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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di sabato 20 dicembre 2025

di Sabrina Viviani

Il Riformista, 20 dicembre 2025 Il carcere indecente: 64.000 detenuti per 46.000 posti disponibili. Dal Presidente della Repubblica al Papa fino al Presidente del Senato, l’appello a risolvere subito questa vergogna. “Le carceri siano luoghi di rinascita”, così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 10 dicembre in visita al carcere di Rebibbia è tornato a dare voce alle detenute e ai detenuti nel giorno in cui si celebra in tutto il mondo l’anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani. Ancora di recente Papa Leone ha richiamato i potenti alla misericordia e rinnovato l’appello del suo predecessore per “forme di amnistia e condono della pena…” volte a favorire processi di reinserimento sociale.

 

di Ornella Favero*

Il Riformista, 20 dicembre 2025 C’è qualcosa di sadico nel modo in cui gran parte della politica oggi rifiuta di trovare rimedi rapidi ed efficaci al sovraffollamento: sadico perché si finge di credere e far credere che una misura come la liberazione anticipata speciale, qualche manciata di giorni di libertà in più, costituirebbe un cedimento dello Stato. Ma qualcuno si chiede se lo Stato non stia invece cedendo là dove non garantisce condizioni di detenzione decenti? Là dove tiene le persone accatastate in letti a castello e nel frattempo calcola se ci sono i pochi metri sufficienti per non pagare multe? Là dove parla di rieducazione e poi lascia un sacco di gente ad “ammazzare il tempo” dalla mattina alla sera distruggendo ulteriormente la propria vita invece di ricostruirla?

 

di Gianpaolo Catanzariti*

Il Riformista, 20 dicembre 2025 Una misura per garantire rispetto della dignità e più sicurezza sociale. La parola indulto, legata al termine comprensione, ritorna insistentemente nel dibattito pubblico. D’altro canto, se intendiamo davvero comprendere quanto accade nelle carceri, siamo costretti a ricorrere a quell’istituto. Dinanzi alle vergognose condizioni in cui 64.000 detenuti circa si trovano abbandonati dentro celle malsane che a malapena dovrebbero contenerne solo 46.000, dobbiamo avventurarci alla ricerca di una onorevole via d’uscita per lo Stato italiano. Nelle ultime settimane, diverse voci istituzionali hanno rivolto un accorato appello per un provvedimento di clemenza, quale esso sia. Una doverosa boccata d’ossigeno per il sistema penitenziario. Sia chiaro, clemenza per la Repubblica italiana, responsabile della disumanità e del degrado, scaricati sui ristretti nelle carceri.

 

di Lara Fortuna*

Il Riformista, 20 dicembre 2025 La riforma, dopo quasi 18 mesi, ha aumentato la complessità procedurale e ha attribuito alla magistratura di sorveglianza compiti non sostenibili. Il 4 luglio 2024 è stato pubblicato il decreto-legge n. 92, successivamente convertito nella legge n. 112/2024. Secondo il Ministro della Giustizia, le innovazioni introdotte avrebbero contribuito a ridurre il sovraffollamento carcerario e a favorire l’”umanizzazione della pena” attraverso un intervento “vasto e strutturale”, senza cedere a “indulgenze gratuite” idonee a compromettere l’autorevolezza dello Stato, come affermato nella conferenza stampa del 3 luglio 2024. Particolari criticità sono emerse dalle modifiche, previste dal DL, alla disciplina della liberazione anticipata, beneficio consistente nella riduzione di quarantacinque giorni di pena per ogni semestre espiato riconosciuto ai detenuti o ai soggetti in misura alternativa che abbiano mantenuto una condotta regolare e dimostrato impegno nel percorso rieducativo.

 

di Mauro Palma*

Il Riformista, 20 dicembre 2025 Deve esercitare una funzione di analisi, di visita e di vigilanza, avendo accesso a qualsiasi luogo, documento e colloquio riservato. È stato pubblicato pochi giorni fa un libro dal titolo accattivante “Caro Parlamento”. Riporta sostanzialmente le sette allocuzioni rivolte al Parlamento dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, lungo i quasi otto anni del primo Collegio. L’occasione di questi messaggi, letti in Parlamento alla presenza delle più alte autorità del Paese - in due occasioni alla presenza del Presidente della Repubblica - è stata la presentazione della Relazione annuale sui problemi della privazione della libertà, nelle sue diverse forme e strutture, e sulle proposte legislative ritenute necessarie e talvolta urgenti per evitare condizioni e trattamenti contrari al senso di umanità e alla dignità delle persone ristrette.

