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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 28 novembre 2025
di Errico Novi
Il Dubbio, 28 novembre 2025 La promessa: “Entro il 2027 ne avremo 10mila in più”. C’è una notizia certa, vera, indiscutibile: si è suicidato, a Brindisi, un altro detenuto. Da inizio 2025, è il 72esimo recluso a essersi tolto la vita. A riferirlo è un dirigente sindacale della polizia penitenziaria, il segretario della Uilpa Gennarino De Fazio, che meriterebbe la nomina honoris causa di “Garante ombra delle persone private della libertà personale” (anche perché il Garante vero ha un tasso di pressione, nei confronti della politica, non misurabile). È De Fazio, e non altri, a riferire che “un detenuto originario della Basilicata si è impiccato nelle scorse ore”, e che i 72 gesti estremi verificatisi da inizio anno fra i detenuti, ai quali bisogna aggiungere “un internato in una Rems” e “4 operatori”, costituiscono un dato “indegno per un Paese che voglia dirsi civile, e confermano il tragico trend degli ultimi anni”.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 28 novembre 2025 Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria fa un passo indietro sulla circolare che aveva scatenato le proteste di associazioni, garanti e operatori del settore. Durante l’ultima riunione tra il ministero della Giustizia e le organizzazioni che si occupano di carcere, tra cui Nessuno Tocchi Caino presieduta da Rita Bernardini, sono arrivate rassicurazioni importanti: la direttiva verrà integrata con modifiche significative che alleggeriscono la stretta burocratica imposta a ottobre. La questione era esplosa con la circolare n. 454011 del 21 ottobre scorso. Con quel provvedimento, il direttore generale dei detenuti e del trattamento (Dgdt) Ernesto Napolillo aveva deciso di accentrare su Roma tutte le autorizzazioni per gli eventi di carattere educativo, culturale e ricreativo che si svolgono negli istituti penitenziari dove sono presenti sezioni di alta sicurezza, collaboratori di giustizia o detenuti sottoposti al regime del 41- bis.
di Cesare Burdese*
L’Unità, 28 novembre 2025 “L’architetto della prigione è il primo esecutore della pena. Egli è il primo artefice dello strumento del supplizio”, sosteneva l’Ispettore generale delle carceri francesi Louis Mathurin Moreau-Christophe già nel 1838. I “luoghi della pena” è un capitolo dell’ultimo libro di Nessuno tocchi Caino “Non giudicare!”. Sarà anche un punto all’ordine del giorno del Congresso, il 18, 19 e 20 dicembre a Milano presso il Teatro Puntozero del Carcere Beccaria. Da decenni entro nelle prigioni, per lo più per ragioni professionali. Misuro le celle, prendo appunti. Quei “muri”, violando bisogni e diritti, denunciano l’impellenza di dare dignità e umanità al carcere. Elisabetta Zamparutti e Sergio D’Elia li conosco dal 2022, Rita Bernardini l’ho conosciuta nel 2013 in Commissione ministeriale istituita dopo la sentenza “Torreggiani”.
di Franco Corleone
L’Unità, 28 novembre 2025 La fuga di Elia Del Grande dalla “casa lavoro” fa emergere una realtà aberrante che risale al codice Rocco. Bisogna essere grati a Elia Del Grande per avere denunciato la “realtà barbara” delle case lavoro che l’arcivescovo di Chieti-Vasto, il teologo Bruno Forte, chiede con forza che siano chiuse subito perché costituiscono un insulto alla Costituzione e alla giustizia. Gli articoli di cronaca purtroppo hanno dato fondo alla retorica securitaria parlando di una clamorosa evasione di un pericoloso criminale. Da dove? Non dal carcere, perché Del Grande era uscito dal carcere nel 2023 dopo avere scontato la pena di 26 anni e 4 mesi per un grave delitto.
