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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di martedì 25 novembre 2025

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 25 novembre 2025 “Caro Parlamento” è il libro firmato dal primo Collegio nazionale composto da Mauro Palma, Daniela de Robert ed Emilia Rossi. Un testamento civile, un diario di bordo, una mappa per orientarsi nel “mondo di dentro”. C’è un libro che non è semplicemente un’opera editoriale. È un diario di bordo, una mappa per chiunque voglia orientarsi nella nebbia fitta dei luoghi dove la libertà, pur limitata, non può mai dirsi del tutto negata. Ed è, soprattutto, una collezione di sette messaggi, accorati e rigorosi, rivolti al cuore pulsante - o talvolta assente - della Repubblica: il Parlamento.

 

di Angela Stella

L’Unità, 25 novembre 2025 Michele Passione, legale del Garante dei detenuti nei processi per tortura, si era dimesso lamentando mancanza di terzietà e scarsa attenzione del nuovo Collegio alla dignità delle persone private della libertà. Del caso si erano occupati diversi giornali, tra cui il nostro. A luglio l’esposto del presidente Turrini Vita all’ordine degli avvocati di Firenze per violazione del codice deontologico. Un buco nell’acqua. Il Consiglio distrettuale di disciplina dell’ordine degli avvocati di Firenze ha archiviato il 7 novembre l’esposto che il presidente del Collegio del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale (Gnpl), l’ex magistrato Riccardo Turrini Vita, aveva presentato lo scorso 24 luglio contro l’avvocato Michele (detto Mimmo) Passione.

 

di Stefano Anastasìa*

Ristretti Orizzonti, 25 novembre 2025 Dobbiamo essere grati ad Antigone per l’occasione di confronto sul ruolo dei garanti dei detenuti a quasi trent’anni dalla loro ideazione. È un momento delicato per le autorità di garanzia per molti e diversi motivi, di cui anche il nostro mondo soffre, per motivi suoi propri. Il momento delicato precipita su una struttura normativa fragile, sia del Garante nazionale che dei Garanti territoriali, il primo frettolosamente istituito nella contingenza della condanna europea per il caso Torregiani (e di un caso di cronaca che chiamò in causa - maldestramente - l’allora ministra della giustizia Annamaria Cancellieri), i secondi cresciuti in un virtuoso processo dal basso che però non ne ha mai organicamente assestato poteri e funzioni.

 

casadellacarita.org, 25 novembre 2025 Fin dalla sua nascita, la Casa della Carità si spende affinché le pene siano rieducative, come prescritto dall’articolo 27 della Costituzione italiana. Da molti anni, per esempio, attraverso la sua Biblioteca del Confine, la Casa realizza progetti culturali in collaborazione con la Casa Circondariale di San Vittore. Questi progetti, che ruotano intorno alla lettura e al teatro, hanno il merito di mettere in contatto chi sta dentro il carcere con chi sta fuori, coinvolgendo, oltre alle persone detenute, studentesse e studenti di alcuni licei milanesi.

 

di Giorgio Paolucci

Avvenire, 25 novembre 2025 Enrico Platania, condannato all’ergastolo nel 1997 per crimini mafiosi, grazie al Progetto Sicomoro ha capito di desiderare la redenzione. Oggi esce per insegnare italiano agli stranieri. “Non conoscevo la storia di Zaccheo raccontata nel Vangelo, ma partecipando al Progetto Sicomoro ho capito che mi riguardava molto da vicino. Anche io come lui ero un malfattore, anche io come lui sono stato raggiunto in maniera inaspettata da uno sguardo di misericordia sul mio passato, e quello sguardo ha accompagnato il percorso di cambiamento che continua ancora oggi”. Enrico Platania è uno dei detenuti che in questi anni hanno partecipato al Progetto Sicomoro, un percorso di giustizia riparativa promosso dall’associazione Prison Fellowship in alcuni penitenziari già prima dell’entrata in vigore della riforma Cartabia, che dal 2023 ha dato piena cittadinanza a questo strumento complementare al processo penale.