 

di Carmelo Cantone*

Il Riformista, 20 dicembre 2025 Perché si continua a svuotare il ruolo di indirizzo e coordinamento territoriale dei provveditorati? Qual è oggi il quadro critico che ci troviamo davanti con la lettura combinata delle due note amministrative (che sono state impropriamente definite circolari) del 21 ottobre e del 1° dicembre, emanate dal direttore della Direzione generale dei Detenuti e del Trattamento del Dap? Nella seconda nota, il Dap ha voluto precisare di ritenersi titolare di un potere di nulla osta, distinto dal potere di autorizzazione (“secundum legem”, si è affermato nella nota del 1° dicembre) del magistrato di sorveglianza, competente ad autorizzare l’accesso della comunità esterna negli istituti penitenziari. Non è un dettaglio che questa competenza del magistrato di sorveglianza sia ritagliata dalla legge (art. 17 dell’ordinamento penitenziario) mentre il c.d. “nulla osta” dipartimentale non emerge da alcuna norma.

 

di Maria Brucale*

Il Riformista, 20 dicembre 2025 Ad un convegno recente dal titolo “Amministrazione penitenziaria: un’emergenza sociale?”, il Direttore generale dei detenuti e del trattamento, Ernesto Napolillo, si interroga sulla tenuta dell’Ordinamento Penitenziario e ripropone il proprio punto di vista ad un incontro di poco successivo sui 50 anni dalla sua introduzione. Nell’intenzione del legislatore del 1975, dice, il carcere nasce come luogo di segregazione, di separazione tra la società civile e il condannato. Un non-luogo ma anche un non-tempo. Una duplice funzione, quella della pena, preventiva e rieducativa, imposta, quest’ultima, dal dettato costituzionale, dice il dott. Napolillo. Qualunque detenuto prima vedeva il carcere come un luogo da evitare. Oggi, invece, è, secondo il Dirigente Dap, un moltiplicatore di redditizi affari, non da evitare ma da conquistare perché le organizzazioni criminali inviano i soggetti in carcere per gestire lucrosi commerci.

 

di Girolamo Monaco*

Avvenire, 20 dicembre 2025 “A chi serve il Giubileo dei detenuti?”, mi chiedo dopo aver visto in televisione le celebrazioni del 14 dicembre scorso. Non ho potuto recarmi a Roma quel giorno; non ero quindi in Piazza San Pietro ad accompagnare qualche detenuto, insieme al cappellano, un responsabile degli agenti di Polizia penitenziaria e un educatore. Ho vissuto tuttavia l’esperienza del Giubileo da cattolico e da operatore sociale, e l’ho vissuta nel modo e nel luogo dove era giusto viverla: all’interno della struttura carceraria che dirigo, con i miei uomini e i miei utenti, nello spirito della Porta santa aperta da papa Francesco a Rebibbia, che ha reso ogni carcere una “Porta santa”.

 

di Cesare Battisti

L’Unità, 20 dicembre 2025 Gli è stato requisito ed è scoppiata la bagarre. Per evitare le botte si è tagliato con la Gillette. Se fosse successo un giorno qualsiasi, chissà, avrebbe reagito con più tatto. Ma era giorno di colloquio, di barba fatta a contropelo e spruzzate di profumo. Certe volte, quando di notte non scalcio i muri e mi sveglio apposta per pensare, il ronfo del mostro che mi accompagna piano piano, mi faccio passare per la testa cose astruse. Pensieri di rassegnazione, dei quali dovrei vergognarmi, già che un prigioniero che si rispetti dovrebbe odiare le catene per dovere, invece di inventarsi iperboli da scrittore, nel volersi convincere che il male basta accettarlo per ricavarne il bene. Come se il carcere, invece di essere castigo, ci potesse liberare dal peso del superfluo, dal sovraccarico dei preconcetti, dalle idee prefabbricate e dai pregiudizi.

