolo - ha impegnato tre giovani artisti, insieme alle educatrici dell’istituto di pena per minori, in una serie di workshop. Degli stessi artisti - Stefano Merlo, Lorenzo Gnata e Bahar Heidarzade - tre creazioni sono state donate dall’Opera Barolo all’Istituto di pena per minori, che rappresentano una presenza significativa negli spazi interni del Ferrante Aporti”.

 

di Veronica Rossi

vita.it, 18 dicembre 2025 “Riguarda tutti noi” è un documentario di Giovanni Panozzo nato da un’idea dell’associazione Docenti per l’istruzione in carcere - Doc. La telecamera entra nella Casa circondariale di Trieste per raccontare come l’istruzione possa diventare uno strumento concreto di riscatto, riduzione della recidiva e reinserimento sociale. Un racconto corale che chiama in causa la responsabilità delle istituzioni e della società tutta. “Io credo che oggi abbiamo bisogno - tanto - di considerare che in carcere ci sono persone che devono ritrovare la loro umanità. E la scuola in carcere ha questo ruolo fondamentale, cruciale, non solo per loro, ma per tutta la società”.

 

di Vittorio Pelligra

Avvenire, 18 dicembre 2025 Da Harlem all’Italia: la disuguaglianza non è povertà, ma un sistema che separa destini, erode la fiducia e svuota la democrazia. Ecco perché condividere è tutto. “Un uomo di colore nato e cresciuto in alcune zone di Harlem a New York, ha meno possibilità di raggiungere i 65 anni rispetto a un bambino nato e cresciuto nelle zone rurali del Bangladesh”. Il dato può sembrare sorprendente ma è reale ed uno dei punti di partenza della riflessione che il filosofo britannico Brian Barry elabora nel suo ultimo libro intorno al tema della giustizia sociale, “Why Social Justice Matters”.

 

di Sara Zambotti

Avvenire, 18 dicembre 2025 Preferiamo spesso cambiare noi stessi per non soffrire troppo nell’interazione con il mondo fuori. Invece di provare a cambiare le regole che ci fanno soffrire. Questa settimana ho sentito più volte parlare di proteste e ho pensato che forse protestare fa paura. È più accettata la lamentela perché resta a un livello individuale, un dire borbottante. Protestare, invece, è diventato socialmente riprovevole. È un pensiero che si è fatto strada durante tutta la settimana. È apparso il 10 dicembre a un incontro per le scuole nella Giornata dei Diritti Umani, nata per celebrare l’adozione nel dicembre del 1948 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

di Antonella Napoli

L’Espresso, 18 dicembre 2025 Il dato è di Save The Children che colloca quella via mare a Sud dell’Ue in cima alla lista delle rotte più pericolose. Il rapporto Traversing Danger pubblicato per la giornata internazionale del migrante. Il Mediterraneo è una gigantesca tomba dei bambini migranti. L’analisi “Traversing Danger” di Save the Children rivela che la metà dei minori che ha perso la vita lungo le rotte migratorie nel 2025 è morta annegata. E l’anno che sta per finire segna anche un record di decessi, delle quasi novemila vittime, 278 sono minori. Centotrentasei quelli morti in mare. Si tratta di dati inevitabilmente sottostimati, perché, spiega Save The Children, si contano soltanto coloro che sono stati trovati e identificati. I dispersi sfuggono a qualsiasi conteggio.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 18 dicembre 2025 La Cassazione conferma la sentenza del Tribunale di Palermo dopo il ricorso per “saltum” della procura. Il leader leghista: “Difendere i confini non è reato”. La Cassazione ha confermato l’assoluzione per Matteo Salvini dall’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per avere impedito, da ex ministro dell’Interno, lo sbarco a Lampedusa dalla Open Arms di 147 migranti soccorsi nel Mediterraneo durante tre operazioni di salvataggio. Con il rigetto da parte della V sezione della Suprema Corte del ricorso della procura di Palermo si chiude così questa vicenda giudiziaria iniziata nel 2019.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 18 dicembre 2025 Parla il fondatore di Open Arms: “Non riprenderei le stesse decisioni. Non perché fossero sbagliate, ma perché oggi il messaggio è chiaro: chi si assume responsabilità umanitarie viene lasciato solo”. Oscar Camps, fondatore di Open Arms, ha lo sguardo amaro all’uscita dalla Cassazione. Anni di battaglie politiche e legali sono andati a sbattere contro la pronuncia definitiva degli ermellini. Lui, però, ha ancora in testa il ricordo di quei giorni, di quei 147 esseri umani bloccati per giorni sulla nave della sua ong senza vedere una luce in fondo al tunnel. Tanto che a un certo punto avevano preso a lanciarsi in mare, sperando di raggiungere le coste.

 

di Paolo Fallai

Corriere della Sera, 18 dicembre 2025 Oggi 18 dicembre è la giornata dedicata a loro. Ma l’Onu fa un po’ di confusione tra rifugiati e chi va alla ricerca di una vita migliore. Le Nazioni Unite dovrebbero prendere in considerazione l’ipotesi di creare una giornata mondiale dell’ingenuità. Guarderemmo con maggiore indulgenza la maggior parte delle 160 giornate mondiali che l’ONU ha dedicato per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi serissimi, dai diritti umani alla memoria dell’Olocausto, dall’ambiente ai rifugiati. Il 18 dicembre questa giornata è dedicata ai migranti. È stata proclamata il 4 dicembre del 2000. Ma l’espressione, di per sé, è un monumento all’ingenuità.