 

di Rita Rapisardi

Il Manifesto, 25 novembre 2025 Oggi, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sarà approvato in via definitiva il ddl sul femminicidio, il governo festeggia ma di problema culturale e sociale non vuole sentire parlare, come testimoniano le recenti dichiarazioni della ministra Roccella e del ministro Nordio sull’educazione sessuo-affettiva nelle scuole. Anzi, si muove nella direzione opposta con il finanziamento aperto a chi non vuole riconoscere l’autodeterminazione delle donne e le loro libere scelte in materia di aborto.

 

di Monica D’Ascenzo

Il Sole 24 Ore, 25 novembre 2025 Gli ultimi due tasselli a un quadro normativo già composito sono stati aggiunti: la legge che riconosce il reato di femminicidio, approvata dal Senato il 23 luglio 2025 e oggi al vaglio della Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva; e la legge che modifica l’articolo 609-bis del codice penale introducendo in modo esplicito il consenso libero e attuale come elemento centrale per il reato di violenza sessuale, approvata settimana scorsa dalla Camera all’unanimità e al passaggio oggi al Senato, salvo imprevisti.

 

di Annarita Digiorgio

Il Foglio, 25 novembre 2025 La legge inverte l’onere della prova: d’ora in poi sarà l’imputato a dover dimostrare la propria innocenza. Ancora una volta, davanti a reati ripugnanti, si considera accettabile sacrificare i principi dello stato di diritto, come accadde per il 41 bis contro la mafia. Dovremmo chiederlo a Silvia Salis cosa ne pensa della nuova legge sulla violenza sessuale. Lei che ha vissuto le sofferenze di suo marito, il regista Fausto Brizzi, perseguito dai pm dopo che diverse donne avevano raccontato a Dino Giarrusso de Le Iene di aver subito molestie sessuali. E poi scagionato da tutte le accuse (come Paul Haggis e Kevin Spacey). O a Ignazio La Russa, il cui figlio Leonardo ha subito lo stesso calvario.

 

di Roberto Maggioni

Il Manifesto, 25 novembre 2025 Fiaccolata ieri sera per ricordarlo: il corteo ha raggiungo il luogo dello schianto dopo l’inseguimento da parte dell’auto dei carabinieri. Un anno fa il Corvetto si risvegliava con i segni di una rivolta. Dalle periferie di Milano gruppi di giovani si erano dati appuntamento per chiedere giustizia per un ragazzo come loro, morto al termine di un inseguimento dei carabinieri. Chiedevano di non insabbiare quel caso e di non bollare quel ragazzo come un “maranza”, un ladro, un balordo. Quel ragazzo di chiamava Ramy Elgaml, aveva 19 anni, era un giovane lavoratore del Corvetto di Milano. In quelle ore i giornali stavano liquidando il caso come uno dei tanti di cronaca finiti male, la rivolta del Corvetto e la reazione composta dei genitori di Ramy cambiarono il corso degli eventi e la narrazione di quei fatti.

 

di Massimiliano Mingoia

Il Giorno, 25 novembre 2025 Il sindaco punta sul trasferimento dei detenuti in altre strutture più moderne. Ma il Governo resta cauto e la Sovrintendenza in passato si era detta contraria. Parte ragionando del problema dell’immigrazione e delle soluzioni sbandierate dal centrodestra ma mai applicate nella realtà. E arriva alla situazione delle carceri sovraffollate, in particolari di quelle milanesi: “Sono strutture vecchi e senza dignità, basta andare a vedere San Vittore. Il Beccaria che ha 50 posti, solo maschili ed è sovraffollato. È stato 20 anni senza direttore”.

di Alessandro Pendenza

gnewsonline.it, 25 novembre 2025 La cooperativa L’Arcolaio nasce nel 2003 con l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo delle persone detenute all’interno della casa circondariale di Siracusa. Attualmente il laboratorio di pasticceria interno al carcere interessa ogni anno circa 15 detenuti e attraverso altri progetti minori riesce a coinvolgere ogni anno altre 20 persone ristrette. Attualmente lo staff della cooperativa è composto da 13 persone. I valori cui dichiara di ispirarsi sono solidarietà, sostenibilità, territorio, relazione e generatività, intesa come la capacità di trasformare l’esclusione in opportunità attraverso il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti.