 

di Ennio Chiodi

ilpopolotortona.it, 20 dicembre 2025 76 detenuti si sono finora suicidati nelle carceri italiane nel corso dell’anno che sta per finire. Di almeno altri 130 non conosciamo le vere cause della morte dietro le sbarre. Non servono sofisticate analisi sociologiche per comprendere le ragioni di questo dramma umano e sociale. Leone XIV ce lo ha spiegato con poche e semplici parole nel chiudere il Giubileo dei detenuti domenica scorsa in San Pietro. Il Papa pensa soprattutto a problemi come il sovraffollamento, l’impegno ancora molto insufficiente nel garantire programmi educativi stabili di recupero e opportunità di lavoro, che possano offrire speranza e futuro a chi ha sbagliato, se ne sia reso conto, e speri in una qualche forma di vita, “là fuori”.

di Miriam Perini

rossetorri.it, 20 dicembre 2025 La salute non è una prestazione da “portare dentro”, è una condizione che dipende prima di tutto da come si vive. La prevenzione che ignora le condizioni di vita non è prevenzione: è compensazione simbolica. Ai primi di novembre Paola Severino, già ministra della Giustizia e oggi presidente della Fondazione che porta il suo nome, ha firmato con l’attuale ministro della Giustizia Carlo Nordio, con il ministro della Salute Orazio Schillaci e con Alba Di Leone, chirurga senologa del Policlinico Gemelli e rappresentante dell’associazione Think Pink Italy, la Convenzione per la Promozione della Prevenzione e della Tutela della Salute della Donna detenuta. L’accordo prevede un programma pluriennale di prevenzione oncologica negli istituti penitenziari. “La salute è un diritto che deve arrivare ovunque”, ha commentato Severino.

 

ansa.it, 20 dicembre 2025 Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (Cpt) del Consiglio d’Europa ha pubblicato il documento “I 10 principi essenziali che un’assistenza sanitaria penitenziaria adeguata deve garantire”, ricordando che “le persone private della libertà hanno il diritto fondamentale di vivere in condizioni di sicurezza, dignità e salute”. Tra i principi enunciati - frutto di 35 anni di lavoro del Comitato - figura quello dell’equivalenza delle cure e della gratuità delle prestazioni sanitarie: i detenuti devono poter beneficiare di standard di assistenza almeno pari a quelli garantiti al resto della popolazione. Un altro punto centrale è la visita medica all’ingresso in carcere, che deve avvenire il prima possibile e, salvo circostanze eccezionali, entro 24 ore dall’arrivo del detenuto.

 

di Francesco Di Turo

prisonfellowshipitalia.it, 20 dicembre 2025 Per un giorno, le sbarre hanno smesso di essere confine. Le mense si sono trasformate in tavole imbandite, i corridoi in luoghi di incontro, i silenzi in dialogo. È accaduto giovedì 18 dicembre, quando 56 istituti penitenziari italiani, dal Nord al Sud del Paese, hanno vissuto un Natale diverso grazie a “L’Altra Cucina… per un Pranzo d’Amore”, il più grande evento natalizio mai realizzato nel sistema carcerario italiano.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 20 dicembre 2025 “Probabile” un consiglio dei ministri a dicembre per andare alle urne il primo marzo. “È più che probabile”, fanno sapere fonti di via Arenula, che entro la fine dell’anno ci sarà un Consiglio dei ministri per fissare la data del referendum sulla riforma costituzionale della separazione delle carriere. La riunione a Palazzo Chigi potrebbe tenersi il 22 o il 29 dicembre. Dunque, in base anche a quanto previsto dall’articolo 15 della legge 25 maggio 1970, n. 352 (“il referendum è indetto con decreto del Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei Ministri, entro sessanta giorni dalla comunicazione dell’ordinanza che lo abbia ammesso”, e “la data del referendum è fissata in una domenica compresa tra il 50° e il 70° giorno successivo all’emanazione del decreto di indizione”), la data di convocazione dei cittadini alle urne potrebbe essere quella del 1° marzo, come ipotizzato qualche giorno fa pure dal vicepremier Matteo Salvini.

 

di Giampaolo Di Marco*

Il Domani, 20 dicembre 2025 L’Associazione Nazionale Forense, dopo una lunga e appassionata discussione nel corso del Consiglio Nazionale, svoltosi a Padova il 29 e 30 novembre, ha confermato la propria posizione relativamente al tema della separazione delle carriere già da tempo assunta. In particolare, l’Associazione ha ritenuto condivisibile la necessità di separare le carriere dei magistrati in linea con quanto previsto dall’insieme di norme costituzionali in tema di giusto processo e difesa. Si sottolinea come la separazione costituisca il necessario corollario alla adozione nel nostro ordinamento del processo di tipo accusatorio, con il Codice di Procedura Penale del 1988, che esige una distinzione netta tra accusa e difesa da una parte e il giudicante terzo rispetto alle parti dall’altra.

