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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 7 dicembre 2025
di Paolo Doni
L’Eco di Bergamo, 7 dicembre 2025 Triste e breve epilogo di una triste storia, purtroppo già tristemente vista e rivista. I protagonisti questa volta sono il presidente del Senato Ignazio La Russa e l’alleato e vicepresidente del Consiglio Alfredo Mantovano. Il primo, in un’occasione non istituzionale (un dibattito per la presentazione del libro di Gianni Alemanno e Fabio Falbo, detenuti a Rebibbia) ha proposto un mini-indultino per chi sta scontando il fine pena, il secondo, a stretto giro, ha fatto capire che non se ne parla proprio, e che il governo è anzi impegnato nella costruzione di nuove carceri per fronteggiare l’enorme numero di detenuti.
di Milan Mazic*
ilpost.it, 7 dicembre 2025 “Avete mai osservato una mosca, attaccata al vetro della finestra, mentre ronzando spreca inutilmente tutte le sue energie per attraversarlo?”. Non è facile stabilire con precisione quante volte il pensiero del suicidio sfiori un detenuto durante la sua detenzione. Dal momento che incomincia a considerare una tale ipotesi, quello che più lo attrae in quel gesto è la certezza dell’immediata liberazione da una situazione resasi ormai insopportabile. Sulla sua decisione non poco influisce anche la consapevolezza di poter finalmente, da solo, porre fine a quel tormento. Una facoltà che gli è stata preclusa e che la sola idea del suicidio riesce a restituirgli. I pensieri di un detenuto, soprattutto nella notte successiva a una richiesta di scarcerazione respinta, trovano pochi appigli a cui aggrapparsi. La notte è la maschera: sotto, sei libero.
di Giampaolo Cassitta
facebook.com, 7 dicembre 2025 Visitai, alla fine degli anni Novanta, un carcere a Erevan, in Armenia. In quell’istituto esistevano le cosiddette “stanze dell’amore”, dove il detenuto poteva trascorrere alcune ore con la sua compagna. Rimasi scosso dal grigiore della stanza, dalle suppellettili tristi, dal grigio malinconico e da uno strano tepore che non era calore e non concedeva alcuna empatia. Sembrava un luogo pensato per consumare qualcosa di meccanico, distante dalla parola stessa “amore”. Eppure, per i detenuti armeni, rappresentava un punto di arrivo. La stanza veniva concessa a chi si comportava bene o, per esempio, a chi denunciava qualche nefandezza di un compagno di sventura. Rimasi colpito dalle parole del direttore, che parlava di quella concessione usando metafore appena velate sul “premio di una consumazione”.
toscanaoggi.it, 7 dicembre 2025 L’iniziativa “L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore” si svolgerà giovedì 18 dicembre in contemporanea in molti istituti penitenziari, molti dei quali apriranno le porte a questa iniziativa per la prima volta. Anche quest’anno, l’associazione Prison Fellowship Italia (che opera da anni con diverse iniziative all’interno delle carceri), insieme a Rinnovamento nello Spirito Santo (movimento ecclesiale che conta in Italia oltre 1600 gruppi e comunità) e Fondazione Alleanza del Rns, in collaborazione con il Ministero della Giustizia, e con il patrocinio del Coni Comitato Regionale Lazio, realizza l’iniziativa “L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore”, l’evento di Natale più grande nell’ambito del nostro sistema carcerario, che per un giorno contamina di festa e di vita gli spazi asettici del carcere.
di Giulia Merlo
Il Domani, 7 dicembre 2025 La settimana della giustizia è stata animata soprattutto dalle iniziative in vista del referendum. La parte che più si sta muovendo è quella che farà campagna per il sì. Nel mondo del centrodestra, i partiti non faranno un comitato ma FI ha nominato Giorgio Mulé come coordinatore e nei giorni scorsi si è svolta una riunione di coordinamento con gli altri partiti (con strascichi polemici). Per quanto riguarda i comitati, l’Anf ha lanciato una campagna di comunicazione con il claim “Sì. Confrontiamoci”.