 

di Roberta Rampini

Il Giorno, 25 novembre 2025 Il progetto di Fondazione Feltrinelli e Fiera Milano in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina. Con Tiribocchi, allenatore ed ex calciatore, e Laura Giuliani, portiere di Ac Milano femminile e Nazionale. Lo sport come strumento di crescita e di riscatto personale e collettivo. Lo sport come spazio di incontro, coraggio e resilienza. Storie e narrazione per avvicinare comunità, istituzioni e territori ai valori che animano il movimento olimpico, creando ponti e nuove opportunità di dialogo, soprattutto per chi vive condizioni di fragilità. È il progetto “Vite in campo” promosso da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Fiera Milano, un progetto culturale che da novembre 2025 a gennaio 2026 unisce sport, memoria e impegno sociale in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali Milano Cortina 2026.

 

garantedetenutilazio.it, 25 novembre 2025 Due attrici della compagnia teatrale di detenute ed ex detenute della Casa circondariale femminile di Rebibbia sono intervenute alla tavola rotonda che si è svolta nella chiesa metodista di Roma. “Che esperienza meravigliosa ieri! Ci siamo raccontate attraverso le parole dei nostri lavori e delle nostre testimonianze”. Così sulla pagina Facebook delle Donne del Muro Alto, la compagnia teatrale di detenute ed ex detenute della Casa circondariale femminile di Rebibbia, all’indomani della tavola rotonda “Oltre la detenzione - la condizione femminile dentro e fuori il carcere”, che si è svolta nella chiesa metodista di Roma lo scorso 20 novembre.

 

di Giovanna Cosenza*

Il Fatto Quotidiano, 25 novembre 2025 Per anni ho sostenuto l’importanza delle parole e della denuncia pubblica di tanta violenza e tante uccisioni. Certo. Però. Però c’è qualcosa che non va. Fino a dieci o quindici anni fa, in Italia parlare di violenza di genere e di femminicidio sui media, in rete, ma anche a scuola, in università e nelle case, era molto più difficile di adesso. La stessa parola “femminicidio” non era così diffusa come oggi, e non lo era nemmeno sui media mainstream: come attesta l’Accademia della Crusca, è solo dal 2010 che i giornali hanno cominciato a usarla con frequenza crescente.

 

di Gianpiero Dalla Zuanna*

Avvenire, 25 novembre 2025 Nel nostro Paese il numero di donne uccise diminuisce troppo poco, anche se è più basso rispetto ad altre nazioni. Serve uno sforzo di educazione sugli uomini. Ogni volta che la cronaca ci racconta di un femminicidio, siamo presi dallo sgomento. Partire dallo sdegno è utile per costruire una reazione comune e contraria. Tuttavia, per comprendere la strada giusta per combattere questa piaga sociale è importante anche definirne con precisione alcune caratteristiche: in Italia e nel mondo. Cominciamo da due dati positivi. Le donne in Italia muoiono per omicidio volontario meno che negli altri paesi sviluppati, come mostrano i dati delle polizie di tutto il mondo, raccolti dello United Nations Office on Drugs and Crime, relativi agli anni tra il 2005 e il 2024. Il nostro Paese resta sempre agli ultimi posti per omicidi con vittima una donna.

 

di Andrea Ceredani

Avvenire, 25 novembre 2025 La 42enne, sopravvissuta a un tentato femminicidio nel 2011, parla agli studenti: “Nessuno a scuola mi ha messa in guardia. Comincerei a discuterne dalle elementari”. Valentina Pitzalis ammette che, per anni, ha conosciuto solo i segni della violenza fisica: “Nessuno a scuola mi ha mai messo in guardia da tutte le altre forme di violenza, come quella psicologica e quella economica”, confessa di fronte a oltre 2.300 studenti riuniti al teatro Arcimboldi di Milano. Se l’avessero aiutata prima, forse, non sarebbe dovuta sfuggire al rogo con cui il suo ex marito tentò di ucciderla il 17 aprile 2011: “Forse ne sarei uscita”.

