Direttore: Ornella Favero

Redazione: Padova, Via Citolo da Perugia 35

Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it 

Sito internet: www.ristretti.org  

 

Notiziario quotidiano dal carcere

--> Rassegne Tematiche <--

Edizione di venerdì 21 novembre 2025

di Andrea Molteni

caritasambrosiana.it, 21 novembre 2025 Una recente circolare del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, a firma di Ernesto Napolillo, Direttore generale dei detenuti e del trattamento, sta facendo molto discutere. Si tratta di un’indicazione relativa alle autorizzazioni “degli eventi di carattere educativo, culturale e ricreativo” svolte negli istituti penitenziari italiani: attività proposte e realizzate, in gran parte, da organizzazioni e associazioni del terzo settore, molte cattoliche e legate alla Caritas e alla Diocesi ambrosiana, che danno forma e senso alla partecipazione della comunità esterna all’azione rieducativa prevista dall’articolo 17 dell’ordinamento penitenziario del 1975. Formazione, ascolto e accompagnamento socio-educativo, incontri culturali e con le scuole, musica, teatro, sport, laboratori artigianali e artistici: tutte attività che rendono viva e vitale la tensione rieducativa delle pene, scolpita nell’articolo 27 della Costituzione.

 

di Cesare Sposetti

aggiornamentisociali.it, 21 novembre 2025 La “controriforma” della giustizia minorile e i suoi possibili antidoti. “Mare fuori”, una serie televisiva lanciata nel 2020 e ambientata in un immaginario carcere minorile napoletano, ha incontrato una grande accoglienza in Italia e all’estero, specialmente tra i più giovani, e ha aperto una finestra su un mondo prima decisamente poco conosciuto e rappresentato, quello degli Istituti penali per minorenni (Ipm). Tale successo tuttavia stride con il modo in cui la società italiana si confronta con il disagio giovanile che sfocia in atti criminosi, che la narrazione mediatica spesso semplifica e riduce al fenomeno delle baby gang.

 

di Nello Rossi

L’Unità, 21 novembre 2025 La riforma costituzionale della magistratura è nata già vestita e armata di tutto punto - dalla testa di Meloni e Nordio - e io aggiungo - del sottosegretario Mantovano, come Minerva dalla testa di Giove. Era così perfetta da non aver bisogno di alcuna modifica, integrazione o correzione sulla base delle indicazioni dei tanti studiosi che hanno partecipato alle audizioni parlamentari o al dibattito pubblico nel Paese. E nessuna modifica è stata possibile - non c’è bisogno di dirlo - da parte dei parlamentari, chiamati solo a votare il testo predisposto dal Governo come se si trattasse della conversione di un decreto legge. La riforma presenta una pluralità di incognite e di grandi, a volte clamorose, lacune. Vuoti e lacune che producono un singolare effetto: nel referendum gli elettori - informati o meno che siano - dovranno fare una scelta in gran parte al buio.

 

di Simona Bonfante

linkiesta.it, 21 novembre 2025 In Italia serve più fortuna che fiducia in tribunale, è un paradosso per un Paese in cui vigono lo stato di diritto e la presunzione di innocenza. Il nostro sistema non può permettersi di infliggere pene ingiuste. “Non ho fiducia nella giustizia”. Così Massimiliano Fachini, celebre imputato dell’interminabile processo per la strage alla Stazione di Bologna, imputato assolto anche per Piazza Fontana a Milano, detenuto per oltre dieci anni in misura cautelare, ovvero senza alcuna condanna a suo carico, si rivolse al Presidente di Corte d’Assise che nel 1993 a Bologna celebrava il secondo appello - il precedente appello che lo assolveva, ribaltando l’ergastolo inflittogli in primo grado, era stato parzialmente annullato dalla Suprema Corte di Cassazione. Dunque si era al quarto grado di giudizio, l’imputazione era strage, in gioco l’ergastolo o l’assoluzione.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 21 novembre 2025 L’ex premier: “La separazione delle carriere mira a garantire piena terzietà al giudice. L’Anm? Non è possibile che i magistrati, che sono pubblici funzionari, abbiano un sindacato che agisce come soggetto politico”. “Al referendum voterò Sì. Approvo la riforma della giustizia”. La posizione di Lamberto Dini è netta. Intervistato dal Foglio, l’ex presidente del Consiglio, già ministro del Tesoro e direttore generale della Banca d’Italia, giudica positivamente la riforma costituzionale targata Nordio, a partire dalla separazione delle carriere, che “mira a garantire la piena terzietà del giudice rispetto al pubblico ministero, senza ridurre l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”.

 

di Jessica Muller Castagliuolo

Il Giorno, 21 novembre 2025 Il criminologo Adolfo Ceretti coordinò il gruppo di lavoro per il decreto “A Milano attivata per risse, revenge porn, omicidi: si potrebbe usare di più”. Il dolore come “un elastico”. Cosa farne? “Continuerà a tendersi all’infinito e non potremo mai più essere liberi?”. Una domanda che si pone Agnese Moro, figlia dello statista ucciso dalle brigate rosse, tra gli intervalli del libro che testimonia il percorso di giustizia riparativa che si è tenuto dal 2009 al 2014 e che ha messo a confronto vittime e responsabili della lotta armata. Tra i mediatori, anche Adolfo Ceretti, professore di criminologia all’Università Bicocca di Milano e docente di mediazione reo-vittima. Il modello non era però ancora entrato nell’ordinamento giuridico. L’introduzione arriva con il decreto legislativo 150/2022, che attua la cosiddetta “riforma Cartabia”.