 

di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 20 dicembre 2025 La disposizione che tiene conto del diritto del minore a permanere in Italia non è de plano inapplicabile solo in ragione della tenera età ritenendo assente qualsiasi forma di radicamento o di tutela per sola tale circostanza. L’autorizzazione dei genitori stranieri a permanere sul territorio nazionale può essere concessa anche in nome dell’interesse del figlio ancora in tenera età. Così la Corte di cassazione che - con la sentenza n. 33146/2025 - ha annullato per difetto di motivazione la sentenza di merito che al contrario - ma in maniera apodittica - aveva affermato che pur a fronte di una relazione del Servizio sociale senz’altro positiva in ordine alla complessiva situazione del nucleo familiare dell’assenza di precedenti, pendenze penali o segnali di polizia a carico dei genitori, non sussisteva un effettivo radicamento del minore sul territorio in ragione del fatto che avesse solo due anni di età con la conseguenza che non era ravvisabile un concreto e grave pregiudizio derivante dall’allontanamento dal territorio italiano del minore con i suoi genitori.

 

di Luca De Carolis

Il Fatto Quotidiano, 20 dicembre 2025 Questa volta Carlo Nordio ha fatto arrabbiare anche i suoi alleati. È insorta anche Forza Italia, contro il trasferimento in Sardegna di 92 detenuti al regime del 41-bis - il carcere duro per mafiosi e terroristi - e la trasformazione di tre carceri sarde (Cagliari Uta, Sassari e Nuoro) in strutture dedicate solo a questa tipologia di reclusi. Progetto non ancora ufficiale, ma descritto come ormai certo dalla maggioranza che sostiene la presidente 5Stelle Alessandra Todde e da varie fonti. Di certo sospetta più di qualcosa anche il forzista Pietro Pittalis, durissimo: “L’ipotesi mi sembra impensabile. Ma allora perché non ipotizzare questo piano a Venezia o Cuneo, le città del ministro della Giustizia Nordio e del suo sottosegretario, Andrea Delmastro?”.

 

di Nadia Cossu

La Nuova Sardegna, 20 dicembre 2025 I boss mafiosi nelle carceri sarde, i parlamentari FdI confermano: “Nessun pericolo, la giunta Todde fa allarmismo”. “È stupefacente la leggerezza con cui gli esponenti della Giunta Todde facciano trapelare pubblicamente personali interpretazioni riguardo a riunioni operative su materie delicate come la gestione delle carceri e la detenzione dei soggetti sottoposti al regime di 41-bis”. Lo dichiarano in una nota Salvatore Deidda, Francesco Mura, Barbara Polo, Gianni Lampis, Giovanni Satta deputati e senatori di Fratelli d’Italia. Secondo gli esponenti di FdI, l’atteggiamento della Regione rischia di generare un clima di tensione sociale ingiustificato: “Chi riveste ruoli istituzionali dovrebbe esprimere le proprie posizioni con senso di responsabilità, senza scaricare paure infondate sui cittadini. Quanto sta accadendo dimostra solo una profonda inadeguatezza nel gestire dossier complessi”.

 

di Marco Birolini

Avvenire, 20 dicembre 2025 È stato il presule a denunciare l’arrivo in massa dei detenuti al 41 bis: “Un duro colpo per la città”. Dopo le sue parole è partita la levata di scudi delle istituzioni. “Alla Messa di Natale potrei trovarmi davanti solo 20 detenuti”. Due giorni fa il vescovo di Nuoro Antonello Mura aveva lanciato l’allarme: l’istituto penale cittadino si sta svuotando “per farne un carcere che ospiti solo detenuti sottoposti al 41bis”. È la conferma di quanto anticipato da Avvenire nel settembre scorso: dopo la sezione già pronta a Cagliari per i boss mafiosi (arriveranno nel 2026), anche a Badu e Carros nei mesi scorsi c’erano stati sopralluoghi per riceverne altri. Adesso l’improvvisa accelerazione denunciata da Mura.

