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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di sabato 8 novembre 2025

 

di Ornella Favero*

Ristretti Orizzonti, 8 novembre 2025 Gentile dottor Napolillo, Lei è stato di recente nella Casa di reclusione di Padova e ha visto un carcere dove, pur nelle difficoltà del sovraffollamento, si cerca con la collaborazione di tutti di rispettare il mandato costituzionale, cioè di garantire a più detenuti possibile di non entrare in carcere e uscirne a fine pena come sono entrati, ma di fare un percorso realmente rieducativo, che significa crescere culturalmente, mettere in discussione le proprie scelte passate, avere voglia di fare i conti con la sofferenza provocata dai reati, nelle vittime ma anche nei famigliari delle stesse persone detenute.

 

di Annachiara Valle

Famiglia Cristiana, 8 novembre 2025 I familiari delle vittime di terrorismo e criminalità, da Giovanni Bachelet ad Agnese Moro a Fiammetta Borsellino a Manlio Milani, scrivono a Nordio dopo la circolare che impone lo stop ai percorsi di rieducazione. Il contatto esterno con il carcere importante anche per lenire il dolore e applicare la Costituzione. Uno stop alle attività culturali all’interno delle carceri. Il ministro Nordio ha recentemente introdotto, con una circolare del 21 ottobre, una misura per cui il Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) obbliga le Direzioni degli istituti penitenziari in cui siano presenti detenuti in reparti di Alta Sicurezza o in regime ex art. 41 bis a sottoporre a preventiva approvazione della Direzione Generale Detenuti e trattamento ogni evento di carattere trattamentale che coinvolga la comunità esterna al carcere.

 

di Fulvio Fulvi

Avvenire, 8 novembre 2025 Tutto deve passare da Roma e la stretta burocratica sulle attività educative, culturali e ricreative all’interno delle carceri dove sono presenti sezioni di alta sicurezza, pentiti, o detenuti del 41-bis comincia a farsi sentire. Con la circolare del Dap numero 454011 del 21 ottobre scorso, firmata dal direttore dei detenuti e del trattamento, Ernesto Napolillo, si stabilisce infatti che le richieste di autorizzazione per lo svolgimento degli eventi, adeguatamente dettagliate, devono essere inviate al ministero e non più ai singoli direttori dei penitenziari. Una disposizione che blocca e ritarda iniziative e percorsi di formazione e riabilitazione dei reclusi in quasi tutti i 192 istituti di pena italiani.

 

di Mario Sacchi*

L’Unità, 8 novembre 2025 Il 13 novembre 2009 ho iniziato a pensare che cosa sia la giustizia e cosa significhi chiedere giustizia. Il 30 ottobre 2025, sedici anni dopo, una visita al carcere di Monza me l’ha chiarito. Sono entrato nella Casa Circondariale insieme all’Associazione Nessuno tocchi Caino, ad altri amministratori locali e imprenditori del territorio, al garante dei detenuti di Monza e Brianza Roberto Rampi. Un’esperienza che scuote, genera domande, intensifica l’ascolto, stimola l’impegno a fare di più per le nostre comunità.

 

di Valentina Pigliautile

Il Messaggero, 8 novembre 2025 Dopo l’approdo in Consiglio dei ministri ad agosto scorso, il disegno di legge targato Nordio-Schillaci - che introduce un regime di detenzione domiciliare in strutture specializzate per condannati tossicodipendenti e alcoldipendenti - si prepara a percorrere il primo miglio a Palazzo Madama. Martedì scorso l’assegnazione in commissione Giustizia del testo, che potrà godere di un più rapido: voti degli emendamenti in commissione e passaggio in Aula solo per l’approvazione finale. Un dossier del Senato dà conto dell’impatto delle nuove norme e dei primi passi per realizzare il piano destinato, in prima battuta, ai condannati affetti da dipendenze e con pene da scontare non superiori a 8 anni (o a 4 in caso di reati di maggiore pericolosità sociale).

 

di Luca Pons

fanpage.it, 8 novembre 2025 “Bene così!”, ha scritto sui social Matteo Salvini alla notizia di una ragazza di 24 anni che sarà detenuta in carcere, nonostante sia incinta, applicando le norme del decreto Sicurezza. Susanna Marietti, coordinatrice nazionale di Antigone, ha parlato a Fanpage.it di cosa significhi davvero, per una donna incinta o con figli piccoli, la vita in carcere.