 

di Emanuele Giordana

Il Manifesto, 21 novembre 2025 Diciotto anni dopo, suo figlio Rudra è ancora convinto che quel processo fu un porto delle nebbie. Lunedi scorso Rudra Bianzino ha depositato per la seconda volta alla Procura della Repubblica di Perugia la richiesta di riapertura delle indagini per omicidio volontario ai danni di suo padre, Aldo Bianzino, l’ebanista morto di carcere nel 2007 nella Casa circondariale di Capanne poco dopo il suo arresto dovuto al possesso di alcune piante di cannabis rinvenute nel giardino di casa. Passò nella prigione di Perugia solo qualche giorno mentre anche la sua compagna Roberta Radici era agli arresti. Ma quando lei uscì seppe che Aldo era morto. Come, quando, in che modo? Una vicenda piena di ombre, sotterfugi, silenzi, ritrattazioni e una marea di evidenze che dicevano tutt’altro da quanto stabilirono poi i magistrati: che Aldo era morto per un aneurisma, per morte naturale, e si poteva semmai parlare di omissione di soccorso. Non certo di omicidio.

 

di Matteo Lauria

cosenzachannel.it, 21 novembre 2025 Sulla base di video estratti dal suo telefono durante la richiesta d’asilo, Salem è accusato di propaganda jihadista. Associazioni e collettivi contestano l’uso estensivo del Ddl Sicurezza e chiedono trasparenza e garanzie. Salem, giovane palestinese, è rinchiuso da sei mesi nella sezione di alta sicurezza del carcere di Corigliano Rossano. La sua vicenda prende avvio durante la richiesta di asilo nel nostro Paese, quando il suo telefono viene sequestrato dagli investigatori. Spezzoni isolati di un filmato, nei quali invitava la società civile a sostenere la popolazione palestinese, sono stati giudicati dagli inquirenti materiale di “propaganda jihadista”.

 

di Paolo Moretti

La Provincia, 21 novembre 2025 Marocchino, 25 anni, si è impiccato in cella. Aveva preso parte alla sommossa della scorsa settimana. Voleva rifarsi una vita, dopo essere finito nella spirale della tossicodipendenza e dei reati (rapina) per procurarsi la droga. In carcere era riuscito a prendere un diploma di cuoco. L’idea alla quale lavorava, con il suo avvocato, Selene Marsiglia, era provare a chiedere l’anno prossimo un affidamento in prova. Poi la rivolta al Bassone della scorsa settimana. La folle aggressione a un agente. Il ricovero in ospedale, per le lesioni riportate dopo essere rimasto incastrato tra le sbarre. Infine il rientro in carcere. Dove, nel tardo pomeriggio di mercoledì, si è tolto la vita. Impiccandosi in cella.

 

di Simone Libutti

Il Domani, 21 novembre 2025 Pochi agenti, educatori e personale medico: l’istituto è un caso nazionale. Il sovraffollamento è al 190% e manca il garante dei detenuti dal 2024. “Le condizioni del carcere violano i più elementari diritti umani. La detenzione non può tradursi in una tortura moderna”, ha detto il presidente del Codacons Lombardia dopo la protesta del 13 novembre che ha portato al ricovero di un 25enne per un trauma toracico. L’uomo si è tolto la vita al ritorno in cella. Si è suicidato il detenuto 25enne che lo scorso 13 novembre aveva partecipato alla rivolta, insieme a oltre 150 detenuti, nel carcere del Bassone a Como. Era stato recuperato per un trauma toracico dopo essere stato schiacciato da altri detenuti contro i battenti di un cancello proprio durante la rivolta.

di Alberto Giulini

Corriere di Torino, 21 novembre 2025 L’uomo è stato trovato con un cappio artigianale attorno al collo, vani i tentativi di rianimazione. Dramma nella notte nella Casa Circondariale di Torino, dove un detenuto di circa 50 anni si è tolto la vita nella sua cella. L’allarme è scattato intorno all’1.15, quando un agente della Polizia Penitenziaria, durante un giro di controllo nella decima sezione del Padiglione C, ha notato un’anomalia nel blindo della cella. Nonostante lo spioncino fosse bloccato, l’agente è riuscito ad aprire parzialmente la porta e ha scoperto l’uomo appeso con un cappio di stoffa al collo. Immediatamente è scattato un intervento disperato, con il supporto del personale presente e l’arrivo del 118, ma alle 2:30 il decesso è stato constatato.