di Donata Marrazzo
Il Sole 24 Ore, 7 dicembre 2025 La metà dei dipendenti precari del ministero della Giustizia, assunti con fondi Pnrr, rischia il posto di lavoro e chiede di essere stabilizzata, altrimenti “crolla la riforma”. Istituito nel 2012 per garantire la ragionevole durata del processo e riorganizzato in forma compiuta nel 2022, l’Upp, ufficio per il processo, finanziato con fondi del Pnrr - oltre 2 miliardi di euro per un piano straordinario di 12 mila assunzioni a tempo determinato - rischia da qui a giugno 2026, data di scadenza dei contratti, di svuotarsi di ogni sua prerogativa, vanificandosi.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 7 dicembre 2025 Intervista a Marco Gambardella, ordinario di diritto penale alla Sapienza: “Dubbi sul piano della tecnica legislativa e della logica giuridica”. Il disegno di legge sul consenso “libero e attuale” - che amplia il reato di violenza sessuale, andando oltre la punibilità soltanto per gli atti compiuti attraverso violenza, minaccia o abuso di potere - è tornato in discussione in parlamento: dopo l’ok bipartisan della Camera, il testo si è arenato al Senato, vittima soprattutto delle divisioni della maggioranza dopo le ultime elezioni regionali. Adesso, il ddl è tornato alla commissione giustizia di palazzo Madama, la prossima settimana ci saranno ben tre turni di audizioni. Secondo la leghista Giulia Bongiorno il nuovo testo non sarà pronto prima di gennaio.
dai Cappellani delle carceri lombarde
chiesadimilano.it, 7 dicembre 2025 Nella terza riflessione verso il Giubileo (14 dicembre) i Cappellani lombardi rileggono nell’apertura della Porta Santa a Rebibbia da parte di papa Francesco il cuore del significato dell’Anno Santo: permettere ai detenuti di vedersi come persone capaci di rinascita. “È una Basilica”: così, con l’apertura della Porta Santa a Rebibbia, papa Francesco definì la chiesa del carcere, il 26 dicembre 2024, festa di santo Stefano. Solo due giorni dopo aver dato inizio all’anno giubilare aprendo la Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano, e prima delle Porte delle Basiliche di San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura. La seconda Basilica, la definì. Una scelta inedita, eloquente e che esprimeva quanto a cuore gli stessero i detenuti.
Il Dubbio, 7 dicembre 2025 “Un detenuto di origini rumene, 54 anni d’età, accusato di reati contro la persona e in attesa di primo giudizio, si è impiccato nel primo pomeriggio nel bagno della sua cella della Casa circondariale di Pistoia”. Lo rende noto Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. “È il 73esimo ristretto, più un internato in una Rems, che dall’inizio dell’anno si toglie la vita, cui bisogna aggiungere ben 4 operatori, uno dei quali solo ieri è stato scagionato, post mortem, dalle infamanti accuse di tortura per i fatti occorsi nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere nel 2020. Un totale di 77 morti di carcere e per carcere - aggiunge De Fazio - che da solo rende l’idea di un sistema d’esecuzione penale inframurario che toglie ogni speranza, alla stregua dell’inferno dantesco ...
collettiva.it, 7 dicembre 2025 Cgil e Fp chiedono il differimento dell’apertura del 15 dicembre fino al completamento dei lavori: “Il reinserimento dei minori è al momento impossibile”. “Istituto penale per minorenni di Lecce: lacune strutturali, organizzative e di sicurezza”. A una settimana dall’apertura dell’Ipm e del Centro di prima accoglienza nei locali dell’ex Itca, sulla via per Arnesano, Cgil e Fp Cgil Lecce puntano il dito sulle carenze dell’immobile e soprattutto su quelle che riguardano il personale. Proclamato lo stato di agitazione, chiedono un incontro urgente al prefetto e il differimento dell’apertura, fino al completamento dei lavori di adeguamento degli ambienti interni ed esterni, previsto entro aprile”.
di Viola Mancuso
gnewsonline.it, 7 dicembre 2025 Il progetto “Dolce Lavoro” nasce dal sogno di un detenuto in regime di Alta Sicurezza nel carcere di Catanzaro. Condannato all’ergastolo e appassionato di pasticceria, ha raccolto in un libro “Dolci (C)reati” (pubblicato da Città del Sole Edizioni), le numerose ricette sperimentate nella sua cella nel corso degli anni. L’idea matura durante un laboratorio di scrittura creativa interno al penitenziario e si distingue per un elemento davvero originale: a ogni dessert viene affiancato il riferimento di un reato previsto dal Codice penale, creando un parallelismo insolito e potente tra creatività culinaria e percorso di rielaborazione personale.
