Conclusioni Ferrari

 

"Persone dentro e volontari fuori"
Giornata nazionale di studi su: volontariato penitenziario e informazione
Casa di Reclusione di Padova - 26 ottobre 2001

 

Livio Ferrari

(Presidente Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia)

 

Direi una cosa come volontario a conclusione di questo nostro incontro, affinché le parole non rimangano tali, affinché poi nel nostro quotidiano ci sia un effetto, un ritorno rispetto a questi momenti che non siano solo momenti particolari in cui ascoltare qualche maestro, qualche compagno di viaggio che ci dà delle sensazioni e non rimanga solo, appunto, un momento e che rimangano solo parole: dobbiamo tradurle in qualcosa di concreto.

Oggi possiamo trarre anche una lezione da quelli che sono stati i rappresentanti, su questo tavolo e in sala. Mancava un elemento importante: lo Stato e le amministrazioni pubbliche, anche oggi, per mille motivi, che magari sono pure plausibili, a parte l’Assessore del Comune di Padova, non c’è stato altro rappresentante di ente locale, non c’è stato rappresentante del Ministero. C’è stato il Quartiere, certo, però voglio dire non ci sono stati quei rappresentanti, quegli interlocutori che devono per forza esserci, sennò noi rischiamo assolutamente di parlarci a vuoto.

Anche oggi, l’analisi che possiamo fare, è che non erano qui, evidentemente, perché non siamo capaci ancora di un peso politico tale per cui debbano esserci. Perché se voi vedete quando ci sono i grossi momenti di Confindustria, o di altri cartelli, ci sono tutti… dove ci sono degli interessi economici da spartire...

Noi non siamo qui per gestire interessi economici, ma per alimentare speranze, per alimentare una vita. Allora, il futuro del volontariato deve trovare altre strategie, che sono quelle di trovare altri soggetti che insieme con noi portano avanti questi obiettivi, questi progetti, perciò dobbiamo trovare altri alleati nella nostra strada e tutti, ognuno di noi, deve farlo nel proprio territorio, chi nel proprio Quartiere, chi nel proprio Comune, chi nella propria Regione.

Perché sennò c’è il rischio che noi continuiamo a fare tanti bei discorsi, ma che rimangono solo parole, e le parole invece diventano troppo pesanti se non si traducono in fatti: diventano tristi, diventano frustranti.

Allora, il futuro nostro deve essere quello di trovare un’alleanza diversa nel nostro territorio, perché non ci sia il rischio che continuiamo ad essere solo dei buoni carbonari, senza un effettivo e concreto effetto a quello che abbiamo prodotto.

Vi ringrazio, perché ho visto oggi gente che è arrivata dalla Sardegna, che è arrivata da Napoli, dalle Marche, dalla Toscana, insomma a questo momento di confronto e di proposta ha risposto l’Italia dei volontari, della solidarietà.

Però l’Italia del potere non è molto d’accordo con la solidarietà, i Ministri in questo momento hanno azzerato tutte le commissioni che c’erano, in cui il privato sociale, il volontariato era presente. Questo Governo ha azzerato tutto, ha bloccato tutto, ha detto: "Vediamo un po’ cosa succederà…".

Non sapremo cosa succederà, non sapremo che tipo di confronto o che tipo di battaglia andremo a fare, ma non dobbiamo farla da soli, dobbiamo farla insieme ad altri, altri che ci credono come noi, che lavorano come noi, onestamente, in altri settori, però tutti insieme, con delle alleanze, per portare avanti sempre di più quelle cose in cui crediamo. Grazie.

 

 

 

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