Numero luglio 2011

 

Deponiamo le armi dell'odio

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Capitolo primo
Capitolo secondo
Capitolo terzo
Capitolo quarto
Capitolo quinto
Redazione

 

Ristretti Orizzonti

(anno 13, numero 4 Luglio - Agosto 2011)

  

Capitolo primo: Non ci hai pensato prima? Paga

Imparare ad ascoltare gli altri, anche i “cattivi” di Ornella Favero

L’esperienza di confronto tra scuole e carcere è una risorsa importante per tutta la società  di Claudio Piron, Assessore del Comune di Padova con deleghe a edilizia scolastica

I ragazzi oggi hanno bisogno di fare cose impegnative  di Alessandro Lion, direttore del Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Padova

I giornalisti devono raccontare con meno semplificazioni il mondo del carcere  di Gianluca Amadori, Presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto

Le paure reali e quelle mediatiche dei cittadini italiani ed europei di Paola Barretta, ricercatrice presso l’Osservatorio di Pavia

L’informazione oggi è più penale che sociale di Daniela De Robert, giornalista della redazione esteri del Tg2

Ma davvero la galera non se la fa nessuno? di Antonio Floris, Ristretti Orizzonti

È una colpa anche alzare la testa a fare un sorriso ai propri famigliari durante il processo di Cesk Zefi, Ristretti Orizzonti

Gli scivolamenti che hanno contrassegnato tutta la mia esistenza di Filippo Filippi, Ristretti Orizzonti

Non è per niente facile raccontare i propri reati di Dritan Iberisha, Ristretti Orizzonti

Giravo con un coltello in tasca con l’idea di non usarlo mai di Rachid Salem, Ristretti Orizzonti

 

Capitolo secondo: La creazione del “mostro”

 

È un mostro, è un eroe, è un martire?  di Lorenzo Pavolini

Doppi mostri e doppie vittime: la creazione dall’errore alla rappresentazione di Gaia Rayneri, scrittrice, autrice del romanzo “Pulce non c’è”

Chi fa informazione spesso aggiunge crudeltà alla crudeltà del reato  di Ulderico Galassini, Ristretti Orizzonti

 

Capitolo terzo: I “buoni cittadini” e la pretesa di “assomigliare” alle vittime

Ma perché perdi il tuo tempo per andare in carcere, proprio tu che sei una vittima? di Silvia Girallucci

Non voglio avere l’anima corrosa di Marco Alessandrini

È difficile fare i conti col proprio doloresemza avere avuto giustizia di Silvia Girallucci

Di giustizia ha necessità soprattutto la società italiana di Alfredo Bozzoli

I “mostri del quotidiano” di Gianfranco Bettin

 

Capitolo quarto: Raccontami una storia

Chi sta in galera viene consegnato ad un tempo sospeso di Davide Ferrario, regista e scrittore

Un libro che mi ha fatto riflettere sul mio ruolo di “padre detenuto” di Sandro Calderoni, Ristretti Orizzonti

Il giudizio della gente: isolamento, imbarazzo ma anche solidarietà di Marina, madre di una donna detenuta

 

Capitolo quinto: Se diciassette anni vi sembran pochi

 

La responsabilità del giornalista e la responsabilità del cittadino di Gianni Biondillo

Il perdono è una parola che interrompe un silenzio di Adolfo Ceretti, Professore ordinario di Criminologia, Università di Milano-Bicocca

La mediazione come nuova prospettiva anche per l’esecuzione della pena di Maria Pia Giuffrida Dirigente Generale dell’Amministrazione penitenziaria