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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 16 dicembre 2025
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 16 dicembre 2025 C’è la veste rosa della domenica della gioia, la terza d’Avvento, quella che nella liturgia si chiama Gaudete. E c’è Papa Leone XIV che domenica scorsa ha celebrato la Messa del Giubileo dei Detenuti nella Basilica di San Pietro, davanti a cinquemila persone. Detenuti usciti con permesso speciale, volontari che hanno lasciato le famiglie e il riposo domenicale, operatori di tutte le aree del sistema penitenziario. Facce che per una volta escono dall’asfittico quotidiano delle mura. Pellegrini di speranza, come dice il tema del Giubileo. Ma la speranza, in queste ore, deve fare i conti con la realtà. E la realtà è quella di un sistema che continua a crollare, letteralmente.
di Alberto Bobbio
laprovinciaunicatv.it, 16 dicembre 2025 Quello delle carceri non è un problema, ma un dramma. E domenica Papa Leone XIV ha rilanciato l’appello di Francesco perché si decida finalmente su forme di amnistia o di condono della pena, come l’indulto. Sono morti in quattro durante il loro Giubileo. Due detenuti si sono tolti la vita a Viterbo e a Lecce, una donna è stata stroncata da un’overdose nel carcere femminile di Rebibbia a Roma e un uomo è morto dopo mesi di coma per un pestaggio subito sempre a Rebibbia. Quello delle carceri non è un problema, ma un dramma. E domenica Papa Leone XIV ha rilanciato l’appello di Francesco perché si decida finalmente su forme di amnistia o di condono della pena, come l’indulto. È l’ultimo grande evento del Giubileo.
di Angela Stella
L’Unità, 16 dicembre 2025 Turrini Vita auspica “provvedimenti clemenziali”. No di Sisto: “Generano recidiva”. Magi: “Seduta straordinaria delle Camere sulle carceri prima di Natale”. Anche l’Anm chiede “Risposte efficaci”. Ieri mattina una delegazione di +Europa, guidata dal segretario Riccardo Magi, e con il vicesegretario Rosario Mariniello, ha effettuato una visita al carcere romano di Rebibbia, nell’ambito della mobilitazione di +Europa “Meno carceri, più giustizia”, che vedrà attivisti e dirigenti impegnati a visitare le carceri in tutta Italia durante il periodo delle festività natalizie.
di Alessandro Trocino
Corriere della Sera, 16 dicembre 2025 Sono passati 50 anni dal varo del nuovo Ordinamento penitenziario che, insieme alla legge Gozzini del 1986, inaugurò la stagione del “carcere della speranza”, come lo definiva Nicolò Amato. Sono passati 19 anni dall’ultimo indulto approvato dal Parlamento, con una maggioranza bipartisan. È passato un anno da quando, nel 2024, i Tribunali di sorveglianza accoglievano 5.800 istanze per condizioni di detenzione disumana e degradante. Sono passati dodici mesi da quando papa Francesco apriva una Porta Santa a Rebibbia, definendola “una basilica”. Pochi giorni dopo, nel discorso di fine anno, il capo dello Stato Sergio Mattarella definiva “inaccettabili” le condizioni dei carcerati.
di Francesco Petrelli*
Il Dubbio, 16 dicembre 2025 È allo spirare del cinquantenario del nostro ordinamento penitenziario del 1975, e nella ricorrenza del “giubileo dei detenuti”, che l’universo carcerario del nostro Paese mostra il suo volto peggiore. Non solo per il degrado delle strutture, clamorosamente manifestato dal crollo del tetto di Regina Coeli e dagli incendi di San Vittore, ma per la sufficienza con la quale il Governo continua a trattare l’emergenza drammatica di questa crisi. Nonostante gli interventi del Presidente del Senato, del Vicepresidente del CSM e quello del Garante nazionale dei detenuti, nessuno spazio si è aperto.
di Valter Vecellio
L’Opinione, 16 dicembre 2025 La notizia è di quelle che nelle redazioni viene considerata “minore”, se va bene conquista un trafiletto nelle pagine della cronaca. Tuttavia, rivela più di quel che dice. Un anno fa, esattamente il 14 giugno 2024, un sacerdote, don Roberto Mozzi, cappellano nel carcere milanese di San Vittore, porta la sua testimonianza durante una Maratona Oratoria sull’emergenza carcere organizzata dagli avvocati. Il Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria non gradisce, e denuncia don Roberto, il reato di cui si sarebbe reso colpevole è “rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio”. Un intervento sui suicidi in cella dei detenuti, poi pubblicato su “Avvenire”, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana. Che cosa avrà mai rivelato don Roberto che non si doveva sapere?