 

di Massimo Malpica

Il Giornale, 8 novembre 2025 Maternità come scudo penale? Addio. Parola del sottosegretario alla Giustizia e senatore leghista Andrea Ostellari, che commenta la notizia che arriva da Venezia, dove una borseggiatrice seriale, pizzicata in fragrante resterà in carcere anche se incinta. Esulta Salvini, che ricorda come il merito sia di quell’articolo modificato per volontà del Carroccio. E se il Pd lo accusa di usare la maternità a fini di propaganda, Ostellari taglia corto: “Non siamo certo contro la maternità o contro i bambini. A differenza della sinistra, vogliamo semmai dare dignità alla maternità e proibire che organizzazioni criminali possano ancora sfruttare la gravidanza per far commettere reati. La norma serve a questo”.

 

di Alessandro Guidolin

gnewsonline.it, 8 novembre 2025 Il Guardasigilli Carlo Nordio ha firmato la Convenzione per la Promozione della Prevenzione e tutela della salute della donna. La Convenzione è stata sottoscritta anche dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, da Alba Di Leone dell’organizzazione no-profit Think Pink Italy, e da Paola Severino della Fondazione Severino Onlus; e intende promuovere iniziative congiunte volte a tutelare la salute delle donne sottoposte a pena detentiva.

 

di Diego Mazzola

L’Unità, 8 novembre 2025 Al mito e alle leggende dobbiamo sempre molta della nostra conoscenza. Narra Pausania il Periegeta che, quando nella città di Argo regnava Crotopo, sua figlia Psamate ebbe un figlio da Apollo di nome Lino. Per la vergogna e il timore della reazione del padre, Psamate abbandonò il neonato all’aperto tanto che venne dilaniato dai cani del gregge reale. Non soddisfatto di questo, Crotopo uccise anche la figlia, sfidando l’ira di Apollo che l’amava molto. Infuriato, il dio delle arti e degli amori sfortunati mandò ad Argo l’esatto contrario dell’amore e della pietà, un terribile mostro marino chiamato per l’appunto “Pena”, uso a strappare i figli alle madri e poi ucciderli. Da allora la parola “pena” assunse il significato di “punizione”.

 

di Claudio Castelli

Il Domani, 8 novembre 2025 I due Csm impediranno il rapporto di relazione tra procure e tribunali, rendendo il sistema meno efficiente. Ci sarà un aumento dei processi con torsioni inquisitorie. Lo stesso ministro della Giustizia ha ammesso che la modifica costituzionale approvata dal parlamento non avrà alcun effetto positivo sull’efficienza del sistema giustizia essendo finalizzato per altri scopi. La realtà purtroppo è opposta e peggiore. Una seria e serena valutazione di impatto ci porta a ritenere che le modifiche attuate, che devono essere viste nel loro complesso, porteranno invece ad una ulteriore inefficienza del sistema con un forte impatto che si riverbererà anche sul settore civile.

 

di Gian Domenico Caiazza

Il Riformista, 8 novembre 2025 Probabilmente l’immagine del difensore di ufficio nell’immaginario collettivo italico è ancora quella del leggendario film “Un giorno in Pretura”, dove troneggia uno strepitoso Alberto Sordi alias Nando Moriconi, imputato - di fronte al non meno strepitoso Pretore Peppino De Filippo - di “oltraggio al pudore”, per essersi fatto il bagno nudo “nella marana”. Il processo si svolge davanti ad un distratto ed annoiato difensore di ufficio, che legge il giornale mentre il processo si celebra, e che dopo aver chiesto senza successo denaro a Moriconi per impegnarsi, riprende stizzito a leggere il giornale, accada quel che deve accadere.

di Elton Kalica* 

Il Riformista, 8 novembre 2025 Un tema che ricorre in carcere dove entro come volontario è che la popolazione detenuta è oggi profondamente mutata. Ci sono sempre meno persone che hanno fatto della criminalità una scelta di vita, e, invece, sempre più spesso persone provenienti da contesti di povertà estrema, che hanno commesso reati per necessità. Tra loro, moltissimi giovani, spesso figli di migranti, definiti “stranieri di seconda generazione” come se un’etichetta potesse imprigionarli dentro un’identità che non appartiene più né ai genitori né a loro.

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 8 novembre 2025 “Sia mio padre sia Aldo Moro, che la Costituzione l’ha pure scritta, sarebbero di certo contenti che l’articolo 27 della Carta, almeno nel caso di Anna Laura Braghetti e di altri, è stato rispettato: la pena deve rieducare, dare un’altra possibilità”. Hanno molto colpito, le parole di Giovanni Bachelet, figlio di Vittorio, l’allora vicepresidente del Csm ucciso nel 1980 da un commando di cui faceva parte proprio Braghetti. Il figlio del professore al quale oggi è intitolata la sede stessa del Csm è un cattolico autentico, e straordinario. Ma fra la restorative justice introdotta nel 2021 da Marta Cartabia e le vittime del terrorismo brigatista c’era già un nesso molto chiaro.

