IN-VENETO: INFORMAZIONE TRA IL CARCERE E IL TERRITORIO

Edizione n° 12, del 7 marzo 2008

 

Notizie da Padova

Colombe pasquali fatte in carcere: "rischio" overbooking

Tre semiliberi hanno rischiato di tornare "dentro"

Notizie da Venezia

Idea originale per un nuovo magazine

"Spazio e Saperi Migranti": tre giorni di Laboratorio Multimediale

Ca’ Foscari: la mondializzazione della migrazione richiede esperti

In carcere si continua a morire "per cause da accertare", anonimamente

Notizie da Verona

Volontari in carcere: reclusi, ma per scelta

Leggere la storia per ripensare la giustizia

Italia - Germania: uno scambio sul mondo della pena

Notizie da Vicenza

Contributo straordinario all’Associazione Diakonia

Appuntamenti

Servizi agli immigrati: prosegue il corso di formazione

Associazione Welcome: continua la formazione per volontari

Spazio e saperi migranti: appuntamenti multipli

Convegno di studi "L’immigrato nemico"

Presentazione associazione

Capolinea

Colombe pasquali fatte in carcere: "rischio" overbooking

 

Anche con le colombe a Pasqua, come per i panettoni a Natale, "rischio" overbooking! I pasticcieri del Due Palazzi sono diventati dei veri artisti.

La produzione di questa particolare pasticceria ha ricevuto vari riconoscimenti e premi dai più conosciuti critici di enogastronomia. Le colombe, proposte con il marchio "I dolci di Giotto", sono oggetto di cure incredibili. Vengono lavorate una ad una, con tutta l’attenzione che occorre perché gli ingredienti vengano amalgamati al punto giusto.

Non c’è solo la colomba Classica, con lievitazione naturale, mandorle, zucchero e canditi ma anche la Delicata con il suo impasto senza canditi avvolto da una glassa croccante e saporita e la Prelibata dove la tipica glassa si unisce con il morbido impasto arricchito da cioccolato in gocce. Vari anche i tipi di presentazione del prodotto. Si va dalla confezione semplice ma elegante in carta colorata, fino al prodotto al vertice della gamma, presentato in una scatola raffigurante gli affreschi della cappella degli Scrovegni e realizzata in carcere dal laboratorio di cartotecnica. Richiesti da una clientela internazionale che va da Parigi a New York. Per evitare i disguidi dovuti al successo di questi giorni, si può prenotarle per tempo via Internet: l’indirizzo di posta elettronica è idolcidigiotto@rebus.coop.

 

Tre semiliberi hanno rischiato di tornare "dentro"

 

Tre detenuti in semilibertà, impiegati presso la cooperativa Città Solare, hanno rischiato seriamente di perdere il posto di lavoro e quindi quel poco di "libertà" - non a caso il termine che si usa è appunto semi-libertà - che si erano conquistati, in seguito al non rinnovo del contratto di appalto che la cooperativa Città Solare aveva stipulato con l’APS per la raccolta differenziata del cartone. Il presidente della cooperativa, Trabuio, che abbiamo sentito ieri per un commento al riguardo, ci ha dato la buona notizia: attraverso l’interessamento dell’assessore alle politiche sociali, Claudio Sinigaglia, la cooperativa ha potuto mantenere i posti di lavoro, sia dei tre detenuti in misura alternativa, sia di altri lavoratori che altrimenti sarebbero stati licenziati. Da lunedì la cooperativa Città Solare ricomincerà il suo lavoro per l’Aps.

 

Notizie da Venezia

 

Idea originale per un nuovo Magazine

 

Al Boldù è stato presentato Couleur un pocket magazine multilingue. Su stimolo del Comune di Venezia e del Ministero alla Solidarietà Sociale è stato studiato un progetto di inclusione sociale rivolto ai cittadini stranieri. Erano i giorni di una campagna mediatica discriminatoria senza precedenti contro gli stranieri. L’idea è stata quella di realizzare un prodotto informativo e di approfondimento che valorizzasse le differenze culturali e linguistiche dei cittadini presenti sul territorio e che si proponesse come spazio di confronto e di dialogo. Ecco come nasce Couleur, un pocket-magazine delle dimensioni di una cartolina, scritto in tante lingue e dialetti quanti sono quelli delle persone che vi contribuiranno. Couleur è distribuito gratuitamente in bar, locali, scuole, università e spazi culturali. Al suo interno si possono leggere approfondimenti, interviste, racconti, poesie, storie di persone e di luoghi, recensioni e presentazioni di libri, film e progetti. L’obiettivo è quello di dare voce a chiunque voglia esprimere la diversità (di lingua, di cultura, di pensiero). Vi scriveranno studenti e lavoratori, italiani e stranieri, Erasmus e fuori corso, borsisti e dottorandi. Vi scriverà che ne ha voglia. Venezia Cannaregio 6000. 30121 Venezia.