di Franco Insardà
Il Dubbio, 16 dicembre 2025 Dal discorso al Senato del 1982 all’oggi: la lezione di Eduardo sui minori detenuti stride con l’attuale deriva securitaria. “Onorevole Presidente, onorevole Ministro, onorevoli colleghi… con tutto il da fare che ho avuto non ho trascurato di occuparmi dell’istituto Gaetano Filangieri di Napoli e dei ragazzi che spesso, a causa di carenze sociali, hanno dovuto deviare dalla retta via; e nei prossimi mesi intendo dedicare a loro più tempo di prima. E su questo vorrei soffermarmi. Si tratta di migliaia di giovani e del loro futuro, ed è essenziale che un’Assemblea come il Senato prenda a cuore la riparazione delle carenze dannose, posso dire catastrofiche, che da secoli coinvolgono quasi l’intero territorio dal Sud al Nord dell’Italia… Sono convinto che se si opera con energia, amore e fiducia in questi ragazzi, molto si può ottenere da loro. Ne ho pensate, di cose, nei mesi scorsi, e c’è da fare, si può fare, ne sono certo”.
di Diego Andreatta
vinonuovo.it, 16 dicembre 2025 L’inedita celebrazione ieri in San Pietro e le voci del musical con i testi di suor Scandura. Fra le celebrazioni giubilari quella di ieri dedicata al mondo carcerario è risultata per tanti aspetti inedita. A stare dentro la basilica di San Pietro si percepiva - fin dal silenzio d’attesa per l’ingresso del Papa - una presenza forte anche se in gran parte invisibile: quella dei primi protagonisti, i detenuti e le detenute. Oltre a delegazioni dalle carceri italiane ed estere, gli assenti in quanto i reclusi erano comunque presenti nella comunione ecclesiale ma soprattutto nel raccoglimento dei loro familiari venuti da lontano, nell’amicizia dei volontari riuniti attorno al loro cappellano, nell’espressione “liberata” dell’ex detenuto che si è dato appuntamento con quanti ha conosciuto “dentro”.
di Aurora Nicosia
cittanuova.it, 16 dicembre 2025 Si è svolto a Roma il Giubileo dei detenuti. Un’ulteriore occasione per riflettere sulle criticità con un invito forte di papa Leone a non rimanere indifferenti. Il monito di Mattarella durante la visita a Rebibbia nei giorni precedenti. Se c’è un posto dove la speranza è messa a dura prova, questo è il carcere. Non c’è speranza nel presente, nel futuro, nella possibilità di una vita migliore rispetto al passato segnato da vicende sicuramente travagliate. E dunque non poteva mancare, nell’anno del Giubileo della speranza, un appuntamento dedicato proprio a loro: a tutte le persone private della libertà. Già in apertura, lo scorso anno, papa Francesco aveva dato un segnale forte di attenzione recandosi personalmente ad aprire a Rebibbia una delle porte sante del Giubileo.
di Lucio Motta
filodiritto.com, 16 dicembre 2025 In queste settimane ricorre il 33° anniversario di “Mani Pulite” e tra le tante riflessioni apparsi ad oltre trent’anni di distanza, in un ideale collegamento con quella stagione, la Lettera di Gabriele Cagliari ai suoi familiari, nella quale denunciando l’assurda condizione carceraria e lo stigma sociale che il carcere aveva impresso nella sua anima, denunciando come il carcere fosse usato dai magistrati come strumento di tortura: “La convinzione che mi sono fatto è che i magistrati considerano il carcere nient’altro che uno strumento di lavoro, di tortura, psicologica, dove le pratiche possono venire a maturazione o ammuffire, indifferentemente, anche se si tratta della pelle della gente. Il carcere non è altro che un serraglio per animali senza testa né anima.