monzatoday.it, 7 dicembre 2025 Non era mai accaduto nel panorama sportivo nazionale. Ora, diploma alla mano, sono ufficialmente dei personal trainer. Dieci detenuti della casa circondariale di Monza hanno conseguito nei giorni scorsi il diploma di personal trainer di 1° livello Fipe (Federazione italiana pesistica), diventando i primi nella storia a ottenere questa qualifica all’interno di un istituto penitenziario. L’iniziativa, unica nel panorama sportivo nazionale, è stata possibile grazie alla collaborazione tra Fipe e Csi Milano, e pensata per offrire opportunità reali di reinserimento e crescita personale per i detenuti.
di Marco Benvenuti
La Stampa, 7 dicembre 2025 Accusato di calunnia e interruzione di servizio. Tra le sue vittime l’ex direttrice del carcere e 5 agenti. È un personaggio noto nei corridoi del “41 bis”, il carcere duro per i mafiosi. Non solo per il suo pesante trascorso criminale ma anche per il suo frequente prendere carta e penna e “farsi sentire”: richieste, istanze, segnalazioni, perfino alla Corte europea dei diritti dell’uomo, poi liti e discussioni. Forte della sua laurea in Giurisprudenza (presa in carcere al pari di quella in Scienza della comunicazione), solo in Cassazione ha fatto arrivare circa 700 ricorsi per trattamenti inumani e degradanti, che hanno impegnato la Corte con oltre 300 sentenze e 350 ordinanze. Da fare invidia a un avviato studio legale.
soveratoweb.com, 7 dicembre 2025 Negli ultimi mesi il mondo carcerario italiano è tornato prepotentemente al centro delle cronache. Non solo per il sovraffollamento, ormai cronico, ma per una serie di criticità che si aggravano ogni giorno: mancanza di cibo, celle fredde, carenze di medicinali, servizi essenziali quasi al collasso. Una realtà che pesa soprattutto sulle case circondariali calabresi, dove i detenuti denunciano condizioni sempre più difficili e, spesso, disumane. Da questo scenario nasce un segnale forte di solidarietà. L’iniziativa parte dalla giornalista Ada Cosco, voce e cuore del programma SOS Donna, in onda su Radio Amore Catanzaro ogni mattina dalle 8 alle 9.
di Sara Bessi
La Nazione, 7 dicembre 2025 Il modello del Polo psicodinamiche in collaborazione con Uepe. Lo psicodramma come strada alternativa per riprendere in mano la propria vita dalla dipendenza dall’alcol e come metodo alternativo per chi segue un iter penale, dopo un incidente o il ritiro della patente legato alla guida in stato di ebrezza, per la sua riabilitazione. Un’esperienza nata e cresciuta a Prato tra le mura del Polo Psicodinamiche di via Giotto e che è stata parte di un servizio di Tv7, rubrica del TG1, andata in onda venerdì sera. In particolare, la puntata del 5 dicembre ha condotto i telespettatori lungo un viaggio nei rischi dei “Guida pericolosa”, tra controlli su strada, iter obbligatori e vite cambiate da un alcol test positivo.
AFFARI SOCIALI
di Ugo Magri
La Stampa, 7 dicembre 2025 Sull’Enciclopedia Treccani il patriottismo è così definito: “Sentimento di amore, obbedienza e devozione” che si prova verso la patria. Non è una bandiera politica né uno sticker da attaccarsi al petto. Significa semplicemente voler bene alla comunità nazionale, se occorre rimboccandosi le maniche. Magari gratis, come i quasi cinque milioni di volontari che dedicano ogni anno alla collettività 84 milioni di ore del loro tempo. Ecco, per Sergio Mattarella questi cittadini innamorati dell’Italia e della nostra gente sono “veri e propri patrioti” nel senso più nobile dell’espressione (certo non scelta a caso). Di sicuro non lo sono meno di altri. I volontari lo dimostrano quotidianamente, ha insistito il capo dello Stato, attraverso l’impegno di solidarietà che ha un immenso valore morale e non solo ...
