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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di sabato 11 ottobre 2025

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Percorso di formazione: "Volontari per la Giustizia di Comunità" (Padova, fino al 10 novembre 2025)

 

di Federica Pennelli

Il Domani, 11 ottobre 2025 Dal 2024 la Corte costituzionale ha sancito il diritto all’affettività per le persone detenute. Ma sono poche le realtà penitenziarie che lo garantiscono. Ornella Favero (Ristretti Orizzonti): “Hanno ragione i detenuti quando dicono: “Se c’è qualcosa che diminuisce un nostro diritto, lo applicano subito”. La storia di Attilio, ex detenuto. La svolta giuridica aperta dalla Corte costituzionale nel 2024 e le successive linee guida del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap) hanno sancito il diritto all’affettività delle persone detenute: colloqui intimi senza controllo visivo diretto, da svolgere in locali appositamente individuati e con regole definite.

 

di Alessandro Trocino

Corriere della Sera, 11 ottobre 2025 Se ce ne fosse bisogno, arrivano due notizie - nascoste, neglette, ignorate dai più - che ci raccontano il carcere e che riguardano la capitale d’Italia, Roma, e l’ex capitale morale, Milano. La prima è il crollo di una parte di tetto di Regina Coeli. Un pezzo di soffitto di un metro per un metro è precipitato per 20 metri, proprio là dove ogni giorno passano centinaia di detenuti e agenti. Nessun ferito, nessun morto, ma chiaramente non era quello lo scopo del disegno celeste: era un segnale simbolico, un avvertimento, una metonimia divina che annunciava la frana del sistema, il collasso di un modello ideologico, morale ed edilizio. Il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove, ha risposto prontamente da par suo, assertivo, in maniera maschia si sarebbe detto nel Novecento: “L’istituto è in sicurezza sotto tutti i profili”. Tutti. Anche perché, se così è in sicurezza, se non lo fosse probabilmente sprofonderebbe negli inferi.

 

di Stefano Lorenzetto

Corriere della Sera, 11 ottobre 2025 Intervista con Flavia Filippi, giornalista del Tg La7 e fondatrice di Seconda Chance, che dà un lavoro ai carcerati: “A 10 anni mi vestivo come i carcerati, ora gli do un lavoro. I detenuti vengono assunti persino dai tribunali. Mi sentivo privilegiata, dovevo fare qualcosa. Nella vita nulla m’interessa di più”. Anziché chiudere le celle a doppia mandata e buttare via le chiavi, come la piazza pretenderebbe dallo Stato, Flavia Filippi spalanca ai detenuti le porte delle aziende. Dal 2022 è questa la sua ragione di vita. Aveva 10 anni quando cominciò a pensarci. Per la recita di carnevale in quinta elementare, tra fatine e damine, si presentò alle amichette travestita da carcerata, con gamella, cucchiaio e il numero 17-17 cucito sull’uniforme a righe. “Il simbolo della iella, doppio, perché già allora vedevo i reclusi come gli esseri più sfortunati al mondo”, spiega. Oggi gli trova un posto di lavoro.

 

di Paolo Fruncillo

La Discussione, 11 ottobre 2025 Non solo isolamento e silenzio: le celle delle carceri italiane sembrano sempre più luoghi di lettura, riflessione e informazione. È quanto emerge da una ricerca condotta dalla testata di marketing Spot and Web, che ha intervistato oltre 250 ex detenuti che hanno scontato pene tra i due e i dieci anni, restituendo un quadro sorprendente e in controtendenza rispetto ai dati nazionali sul consumo culturale. Secondo lo studio, i detenuti italiani leggono in media dieci libri all’anno, un numero triplo rispetto alla media nazionale, stimata attorno ai tre volumi annui per cittadino. La saggistica si conferma il genere più letto (33% degli intervistati), con una netta prevalenza di volumi dedicati alla politica (67%) e al diritto penale (49%) - una scelta che rispecchia l’interesse per i temi della giustizia e della società, spesso legati alle esperienze personali vissute dietro le sbarre.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 11 ottobre 2025 La corrente progressista “Area” a congresso: dalle carceri ai migranti fino alla separazione delle carriere, sfida ai partiti e al mondo forense. “Altro che straripamento del potere giudiziario”, qui è “la politica che annaspa nel dare risposte di sistema alle sfide del presente” e così “i magistrati sono costretti a prendere una decisione sulla base delle fonti del diritto interno ed internazionale” : è il j’accuse di Giovanni Zaccaro, leader della corrente progressista dell’Anm, AreaDg, che in apertura del V congresso dal titolo “La forza e il diritto” rivendica il ruolo delle toghe di “garanzia dei diritti di tutti” anche “dei pochi e dei pochissimi, contro gli interessi nazionali, contro le decisioni delle maggioranze”.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 11 ottobre 2025 Per il ministero dell’Economia e delle Finanze l’unico indicatore di benessere che peggiorerà nei prossimi anni è l’efficienza della giustizia civile, con un aumento della durata media dei processi. I target concordati con l’Ue appaiono sempre più lontani. Persino il ministero dell’Economia e delle Finanze ormai appare consapevole che, non solo l’Italia non riuscirà a raggiungere gli obiettivi del Pnrr sulla giustizia civile, ma che addirittura i tempi dei processi civili, anziché diminuire, aumenteranno nei prossimi anni.

