IN-VENETO: INFORMAZIONE TRA IL CARCERE E IL TERRITORIO

Edizione n° 13, del 17 marzo 2008

 

Notizie da Padova

Dare lavoro ai detenuti: se ne parla nel foglio di informazione “Nonlavorarestanca”

Progetto scuola-carcere: ancora grande partecipazione

Gli imprenditori di Padova e Limena daranno lavoro ai detenuti?

Un foglio dedicato anche a imprenditori che operano a Padova e provincia

Notizie da Venezia

La festa della donna tra le donne detenute

Fiabe sulla paternità nate in carcere

Donne "senza frontiere": per imparare l’italiano corso gratuito

Harry’s bar, Hotel Bauer, Pasticceria Zanin: cosa c’entrano i detenuti?

Notizie da Verona

Dare lavoro ai detenuti a Verona: se ne parla in un foglio di informazione

I legami affettivi alla prova del carcere

Un progetto per far sorridere i detenuti

Paola Turci: la recensione di un detenuto

Presentazione associazione

La Comunità dei Giovani di Verona

Appuntamenti

CSV e associazione “Noi”: cineforum di riflessione

Rovigo: Avvocato di Strada e corsi di formazione

Dare lavoro ai detenuti: se ne parla nel foglio di informazione “Nonlavorarestanca”

 

“Nonlavorarestanca”, scritto d'un fiato e senza indugi, è il titolo della serie di fogli informativi pensati per sensibilizzare aziende, cooperative ed enti pubblici su quanto sia importante il lavoro per detenuti in misure alternative ed ex detenuti. Frutto di un’attività in rete tra le città venete di Padova, Venezia, Verona e Rovigo, il primo numero del giornale – in uscita come supplemento del periodico Ristretti Orizzonti - è destinato alle aziende del settore profit. Gli altri tre saranno rivolti rispettivamente alle agenzie interinali, agli enti locali, alle cooperative sociali. Si tratta di otto pagine con informazioni sugli sgravi fiscali per chi assume detenuti, testimonianze di detenuti e operatori e con molte interviste a imprenditori privati che hanno avuto il “coraggio” di assumere persone con percorsi penali.

 

Progetto scuola-carcere: ancora grande partecipazione

 

Nelle ultime due settimane ci sono stati ancora molti incontri tra detenuti e studenti delle scuole superiori, non solo a Padova, ma anche in provincia e fuori provincia. Questo sta a significare che questo importante progetto sta allargandosi e che sempre più operatori del settore dell’educazione credono che far capire ai ragazzi realtà diverse e poco conosciute, se non attraverso l’informazione spesso deformata che ne danno i media, sia importante per la crescita intellettuale, culturale e soprattutto sociale e civile dei nostri studenti. Detenuti che hanno trascorso i loro giorni di permesso premio nelle scuole, e detenuti in misura alternativa, volontariamente, e faticosamente, vanno a raccontare la loro esperienza di vita ai giovani, che partecipano con grande interesse a questi incontri, facendo domande e dimostrando una curiosità e una capacità di andare in profondità che scardina tutti i tentativi dei media di dipingerli come una generazione di insensibili, incapaci, violenti. Parlare con questi ragazzi, oltre a diventare una sorta di “psicoterapia” per i detenuti, apre delle grosse speranze sul futuro della nostra società: le nostre scuole sono piene di giovani che vogliono capire com’è il mondo reale e, se possibile, cambiarne qualcosa. Ma non sono solo i professori a proporre questa esperienza come percorso formativo; in ben due casi sono stati gli studenti stessi in autogestione ad organizzare questi incontri, stimolati magari da loro compagni che vi avevano partecipato precedentemente.

 

Gli imprenditori di Padova e Limena daranno lavoro ai detenuti?

 

Imprenditori della Zona industriale di Padova e della Zona industriale di Limena si sono incontrati sabato 8 marzo per celebrare, in una convention a Limena, l’unione dei due gruppi imprenditoriali, Gizil e Gizip. Questa unione ha un significato particolare, dal momento che rappresenta il primo passo verso la creazione di un’unica aggregazione fra le associazioni di carattere imprenditoriale presenti sul territorio della Provincia di Padova, fortemente voluta dal presidente della Gizip, Roberto Rovoletto.