 

di Simonetta Sciandivasci

La Stampa, 25 novembre 2025 La scrittrice: “Una legge stabilisca il valore dell’altro. Mia madre mi insegnò a scappare”. Dacia Maraini, scrittrice, ha dedicato il suo lavoro alla voce delle donne, alla sua scoperta ed espressione, alla sua libertà. Ha fondato La Maddalena, il primo teatro femminista italiano, con Maricla Boggio ed Edith Bruck, rimasto attivo per quasi vent’anni.

 

di Dacia Maraini

Corriere della Sera, 25 novembre 2025 Scegliendo di morire insieme le gemelle Kessler ci hanno comunicato, con dignità e modestia che avevano anche una personalità complessa, una capacità di capire, giudicare e decidere fuori da ogni convenzione e pregiudizio, cosa non comune. Tutti pensavano che le Kessler fossero due belle ragazze con qualche talento per il ballo, ma soprattutto erano note per le gambe, come se non avessero avuto una testa pensante. Scegliendo di morire insieme ci hanno comunicato, con dignità e modestia che avevano anche una personalità complessa, una capacità di capire, giudicare e decidere fuori da ogni convenzione e pregiudizio, cosa non comune. Nella scelta fatta si sente il cammino di una intelligenza fattiva, di uno spirito socratico e una volontà spartana.

 

di Gabriele Segre

La Stampa, 25 novembre 2025 Lo abbiamo pronunciato un milione di volte anche noi: “Yes, we can”. Quasi un incantesimo collettivo. Quella notte a Chicago, Obama sul palco e milioni di persone convinte che la storia avesse imboccato la direzione migliore. Il primo presidente nero, simbolo della fiducia in una democrazia solida e della promessa di una società più giusta. Il futuro sembrava prendere forma in tre parole che racchiudevano la speranza di un mondo diverso: è davvero possibile.

 

di Riccardo Noury

Corriere della Sera, 25 novembre 2025 Il 21 settembre a Manila, capitale delle Filippine, si è svolta una enorme manifestazione contro la corruzione nella politica, in particolare nell’ambito delle misure di prevenzione contro le frequenti alluvioni e inondazioni. Il governo aveva annunciato che avrebbe mostrato la “massima tolleranza” nei confronti della protesta ma le ricerche di Amnesty International hanno dimostrato il contrario. Dalle testimonianze raccolte dall’organizzazione per i diritti umani è emerso che la polizia ha fatto ricorso a una forza eccessiva, illegale e non necessaria e che in alcuni casi si è resa responsabile di maltrattamenti e torture, che non hanno risparmiato neanche i minorenni: calci, pugni e manganellate sia al momento dell’arresto che all’interno delle “tende blu” dove provvisoriamente venivano portate le persone fermate, per poi proseguire nelle stazioni di polizia.

di Yves Thréard e Vincent Trémolet de Villers

La Repubblica, 25 novembre 2025 Gli interrogatori. La solitudine. La rilettura di “Notre-Dame de Paris”. E quel diario impossibile da scrivere nella sua cella. L’autore algerino parla per la prima volta dopo la scarcerazione. Quando arriva ha i capelli corti, un ampio sorriso e il passo svelto. Abbracci, emozione… Negli uffici vuoti della casa editrice Gallimard, l’incontro ha qualcosa di irreale. Boualem Sansal è lì, riposato, rinfrancato, dice, dalle cure ricevute in Germania, presso l’ambasciata francese, e ora da quelle di Antoine Gallimard, Karina Hocine e tutta la casa editrice, il principato in cui ha trovato rifugio. La voce è sempre dolce, il viso smagrito. Lo sguardo combina gravità, intelligenza e malizia.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Fiorentinate eloquenti. Un viatico per il destino di Sollicciano" di Cesare Burdese

Articolo. "Separazione delle carriere e legge sicurezza: è questa la giustizia della Costituzione?", di Rocco Maruotti