di Silvia Pogliaghi
trendsanita.it, 28 novembre 2025 Nel 2024 si sono suicidati 91 detenuti e 6 agenti penitenziari: un dramma doppio che rivela il disagio psicologico condiviso dentro il carcere. È sempre argomento delicato e doloroso, parlare di salute mentale e suicidi in carcere. Farlo significa affrontare la fragilità estrema dello Stato e dell’animo umano e personalmente, con questo articolo, proverò a trattarlo con il massimo rispetto e rigore scientifico. Nel 2024, nelle carceri italiane, si sono tolte la vita 91 persone detenute, il numero più alto mai registrato. La sofferenza psicologica però non riguarda solo le persone detenute che hanno perso alcuni diritti civili e politici, ma anche coloro che sono in ambienti ristretti per via del lavoro che svolgono. Tra gli agenti di polizia penitenziaria, uomini e donne che ogni giorno vivono immersi nella tensione carceraria, si contano sei suicidi solo nel 2024 e 57 casi tra il 2014 e il 2022, secondo i dati di Cerchio Blu. Una tragedia parallela che raramente trova spazio nel dibattito pubblico.
di Giovanni Fiandaca
Il Foglio, 28 novembre 2025 È molto difficile che la riforma della giustizia possa rivitalizzare immediatamente il modello accusatorio di processo e la cultura dei giudici e dei pm. Tuttavia, si spera idealmente che possa influire sulle consolidate percezioni del ruolo dei magistrati accusatori e giudicanti. Da anni le forze politiche tendono a strumentalizzare le leggi in materia di giustizia penale per dare segnali sul piano della comunicazione politica e/o su quello del generale orientamento culturale dei cittadini. Un recente esempio emblematico, per di più bipartisan, la progettata riforma della violenza sessuale, che la incentra sull’assenza di un consenso libero e attuale.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 28 novembre 2025 Un documento contro la separazione delle carriere accende la polemica nell’Associazione Pisapia e divide studiosi e direttivo. Rivolta tra i professori di procedura penale. Come anticipato ieri l’Accademia è spaccata sulla riforma targata Nordio e Meloni. Vediamo la seconda puntata. “A seguito della pubblicazione, da parte del Direttivo dell’Associazione, del documento di adesione alla riforma costituzionale, riteniamo di esprimere il nostro dissenso, attraverso il documento allegato che verrà diffuso”. Con questa email è partita qualche giorno la raccolta firme a un elaborato di alcuni professori di procedura penale contro la riforma della separazione delle carriere e soprattutto in contrasto con quello del direttivo dell’Associazione tra gli studiosi del processo penale “G. D. Pisapia”.
di Adolfo Scalfati*
Il Dubbio, 28 novembre 2025 In qualità di Presidente dell’Associazione tra gli studiosi del processo penale G. D. Pisapia, in ordine agli articoli a firma di Valentina Stella del 26 e 27 novembre 2025 - relativi a due documenti, l’uno favorevole, l’altro contrario alla legge di riforma sulla cd. separazione delle carriere - devo precisare aspetti necessari per la rappresentazione dei fatti. Il documento contrario alla legge costituzionale redatto a nome di 41 professori di Procedura penale contribuisce ad un fisiologico dibattito; trattandosi di un documento aperto alla firma ed essendo stato sottoscritto anche da non soci, esso trasferisce la dialettica all’esterno dell’Associazione. Che ben venga.
