Rossella Favero

 

Giornata di studi "Carcere: non lavorare stanca"

9 maggio 2003 - Casa di Reclusione di Padova

 

 

Rossella Favero, Coordinatrice Gruppo Rassegna Stampa al Due Palazzi

 

Io ho già 8 anni di carcere, da "esterna", come insegnante prima, adesso collaboro con una cooperativa e faccio volontariato. Mi appoggio all’intervento precedente per dire che il terreno delle regole credo non fosse al centro di questa giornata, ma comunque è parallelo e deve entrare nel dibattito sul lavoro. E lo dico serenamente, nonostante per noi tutti, ormai, per tutte le volontarie e i volontari che hanno collaborato all’organizzazione di questa giornata, questa sia stata una settimana molto drammatica. Perché abbiamo organizzato un’uscita di detenuti in permesso per Civitas, la Fiera nazionale del volontariato, ed è andata benissimo, però alla fine di una giornata c’è stata un’evasione e un altro detenuto ha portato sostanze non lecite all’interno di questo istituto. Lo dico serenamente, proprio all’interno di questa giornata, per far capire che questa non è questione di moralismo, né di etica, ma di patti che si fanno tra noi operatori e tutto questo mondo della detenzione, e di capacità e volontà di rimettere in discussione certi comportamenti, e di affrontare con coraggio anche i temi più spinosi.

Allora, io credo che dobbiamo fare cultura su questo, e lo dico dopo anni di esperienza qui dentro, di esperienze anche analoghe a questa che ho raccontato, non è la prima volta che io le conosco… perché altrimenti tutti i discorsi, giustissimi e bellissimi, non servono.

Prendo ad esempio il discorso, che mi è piaciuto molto, del Sindaco di Galliera: noi dobbiamo fa capire all’esterno cos’è il carcere, tutte le attività che noi facciamo tendono a questo fine. Però se noi non facciamo, all’interno, cultura e anche battaglia su questo, secondo me non facciamo passi avanti su tutte queste tematiche del lavoro. Questo credo che sia importantissimo.

 

 

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