 

"Spazio e Saperi Migranti": tre giorni di Laboratorio Multimediale a Venezia e Padova

 

Una giornata di laboratorio multimediale caratterizzata dall’iterazione e dallo scambio di dati, supporti media e materiali frutto della produzione delle reti di movimento che vi partecipano. Verranno approfondite tematiche legate ai confini, alle frontiere e alle attuali politiche di sicurezza e controllo europee imposte all’immigrazione con un particolare approfondimento sui centri di permanenza temporanea in Italia e in Europa.

L’obiettivo è quello della realizzazione di una cartografia partecipata dello spazio europeo rappresentata da uno spazio segnato dalle lotte, dalle soggettività e dai condizionamenti, dalle rivendicazione di un diritto alla mobilità. Il tutto si svolgerà con la presenza di chiunque voglia contribuire con foto, testi, materiale iconografico, audio, video, suono/musica alla creazione di una mappatura multimedia che rappresenti i contenuti sopracitati. Il programma si svolgerà a Venezia, Padova, Marghera nei giorni di venerdì 7, sabato 8, domenica 9 marzo con dibattiti, proiezioni di documentari e feste. Venezia, Magazzini del Sale, Punta della Dogana.

 

Ca’ Foscari: la mondializzazione della migrazione richiede esperti

 

L’Università Ca’ Foscari organizza un percorso di formazione (Master di 1° livello) sull’immigrazione per rispondere alla forte domanda di formazione generata dalla mondializzazione della migrazione e dalla crescente importanza di questa tematica sulla scena pubblica. Il Master, è destinato a operatori sociali, culturali e sanitari e intende formare figure esperte in immigrazione e relazioni interculturali destinate a operare con funzioni di orientamento, progettazione, ricerca e intervento nell’istituzioni pubbliche, nel privato e nel terzo settore. Seminario - corso di formazione dal 15.02.2008 al 20.12.2008, Università Ca’ Foscari, Fondamenta Briati, Dorsoduro, 2530. Info: Segreteria Master tel. 041.2346018-19 fax 041.5246793 masterim@unive.it.

 

In carcere si continua a morire "per cause da accertare", anonimamente

 

Deceduto per morte naturale, probabilmente un infarto nonostante la giovane età. Un detenuto, del quale non è stata fornita l’identità, è morto domenica mattina nella sua cella all’interno della casa circondariale di Santa Maria Maggiore. Dal carcere veneziano fanno unicamente sapere che il giovane, un cinese di 35 anni da poco recluso, era sofferente di ipertensione e le sue condizioni di salute erano notevolmente peggiorate negli ultimi due giorni. La visita in cella del medico legale avrebbe comunque già escluso altre possibili cause della morte, in quanto sul corpo del detenuto non è stata trovata nessuna traccia di lesioni. Quello di ieri è il secondo decesso nel carcere maschile veneziano in meno di un mese. All’inizio di febbraio era infatti morto in cella, sempre per arresto cardiocircolatorio, Gianfranco Buschini, 50 anni mestrino finito in carcere nell’ottobre del 2007 nell’ambito di un’indagine sul mercato del sesso a pagamento a Marghera.

 

Notizie da Verona

 

Volontari in carcere: reclusi, ma per scelta

 

Vivere qualche giorno da "detenuti", per conoscere da vicino la realtà carceraria veneziana. Una scelta curiosa quella di una decina di volontari che, dal 25 al 27 febbraio scorsi, hanno partecipato alla missione francescana organizzata da Fra Beppe Prioli (fondatore dell’associazione veronese La Fraternità) e da Don Antonio Biancotto, cappellano della Casa Circondariale S. Maria Maggiore in cui si è svolta l’iniziativa.

"Abbiamo avuto la possibilità di conoscere e parlare con moltissime persone, sia girando nei cortili durante le ‘ore d’aria’, che passando di cella in cella", racconta una volontaria che ha partecipato alla missione. "Alcuni di loro si sono confidati, altri si sono avvicinati per qualche semplice chiacchiera o perché incuriositi dalla nostra presenza.

Con altri ancora si è subito instaurata una certa spontaneità nel parlare di qualsiasi cosa: sembrava di conoscersi da sempre". Un’esperienza utile per chi non conosce il pianeta carcere, anche per abbattere certi pregiudizi di cui talvolta non si è nemmeno consapevoli. "Spesso si pensa ai detenuti come fossero una "categoria" a sé, lontana da noi - continua la volontaria - ma ci si rende conto ben presto che siamo (e sono) davvero tutti diversi.