 

di Lucio Brunelli

L’Osservatore Romano, 8 novembre 2025 Anna Laura Braghetti, morta ieri 72 anni, è stata una delle militanti più note ed efferate delle Brigate rosse. Nel 1978, quando aveva venticinque anni ed era ancora incensurata, fu una dei carcerieri di Aldo Moro. Quando il prigioniero chiese dei libri lei gli portò delle opere sul marxismo che avevano in casa; gentilmente Moro fece notare che quei libri li conosceva già e avrebbe preferito, possibilmente, una Bibbia e le lettere di san Paolo. L’anno seguente, datasi alla clandestinità, la giovane terrorista partecipò all’attacco contro la sede provinciale della Dc romana, a piazza Nicosia; insieme al brigatista Francesco Piccioni aprì il fuoco contro una volante della polizia accorsa sul posto uccidendo due inermi poliziotti.

 

di Francesca Spasiano

Il Dubbio, 8 novembre 2025 Dopo le polemiche per la condanna all’ergastolo di Filippo Turetta senza le attenuanti della crudeltà e dello stalking, si è detto e scritto che bisognava distinguere tra il piano giudiziario e quello “culturale”. E per la stessa logica, ora che il processo per il femminicidio di Giulia Cecchettin si è chiuso definitivamente, si può dire che l’unica “sentenza” che abbia senso leggere alla società in ascolto, l’ha scritta il papà della 22enne uccisa dall’ex fidanzato l’11 novembre 2023. “Non esiste una giustizia capace di restituire ciò che è stato tolto, ma esiste la consapevolezza che la verità è stata riconosciuta e che le responsabilità sono state pienamente accertate”, spiega Gino Cecchettin.

 

di Stefania Totaro

Il Giorno, 8 novembre 2025 Per la morte di un 63enne in carcere indagati per omicidio infermieri e detenuto. Si attendono gli esiti dell’autopsia e i famigliari dell’uomo chiedono che sia fatta chiarezza. Cause naturali o la morte come conseguenza delle botte prese? Sono i due scenari su cui sta lavorando la Procura di Monza. Per il detenuto 63enne italiano morto a metà ottobre nel carcere di via Sanquirico la Procura ha indagato per l’ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale un compagno di cella e per quella di omicidio colposo un infermiere e un medico in servizio nella casa circondariale quando è avvenuta la vicenda ora al vaglio della magistratura.

 

avantionline.it, 8 novembre 2025 Idee nuove su cura possibile ed esigenze di tutela sociale. Sabato 8 novembre a Roma, Università La Sapienza di Roma, (aula magna edificio Marco Polo viale dello Scalo di San Lorenzo). Convegno promosso dalla Fondazione Massimo Fagioli. Partecipano magistrati, dirigenti pubblici, giuristi, psichiatri e ricercatori.

 

di Liliana Perrone

lincontro.news, 8 novembre 2025 Sul tema della detenzione, inteso come un processo di restituzione di individui alla società, si è svolto recentemente un incontro a Palazzo Barolo a Torino tra istituzioni ed esperti della materia, in collaborazione e in concomitanza con il Festival di Woman & the City. In una società dove si cerca con molta difficoltà di ricucire gli strappi, è possibile considerare la detenzione, anche di lungo periodo, come un luogo dove, paradossalmente, si possa coltivare la libertà, intesa non come assenza materiale di mura, ma come un ritorno alla consapevolezza di se stessi e come ritorno di cittadini nella comunità?

 

brindisireport.it, 8 novembre 2025 Anche quest’anno la Cooperativa sociale Il Sogno con sede a San Pietro Vernotico, avvia all’interno della Casa circondariale di Brindisi, la seconda edizione del progetto Dike 2 “Qui ed Ora”, riguardanda l’Avviso pubblico del dipartimento Amministrazione penitenziaria - Provveditorato regionale - Puglia e Basilicata. Il bando interviene sulla fragilità della detenzione con la finalità di rendere il carcere un luogo di umanizzazione e trasformazione, dove la pena non sia una sospensione della persona, ma un’occasione di riscatto. È un investimento nella sicurezza collettiva, ma soprattutto nella dignità dell’essere umano.

