Mozione finale

 

"Persone dentro e volontari fuori"
Giornata nazionale di studi su: volontariato penitenziario e informazione
Casa di Reclusione di Padova - 26 ottobre 2001

 

Mozione finale

 

Oggi, ventisei ottobre duemilauno, a Padova, presso la Casa di Reclusione Due Palazzi, i partecipanti alla giornata di studi "Persone dentro e volontari fuori", in relazione a quanto emerso nelle relazioni e nel dibattito da parte di tutti i presenti, operatori del pubblico e del privato sociale, rappresentanti amministrativi e volontari,

 

affermano

 

che il volontariato penitenziario non debba assolvere al ruolo di "fornitore di assistenza", ma avere una funzione consultiva nelle scelte politiche ed operative prodotte ad ogni livello, che poi incidono sui fenomeni di esclusione sociale;

 

sollecitano

 

i volontari ad evitare atteggiamenti di chiusura e di esclusiva concentrazione sulle proprie attività, dedicandosi anche ad un lavoro informativo e divulgativo, che è un obiettivo da raggiungere operando in diverse direzioni, sia nei confronti della popolazione detenuta sia del mondo esterno al carcere, a cominciare da una maggiore circolazione delle idee e delle testimonianze sull’attività svolta;

 

denunciano

 

la disattenzione dell’opinione pubblica nei confronti del carcere che, oltretutto, è ricorrentemente male informata dai mass media troppo dediti ad allarmismi e paure, non sempre motivate, mentre serve una "controinformazione" tempestiva e fruibile, portatrice di quella cultura di attenzione sociale che contraddistingue il volontariato, e capace di mostrare come la sicurezza sociale possa essere raggiunta utilizzando strumenti diversi dalla repressione;

 

ritengono

 

che nei confronti dei detenuti si debbano intraprendere iniziative mirate a fornire tutte le informazioni necessarie ad un consapevole percorso detentivo e di reinserimento, nonché strumenti per trovare assistenza, alloggio e lavoro all’uscita dal carcere.

 

rilevano

 

come sia un ambito particolare d’intervento quello rappresentato dalle famiglie dei detenuti, per le quali possono essere previste modalità di sostegno e informazione, in particolare nel periodo immediatamente successivo all’incarcerazione del congiunto e in quello del suo ritorno in libertà. In questi casi il bisogno di informazione riguarda le norme che regolano l’accesso al carcere per i colloqui, le prassi giudiziarie da seguire, gli indirizzi utili per trovare l’aiuto necessario a risolvere i problemi che si presentano alle persone scarcerate;

 

sollecitano

 

il volontariato a prendere pubblicamente posizione specialmente in merito a provvedimenti, proposte di legge, o su casi singoli di particolare gravità, in quanto la diffusione di una cultura di questo tipo favorisce anche interventi legislativi in tutela dei diritti dei cittadini detenuti ed ex detenuti, senza dimenticare però di guardare con particolare attenzione alle vittime in una logica, ove possibile, di riconciliazione e perciò con appropriati percorsi e progetti di mediazione;

 

chiedono

 

a tutti gli operatori pubblici e privati di alimentare opportunità progettuali rivolte alle persone detenute e di favorire il confronto tra esterno ed interno. A questo scopo il ruolo del volontariato è di vitale importanza, non solo per aumentare la qualità della vita in luoghi ancora troppo lontani e separati dal territorio, ma anche per rappresentare le istanze di persone che non hanno possibilità di farlo autonomamente e alla pena comminata troppe volte vedono aggiungersi il mancato rispetto dei diritti, rispetto che è invece dovuto ad ogni essere umano.

 

 

Precedente Home Su Successiva