di Irene Famà
La Stampa, 16 dicembre 2025 Negli ultimi 3 anni sono stati almeno 60 i detenuti fuggiti dalle carceri. Khan Nasir, pakistano di trentuno anni, avrebbe dovuto comparire ieri in tribunale per reati legati allo spaccio di droga. Dicono che sia “uno pericoloso” e il direttore del carcere di Trieste avrebbe chiesto di disporre “rigorosissime misure di sicurezza per impedirgli di evadere”. Eppure lui, l’altro giorno nel tardo pomeriggio, approfittando dell’ora d’aria, si è nascosto sotto un telone. Poi, atteso il momento giusto, ha scavalcato il muro di cinta del penitenziario, ha raggiunto un cantiere lì vicino ed è fuggito in strada.
di Pierluigi Panza
Corriere della Sera, 16 dicembre 2025 Il progetto internazionale, ispirato all’anno giubilare, coinvolge otto istituti italiani e due portoghesi. Il debutto a San Vittore a Milano con l’architetto Michele De Lucchi: per ripartire dopo il cortocircuito che ha causato l’evacuazione di un intero reparto e il trasferimento di 250 persone detenute. Dieci porte da aprire in dieci carceri, otto in Italia e due in Portogallo. Progettate e realizzate da grandi architetti, artisti e designer, in dialogo con le persone detenute. E la prima porta, affidata all’architetto Michele De Lucchi, sarà “aperta” il 19 dicembre a Milano proprio davanti a San Vittore: nonostante il cortocircuito che sabato 13 ha provocato la chiusura di un intero reparto del carcere - quattro piani ora vuoti - e il trasferimento di 250 persone in una sola notte verso altre strutture del capoluogo e non solo.
di Tommaso Labate
Corriere della Sera, 16 dicembre 2025 Giustizia, i volti noti in campo: da Sallusti a Di Pietro per il Sì, da Ardone a Parisi per il No. Fosse una sfida a colpi di best seller, di qua ci sarebbe la saggistica e di là la narrativa. Di qua Alessandro Sallusti, autore con Luca Palamara di quel libro (Il sistema) che a quasi cinque anni dall’uscita rappresenta ancora un tomo fondamentale per chi si esercita sulla deriva correntizia delle toghe; di là Maurizio De Giovanni e Viola Ardone, che scalano le classifiche dei libri a ogni uscita dei loro romanzi. Qua e là sono rispettivamente i comitati per il Sì e per il No nella campagna del referendum sulla riforma della giustizia del governo di Giorgia Meloni, la madre di tutte le battaglie politiche di quel che rimane della legislatura.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 16 dicembre 2025 Bisogna sapersi coordinare. Cioè, bisogna mettersi d’accordo. Perché anche le buone intenzioni possono sortire effetti indesiderati. La questione del mini comitato “di sbarramento” per contrastare la volontà del governo di fissare la data del referendum sulla riforma della giustizia all’inizio di marzo resta aperta. I dieci volenterosi cittadini che, muniti di certificato elettorale, si recano in Cassazione per annunciare di voler raccogliere le firme per indire il referendum ci sarebbero - e questo costringerebbe il governo ad aspettare fino al 30 gennaio per fissare la data, che a quel punto slitterebbe ad aprile -, ma per muoversi sostengono di aver bisogno della concordia di tutti.
di Andrea Vivaldi
La Repubblica, 16 dicembre 2025 Tanti detenuti, pochi agenti, e tutto cade a pezzi. Si discute da anni del futuro del penitenziario fiorentino, senza decidere. La crisi più buia del sistema carcerario è dietro le sbarre di Firenze: il penitenziario di Sollicciano. Lì, tra celle fradice dove l’acqua piove sui diritti dei detenuti. Dove chi dorme nella brandina più alta spesso non può mettersi in ginocchio perché il soffitto è a un palmo dal naso, e le cimici infestano pareti e materassi. E mordono chi sconta la pena. Mentre il presidente del Senato Ignazio La Russa (grande amico dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno in cella a Rebibbia) avanza l’idea un improbabile decreto svuota-carceri gettando lo scompiglio nel campo della destra, che sulla proposta si divide, gli avvocati entrano ed escono dai varchi di Sollicciano con rassegnazione ...
di Mario Pari
Brescia Oggi, 16 dicembre 2025 La Casa circondariale cittadina è quarta nella graduatoria nazionale: 389 detenuti ospitati a fronte di 182 posti. Anche a Verziano la quota è molto elevata. Non c’è un solo bidet. I 389 detenuti del Nerio Fischione, storicamente noto come Canton Mombello, a fronte dei 389 detenuti che ospita non può contare su un bidet. Dettagli? Allora perché a Bollate considerato uno degli istituti di pena più moderni d’Italia i bidet di cui si può disporre sono 707 per 1604 detenuti? Sono risultati a cui perviene lo studio di “Ristretti Orizzonti” sulla base dei dati del Ministero della Giustizia al 13 dicembre scorso.