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 11 ottobre 2025 Celle sovraffollate, detenuti ammanettati ai termosifoni, cimici nei letti e cibo per meno di tre euro al giorno. È questo il sistema penitenziario che la Cassazione ha ritenuto inaccettabile, bloccando l’estradizione di un imputato verso l’Ungheria. La Suprema Corte lo ha stabilito nella sentenza 33397/2025, accogliendo il ricorso di un cittadino pakistano, condannato per aiuto all’immigrazione clandestina e falso. La sentenza, ora, potrebbe tornare utile ad Ilaria Salis, che da tempo chiede al ministro della Giustizia Carlo Nordio di poter essere processata in Italia, dopo aver subito 15 mesi di carcerazione in Ungheria in condizioni degradanti con l’accusa di aver picchiato un neonazista.

 

di Andreana Esposito

L’Unità, 11 ottobre 2025 Con una decisione che segna una ulteriore tappa nel percorso di progressivo affinamento degli standard di legalità convenzionale, Strasburgo torna a occuparsi delle misure di prevenzione patrimoniali italiane. La sentenza Isaia e altri c. Italia (25 settembre 2025), ha accertato la violazione dell’art. 1 del Prot. n. 1 Cedu, ravvisando un’interferenza sproporzionata nel diritto di proprietà dei ricorrenti. Il caso, avviato a Palermo nel 2018, riguardava il sequestro di beni ai sensi del Codice antimafia del 2011, che consente l’ablazione dei patrimoni sproporzionati rispetto ai redditi leciti. La pericolosità del proposto, fondata su condanne per reati predatori tra gli anni Ottanta e Novanta, era però remota: gli acquisti risalivano al 2010, 2016 e 2018, e le autorità avevano ipotizzato reinvestimenti di vecchi proventi illeciti.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 11 ottobre 2025 Due vite spezzate nel giro di dodici ore avvenuti nel carcere milanese di San Vittore. Altri tre detenuti hanno avvertito un malore. E un’indagine che ora cerca di capire se dietro questa doppia tragedia ci sia un filo comune o solo un tragico caso. La sequenza degli eventi ha dell’inquietante per la sua rapidità. Giovedì sera, verso le 20, un cittadino peruviano di 36 anni muore al Policlinico di Milano dopo essere stato trasportato d’urgenza dall’infermeria del carcere. Non aveva problemi di salute noti. Si era sentito male in cella e la sua condizione era precipitata in poche ore. Ieri mattina, giovedì, alle 7, un cittadino marocchino classe 1977, ospitato in un altro reparto del carcere, viene trovato senza vita nella sua cella. Aveva disturbi di salute pregressi. Anche per lui, arresto cardiaco.

 

di Marianna Vazzana

Il Giorno, 11 ottobre 2025 Il giovane avrebbe compiuto 36 anni. Mohamed si è spento 12 ore dopo. Altri tre hanno accusato malori. Perquisite le celle, al momento non è stata trovata droga. Disposta l’autopsia. I sindacati: “È allarme”. Sarà l’autopsia ad accertare le cause della morte di due detenuti di San Vittore. Vite spezzate a distanza di 12 ore. La prima è quella di Raul Alfonso Oruna Vasquez, peruviano, che si è spento giovedì sera alla vigilia del suo 36esimo compleanno. Ha avuto una crisi respiratoria, l’allarme è stato immediato ed è stato rianimato. Il suo cuore batteva quando è stato trasportato d’urgenza al Policlinico, ma non ce l’ha fatta.

di Elisabetta Andreis

Corriere della Sera, 11 ottobre 2025 “È il segreto di Pulcinella”. Così Pietro Farneti, responsabile dello Smi, il Servizio per le dipendenze che collabora stabilmente con la casa circondariale, definisce quello che tutti sanno ma nessuno scrive: la droga gira anche dentro. “È rarissimo che una morte in carcere sia ricondotta alle sostanze, ma che le sostanze circolino è un dato di fatto. Così come è un fatto che i ragazzi riescano ad accumulare farmaci per poi assumerli insieme o rivenderli all’interno”. Ogni settimana, nello storico penitenziario di piazza Filangieri, vengono eseguiti una cinquantina di esami del capello su 1.100 detenuti.