di Giulia Merlo
Il Domani, 28 novembre 2025 All’ombra della campagna sul referendum della giustizia, Via Arenula ha chiesto a tutti i tribunali dei minori di fornire i dati. Anche i penalisti hanno chiesto ai tribunali la percentuale di accoglimento, da parte del Gip, delle richieste di misure cautelari personali e reali avanzate dagli uffici di procura. Si sa, sapere è potere ed è ancora più vero in politica. Soprattutto se è in corso una campagna referendaria come quella per la riforma della giustizia. Forse proprio per questo il ministero della Giustizia si sta affannando a recuperare dati statistici: l’ultima caccia riguarda i dati statistici relativi ai minori allontanati dalle famiglie d’origine. La missiva che Domani ha potuto visionare è protocollata dal ministero e inviata a tutti i presidenti dei tribunali per i minorenni, con oggetto “Rilevazione urgente”, richiesta dal Gabinetto del ministro.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 28 novembre 2025 Pestaggio dei detenuti a Santa Maria Capua Vetere, i difensori contro la sostituzione del presidente chiedono il rinvio in Consulta. I legali: “Violato l’articolo 25 della Carta”. Le vittime temono lo stop al dibattimento. Un ricorso alla Corte costituzionale potenzialmente esiziale, per uno dei dibattimenti “più grandi e importanti della storia della nostra Repubblica”, come lo ha definito l’associazione Antigone che ne è parte civile. Dopo tre anni fitti fitti di udienze e decine di testimonianze videoregistrate, il maxi processo per le violenze e le torture inflitte il 6 aprile 2020 ai detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) rischia uno stop che può tramutarsi in un affossamento. Il pericolo è rappresentato dalla questione di legittimità costituzionale che alcuni degli avvocati difensori dei 105 imputati vorrebbero venisse sollevata dalla stessa Corte d’Assise davanti alla quale si svolge il dibattimento, relativamente all’inaspettata - e anche un po’ anomala - sostituzione del presidente del collegio.
di Giada Lo Porto
La Repubblica, 28 novembre 2025 È stato violentato in carcere per tre giorni consecutivi e nessuno se n’è accorto. È stata la vittima a sussurrare con un filo di voce ciò che accadeva in cella, nel carcere Cerialdo di Cuneo, durante un colloquio con la psicologa dell’istituto penitenziario. È una vicenda delicatissima che riguarda violenze e minacce avvenute qualche giorno fa ai danni di un detenuto con difficoltà nel muoversi, fragilità psichiche e un passato difficile, costellato da autolesionismo e tentativi di suicidio. Secondo quanto si apprende l’uomo, italiano, 61 anni, in carcere da tanti anni per reati di truffa e lesioni personali, sarebbe stato stuprato da un altro detenuto di origine africana, in carcere per questioni legate alla droga: condividevano la cella, l’aggressore era il suo “piantone” e avrebbe dovuto aiutare il compagno non autosufficiente nelle necessità personali e nelle attività che non era in grado di svolgere. Erano da poco tempo in cella insieme.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 28 novembre 2025 Il presidente della Regione Eugenio Giani incontrerà oggi pomeriggio i volontari dell’associazione Pantagruel per un confronto sulle drammatiche condizioni all’interno del carcere di Sollicciano. L’incontro arriva dopo l’appello di Pantagruel e all’indomani della protesta di una settantina detenuti per la mancanza di acqua calda: “Purtroppo non manca solo l’acqua calda a Sollicciano - hanno scritto i volontari al governatore - Per i detenuti le condizioni di vita continuano a essere lontane dalla dignità, i percorsi di salute mentale sono frammentati, il reinserimento sociale è quasi inesistente e le manutenzioni strutturali del penitenziario sono portate avanti con ritardi gravi e incomprensibili. Per questo chiediamo alla nuova giunta regionale di mettere il carcere tra le priorità”.
di Ilenia Pistolesi
La Nazione, 28 novembre 2025 La battaglia legale di un uomo che non riusciva a incontrare la compagna. Ma a ottobre la coppia si è sposata cambiando le carte in tavola. Si chiude con una vittoria legale la lunga battaglia di un detenuto del carcere di Volterra per vedersi riconosciuto il diritto al colloquio intimo con la propria compagna, sancito da una storica sentenza della Corte Costituzionale del gennaio 2024 che riconosce il diritto di tutti i detenuti a fruire di colloqui intimi, senza controllo né auditivo né visivo, con la propria moglie o convivente. Con un’ordinanza dello scorso 19 novembre, il magistrato di sorveglianza di Pisa ha accolto il reclamo e ha ordinato alla direzione dell’istituto penitenziario del colle etrusco di organizzare l’incontro riservato entro trenta giorni.