Al centro della discussione dell’8 marzo i tanti aspetti della sicurezza, fra i quali la sicurezza dalla criminalità. Su questo tema è intervenuta Gabriella Palazzolo, dirigente dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Padova e Rovigo. È interessante sottolineare che gli imprenditori sono stati così sensibilizzati sul ruolo che possono avere proprio sul tema della sicurezza: una loro disponibilità infatti ad assumere persone detenute in misura alternativa o a fine pena sarebbe importante per allargare le opportunità di lavoro per chi esce dal carcere, e anche per rendere più sicura la nostra città. Perché tutte le ricerche fatte dimostrano che cala enormemente la recidiva se chi esce dal carcere lo può fare in modo graduale e controllato, iniziando a lavorare all’esterno e a ricostruirsi una vita dignitosa. Agli imprenditori è stato anche distribuito un foglio di informazione sulle modalità con cui è possibile assumere un detenuto, gli sgravi fiscali, il ruolo che possono avere le imprese nel percorso di reinserimento delle persone uscite dal carcere.

 

Un foglio dedicato anche a imprenditori che operano a Padova e provincia

 

“Nonlavorarestanca”, il nuovo foglio che si occupa di informazione per ciò che concerne l’inserimento lavorativo di detenuti, detenuti in misura alternativa e ex detenuti, ci sono numerose interviste a imprenditori di Padova e provincia su questo tema. Il presidente del Gruppo Imprenditori della Zona Industriale di Padova, Roberto Rovoletto, per esempio si è reso disponibile a perorare questa causa presso i suoi associati, con un impegno e una convinzione che ci hanno piacevolmente sorpreso. E poi c’è l’intervista a un dirigente aziendale della Transpack, azienda leader per gli imballaggi industriali, che, quando ha avuto un dipendente con un problema penale, non lo ha licenziato, ma anzi gli ha rinnovato tutta la sua fiducia.

E ancora, un’intervista al titolare della New Metal, ditta che si occupa della progettazione e realizzazione di impianti “chiavi in mano” di cappe auto aspiranti, cappe ad aspirazione separata ed ogni tipo di lavorazione di carpenteria leggera e che impiega sei dipendenti altamente specializzati, più uno in esecuzione penale esterna, ma “altrettanto abile e competente”. A completare il quadro da Padova, un contributo delle assistenti sociali dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Padova e Rovigo, che spiegano come l’UEPE sia un interlocutore privilegiato per gli imprenditori, in quanto garantisce un’attività di sostegno, di monitoraggio e di controllo dei percorsi di reinserimento delle persone detenute.

 

Notizie da Venezia

 

La festa della donna tra le donne detenute

 

Anche quest’anno nel carcere femminile della Giudecca, in occasione della Festa della Donna, è stato organizzato, per l’ottavo anno consecutivo, un incontro tra “donne dentro e donne fuori”, promosso dall’Associazione di Volontariato Penitenziario Il Granello di Senape di Venezia in collaborazione con le cooperative sociali Il cerchio e Rio Terà dei Pensieri e con il contributo del Servizio Cittadinanza delle Donne e Cultura delle Differenze del Comune di Venezia e dell’Auser Provinciale di Mestre. L’incontro, iniziato alle 12.30, è stato introdotto dalla presidente dell’Associazione Il Granello di Senape Maria Teresa Menotto e dalla direttrice degli Istituti Penitenziari veneziani Gabriella Straffi a cui sono seguiti gli interventi di saluto dell’assessora comunale alle Politiche Sociali e Rapporti col Volontariato Delia Murer e dell’assessora comunale alle Politiche Educative Annamaria Miraglia. Ogni intervento ha posto in evidenza l’importanza di questa giornata come momento di incontro tra carcere e territorio, di condivisione, conoscenza e crescita. Un’iniziativa durante la quale, anche se per poche ore, le porte dell’Istituto si aprono ad accogliere e ad ospitare donne che vivono libere insieme a donne a cui la libertà è momentaneamente negata. Tra gli invitati erano presenti anche il responsabile delle attività sociali delle COOP, Andrea Vicentini, la presidente della Consulta delle Cittadine del Comune di Venezia, Franca Marcomin, e Adriana Stradella della Fondazione di Venezia. La proficua collaborazione tra associazione e cooperative ha reso questa giornata ricca di eventi e divertimenti: ad ogni detenuta sono stati regalati, oltre al consueto mazzo di mimose, una maglietta prodotta dall’inconfondibile marchio Malefatte e un sacchetto contenente prodotti cosmetici e di make-up. Al pranzo, a base di pesce e di squisiti dolci, e servito alle detenute da alcune volontarie, è seguito il concerto del gruppo veneziano Klezrum che, con i piacevoli ritmi balcanici, ha saputo coinvolgere nelle danze le donne presenti. Le donne detenute hanno partecipato numerose ed attive, testimoniando il gradimento dell’iniziativa e presentandosi all’appuntamento curate nell’aspetto ed eleganti come per un giorno di festa.