 

di Dominique Simonnot*

Il Dubbio, 18 dicembre 2025 Dal mese di ottobre 2024, in Francia cinque detenuti sono stati uccisi da un compagno di cella, in circostanze atroci. Tra loro, un giovane uomo incarcerato alle Baumettes, a Marsiglia, terrorizzato dal suo compagno di cella che egli stesso definiva “folle”. Ha parlato, urlato, scritto, chiamato al citofono. Invano. In un’interrogazione al governo, la senatrice Valérie Boyer (Les Républicains, Bouches-du-Rhône) ha ricostruito la scena: “Il suo carnefice si è servito di una scodella rotta per ucciderlo, arrivando quasi a decapitarlo”. Il ministro della giustizia le ha risposto: “Entrambe le procedure, giudiziaria e amministrativa, sono tuttora in corso. Pertanto, come lei ben sa, non posso esprimermi sul caso. Quando le conclusioni saranno rese note, adotteremo le misure necessarie affinché un simile dramma non si ripeta”.

 

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 18 dicembre 2025 Violazioni su violazioni che hanno riguardato il diritto alla libertà di associazione, quello di candidarsi alle elezioni, il diritto di proprietà e il diritto al rispetto della vita privata di Aleksei Navalny, dei suoi collaboratori, dei loro familiari e di tre organizzazioni riconducibili al dissidente politico. È quanto ha constatato la Corte europea dei diritti dell’uomo che ha condannato la Russia. Nella sentenza di 115 pagine emerge che nei confronti del principale oppositore di Putin, morto nella colonia penale “Po lar wolf” il 16 febbraio 2024, e della Fondazione anticorruzione le autorità di Mosca hanno attuato una vera e propria persecuzione. Come? Con misure che “facevano parte di uno sforzo concertato, di portata senza precedenti, volto a eliminare l’opposizione democratica organizzata incentrata su Aleksei Navalny”.

 

di Ghazal Afshar

Il Riformista, 18 dicembre 2025 In occasione della Giornata internazionale dei diritti umani, il Parlamento europeo è stato teatro di una forte denuncia contro la drammatica escalation delle violazioni dei diritti umani in Iran. Due conferenze di alto profilo hanno lanciato un appello urgente all’Unione europea affinché adotti una linea più decisa contro il regime di Teheran, denunciando l’aumento senza precedenti delle esecuzioni e la repressione sistematica del dissenso. Nel 2025 l’Iran ha consolidato il suo primato mondiale per numero di esecuzioni. Secondo organizzazioni internazionali, tra cui Amnesty International, nei primi undici mesi dell’anno sono state giustiziate almeno 1.791 persone. La pena di morte continua a essere utilizzata come strumento politico e intimidatorio, colpendo in modo sproporzionato minoranze, oppositori e detenuti politici.

DOCUMENTI

Articolo. "Fare giornalismo dentro le carceri", di Francesco Berto

Articolo. "Il caso Morabito dinanzi alla Corte EDU. Tra censure e obiter dicta", di Biagio Borretti

"Visitare i carcerati con metro e taccuino". Intervento di Cesare Burdese all'XI congresso di Nessuno Tocchi Caino

Scheda di presentazione del libro: "Oltre il reato la persona. Testimonianze dentro e fuori il carcere", a cura di Suor Emma Zordan

"Cronisti in Opera". Periodico dal carcere di Milano Opera, anno 3, numero 4, dicembre 2025

"Astrolabio". Il giornale del carcere di Ferrara, anno anno 19, numero 28, dicembre 2025

Video Telepadova 7 Gold: "Panettone della Carità e della Speranza", di Alessandra Mercanzin

CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Statistiche: suicidi, morti per malattia, cause da accertare (aggiornamento al 18 dicembre 2025)

Circolari Dipartimento Amministrazione Penitenziaria in materia trattamentale (aggiornamento al 18 dicembre 2025)

Statistiche: affollamento, carenza di personale, mancanza di servizi (aggiornamento al 17 dicembre 2025)

Schede trasparenza degli istituti penitenziari (aggiornamento al 17 dicembre 2025)

APPUNTAMENTI

"Non giudicare!", XI Congresso di Nessuno Tocchi Caino (Milano, dal 18 al 20 dicembre 2025)

CRIVOP Italia ODV. "Corso base formazione penitenziaria per aspiranti volontari" (Torino - Casa circondariale Lorusso e Cotugno, 20 dicembre 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 21 dicembre 2025

Spettacolo teatrale. "Da Babele alla Città Celeste", di Teatrocarcere Due Palazzi & Collegio Universitario Gregorianum (Padova, 11 gennaio 2026)

Save the date. Assemblea Nazionale CNVG Ets: "Il ruolo politico del volontariato nella giustizia" (Online, 16 gennaio 2026, ore 17.00)

CORSI DI FORMAZIONE

Corso di perfezionamento. "Il carcere come elemento del territorio: l'assistenza sanitaria durante e dopo la detenzione" (Milano, iscrizioni fino all'8 gennaio 2026)

Corso formazione: "La scrittura che ripara. Le metafore per raccontare la vita" (Da remoto con un incontro conclusivo - facoltativo - a Milano, dal 29 gennaio al 12 marzo 2025)

Corso di formazione iniziale "Mediatore familiare secondo Norma Tecnica Uni 11644 e D. Interministeriale 151/2023" (Bologna, fino all'8 novembre 2026)

BANDI E CONCORSI

Premio letterario Città di Castello: "Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo" (Scadenza il 31 dicembre 2025)