di Gian Antonio Stella
Corriere della Sera, 28 novembre 2025 “Non vedo le sbarre tra me e loro”. Papa Francesco, visitando i carcerati, diceva: “Potrei essere qui io al posto loro”. È capitato di pensarlo anche a lei? “Sempre. Ci penso sempre. Non potrei fare questo lavoro diversamente. Mi colpì moltissimo la frase di un docente nell’anno di tirocinio in più carceri alla scuola superiore dell’esecuzione penale: “Ricordatevi che ciò che vi divide dai detenuti non sono sbarre di ferro: è carta velina”. Aveva ragione. È carta velina. Talmente sottile che...”.
di Elisabetta Andreis
Corriere della Sera, 28 novembre 2025 Il portiere della nazionale di calcio e del Milan con Simone Tiribocchi nel teatro della struttura di Bollate. La fabbrica, gli allenamenti non pagati, i limiti da affrontare: “Nella vita devi sempre parare i colpi”. Il teatro del carcere di Bollate sembra una nave ferma in mezzo al buio. Tre poltrone color sabbia sul palco, un cono di luce che le isola, e sotto - in platea - decine di detenuti seduti in silenzio, come se stessero trattenendo il fiato. Quando entra Laura Giuliani, la stanza si compatta. Non è un ingresso trionfale, non ci sono musica né applausi. È solo una donna che cammina verso una sedia. Il modo in cui lo fa è già un messaggio.
ansa.it, 28 novembre 2025 Ciambriello, “generare umanità, responsabilità e speranza”. Questa mattina, presso i locali della Parrocchia San Francesco Caracciolo, a Miano, si è tenuto l’evento conclusivo di “Un’altra chance”, progetto promosso dalla Cooperativa “Il Quadrifoglio”, finanziato da Cassa Ammende e dalla regione Campania in collaborazione con l’Ufficio del Garante campano delle persone private della libertà personale, l’Ufficio Uiepe ed il Provveditorato campano dell’amministrazione penitenziaria. Il percorso, avviato lo scorso aprile si è concluso coinvolgendo 11 persone in esecuzione penale esterna presso la Parrocchia di Miano e 10 ristretti del Padiglione Firenze del Carcere di Poggioreale.
Corriere della Sera, 28 novembre 2025 Domenica 30 novembre nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Brera. Il coro riunisce persone con un passato di detenzione o tuttora sottoposte a misure alternative e impegnate in un percorso di reinserimento. Le voci e la musica di chi è stato in carcere, di chi lotta per uscire dalla dipendenza, e magari ora cerca un lavoro, una casa, una nuova strada per la sua vita: ma intanto canta, con i volontari e le volontarie del Coro Amici della Nave, domenica 30 novembre alle 20.30 nella chiesa di Santa Maria del Carmine (piazza del Carmine, Brera) a favore di Medici con l’Africa Cuamm.
di Ivana Di Giugno
gnewsonline.it, 28 novembre 2025 “Specchio insopportabile e maledetto. Volgevo lo sguardo altrove pur di non vedere quella faccia riflessa che ogni mattina mostravi, ma tu, impietoso, mi affliggevi, esibendo il volto di un detenuto”. Sono le parole dell’Amico riflesso, uno dei tre testi vincitori della diciottesima edizione del Premio Carlo Castelli, il principale concorso letterario per le persone ristrette nelle carceri del territorio nazionale, promosso dalla Federazione Nazionale Italiana Società San Vincenzo de’ Paoli, presieduta da Paola Da Ros, con il patrocinio del Ministero della Giustizia, della Camera dei Deputati, e del Senato della Repubblica.