di Domenico Coviello
lavocediasti.it, 16 dicembre 2025 Convegno con vescovo, assessore, garante dei detenuti e direttrice del penitenziario. In occasione della giornata odierna, in cui cade il Giubileo dei detenuti, riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo a firma di un volontario dell’associazione Effatà, che opera quotidianamente presso la casa di reclusione di Asti. “Come si fa a diventare genitore? Come posso gestire una relazione di fiducia con mio figlio se sono in carcere? In che modo smettere di dirgli ‘bugie bianche’, cioè che papà, o mamma, reclusi, non sono mai a casa perché ‘lavorano all’estero’?”.
di Emily Mirelli
Il Resto del Carlino, 16 dicembre 2025 Sono venticinque, iscritti a tredici diversi corsi di laurea. La rettrice: “La conoscenza offre opportunità”. Crescono i servizi e l’offerta formativa: biblioteca, computer e finanziamenti per i più meritevoli. Le firme della rettrice di Unife Laura Ramaciotti e di Maria Martone, direttrice del carcere dell’Arginone, rinnovano e confermano il grande impegno per garantire il diritto allo studio ai detenuti. Questa convenzione, esistente dal 2015, ha visto un aumento significativo (quasi il 70%) degli studenti detenuti che hanno deciso di intraprendere un percorso formativo. Si è passati da 15 a 25 unità, distribuiti in ben tredici diversi corsi di laurea.
di Alex Corlazzoli
Il Fatto Quotidiano, 16 dicembre 2025 L’iniziativa di Radio Popolare torna come ogni anno per il 25 dicembre. Ma per permettere di far sentire gli auguri a chi si trova in carcere, si cercano almeno trenta radio. “Cercansi radioline a pile portatili per far sentire meno soli i detenuti nel giorno di Natale”. A lanciare l’appello sono i volontari della Casa circondariale di Lodi che anche quest’anno con “Radio Popolare” hanno organizzato - grazie alla collaborazione della direttrice Anna Laura Confuorto, degli educatori dell’area trattamentale e degli agenti di polizia penitenziaria - uno scambio di auguri in diretta tra i parenti, gli amici e chi si trova dietro le sbarre.
di Donato Martucci
Corriere del Mezzogiorno, 16 dicembre 2025 La corsa dei record e dell’inclusione. La Coelmo Napoli City Half Marathon, ormai punto di riferimento dei podisti di tutto il mondo, apre le sue porte ai detenuti del Centro Penitenziario Pasquale Mandato di Secondigliano a Napoli. La gara, dove sono attesi 10.000 partecipanti con 3.000 atleti stranieri in rappresentanza al momento di 101 nazioni, sarà l’occasione per un percorso concreto di reinserimento sociale. Il progetto è stato presentato ieri presso l’istituto di pena a Nord di Napoli e si chiama “We Run Again”, ovvero letteralmente “Noi corriamo ancora”, oppure in questo caso è “Riproviamoci”.
foggiacittaaperta.it, 16 dicembre 2025 Una intensa performance di arte e musica che ha coinvolto le donne detenute in un percorso emotivo e culturale di profondo valore umano. È quella che si è svolta nel pomeriggio di ieri, 15 dicembre, nella sezione femminile della Casa circondariale di Foggia. L’incontro, introdotto da una intensa presentazione a cura di Denise Sabino, ha visto l’esibizione della violinista Milena de Magistris e la performance canora di Patrizia de Magistris, dando vita a un momento di autentica condivisione, in cui la musica si è fatta linguaggio di ascolto, relazione e benessere interiore.
di Margherita Abis
La Repubblica, 16 dicembre 2025 I due artisti hanno ascoltato i brani inediti realizzati dai detenuti, dando riscontri e suggerimenti tecnici. Fedez ed Emis Killa entrano nel carcere di Monza per parlare di scelte, responsabilità e percorsi personali che a un certo punto prendono una direzione difficile da raddrizzare. A fare da filo conduttore è la musica, usata non come spettacolo ma come strumento di confronto, all’interno di Free For Music, il progetto promosso da Orangle Records e seguito sul piano socio-educativo da Paolo Piffer, educatore e consigliere comunale.