 

di Sofia Danti

La Nazione, 8 novembre 2025 Al via l’undicesima edizione della rassegna di teatro in carcere Destini Incrociati, a cura del Teatro Popolare d’Arte e del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere. “L’auspicio è quello di superare lo stigma del carcere e di generare ponti tra persone, ruoli, sensibilità. “Una rassegna che serve a sensibilizzare sul ruolo del teatro in carcere, per fare entrare le persone nei meccanismi pedagogici e didattici alla base del progetto”, afferma Francesco Giorgi, a capo della direzione organizzativa della Compagnia Teatro popolare d’arte.

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 8 novembre 2025 Si apre a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze. Ma senza il Terzo settore. Sei chilometri di distanza appena separano due mondi completamente diversi, due approcci opposti, due paradigmi culturali alternativi. Da un lato c’è “l’obiettivo liberi dalla droga e dalle dipendenze” (vasto programma che conta almeno tre quarti di secolo di fallimenti, morti ed emarginazione), c’è “il bene e il male” (testuale), c’è l’”Insieme si può” (ma senza le associazioni del Terzo settore né i consumatori) e pure l’”approccio integrato” (ma su un binario unico).

di Viola Giannoli

La Repubblica, 8 novembre 2025 “Una conferenza escludente, repressiva e già scritta”. Stefano Vecchio, presidente del Forum droghe, parla dalla Città dell’Altra economia di Roma dove associazioni della società civile come Antigone, Coscioni, Cnca, Gruppo Abele, operatori, esperti e persone che usano sostanze hanno convocato una “Contro-conferenza sulle dipendenze”, il controcanto a quella istituzionale. 

 

di Marco Perduca

Il Manifesto, 8 novembre 2025 Il potenziale terapeutico delle sostanze psichedeliche sta scatenando, per ora non in Italia, un’esplosione di discussioni sui media generalisti; la copertura mediatica della ricerca sulle sostanze psichedeliche ha rafforzato l’interesse pubblico per l’uso medico e non delle molecole. Del presente psichedelico se ne è parlato a Roma in apertura della Contro-conferenza sulle droghe, autoconvocata dalla società civile in contrapposizione a quella del governo.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 8 novembre 2025 Le autorità competenti non hanno risposto. Dopo tre mesi dall’invio di una relazione dettagliata, circostanziata, corredata di dati e testimonianze, il Prefetto di Roma Lamberto Giannini e il Capo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione Rosanna Rabuano non hanno fornito alcun riscontro alle osservazioni presentate dai garanti dei detenuti Valentina Calderone (Roma Capitale) e Stefano Anastasìa (Regione Lazio) sulla situazione del Centro di permanenza per i rimpatri di Gjadër, in Albania. Un silenzio che pesa come un macigno e che solleva interrogativi inquietanti sulla trasparenza e sulla volontà di confrontarsi con chi, per mandato istituzionale, ha il compito di vigilare sui diritti delle persone private della libertà.

 

di Mai più lager - No ai Cpr

L’Unità, 8 novembre 2025 Ricorderete forse la storia della persona con problemi psichiatrici trattenuta nel Cpr di Milano da oltre 9 mesi, della quale avevamo parlato qui (e anche a Radio Popolare). Non abbiamo neanche fatto in tempo a parlarne che, dopo poche ore, i detenuti ci hanno contattato per dirci che alle 5 del mattino questa persona era stata prelevata con la forza e trasferita. I detenuti ci hanno riferito anche che agenti e personale avevano trionfalisticamente raccontato che quella persona stava per essere trasferita in Albania: un deterrente in più, che fa sempre effetto tra persone già terrorizzate. Abbiamo sperato per qualche giorno che fosse una provocazione buttata lì ad arte, e che il ragazzo aveva avuto una sorte diversa.

 

di Sofia Toscani

L’Unità, 8 novembre 2025 Negli ultimi tre anni il regime di Saied ha annullato ogni possibilità di rifugio e tutela per i richiedenti asilo e migranti, soprattutto se neri, attraverso persecuzioni razziste per mano della stessa polizia. “L’Unione europea rischia di rendersi complice di tutto ciò - scrive Amnesty - mantenendo in piedi la cooperazione nel controllo dei flussi migratori senza garanzie effettive in materia di diritti umani”. Amnesty International ha condotto la ricerca tra febbraio 2023 e giugno 2025. Frammenti di alcune testimonianze, Celine camerunense: “Continuavano a colpire la nostra barca di legno con lunghi bastoni appuntiti, l’hanno bucata. C’erano almeno due donne e tre neonati senza giubbotti di salvataggio. Li abbiamo visti annegare e poi non abbiamo più visto i corpi. Non ho mai avuto così tanta paura”.