di Sofia Antonelli
L’Unità, 28 novembre 2025 Il governo usa il pugno di ferro. I media gridano all’allarme. Ma quando si parla di giustizia minorile, a restare in silenzio sono proprio i diretti interessati. Confinati dietro statistiche e slogan. Nasce così “Cattivi. Le carceri dei ragazzi viste da dentro”, il podcast che racconta il sistema penale minorile attraverso le storie, e la voce, di chi l’ha vissuto. Si parla molto, in questi tempi, di giustizia minorile. Ne parla il Governo, sostenendo politiche dal pugno duro, spingendo per una deriva sempre più punitiva. Ne parla la stampa, adottando toni allarmistici e semplificazioni, contribuendo a creare un clima di crescente insicurezza. Come spesso succede, a rimanere in silenzio sono i diretti interessati. I ragazzi e le ragazze coinvolti nei percorsi di giustizia penale, lasciati ai margini della conversazione, dietro statistiche e slogan, ridotti a categorie astratte. Coloro che più di tutti vivono le conseguenze delle scelte politiche e del racconto mediatico, raramente trovano spazio per esprimersi, per condividere ciò che significa davvero entrare in contatto con il sistema penale in giovane età.
di Benedetta Marchetti
triesteallnews.it, 28 novembre 2025 Le strutture carcerarie italiane sono notoriamente segnate da criticità storiche: sovraffollamento, infrastrutture obsolete e carenze nei percorsi trattamentali instaurano in molti casi un clima di disagio e tensione, che investe tanto i detenuti quanto il personale. Una situazione d’instabilità diffusa, che frequentemente degenera in episodi violenti o, nei casi peggiori, in tragedie quali suicidi e rivolte. Preoccupanti i dati emersi dal rapporto “Space I” del Consiglio d’Europa: nel 2024, la popolazione carceraria italiana è cresciuta del 7,8%, per una media di 118 detenuti a fronte di 100 posti disponibili. Ma il nostro Paese, oltre a registrare un tasso di crescita dei detenuti tra i più elevati in Europa, deve rendere conto di un altro allarmante fenomeno: l’incremento dei suicidi in carcere.
AFFARI SOCIALI
di Dacia Maraini
Corriere della Sera, 28 novembre 2025 Violenza sulle donne e il rinvio della legge sul “consenso libero e attuale”. Perché il timore delle false denunce è solo un pretesto. L’argomento con cui si rifiuta il voto per il “consenso libero e attuale”, consiste nell’idea che questa legge comporterebbe abusi non riconoscibili. Salvini ha ipotizzato vendette su vendette di donne offese che denunciano stupri mai avvenuti per rivalersi di una offesa sentimentale. Intanto cominciamo col dire che una legge stabilisce un principio. Poi caso per caso, ci saranno i giudici, gli avvocati e chi per loro a decidere se la denuncia sia vera o falsa.
di Simonetta Sciandivasci
La Stampa, 28 novembre 2025 Il potere comincia quando l’uomo (maschio e femmina: l’essere umano) dice: “È mio”. Il Signore degli Anelli, caro alla variopinta destra di governo, è la storia di uomini e mostriciattoli che, uno dopo l’altro, ammaliati dall’anello del potere che li fa sospirare e dire “è mio, il mio tesoro”, fanno guerre e scelleratezze solo per poterselo accaparrare, infilare al dito, e usarlo per fare qualunque cosa, illudendosi di esserne padroni, senza rendersi conto di esserne schiavi. Tolkien, per quasi mille pagine, non racconta che questo: lo sconquasso che succede quando qualcuno o qualcosa dice “è mio”.
di Elisabetta Andreis
Corriere della Sera, 28 novembre 2025 La missione di Brambilla a San Siro, Corvetto e Rogoredo. La presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza ha incontrato i vertici delle istituzioni e visitato i quartieri più difficili: “Serve prevenzione, sport e cultura”. Gli sforzi in campo sono tanti ma “il disagio e il fenomeno della devianza giovanile sono talmente complessi, radicati e profondi, che quegli sforzi non bastano ancora”. La pressione si sente a maggior ragione nelle metropoli: “Milano è ormai un hub internazionale dell’accoglienza, del turismo e dell’istruzione, con nove università, oltre che dell’economia. L’attrattività fa lievitare i numeri e non possiamo che rallegrarcene. Ma i cittadini non devono pagare il costo sociale dello sviluppo, soprattutto in alcuni quartieri: degrado, mala movida, spaccio, criminalità. I minorenni risultano purtroppo sempre più nel ruolo di protagonisti”.