 

Fiabe sulla paternità nate in carcere

 

Mercoledì 19 marzo, in occasione della festa del Papà, alle ore 16 presso la Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore di Venezia, verrà presentato, alla popolazione detenuta, il libro dal titolo “Magico Indaco”, realizzato grazie alla collaborazione tra la cooperativa Coges e la U.O.C. Autonomia degli Adulti del Comune di Venezia. Il libro è una fiaba riguardante il tema della paternità ed è il resoconto delle diverse esperienze sul tema della genitorialità tenute nel carcere maschile in questi ultimi anni. L'incontro non è aperto al pubblico. A seguire alle ore 18 si terrà una conferenza stampa sull'uscita del libro presso la libreria Feltrinelli del Centro Commerciale Le Barche, in un incontro aperto al pubblico che vedrà la partecipazione dell'ufficio U.O.C. Autonomia degli Adulti del Comune di Venezia e della cooperativa Coges.

 

Donne "senza frontiere": per imparare l’italiano corso gratuito

 

Nel mese di marzo è stato organizzato un corso d'italiano gratuito per donne straniere che vivono o lavorano a Murano e S. Erasmo. L'insegnante Loredana Spadon terrà i corsi nei giorni di martedì e/o giovedì con inizio alle ore 14.00. Collaborano all'iniziativa la Municipalità di Venezia Murano Burano e l'Associazione Auser-Venezia L'Associazione Murano. Per iscrizioni e informazioni Manuele tel 041.2444900. www.latoazzurro.it info@latoazzurro.it

 

Harry’s bar, Hotel Bauer, Pasticceria Zanin: cosa c’entrano i detenuti?

 

I detenuti c’entrano, eccome: perché Arrigo Cipriani, proprietario dell’Harry’s bar, è diventato anche, in un certo senso, datore di lavoro di parecchie detenute della Giudecca, che lavorano nella lavanderia del carcere, gestita dalla cooperativa “Il Cerchio”, dove si lava tutto il tovagliato dell’Harry’s Bar e dell’Harry’s Dolci. Il foglio di informazione “Nonlavorarestanca” pubblica un’intervista ad Arrigo Cipiani, ma anche altri materiali dal mondo dell’imprenditoria veneziano: un’intervista a Francesca Bortolotto, Presidente di uno degli alberghi più prestigiosi e rinomati di Venezia, l’Hotel Bauer, che commissiona cosmetici per i suoi ospiti al laboratorio di cosmetica della Giudeccca, gestito dalla cooperativa “Rio Terà dei pensieri”, e poi il racconto dell’esperienza di Andrea Zanin, titolare della pasticceria Zanin, che ha dato lavoro nel suo locale già a due detenute, e per finire l’esperienza della Picture srl - Pubblifantasy snc, una azienda specializzata nel campo delle affissioni di manifesti che ha vinto l’appalto con il Comune di Venezia-Mestre e ha assunto per le affissioni anche ex detenuti.