Nonostante abbiano in comune la condizione di detenzione, ogni detenuto ha la sua storia, i suoi perché, i suoi vissuti, il suo modo di accostarsi agli altri e il suo stile di vita, sia dentro che fuori delle mura". La missione, nel suo giorno conclusivo, ha riservato attenzione anche a chi trascorre gran parte del suo tempo negli istituti di reclusione senza aver commesso alcun reato: gli agenti della polizia penitenziaria. Per loro è stata organizzata una cena, invitandoli a condividere, anche con i familiari, difficoltà e tensioni che fanno parte della loro particolare professione.

 

Leggere la storia per ripensare la giustizia

 

Un libro semplice, che verrà distribuito nelle scuole superiori di Verona perché i giovani si guardino intorno e riscoprano la città in cui vivono da un punto di vista anomalo e curioso. Ma un libro destinato anche a chi, in visita a Verona, cerca qualcosa di diverso dal solito "turismo di richiamo e di immagine, molto poco culturale" come lo definisce Maurizio Delibori, presidente del Centro Turistico Giovanile che ha collaborato alla realizzazione del volume. Scritto da Erika Speri e Francesca Viviani, su impulso dell’associazione La Fraternità, e inserito in un progetto più ampio di sensibilizzazione sui temi della giustizia promosso dal Centro Servizi Volontariato, "Carceri e pene nella storia di Verona" è un testo che - spiega Erika Speri - ha portato chi l’ha scritto a "risalire la storia degli uomini alla ricerca di una giustizia e un ordinamento adeguato alla convivenza".

"Il carcere in passato era un luogo più di custodia che di pena, un luogo in cui si sostava in attesa di essere condannati ad altro - precisa Francesca Viviani -. La pena oggi è solo la detenzione. Aver associato la problematica alla propria città ha lo scopo di incuriosire e rendere più vicino ai giovani il tema della sanzione e soprattutto alla riflessione sulle possibili soluzioni che portino alla non ripetizione del reato".

Il libro, del costo di 10 €, è reperibile nella sede della Fraternità di via Provolo (provvisoriamente al n° 27) e nelle principali librerie del centro. Con la bella stagione, inoltre, sarà organizzata una visita guidata alla scoperta dei luoghi descritti.

 

Italia - Germania: uno scambio sul mondo della pena

 

Erano circa una cinquantina, tra italiani e tedeschi, gli studenti che martedì 4 marzo hanno partecipato alla giornata organizzata dal professore Giuseppe Tacconi dell’Università di Verona sul tema "Buone pratiche in Italia: alcuni servizi socio-educativi in contesto penale". Inserito all’interno del più ampio seminario su "Le figure dell’Assistente sociale e dell’Educatore territoriale in Italia e in Germania a confronto", l’incontro è stato affidato alla Fraternità, associazione di volontariato che da ormai quarant’anni opera a Verona nel settore penitenziario.

L’associazione ha avuto così modo di presentare agli studenti alcuni dei principali progetti di cui si occupa: intercultura (occasioni di confronto a detenuti di diversa provenienza culturale); affettività (supporto psicologico, in diverse forme, ai reclusi e ai loro familiari) e attenzione alle vittime di reato.

Il prendere visione dei dati inerenti ai tassi della recidiva ha spostato la riflessione sul ruolo determinante di servizi sociali e misure alternative nel far slittare dal 70 al 20% la possibilità di ripetizione dei reati. Un utilizzo, quello delle misure alternative, che ha effetti positivi anche sulla "rieducazione del condannato", prevista dall’articolo 27 della Costituzione, e rappresenta un ottimo rimedio alla necessità, più che mai attuale, di ridurre numericamente la popolazione detenuta negli istituti.

Anche nella realtà tedesca si percepiscono difficoltà simili alle nostre - in modo particolare la mancanza di un’adeguata prevenzione - e non mancano, nei confronti di chi ha sbagliato, i desideri di vendetta e di inasprimento delle sanzioni: reazioni comprensibili che però, ormai è dimostrato, non portano effetti positivi alla società.

 

Notizie da Vicenza

 

Contributo straordinario all’Associazione Diakonia

 

L’Assessore Regionale Valdegamberi: "450 mila euro in tre anni all’associazione Diakonia di Vicenza che aiuta l’inserimento lavorativo e sociale dei detenuti". "Un progetto di grande rilevanza per un problema sociale delicato che ha tutta la nostra attenzione".

Così Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali, commenta il contributo straordinario di 450 mila euro (150 mila per ciascuno degli esercizi finanziari 2008, 2009 e 2010), stanziati nel bilancio regionale di previsione per il 2008 a favore dell’associazione Diakonia Onlus con sede a Vicenza per la prosecuzione e l’implementazione a livello regionale del progetto "Il lembo del mantello".