di Alessia Melcangi
La Stampa, 7 dicembre 2025 Per uscire dai conflitti bisogna accettare le contraddizioni. Cancellare il dissenso è rifiutare la complessità. Il dramma che continua a vivere Gaza, tra bombardamenti mai cessati, morti, sfollati e devastazione, rappresenta oggi una delle espressioni più acute e drammatiche di violenza collettiva su scala globale. Una brutalità che investe civili, famiglie, generazioni. Ogni persona uccisa, ogni abitazione rasa al suolo, è un grido di sofferenza, un appello all’umanità, ma anche un monito per la comunità internazionale: la violenza non è mai un’opzione. Ed è un dovere, soprattutto quando si tratta di violenza ingiusta, raccontarla, spiegarla e, dunque, condannarla. Questo principio dovrebbe esser valido da qualsiasi angolazione lo si legga: che si tratti di violenza verbale, fisica, psicologica.
di Nina Fresia
La Stampa, 7 dicembre 2025 Mentre aspettano per mesi di ricevere lo status di rifugiato si accampano al Porto vecchio. Piazza Unità d’Italia, Trieste: tripudio di luci e alberi di Natale. Novecento metri più in là, i magazzini del Porto vecchio. Nessuna luce, niente stelle natalizie. Più di cento persone cercano di dormire nonostante il forte vento che scende dal Carso. Nonostante il cattivo odore e lo squittio dei topi. Sono migranti, arrivati dalla famigerata rotta balcanica fino a Trieste, in attesa di essere ricevuti dalle autorità italiane. “Torna domani” è quello che tutti i giorni si sentono dire dalla Questura, dove si presentano appena arrivati, anche a costo di stare in fila per ore. Per qualcuno quel domani si trasforma in mesi, passati senza un posto in cui dormire se non gli umidi silos del porto.
di Matteo Garavoglia
Il Manifesto, 7 dicembre 2025 Ondata di arresti: giornalisti, oppositori, membri della società civile. Ieri la protesta. In Tunisia, ogni giorno che passa il vento della repressione si fa sempre più forte, occupa le istituzioni, le stanze di chi si oppone all’attuale regime autoritario del presidente della Repubblica Kais Saied e, in generale, le strade di tutto il Paese. Un vento gelido che ha travolto dissidenti, giornalisti, attivisti e membri della società civile. Nelle ultime ore è stato toccato il livello più alto della repressione politica dal colpo di Stato del 25 luglio 2021, quando il responsabile di Cartagine ha congelato il Parlamento, sciolto il governo, svuotato lentamente i poteri della magistratura e intrapreso un percorso istituzionale sempre più autoritario.
ilpiacenza.it, 7 dicembre 2025 Manifestazione per chiedere la liberazione dei sanitari palestinesi detenuti illegalmente nelle carceri israeliane. Mercoledì 10 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, si terrà un flash mob davanti agli ospedali di tutta Italia per chiedere il rilascio di oltre 90 operatori sanitari Palestinesi, tra cui il pediatra Hussam Abu Safiya.
di Estefano Tamburrini
Il Fatto Quotidiano, 7 dicembre 2025 Il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha assicurato al ministro Tajani il suo impegno per il rilascio. Washington, al di là dell’escalation, resta uno dei principali partner del Venezuela. Il fattore Usa potrebbe giocare un ruolo decisivo per la liberazione di Alberto Trentini, il cooperante veneto detenuto da 385 giorni nel penitenziario de El Rodeo I - che di recente ha ricevuto la visita dell’ambasciatore Giovanni Umberto De Vito - e degli altri connazionali reclusi in Venezuela, tra cui il giornalista con doppio passaporto Biagio Pilieri. L’opzione prende piede dopo il recente colloquio telefonico nel quale il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha assicurato al titolare della Farnesina, Antonio Tajani, l’impegno di Washington per riportare a casa l’operatore umanitario e gli altri italiani detenuti in ...
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Associazione Controluce. "Corso di formazione per volontari penitenziari" (Pisa, 10 dicembre 2025)
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