Articolo. "Il braccialetto elettronico per le misure cautelari disposte per reati c.d. da “codice rosso” tra certezze interpretative e incertezze applicative", di Francesco Vittorio Rinaldi

Articolo. "E Falcone disse a Palermo: Il pm non può dirsi giudice, va regolato diversamente. Ecco l’autentica, testuale e fedele trascrizione della grande lectio sul ruolo del pubblico ministero"

Liberi dentro – Eduradio & Tv: "Invitiamo associazioni, volontarie e volontari, operatrici e operatori, e chiunque voglia partecipare a inviarci un breve video-messaggio di auguri destinato alle persone private della libertà"

 

APPUNTAMENTI

Icontro-dibattito. "Le nostre prigioni. Il carcere, l'Italia e noi" (Roma, 26 novembre 2025)

"Visioni riparative tra dentro e fuori". Incontri tematici per promuovere una visione di Comunità Riparativa (Bologna, 26 novembre 2025)

Incontro-dibattito: "Abitare il carcere minorile. Incontri clinici, giuridici, pedagogici e dimensione creativa" (Milano, 26 novembre 2025)

Workshop. "Percorsi critici di conoscenza e responsabilità... il carcere, questo sconosciuto" (Roma, 27 novembre e 3 dicembre 2025)

Incontro-dibattito. "Una Porta Aperta. Il Carcere tra Umanità e Riconciliazione" (Adro-BS, 28 novembre 2025)

Associazione Controluce. "Corso di formazione per volontari penitenziari" (Pisa, 26 novembre e 10 dicembre 2025)

Convegno. "La Giustizia minorile va in città: obbiettivi, speranze, paure, mappe e incontri possibili" (Rovigo, 27 novembre 2025)

Convegno. "Da Caivano verso dove. Onde e ripercussioni pedagogiche nelle politiche securitarie verso i minori" (Milano, 28 novembre 2025)

Ciclo di incontri. "Ripensare la pena: la giustizia riparativa ed il carcere oggi" (Pisa e Lucca, fino al 28 novembre 2025)

Convegno. "RiConosco. Dare nome e forma alla violenza, alle emozioni e ai modi per contrastarla" (Mestre-VE, 29 novembre 2025)

Corso di formazione al volontariato: "Dentro e fuori dal carcere" (Fossano-CN, fino al 29 novembre 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 30 novembre 2025

Cineforum. "Corpi e Regole: viaggio col cinema nei luoghi della disciplina" (Genova, fino al 2 dicembre 2025)

Seminario. "Il diritto internazionale nel caos: l'impatto della crisi dell'occidente sulla tutela dei diritti fondamentali" (Roma, 3 dicembre 2025)

Seminario. "50 anni dall’approvazione della legge di ordinamento penitenziario: storia, effettività, prospettive" (Pavia, 3 e 4 dicembre 2025)

Presentazione libro: "La dimensione culturale in carcere. Il valore della cultura, dell’arte e della formazione per il reinserimento" (Firenze, 4 dicembre 2025)

Incontro-dibattito. "L’impegno della giustizia tra vittime e autori di reato" (Modena, 5 dicembre 2025)

CORSI DI FORMAZIONE

Corso di laurea SIE "Diritto costituzionale penale italiano ed europeo". Seminari di approfondimento (Milano, fino al 26 novembre 2025)

VIII° Corso di formazione Marcoleone Bondi. "Difesa penale ed esecuzione: una visione prospettica" (Venezia, fino al 28 novembre 2025)

Università Cattolica di Milano e Fondazione per la Sussidiarietà: "Governance e Strategie per l’Amministrazione condivisa" (Milano, iscrizioni fino al 2 dicembre 2025)

Corso di perfezionamento. "Il carcere come elemento del territorio: l'assistenza sanitaria durante e dopo la detenzione" (Milano, iscrizioni fino all'8 gennaio 2026)

Corso di formazione iniziale "Mediatore familiare secondo Norma Tecnica Uni 11644 e D. Interministeriale 151/2023" (Bologna, fino all'8 novembre 2026)

BANDI E CONCORSI

Premio letterario Città di Castello: "Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo" (Scadenza il 31 dicembre 2025)