 

di Giacomo Polli

iltquotidiano.it, 20 dicembre 2025 “Un segno di civiltà: i detenuti hanno sbagliato, ma restano persone”. “L’apertura della stanza degli affetti è uno degli esempi di come si risponde alla crisi della democrazia”. Così Lucia Fronza Crepaz, presidente della Conferenza regionale volontariato giustizia ed ex parlamentare del Pd (precedentemente Margherita), ha commentato l’apertura del nuovo spazio tra le mura del carcere dedicato ai colloqui intimi tra i detenuti e i loro partner, sottolineando come rappresenti un vero e proprio esempio di partecipazione in un’epoca in cui cittadini, associazioni e politica sono sempre più distanti.

di Elena Mancini

salto.bz, 20 dicembre 2025 Una riformulazione della Legge di bilancio dà potere al Commissario straordinario di avviare il progetto della nuova casa circondariale di Bolzano. Kompatscher: “Così si accelerano i tempi”. Sbloccata la situazione del nuovo carcere di Bolzano. Oggi (19 dicembre) il Governo ha infatti presentato una riformulazione alla legge di bilancio che prevede come “il commissario straordinario compie, altresì, d’intesa con la Provincia autonoma di Bolzano e nel limite delle risorse previste dal Programma anche attraverso la modifica degli interventi dello stesso, gli atti necessari per la realizzazione della nuova casa circondariale di Bolzano, in ragione delle rinnovate esigenze del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”.

 

La Nazione, 20 dicembre 2025 Una fiaccolata davanti al carcere di Santa Caterina in Brana. È la manifestazione che hanno organizzato per lunedì 22 alle ore 18, il Circolo di Legambiente di Pistoia, la Cgil Prato-Pistoia, la Società della Ragione, Il Delfino, Libera Pistoia, Arci Pistoia, Anpi Pistoia, Mediterranea Pistoia e L’Altro Diritto. “Abbiamo deciso di trovarci per gridare che non si può morire di carcere”. “Il 6 dicembre 2025, un uomo di 54 anni si è tolto la vita nella Casa circondariale di Pistoia: è stata la 74esima persona detenuta che si è tolta la vita in carcere nel 2025 - si legge nel comunicato degli organizzatori -. A questi numeri si aggiungono anche quattro operatori penitenziari che si sono tolti la vita quest’anno in Italia.

 

lavoce-nuova.it, 20 dicembre 2025 “La struttura è pronta per l’inaugurazione. Grazie al lavoro del Dipartimento di Giustizia Minorile e a quello del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’inaugurazione del nuovo Ipm è fissata per l’8 gennaio. Lo annuncia Andrea Ostellari (Lega), Sottosegretario di Stato alla Giustizia, parlando del nuovo carcere minorile di Rovigo. Rovigo si inserisce nel piano di potenziamento del sistema penitenziario minorile, già avviato con le recenti inaugurazioni degli Ipm di L’Aquila e Lecce. Disporrà di 31 posti detentivi e sarà dotata di spazi per attività scolastiche e percorsi di formazione professionale, essenziali per un’azione rieducativa efficace e strutturata.

 

riminitoday.it, 20 dicembre 2025 L’opera, come sottolineato dal comandante della Polizia Penitenziaria, vuole sottolineare l’impegno degli agenti nel promuovere una cultura del rispetto e della promozione del valore di ogni essere umano attraverso la profonda riflessione sui propri gesti e l’autocontrollo. Si è svolta nella mattinata di giovedì, nell’area verde esterna al muro di cinta della Casa circondariale di Rimini, l’inaugurazione di uno spazio in ricordo delle vittime di violenza. La cerimonia alla presenza del Vescovo di Rimini, Monsignor Nicolò Anselmi e dell’assessore Kristian Gianfreda in rappresentanza del sindaco Sadegholvaad che sono stati accolti dalla direttrice del carcere, Palma Mercurio, dal comandante Aurelia Panzeca e da una rappresentanza del personale.