di Giulio Cavalli
La Notizia, 28 novembre 2025 L’incarcerazione femminile cresce più degli uomini, nel mondo e in Italia. I dati dell’Onu mostrano un sistema che ignora le sue vulnerabilità. Il numero di donne incarcerate nel mondo sta correndo più veloce di qualunque previsione. Gli esperti parlano apertamente di una “crisi globale”: secondo le serie statistiche dell’Unodc e della World Female Imprisonment List dell’Icpr, le detenute crescono a un ritmo quasi triplo rispetto agli uomini. Se la curva resterà invariata, si supererà la soglia del milione. Dal 2000 a oggi la popolazione detenuta femminile è aumentata del 57%, contro il +22% di quella maschile, con un impatto enorme su violenze sessuali, salute, lavoro obbligato e condizioni materiali.
di Redazione Radio Rebibbia
Il Dubbio, 28 novembre 2025 Saranno gli algoritmi a decidere chi può uscire e chi no dopo, mentre si costruiscono nuove celle per far fronte al sovraffollamento. Quando le soluzioni sono ben altre. Oggi ce ne andiamo in giro, viaggiamo. Per provare a capire cosa potrà accadere qui da noi, dentro questo carcere. Partiamo - ovviamente non facciamo sul serio - ed arriviamo a Londra, esattamente in un quartiere a sud-ovest del centro: Wandsworth. Lì c’è un carcere. Grande, enorme. Non orrendo come Rebibbia ma anche lì c’è uno spaventoso sovraffollamento. Secondo i giornali inglesi, tre settimane fa, in quell’istituto sarebbe accaduto un fatto che loro definiscono gravissimo: “per sbaglio” due detenuti sono stati rilasciati anticipatamente. I media scrivono proprio così: per errore. Non ne avrebbero avuto diritto.
di Chiara Cruciati
Il Manifesto, 28 novembre 2025 Tra Cisgiordania e Gaza le violenze di soldati e coloni. E l’Europa immobile chiede “stabilità”. I militari israeliani ripresi in un video mentre uccidono due palestinesi con le mani alzate. Una moschea data alle fiamme nel villaggio palestinese di Biddiya, città sotto assedio (Tulkarem, Tubas, Jenin), migliaia di sfollati e decine di arrestati, cento ulivi sradicati nella comunità di Kafr Malik e raid aerei: la giornata di ieri in Cisgiordania è specchio fedele delle politiche ufficiali e ufficiose con cui (da due anni con maggiore intensità) Israele avanza metro per metro nel territorio occupato. Un mix di azioni affidate ai due bracci esecutivi, l’esercito e il movimento dei coloni, e che ieri il ministro della difesa Israel Katz diceva necessarie a impedire un’escalation in Cisgiordania. Lo stesso ministro che due giorni fa definiva gli attacchi dei coloni “disturbo dell’ordine pubblico”, non atti di terrorismo quali sono.
La Repubblica, 28 novembre 2025 “L’Ambasciatore d’Italia a Caracas Giovanni De Vito ha effettuato oggi a Caracas una visita consolare al cittadino italiano Alberto Trentini durante la quale ha potuto incontrare anche un altro detenuto, Mario Burlò”. Lo fa sapere la Farnesina in un comunicato. “L’Ambasciatore ha riferito alla Farnesina di aver trovato il signor Trentini in condizioni di umore migliori rispetto alla volta scorsa. La visita è stata effettuata nell’ambito dell’azione politica e diplomatica che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro degli Esteri Antonio Tajani stanno costruendo da mesi per portare alla liberazione di tutti i cittadini italiani detenuti”.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
Convegno. "Diritti e detenzione: spunti di riflessione" (Siracusa, 28 novembre 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 30 novembre 2025
Associazione Controluce. "Corso di formazione per volontari penitenziari" (Pisa, 10 dicembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
BANDI E CONCORSI