 

di Marco Santopadre

Il Manifesto, 8 novembre 2025 I due Centri sono pensati per 183 adulti, ma saranno trattenuti anche minori. Anche la Spagna, come altri paesi europei, ha deciso di compiere un ulteriore passo nel processo di esternalizzazione delle frontiere, finanziando la costruzione di due centri di trattenimento per migranti in Mauritania. A rivelarlo è un’inchiesta realizzata dalla “Fondazione porCausa” e pubblicata dal quotidiano “El Salto” che sta agitando le acque nella già traballante maggioranza di governo. L’esecutivo non ha dato grande pubblicità all’inaugurazione, avvenuta il 17 ottobre scorso, delle due strutture situate nella capitale mauritana Nouakchott e a Nouadhibou, al confine con il Sahara Occidentale.

 

DOCUMENTI

Lettera al ministro Nordio da familiari di vittime delle azioni terroristiche, della lotta armata e della criminalità organizzata: "Circolare DAP 21/10/2025.0454011.U"

Il Riformista-PQM: "Difesa d'ufficio, cosa non funziona. L'ordinanza di remissione alla Corte Costituzionale nel processo Regeni disvela solo uno dei tanti bug del sistema"

Articolo. "Medicina penitenziaria, la violenza del silenzio", di Francesco Ceraudo

APPUNTAMENTI

Contro conferenza: "Sulle droghe abbiamo un piano. Stop war on drugs" (Roma, fino all'8 novembre 2025)

Corso di formazione al volontariato: "Dentro e fuori dal carcere" (Fossano-CN, dall'8 al 29 novembre 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 10 al 16 novembre 2025

Associazione Controluce. "Corso di formazione per volontari penitenziari" (Pisa, 12 e 26 novembre e 10 dicembre 2025)

Cineforum. "La decima eVisione: 10 anni di sguardi dentro (lo specchio)" (Torino, fino al 13 novembre 2025)

Diocesi di Novara. "Una finestra sul mondo del carcere: ciclo di incontri per il Giubileo 2025" (Novara, fino al 13 dicembre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

43° Convegno Nazionale A.I.M.M.F.: "Adolescenze d'oggi. Prospettive di futuro" (Verona, 14 e 15 novembre 2025)

Convegno. "Emergenza carcere a 50 anni dalla legge di riforma dell'ordinamento penitenziario" (Trento, 14 e 15 novembre 2025)

Incontro-dibattito "I giovani tra disagio e devianza". A partire da "18+1: Diciotto anni e un giorno", di Monica Cristina Gallo (Verona, 19 novembre 2025)

Convegno. "Garanti 1997-2025. Da quando Antigone propose l'istituzione dei Garanti alla necessità odierna di nuove prospettive" (Roma, 21 novembre 2025)

Teatrocarcere Due Palazzi presenta "Da Babele alla Città Celeste. Un cammino di speranza" (Camposampiero-PD, 22 novembre 2025)

Seminario. "Immaginiamo città riparative" (San Paolo D'Argon-BG, 22 novembre 2025)

"Visioni riparative tra dentro e fuori". Incontri tematici per promuovere una visione di Comunità Riparativa (Bologna, 26 novembre 2025)

Incontro-dibattito: "Abitare il carcere minorile. Incontri clinici, giuridici, pedagogici e dimensione creativa" (Milano, 26 novembre 2025)

Convegno. "La Giustizia minorile va in città: obbiettivi, speranze, paure, mappe e incontri possibili" (Rovigo, 27 novembre 2025)

Convegno. "Da Caivano verso dove. Onde e ripercussioni pedagogiche nelle politiche securitarie verso i minori" (Milano, 28 novembre 2025)

Cineforum. "Corpi e Regole: viaggio col cinema nei luoghi della disciplina" (Genova, fino al 2 dicembre 2025)

CORSI DI FORMAZIONE

Corso di laurea SIE "Diritto costituzionale penale italiano ed europeo". Seminari di approfondimento (Milano, dal 13 al 26 novembre 2025)

VIII° Corso di formazione Marcoleone Bondi. "Difesa penale ed esecuzione: una visione prospettica" (Venezia, fino al 28 novembre 2025)

Università Cattolica di Milano e Fondazione per la Sussidiarietà: "Governance e Strategie per l’Amministrazione condivisa" (Milano, iscrizioni fino al 2 dicembre 2025)

Corso di formazione iniziale "Mediatore familiare secondo Norma Tecnica Uni 11644 e D. Interministeriale 151/2023" (Bologna, fino all'8 novembre 2026)

BANDI E CONCORSI

"NO aMORE - Oltre il tunnel". Concorso di cortometraggi. Giornata per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne (Invio opere entro il 15 novembre 2025)

Premio letterario Città di Castello: "Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo" (Scadenza il 31 dicembre 2025)