 

di Silvia Bergamin

Il Mattino di Padova, 11 ottobre 2025 In quattro anni i detenuti nel circondariale sono più che raddoppiati. Bincoletto: “Celle umide, otto persone per stanza. È necessario un intervento urgente per evitare proteste o situazioni gravi”. “Il carcere Due Palazzi è vicino a un punto di rottura”. L’allarme, chiaro e diretto, arriva da Antonio Bincoletto, garante dei detenuti del Comune di Padova. Un richiamo che fa rumore in una città dove la tradizione penitenziaria è sempre stata un modello di equilibrio e progettualità, ma che oggi si trova ad affrontare una pressione senza precedenti. Il fenomeno, spiega Bincoletto, non riguarda solo Padova ma l’intero Paese. “Oggi nelle carceri italiane ci sono oltre 63 mila persone ristrette, e dall’inizio del 2025 66 si sono tolte la vita. È un dato che non può essere considerato una fatalità: segnala un sistema in difficoltà profonda”.

 

di Sara Sonnessa

torinocronaca.it, 11 ottobre 2025 Un piano del carcere di Ivrea è stato completamente ristrutturato: pareti bianche, stanze adibite a laboratori, scrivanie e mobili nuovi. E a sistemarlo e a decorarlo sono stati proprio i detenuti. Il lavoro è stato realizzato nell’ambito del corso di stucco e decoro organizzato da Casa di Carità Arte e Mestieri, un percorso professionalizzante che coinvolge dieci detenuti. L’obiettivo è insegnare competenze artigianali e fornire strumenti concreti per il reinserimento sociale. All’interno di questo piano, prende forma anche una bellissima biblioteca.

 

di Bruno Temil*

lavitacattolica.it, 11 ottobre 2025 “Dio ci ha creati liberi. Ogni giorno possiamo scegliere tra verità e menzogna, tra bene e male. E chi sceglie la verità sperimenta la libertà del cuore, anche dentro le mura di un carcere”. Sono parole dell’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, che giovedì 9 ottobre ha incontrato un nutrito gruppo di persone detenute nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo in occasione del terzo appuntamento con le catechesi “giubilari” proposte dal pastore della Chiesa friulana nell’anno della Speranza. All’incontro - svoltosi in un clima di profonda attenzione e partecipazione - era presente anche il cappellano padre Claudio Santangelo, che da circa tre anni accompagna con discrezione e dedizione la vita spirituale della comunità carceraria ...

 

consiglio.marche.it, 11 ottobre 2025 Terza edizione del progetto del Garante regionale dei diritti, realizzato in collaborazione con il Comune di Ancona ed attuato dall’associazione culturale “Aenigma”. Terminata la prima fase dell’iniziativa, in attesa dell’evento pubblico conclusivo del 17 ottobre al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona. Va in scena il “Terzo festival regionale di teatro in carcere nelle Marche” realizzato dal Garante regionale dei diritti della persona delle Marche, Giancarlo Giulianelli, in collaborazione con il Comune di Ancona ed attuato concretamente dall’Associazione culturale cittadina universitaria “Aenigma APS”, capofila del coordinamento regionale Teatro in Carcere Marche.

 

adnkronos.com Giornata mondiale per la Salute mentale: ci sono 87 comunità, piazze, scuole, carceri e luoghi di cura collegati dalle 12 di oggi e per tutto il pomeriggio con Piazza Santa Maria Della Pietà a Roma, dove si è riunito in occasione della Giornata Mondiale sulla Salute mentale il Collegio nazionale dei dipartimenti di Salute mentale (Dsm), presieduto da Fabrizio Starace, psichiatra direttore del dipartimento di Torino 5 e presidente uscente del Collegio e Giuseppe Ducci, direttore del Dipartimento della Asl Roma 1 e presidente eletto del Collegio nazionale. Il congresso è organizzato da Motore Sanità.