 

vitatrentina.it, 20 dicembre 2025 “Una storia travolgente, raccontata con le parole ma anche con gli occhi, capaci di far trasparire sincerità e un vissuto faticoso”, così una delle studentesse del secondo anno di Servizio sociale dell’Università di Trento ha descritto i “Libri umani” della prima Biblioteca vivente organizzata nella Casa circondariale di Trento. L’iniziativa si è svolta nel teatro interno al carcere, con la partecipazione delle studentesse accompagnate dalla docente Antonia Menghini. L’evento, promosso dalla rete Liberi da dentro - di cui fanno parte APAS, SPS, Dalla viva voce e la Fondazione Franco Demarchi (soci fondatori) - e sostenuto dalla Fondazione Caritro, si è tenuto martedì 9 dicembre e replicato lunedì 15 dicembre.

Gazzetta di Napoli, 20 dicembre 2025 La Fondazione De Sanctis presenta l’ultimo appuntamento della rassegna “Libri Liberi”, promossa con il patrocinio del Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura. L’iniziativa, dedicata alla diffusione della grande letteratura all’interno degli istituti penitenziari, approda lunedì 22 dicembre alle ore 14:00 presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Nisida (Napoli) con un incontro speciale dedicato a L’amico ritrovato di Fred Uhlman, con la partecipazione dello scrittore ed editor Antonio Franchini, figura di riferimento della narrativa contemporanea e direttore editoriale di importanti collane letterarie e dell’attrice Marianna Fontana ...

 

di Maria Ducoli

La Nuova Venezia, 20 dicembre 2025 L’attrice Ottavia Piccolo e il patriarca Moraglia hanno ricordato il cooperante del Lido, detenuto da oltre un anno a Caracas. Dal cuore del carcere femminile della Giudecca, l’attrice Ottavia Piccolo ha lanciato un appello per la scarcerazione di Alberto Trentini, il cooperante del Lido detenuto da oltre un anno a Caracas. “Mi sto battendo”, ha spiegato, “affinché il nome di Trentini non venga dimenticato”. Le sbarre della casa di reclusione femminile, inevitabilmente, fanno correre il pensiero alle stesse che blindano le finestre di El Rodeo I, il maxi-carcere venezuelano dove il lidense è rinchiuso dal novembre del 2024, senza motivo.

 

cagliaritoday.it, 20 dicembre 2025 Il progetto mira a sostenere i figli dei detenuti, a combattere lo stigma sociale e a favorire l’integrazione dei minori, rafforzando al contempo la relazione affettiva con il genitore recluso. Coinvolge in totale circa 90 destinatari diretti tra padri, madri e figli minorenni. La Casa circondariale Ettore Scalas di Uta si prepara ad accogliere un momento di profonda valenza sociale e affettiva: la Festa di Natale in carcere. Si tratta di una delle attività fondamentali del progetto quadriennale Liberi dentro per crescere fuori, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

 

di Andrea Camurani

varesenews.it, 20 dicembre 2025 Alla cerimonia presente anche monsignor Franco Gallivanone. Obiettivo: far emergere la condizione di difficoltà in cui vivono molti detenuti, ricordando che dietro le mura del carcere ci sono persone. Un gesto di attenzione e vicinanza verso chi vive una condizione di particolare fragilità. Venerdì 19, presso la Casa circondariale di Varese, l’Ordine degli Avvocati ha donato a tutti i detenuti un kit di igiene personale, nel corso di un’iniziativa legata alla benedizione natalizia officiata da monsignor Franco Gallivanone. A darne notizia è Carlo Battipede, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Varese, che ha sottolineato il valore umano dell’evento, nato da un confronto diretto con la direzione dell’istituto penitenziario.

 

di Francesco Brun

Corriere del Veneto, 20 dicembre 2025 Il concerto è avvenuto a margine della messa di Natale presieduta dal vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto. Alla celebrazione hanno partecipato una trentina di detenuti provenienti dal circuito di alta sicurezza. Un concerto decisamente speciale quello andato in scena ieri mattina nel carcere di San Pio X, il Del Papa. Ad esibirsi davanti alla platea di detenuti è stata la cantante bassanese Francesca Michielin. Un’esibizione apprezzatissima dai presenti, che hanno applaudito e accompagnato le note della cantante, la quale ha deciso di proporre alcune delle sue hit, tra cui “L’amore esiste” e “Io non abito al mare”. Al termine del concerto, è stata lei stessa a ringraziare i detenuti, augurando loro un buon Natale, per quanto possibile.

manifestosardo.org, 20 dicembre 2025 Dopo oltre due mesi dalla richiesta presentata dall’Associazione Sandalia, dalla Prefettura di Nuoro ancora non arriva l’autorizzazione per la consegna dei beni raccolti in favore dei migranti detenuti nel CPR di Macomer, pubblichiamo la nota di Associazione Sandalia ODV e Assemblea NO CPR Macomer. Sono passati ormai più di due mesi, era esattamente il 07 ottobre quando l’Associazione Sandalia ha inviato alla Prefettura di Nuoro e, per conoscenza agli altri organi preposti, la richiesta di poter consegnare dei beni ai cittadini stranieri detenuti nel CPR di Macomer.

