Giornalismo dal carcere

 

 

 

   

Pensiero libero

 

A Treviso c’è un giornale al Minorile, che esiste dal ’94 e dal ’98 ha cambiato veste grafica e si chiama Pensiero libero: si tratta soprattutto di uno strumento educativo per i minori.

 

Noi volontari (Associazione Il soffio) lavoriamo però soprattutto per creare un filo diretto tra carcere e mondo esterno e per organizzare iniziative che coinvolgano il territorio, e da qui è nata l’idea di un notiziario che venga realizzato all’esterno, e che diffonda informazioni dal carcere.

 

Un’idea di cui poi abbiamo discusso anche con la redazione di Ristretti Orizzonti, e mi pare che possa diventare un obiettivo comune.

 

 

Stefania Guiotto

Concorso nazionale per gli I.P.M. italiani "una sceneggiatura per la realizzazione di prodotti multimediali"

 

Comunicato Stampa: Concorso nazionale per gli I.P.M. italiani "una sceneggiatura per la realizzazione di prodotti multimediali"

 

Concorso di sceneggiatura rivolto ai ragazzi detenuti nei Minorili (2002)

 

"Pensiero libero"

 

"Pensiero Libero", Giornalino dell’Istituto Penale Minorile di Treviso realizzato dai ragazzi dell’Istituto Penale Minorile, con la collaborazione della redazione.

 

Coordinamento del progetto: Associazione "Il soffio onlus", affiliata A.I.C.S.

 

Quest’idea, nata dalla volontà di arrivare ai vostri cuori attraverso i vostri occhi, racchiude in sé il desiderio di permettere a tutti, a chi legge e sta "dentro" ma anche a chi sta "fuori", di comunicare e di avvicinarsi maggiormente; di trovare sempre più vicino a voi quel "punto di incontro".

Oggi, finalmente, quest’iniziativa si è concretizzata, grazie all’aiuto di amici che hanno dedicato molto del loro tempo libero alla traduzione dei testi ed alla stesura amanuense di quanto tradotto. Perciò concedetegli qualche errore.

Non vi annunciamo le rubriche che troverete e nemmeno i vari articoli che confrontano modi di vivere di alcune culture presenti in Istituto, vi chiediamo però di leggere con molta attenzione, ancor più di quella che, già notevole, ponete di solito.

 

Aspettiamo, come sempre, proposte ed idee per migliorare.

 

Gli animatori

Dalla redazione di "Pensiero Libero"...

 

Al minorile di Treviso il “giornale di Istituto” è stato assunto istituzionalmente da marzo dello scorso anno con una nuova testata. Per quanto riguarda i nostri operatori, al Minorile svolgiamo attività di animazione in qualità di animatori educatori professionisti mentre è la parte delle attività che realizziamo esternamente per il coordinamento che sono volontarie. Tuttavia moltissimi volontari (circa 70 in questi anni) collaborano sia all’interno che all’esterno.

Pensiero Libero, nato come giornale dell’I.P.M. nel '94 (con un nome diverso), da quest’anno dovrebbe divenire il “foglio” della nostra Associazione di rapporto tra carcere e territorio con lo scopo prioritario di creare un ponte di comunicazione con la comunità ed il volontariato esterni. Rientra in questa ipotesi l’idea di uno strumento on line che cerchi di superare i “compartimenti stagni”, sia da una parte che dall’altra ed il senso comune delle notizie tanto superficiali quanto lontane dalla realtà.

L’idea discussa con Ristretti di realizzare un foglio di intercomunicazione, elaborata nel “Notiziario del Coordinamento”, contiamo che, non solo riesca a supplire pienamente un vuoto in merito ad una vera circolarità delle informazioni, ma ne favorisca la diffusione con ridotti costi di stampa. Ed è forse tra tutte le proposte quella a cui riteniamo dare maggior rilievo.  

Ci rendiamo conto però, ed emerge chiaramente nei vari interventi che leggiamo sintetizzati, che nell’universo carcerario ogni Istituto, pur spesso con problematiche comuni, è una realtà a sé. E lo è ancor più rispetto a quella minorile.

Per quanto ci riguarda, come dicevamo nella riunione il rapporto con la comunità esterna sarebbe privilegiato tra gli strumenti possibili.

Una vera metamorfosi culturale del “comune senso del carcere” passa necessariamente per la conoscenza ed abbiamo sperimentato vivamente in molte occasioni, che l’interesse della comunità “esterna” si muove anche sulla credibilità dei risultati ottenuti. Perciò pensiamo che, pur analizzando le problematiche, magari offrendo delle possibili soluzioni, il bollettino debba trasmettere anche le iniziative che funzionano nelle carceri spesso realizzate con gran fatica e scarsissime risorse.

Inoltre, quanto “funziona”, con opportune modifiche finalizzate al proprio Istituto, forse potrebbe essere realizzato anche altrove con strategie di attuazione “esportabili”.

Si potrebbe anche pensare di ospitare qualche iniziativa o comunicazione “dal territorio” (associazioni, volontari, etc.).

Per questo è opportuno un Coordinamento operativo che, salvaguardate le attività e le singole autonomie, costruisca uno strumento da cui ognuno possa estrapolare, di volta in volta, quanto interessa localmente.

Questo sia in relazione ai detenuti che alla comunità esterna; una attività “circolare - olistica” che superi i “compartimenti stagni” che classificano i “carcerati”, i “drogati”, i “disagiati minori” ecc, come tali, parlando molto più di possibilità, di educazione, di strumenti per intervenire, stimolando, in considerazione delle specificità, anche etniche, la capacità critica nella libertà e nel rispetto delle regole in un ambiente coatto.

 

 

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