 

di Widad Tamimi

Il Manifesto, 11 ottobre 2025 Lettera. Gentile ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, questa non è solo una lettera. È un grido. Perché ciò che sta accadendo nelle ultime settimane a giovani genitori palestinesi ammessi in Italia con borse di studio non è un malinteso burocratico: è un ricatto disumano. A queste persone, già fuggite dalla guerra, viene chiesto di scegliere tra la possibilità di studiare e il diritto di tenere accanto i propri figli. Una voce al telefono, dal Consolato generale d’Italia a Gerusalemme, li mette di fronte a un bivio che nessun essere umano dovrebbe conoscere: “È pronta la prossima evacuazione. Lei sarà su questa lista. Ma suo figlio non può venire con lei”. “Come sarebbe?” chiede la giovane madre, incredula. “Mi dica cosa ha deciso: parte senza suo figlio o rinuncia?”. Tre volte la stessa domanda, fredda, urgente: “Senza suo figlio o rinuncia?”. E poi il silenzio. Aisha trema, risponde: “Senza mio figlio non posso”. E dall’altra parte - click - si chiude la comunicazione.

 

di Nathalie Tocci

La Stampa, 11 ottobre 2025 Israele e Hamas hanno accettato il piano del presidente statunitense Donald Trump, e le parti si preparano al rilascio degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, dopo il cessate il fuoco nella martoriata Striscia di Gaza iniziato ieri mattina. Significa che la guerra genocidaria di Israele sta volgendo al termine e che israeliani e palestinesi si avviano alla soluzione dei due Stati? Sarebbe bello crederci, ma per ora è improbabile.

 

di Massimiliano Sfregola

Il Manifesto, 11 ottobre 2025 Nessuna corsia preferenziale e nessun trattamento di favore: i tre cittadini israeliani arrestati insieme agli altri attivisti della Freedom Flotilla martedì scorso stanno sperimentando sulla loro pelle come, quando si parla di Gaza, non esista alcun privilegio di passaporto. “Sono ancora in detenzione perché rifiutano di firmare un documento in cui riconoscono l’ingresso illegale in una zona militare”, spiega Hadeel Abu Salih, avvocata palestinese-israeliana dell’associazione Adalah, che li rappresenta in tribunale. “Ma loro non sono entrati in alcuna zona militare: l’Idf ha sequestrato tutti in acque internazionali e li ha trasportati illegalmente in Israele insieme agli altri”. Se avessero firmato, hanno fatto sapere le autorità portuali, la situazione si sarebbe chiusa con una semplice denuncia e la scarcerazione immediata.

 

di Enrica Muraglie

Il Manifesto, 11 ottobre 2025 Il rapporto “Sovranità in tutto tranne che nel nome: l’accelerazione dell’annessione della Cisgiordania da parte di Israele”, pubblicato da “International crisis group” mentre entrava in vigore l’accordo per il cessate il fuoco. Mentre si festeggia la nuova tregua nella Striscia di Gaza, i palestinesi per sfinimento, Trump e il governo israeliano per presunti meriti e “risultati” ottenuti sulla pelle dei palestinesi, Israele intensifica gli sforzi per cancellare ciò che rimane della distinzione tra la vita degli israeliani nello stato ebraico e la vita dei coloni negli insediamenti in Cisgiordania. Quegli insediamenti che hanno causato sfratti, demolizioni, confische di terre, spostamenti forzati di migliaia di persone, morti e che sono considerati illegali dalla Corte internazionale di giustizia.

di Elisabetta Zamparutti

L’Unità, 11 ottobre 2025 Il 30 settembre è giunta una notizia paradossale: l’ex presidente della Repubblica Democratica del Congo Joseph Kabila è stato condannato a morte in contumacia da un tribunale militare che lo ha riconosciuto colpevole di crimini di guerra, tradimento e crimini contro l’umanità. Spiegare il paradosso comporta un racconto intenso, lungo, denso come il sangue e faticoso come il caldo africano. Un racconto che procede lento secondo un ritmo tanto legato a questo continente quanto alle saghe familiari.

 

DOCUMENTI

Articolo. "'A vicaria. Carcere ed emergenza in Italia", di Silvia Buzzelli

Articolo. "Cinquant’anni di legge penitenziaria: tra testimonianza e memoria", di Francesco Maisto

Il Riformista-PQM. "Davigo dixit. Con la separazione delle carriere - dice - i PM terrorizzeranno i Giudici. Mentre invece, a carriere unite?"

Articolo. "Garlasco e la sua apoteosi, ovvero il Giudizio definitivo: tra verità assoluta e verità possibile", di Antonio Nastasio

Radio Carcere. di Riccardo Arena. "Liberi sospesi". La storia di Sergio che, per scontare solo un anno e 3 mesi, ha atteso per 6 anni una risposta dal Tribunale di sorveglianza sulla sua richiesta di misura alternativa