 

La Sicilia, 20 dicembre 2025 Conclusa con un corso di panificazione l’edizione 2025 di “Viaggiare su un filo d’olio”, promosso dalla Casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo”, dal Parco archeologico della Valle dei Templi e dal frantoio Val Paradiso di Naro. Il progetto, dedicato alle persone recluse nella struttura di contrada Petrusa, ha permesso ad alcuni di loro di effettuare delle attività di formazione e lavoro, acquisendo competenze sull’intera filiera olivicola. Sono seguite le operazioni di raccolta delle olive, la successiva molitura e un corso dedicato alla realizzazione del pane a Casa Diodoros. A chiudere le attività è stata una degustazione del prodotto del lavoro dei reclusi. L’olio prodotto sarà donato alla Caritas di Agrigento, alla comunità missionaria Porta aperta e all’Arcidiocesi per farne olio santo.

 

di Vera Mantengoli

Corriere del Veneto, 20 dicembre 2025 “Ho voluto conoscere ogni detenuta e ho instaurato con ognuna un bel rapporto. A volte mi sento mamma, a volte sorella, ma l’importante è che chi è qui sappia che il dolore può essere condiviso”. Maurizia Campobasso, è direttrice da settembre del carcere femminile, presente ieri alla proiezione del documentario “Le farfalle della Giudecca” di Rosa Galantino e Luigi Ceccarelli con voce narrante di Ottavia Piccolo. Una occasione per stare insieme e per partecipare alla messa del patriarca Francesco Moraglia che, insieme a Piccolo, ha ricordato Alberto Trentin detenuto in Venezuela da oltre un anno. “Ho trovato una struttura accogliente e ringrazio il ministero e il provveditorato alla Giustizia che ci permettono di avviare iniziative come quella di oggi - precisa.

 

DOCUMENTI

Il Riformista-PQM. "Il carcere indecente: 64.000 detenuti per 46.000 posti disponibili"

Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura: "I 10 principi essenziali che un'assistenza sanitaria penitenziaria adeguata deve garantire" (in inglese)

CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Statistiche: suicidi, morti per malattia, cause da accertare (aggiornamento al 19 dicembre 2025)

Statistiche: affollamento, carenza di personale, mancanza di servizi (aggiornamento al 19 dicembre 2025)

Circolari Dipartimento Amministrazione Penitenziaria in materia trattamentale (aggiornamento al 18 dicembre 2025)

APPUNTAMENTI

"Non giudicare!", XI Congresso di Nessuno Tocchi Caino (Milano, fino al 20 dicembre 2025)

CRIVOP Italia ODV. "Corso base formazione penitenziaria per aspiranti volontari" (Torino - Casa circondariale Lorusso e Cotugno, 20 dicembre 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 22 al 28 dicembre 2025

Spettacolo teatrale. "Da Babele alla Città Celeste", di Teatrocarcere Due Palazzi & Collegio Universitario Gregorianum (Padova, 11 gennaio 2026)

Save the date. Assemblea Nazionale CNVG Ets: "Il ruolo politico del volontariato nella giustizia" (Online, 16 gennaio 2026, ore 17.00)

CORSI DI FORMAZIONE

Corso di perfezionamento. "Il carcere come elemento del territorio: l'assistenza sanitaria durante e dopo la detenzione" (Milano, iscrizioni fino all'8 gennaio 2026)

Corso formazione: "La scrittura che ripara. Le metafore per raccontare la vita" (Da remoto con un incontro conclusivo - facoltativo - a Milano, dal 29 gennaio al 12 marzo 2025)

Corso di formazione iniziale "Mediatore familiare secondo Norma Tecnica Uni 11644 e D. Interministeriale 151/2023" (Bologna, fino all'8 novembre 2026)

BANDI E CONCORSI

Premio letterario Città di Castello: "Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo" (Scadenza il 31 dicembre 2025)