CULTURA
di Paolo Di Stefano
Corriere della Sera, 16 dicembre 2025 Gianluigi Simonetti ha scritto su “Tuttolibri” che gli scrittori sono diventati buoni e la loro bontà morale, civile, psicologica li aiuta a vendere. A volte i buoni sentimenti riguardano il prossimo, a volte si riflettono a specchio sull’io narrante. La letteratura italiana di questi anni, secondo i critici, è stretta tra due tentazioni altrettanto nefaste: da una parte la voglia di riparare il mondo; dall’altra l’irresistibile desiderio di guardarsi l’ombelico, vecchio vizio che tante volte le viene rimproverato. Le due accuse le sono state rivolte nell’ultima settimana da Gianluigi Simonetti e da Marco Archetti. Il primo ha scritto su “Tuttolibri” che gli scrittori sono diventati buoni e la loro bontà morale, civile, psicologica li aiuta a vendere.
di Valentina Petrini
La Stampa, 16 dicembre 2025 Il fine vita? A teatro. La guerra? A teatro. La disobbedienza civile? Sempre a teatro. Gli errori giudiziari? Ancora a teatro. Il surriscaldamento globale? Solo a teatro. Sta succedendo questo in Italia: autrici e autori, giornaliste e giornalisti, cresciuti in televisione con i loro reportage immersivi, stanno cambiando casa. I temi complessi che indaghiamo, esploriamo, non sono più adatti alle prime serate tv, o forse è la tv a non essere più la destinazione finale giusta per la complessità dei temi che narriamo perché dominano la nostra contemporaneità.
AFFARI SOCIALI
di Laura Badaracchi
Avvenire, 16 dicembre 2025 Lontani e spesso privi di argomenti comuni, genitori e figli sperimentano una solitudine che questi ultimi hanno imparato a “gridare” attraverso la musica. Sono sempre più vasti i territori della vita quotidiana in cui il dialogo tra generazioni si è inceppato, come se la lingua si fosse improvvisamente fatta straniera. I genitori e più in generale gli adulti lo misurano costantemente con le tecnologie, nonostante vi siano immersi proprio come i ragazzi: non capiamo davvero (e di questo da loro veniamo spesso accusati) l’uso che ne fanno, che cosa significhi per loro. Lo stesso vale per la musica, nella forma del rap e del trap: così disturbante e volgare, per i grandi, così decisiva nel loro percorso identitario di crescita.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 16 dicembre 2025 Creare il mostro e sbatterlo in prima pagina a volte non paga. Ieri la Corte d’appello di Torino ha liberato Mohamed Shahin, l’imam della città. Per il giudice incaricato del riesame sul trattenimento, le nuove prove presentate dalla difesa fanno escludere “la sussistenza di una concreta e attuale pericolosità” per la sicurezza nazionale. È SU QUESTA IPOTESI, contenuta in un decreto di espulsione siglato Viminale, che il 24 novembre scorso gli agenti avevano prelevato Shahin dalla sua abitazione. Da vent’anni residente in Italia, incensurato, molto conosciuto a Torino, l’uomo si era visto revocare la carta di soggiorno e rischiava il rimpatrio immediato in Egitto. Dove la sua vita sarebbe stata in pericolo visto che, ha sostenuto in udienza, è un oppositore del regime di Al Sisi.
di Alberto Giulini
Corriere della Sera, 16 dicembre 2025 I giudici: “Le frasi dell’imam non bastano per giudicarlo pericoloso”. Il ministro Piantedosi aveva spiegato il trattenimento con “motivi di sicurezza nazionale”. Immediate le reazioni politiche, FdI: “Sconcertante”. Mohamed Shahin è libero. L’imam di Torino ha lasciato il Cpr di Caltanissetta in applicazione della decisione della Corte di Appello di Torino che si è pronunciata per la cessazione del suo trattenimento dalla struttura. All’imam è stato consegnato un permesso di soggiorno provvisorio emesso dalla Questura di Caltanissetta.
di Adriana Raimondi
Il Dubbio, 16 dicembre 2025 Rafforzare la capacità della società civile di sostenere le vittime di crimini d’odio contro le persone Lgbtqi+: è questo l’obiettivo del progetto europeo Enact - Enhancing the capacity of civil society organisations to support victims of anti- Lgbtqi hate crimes, cofinanziato dall’Unione europea e coordinato in Italia da Rete Lenford - Avvocatura per i diritti Lgbti+. L’orientamento sessuale e l’identità di genere rappresentano una delle principali cause di crimini d’odio in Europa. Eppure, circa l’80% delle persone Lgbtqi+ nell’Unione Europea non denuncia gli episodi subiti, spesso per la mancanza di fiducia nelle autorità o per il timore di essere vittimizzate nuovamente in sede giudiziaria.