 

Notizie da Verona

 

Dare lavoro ai detenuti a Verona: se ne parla in un foglio di informazione

 

In “Nonlavorarestanca”, il nuovo foglio che si occupa di informazione per ciò che concerne il reinserimento di detenuti ed ex detenuti, c’è una parte che riguarda Verona, nella quale risulta senz'altro preziosa la testimonianza di Giuseppe Ongaro fondatore - insieme a Edgardo Somma - di Lavoro & Futuro s.r.l, azienda che opera all'interno del carcere di Montorio e che al momento sta dando lavoro a una cinquantina di detenuti, senza per questo rinunciare alla competitività sul mercato. A rassicurare gli imprenditori meno coraggiosi ci pensa invece Michele Marchi, socio della cooperativa sociale Comunità dei Giovani, attualmente impegnato in un programma di tutoraggio per agevolare l'inserimento lavorativo di detenuti in aziende o cooperative disposte all'assunzione. “Elemento fondamentale alla costruzione dell’identità e luogo privilegiato per l’espressione di capacità personali e relazionali – spiega Marchi nel suo articolo - il lavoro permette alla persona di realizzarsi e di partecipare alla vita sociale, concorrendo al benessere collettivo”. Distribuito in tutte le città coinvolte nel progetto, a Verona il foglio troverà canali di diffusione in realtà come Confindustria, API (Associazione piccole e medie imprese) e Confcommercio. Per chi fosse interessato, copie del numero sono reperibili anche nella sede dell'associazione La Fraternità, sia in formato cartaceo che in formato pdf, che può essere inoltrato tramite posta elettronica. Per maggiori informazioni: www.lafraternita.it

 

I legami affettivi alla prova del carcere

 

“La pena è un proiettile a frammentazione che, pur essendo diretto al condannato, va a colpire anche chi vive nel contesto a lui circostante”. Inequivocabili le parole di Giuseppe Mastropasqua, Magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Bari che il 7 marzo scorso ha partecipato al seminario di studio su “Le relazioni familiari e affettive in rapporto alla carcerazione”, organizzato dall'associazione La Fraternità e coordinato dal docente dell'Università di Verona Giuseppe Tacconi. Durante l'incontro – che ha visto tra gli ospiti Guido Papalia e Lorenza Omarchi, rispettivamente Procuratore capo e Magistrato di Sorveglianza di Verona - Mastropasqua ha fornito un’accurata analisi della normativa penitenziaria circa la tutela dei rapporti affettivi che, alla presenza di una condanna, rischiano di essere compromessi, fino talvolta a spezzarsi. A testimonianza di quanto sia utile lavorare perché ciò non accada, è intervenuta la psicologa Lucia di Palma, psicoterapeuta e mediatrice familiare all'interno della Casa Circondariale di Montorio, che utilizza lo strumento terapeutico del lavoro di gruppo come mezzo fondamentale attraverso cui - spiega lei stessa - “è possibile usare il tempo della detenzione per migliorare - o talvolta ricostruire dalle basi - i rapporti con i propri cari”. La seconda parte del seminario, in programma l’11 aprile 2008, parlerà di “Quando la pena ricostruisce rapporti”, tema che verrà affrontato ampiamente nei giorni immediatamente seguenti, durante il Congresso organizzato dal forum europeo sulla giustizia riparativa, che quest'anno si svolgerà a Verona.

 

Un progetto per far sorridere i detenuti

 

Protesi gratuite per i detenuti più bisognosi. Si tratta dell'ultima importante iniziativa promossa dall'associazione villafranchese La Libellula che, con il “Progetto Sorriso”, vuole restituire speranza e dignità a chi – spiega il presidente dell'associazione Giuseppe Amenduni - “quando parla si mette le mani davanti alla bocca, perché si vergogna di essere senza denti”. Promotrice del progetto Annalisa Perusi, docente del Ctp Carducci (Centro territoriale permanente di Verona) e socia della Libellula, secondo cui “nonostante gli sbagli commessi, i carcerati sono persone che vanno aiutate. E i problemi che i detenuti hanno con i denti, sono davvero seri”. I volontari dentisti sono pronti a raccogliere le impronte dentali necessarie alle protesi e lo faranno con il coinvolgimento di alcuni allievi dell’istituto odontotecnico “Enrico Fermi” di Verona. Una buona notizia, che regalerà senz'altro un po' di serenità a chi d'ora in avanti potrà sorridere con maggiore disinvoltura.