Il progetto, avviato dalla Caritas vicentina tramite Diakonia, ha puntato in questi anni a reinserire socialmente i detenuti non tossicodipendenti e non in situazione di patologia psichiatrica conclamata, svolgendo l’attività in collaborazione con la magistratura di sorveglianza e con associazioni di categoria.

"Con il sostegno della Regione - sottolinea Valdegamberi - il progetto potrà continuare e anzi diffondersi ad altre realtà carcerarie per affrontare il problema di quella fascia di detenuti che stanno scontando la fase finale della detenzione e per i quali in percorso di inserimento lavorativo e sociale, in particolare attraverso le misure alternative al carcere per dare davvero chances di recupero e di restituzione ad una vita normale, con benefici innanzitutto per le persona interessate che guadagnano in dignità umana, ma anche benefici sociali ed economici oltre che di sicurezza per tutta la società.

Dai dati forniti risulta evidente - rileva ancora l’Assessore - che il progetto ha intercettato un bisogno concreto, aiutando le persone che stanno chiudendo con il carcere e aprendo un nuovo percorso, ma aiutando anche le istituzioni a dare risposte prima inesistenti. È un esempio - conclude Valdegamberi - di una efficace sinergia tra privato sociale, fondazioni bancarie e istituzioni locali per rispondere a una delle situazioni più delicate dell’emarginazione sociale".

 

Appuntamenti

 

Servizi agli immigrati: prosegue il corso di formazione

 

Padova: Auditorium del Centro Giovanile Antonianum, Prato della Valle 56. Mercoledì 12 marzo dalle 20.30 alle 22.30. Tema: testimonianza di un rifugiato politico. Relatore: Padre G. La Manna, direttore Centro Astalli. Continua il Corso di formazione per volontari nei servizi agli immigrati organizzato all’Antonianum con il patrocinio del Comune di Padova, del Consiglio di quartiere 1, dalla Provincia di Padova e dalla Caritas Diocesana patavina.

 

L’Associazione Welcome: continua la formazione per volontari

 

Padova: locali della parrocchia delle Cave a Chiesanuova. 11marzo 2008, ore 20.45. Altro incontro di formazione per volontari organizzato dall’Associazione Welcome. L’associazione opera a favore di donne e minori vittime di tratta e sfruttamento. Partecipano solo gli iscritti.

 

Spazio e saperi migranti: appuntamenti multipli

 

Padova - Giardini dell’Arena. 8 marzo dalle ore 15.00. Festa della donna con le donne moldave. Diretta satellitare con Radio Melting Pot su Global Mir.

 

Convegno di studi "L’immigrato nemico"

 

Verona: aula "Bartolomeo Cipolla" Facoltà di Giurisprudenza, via Carlo Montanari, 9. Venerdì 14 marzo, dalle 9.30 alle 19, organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza di Verona e dall’Associazione Capolinea - con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Verona - l’incontro si propone di esaminare il rapporto tra informazione giornalistica, cultura del controllo penale e immigrazione.

Giornalisti, sociologi e giuristi si confronteranno per meglio comprendere le modalità attraverso cui si procede alla "costruzione mediatica" dell’immagine dello straniero-nemico, e quale sia il rilievo che tale rappresentazione può avere nel condizionare la prassi dell’applicazione giurisdizionale e nel determinare le scelte di politica criminale.

 

Presentazione associazione

 

Capolinea

 

Nata per tutelare i diritti delle persone senza fissa dimora e, più in generale, delle persone che si trovano in condizioni di particolare disagio, l’associazione Capolinea è stata fondata qualche anno fa dal gruppo di avvocati, professionisti e operatori sociali che già avevano dato vita, a Verona, al giornale di strada "Capolinea" e al progetto Avvocati di Strada.

L’associazione promuove il riconoscimento e l’effettiva attuazione dei diritti fondamentali della persona e viene presentata dal responsabile degli Avvocati di Strada scaligeri Massimo Tirelli come "un grande contenitore pieno di idee, aperto al contributo di tutti coloro che si riconoscono nei suoi principi di democrazia interna e di difesa del diritto ad una esistenza dignitosa da parte di chiunque".

 

Direttore: Ornella Favero

Redazione: Chiara Bazzanella, Francesca Carbone, Livio Ferrari, Vera Mantengoli, Paola Marchetti, Maurizio Mazzi, Francesco Morelli, Franco Pavan, Paolo Pasimeni, Jaouhar Redouane, Daniele Zanella.

 

Iniziativa realizzata nell'ambito del Progetto "Il Carcere dentro le Città", realizzato grazie al contributo del "Comitato di Gestione del Fondo speciale per il Volontariato del Veneto"

 

 

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