di Leonardo Fiorentini
L’Unità, 16 dicembre 2025 Sequestri nei cannabis-shop e denunce dopo la morte di Erhan, il 23enne che si è gettato dal balcone a seguito dell’assunzione di cannabis adulterata con una sostanza sintetica. Ma l’infiorescenza non c’entra nulla. Sono le nuove sostanze psicoattive, create in laboratori clandestini per aggirare il divieto di quelle naturali. Dopo la morte a Milano di Erhan, il ragazzo ventitreenne gettatosi dal balcone a seguito dell’assunzione di cannabis adulterata con quello che in un primo tempo è stato individuato come un catinone sintetico, sono partiti in tutta Italia controlli ai cannabis-shop, con sequestri e denunce da parte delle forze dell’ordine. A queste retate in piena regola ha poi fatto seguito domenica scorsa la pubblicazione dell’allerta sui prodotti venduti come cannabis light e contenenti Mdmb-Pinaca ...
di Massimo Chiari
Avvenire, 16 dicembre 2025 “Inammissibile pensare di ridefinire con la forza i confini dell’Europa”. E sul caso Aitala: assurdo chiedere punizioni contro giudici delle Corti internazionali. Parole nette. Dure. Un altolà alla Russia. Il monito di Sergio Mattarella è in poche parole: “...Permane l’aggressione russa ai danni dell’Ucraina, con vittime e immani distruzioni, e con l’aberrante intendimento, malgrado gli sforzi negoziali in atto, di infrangere il principio del rifiuto di ridefinire con la forza gli equilibri e i confini in Europa. Azione ritenuta irresponsabile e inammissibile già oltre cinquanta anni addietro nella Conferenza di Helsinki sulla cooperazione e sicurezza nel continente”. Il capo dello Stato, intervenendo all’inaugurazione della diciottesima Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, scandisce i suoi no.
di Daniele Zaccaria
Il Dubbio, 16 dicembre 2025 Dalla condanna russa al Procuratore Khan (15 anni di carcere) per il mandato di arresto contro Putin), alle feroci sanzioni degli Usa di Trump, fino alle minacce britanniche di togliere i fondi (per il mandato d’arresto contro Netanyahu). Il procuratore Karim Khan condannato a 15 anni da un tribunale russo per il mandato di arresto a Vladimir Putin, decine di magistrati della sua squadra sottoposti a sanzioni dell’amministrazione Trump per un analogo mandato nei confronti di Benjamin Netanyahu (per l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant), Londra che da tempo minaccia di tagliare i fondi e uscire dallo Statuto di Roma sempre in difesa del premier israeliano: il quadro è flagrante.
di Luca Miele
Avvenire, 16 dicembre 2025 Il magnate dei media asiatico, storico oppositore di Pechino, è stato giudicato colpevole di collusione e di sedizione. Ora rischia l’ergastolo. La sentenza potrebbe essere una pietra tombale sull’intero movimento libertario. “Sono nato ribelle”, ha detto di sé in un’intervista rilasciata alla Bbc, poco prima che iniziasse il suo calvario giudiziario. E sulla testa del “ribelle” Jimmy Lai si è abbattuta la scure della “giustizia” di Hong Kong. Colpevole, hanno sentenziato i giudici Alex Lee, Esther Toh e Susana D’Almada Remedios del tribunale di West Kowloon.
DOCUMENTI
Articolo. "Il contesto della riforma", di Gaetano Azzariti
Articolo. "Democrazia e giustizia: ultima chiamata", di Fulvio Vassallo Paleologo
Articolo. "La riforma della magistratura fra testo e contesto", di Vincenzo Roppo
APPUNTAMENTI
Teatrando entra nelle strutture detentive. "Giovani e scuola in scena" (Casa circondariale di Rovigo, 16 dicembre 2025)
"Non giudicare!", XI Congresso di Nessuno Tocchi Caino (Milano, dal 18 al 20 dicembre 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 21 dicembre 2025
CORSI DI FORMAZIONE
BANDI E CONCORSI