A scuola d'italiano cantando Un metodo senz'altro originale quello adottato dall'insegnante d'italiano Nicoletta Sartori per far imparare l'italiano ai detenuti stranieri. Il corso, promosso dal Centro territoriale permanente “Giosuè Carducci” di Verona, vuole approfondire la lingua e la cultura del nostro Paese attraverso i testi del panorama musicale italiano della canzone melodica d’autore, negli stili pop, reggae e ballata folk. “I contenuti culturali, comunicativi e grammaticali vengono affrontati mediante diverse tipologie di attività”, spiega l'insegnante. Tra queste sono previste anche gare di karaoke a coppie e a squadre. Sono stati inoltre insegnati alcuni brani della cantautrice Paola Turci, ospite del carcere di Montorio il 14 febbraio scorso e la cui presenza – a giudicare dalla prossima notizia - ha senz'altro impressionato i detenuti.

 

Paola Turci: la recensione di un detenuto

 

Eravamo in parecchi al concerto di Paola Turci e se l’avessero consentito saremmo stati molti di più. È stato un momento magico, con bellissime canzoni e un’atmosfera entusiasta. Paola ha una voce struggente, potente e triste: meravigliosa, che suscita malinconia. Le sue canzoni, quelle di De André - e tutte le altre che ha cantato - tornano alla mente sempre, nei momenti di nostalgia che ognuno di noi prova nell’intimo e che preferisce non far vedere nemmeno agli amici di cella. Ci ha fatto tornare nelle nostre celle tristi e allegri allo stesso tempo e ci sarebbe piaciuto tenerla qui per tutto il giorno. Fra Beppe (il fondatore dell'associazione La Fraternità) ci dice che anche lei è rimasta contenta della nostra accoglienza, che forse ad aprile tornerà un’altra volta. Grazie Paola! Ti aspettiamo entusiasti.

 

Presentazione associazione

 

La Comunità dei Giovani di Verona

 

Cooperativa impegnata nel sociale a vari livelli, la Comunità dei Giovani è nata nel 1972 su iniziativa di don Sergio Pighi, salesiano e un tempo cappellano del carcere di Verona, secondo cui nella vita bisogna "agire non per, ma con i poveri”. Su questa direttrice - e su quella secondo cui “mai prassi senza teoria; mai teoria senza prassi!” - la Comunità ha incontrato e accompagnato molte persone portatrici di problematiche diverse: dal detenuto al tossicodipendente, dall'immigrato al senza fissa dimora, sempre convinta che la persona non si identifica con le proprie fatiche e i propri errori, ma con la capacità di cambiare e costruire una storia diversa, insieme. Oggi la cooperativa è impegnata in vari settori del sociale a Verona e Provincia, in sintonia con coordinamenti cittadini regionali e nazionali, e può contare sul lavoro professionale di circa 70 addetti e la collaborazione di molti volontari. Punto di contatto con il mondo carcerario - oltre all’accoglienza (soprattutto in affidamento) di persone a fine pena o in misure alternative con problemi di dipendenza - sono gli asili notturni, il centro diurno e una disponibilità all'accompagnamento nel difficile processo di reinserimento nella società e nel mondo del lavoro per chi è, o è stato, detenuto.

 

Appuntamenti

 

CSV e associazione “Noi”: cineforum di riflessione

 

Padova: Cinema REX - Via Sant’Osvaldo, 2 - Padova Mercoledì 19 marzo “Cous Cous” Genere: commedia Con la partecipazione dell’associazione Unica Terra - Padova.

 

Rovigo: Avvocato di Strada e corsi di formazione

 

Rovigo: Centro Giovanile San Giovanni Bosco, V.le Marconi 5 Giovedì 6 marzo ore 18.00-20.00 Titolo: “Il permesso di soggiorno e il minore di età extracomunitario. Il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo” Relatore: Dott. Francesco Mason, Foro di Padova.

 

Direttore: Ornella Favero

Redazione: Chiara Bazzanella, Francesca Carbone, Livio Ferrari, Vera Mantengoli, Paola Marchetti, Maurizio Mazzi, Francesco Morelli, Franco Pavan, Paolo Pasimeni, Jaouhar Redouane, Daniele Zanella.

 

Iniziativa realizzata nell'ambito del Progetto "Il Carcere dentro le Città", realizzato grazie al contributo del "Comitato di Gestione del Fondo speciale per il Volontariato del Veneto"

 

 

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