 

di Elisabetta Andreis

Corriere della Sera, 21 novembre 2025 Il Garante dei detenuti: “Al momento i fuorilegge siamo noi”. Le difficoltà del carcere minorile e del penitenziario: sovraffollamento e carenza di personale. Luigi Pagano: “Se proprio le carceri devono continuare ad esistere, devono rispettare loro per prime le norme”. A Milano convivono due carceri opposti. Uno respira, l’altro soffoca. Bollate, con i corridoi aperti e i laboratori vivi, sembra la prova che la Costituzione può funzionare. San Vittore e il Beccaria, invece, raccontano l’altra metà della città: muri che si sbriciolano, tensioni che si stratificano, celle che diventano angoli angusti dove la creatività non ha spazio e, nonostante gli sforzi, manca l’aria. 

 

di Barbara Uglietti

Avvenire, 21 novembre 2025 Reportage dalla Casa di reclusione di Milano: i minuti nella “cella vuota” dove i più fragili vengono sorvegliati, poi il ritorno nei reparti dove ogni giorno si rinasce. Per capire come il “sistema” può funzionare. Il nome tecnico è “Cella Sav” - “Sorveglianza a vista” - ma la chiamano “Cella dei suicidi”. Ci sono arrivata perché un amico che lavora come volontario al carcere di Bollate mi ha detto dai, viene a vederla, l’abbiamo decorata. Ci sono andata. È in fondo a un corridoio, sulla sinistra, passate due rampe di scale, una decina di cancelli e una cinquantina di sguardi lenti o curiosi o infastiditi o attenti di detenuti e operatori e agenti che vedono, pesano e valutano in mezzo secondo ogni visitatore.

 

di Mauro Favaro

Il Gazzettino, 21 novembre 2025 Lorenzo Gazzola, Garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà del comune di Treviso, non usa giri di parole. “Il recupero dei detenuti passa anche e soprattutto per il lavoro. Ma questo territorio ad oggi non è troppo sensibile all’argomento. A Treviso su 250 detenuti sono solo 50 quelli che lavorano, tra l’altro 40 nella gestione del carcere stesso. È un grosso problema. La maggior parte passa la giornata sulle brande. E poi si va in infermeria a chiedere psicofarmaci per dormire, che tra l’altro rischiano di creare dipendenza. Questo non è affatto un percorso di recupero. Ma proprio per niente”.

 

di Laura Perina

L’Arena di Verona, 21 novembre 2025 Sono una sessantina, cioè il 10 per cento dei carcerati. Sono in cella mescolati agli adulti. Don Vinco: “Qui peggiorano invece di migliorare”. Sono 5.067, all’inizio del 2025, i giovani tra i 18 e i 25 anni detenuti nelle carceri italiane per adulti, 1.800 in più rispetto al primo semestre del 2023. Un detenuto su otto appartiene a questa fascia di età, con una crescita del 35 per cento. La popolazione reclusa under 25 cresce progressivamente anche nella casa circondariale di Montorio, dove il sovraffollamento cronico spinge al limite le condizioni di detenzione.

 

di Guendalina Ferro

lapiazzaweb.it, 21 novembre 2025 Dal laboratorio di panificazione ai percorsi formativi, il convegno di Rovigo mostra come investire nel lavoro penitenziario significhi sicurezza per la comunità e opportunità per chi ha sbagliato. Nel cuore della Casa Circondariale di Rovigo si è svolto un convegno che ha messo al centro un tema tanto delicato quanto decisivo: il lavoro come leva di cambiamento per chi sta scontando una pena. Il titolo - “Il lavoro in carcere e i suoi impatti: persone, imprese, istituzioni” - ha trovato piena coerenza nei contenuti di una mattinata che ha riunito rappresentanti del sistema penitenziario, del terzo settore, dell’impresa sociale e del mondo accademico. Un appuntamento che ha mostrato con chiarezza una visione condivisa: la reclusione non spegne il futuro; può, se accompagnata, riaccenderlo.

 

di Martina Capovin

Il Dolomiti, 21 novembre 2025 A gennaio parte il progetto che punta a favorire la rieducazione e il reinserimento. Sarà la casa Circondariale a scegliere i detenuti che prenderanno parte al programma e ne curerà la formazione. Il sistema penitenziario si trova costantemente in bilico tra la necessità di applicare la pena e l’obiettivo, sancito dalla Costituzione, della rieducazione del condannato. Quando un individuo completa il periodo di detenzione, il suo ritorno nella società innesca una serie di dinamiche complesse che influenzano direttamente il tasso di recidiva e la sicurezza della comunità. L’efficacia delle misure di reinserimento sociale dei detenuti - che spaziano dall’istruzione al supporto lavorativo e abitativo - è al centro del dibattito sulle politiche carcerarie. E Bolzano, in questo senso, vuole fare la sua parte.

 

bresciatoday.it, 21 novembre 2025 Quindici giorni e quindici notti di permanenza in carcere per i magistrati, come percorso obbligatorio di formazione. È la proposta di legge “Sciascia-Tortora”, che sarà presentata venerdì 21 novembre a Brescia nell’aula polifunzionale della Corte d’appello. La proposta di legge prevede per i magistrati in tirocinio un’esperienza per comprendere dove e come vivono le persone che verranno giudicate: il testo include anche lo studio di opere letterarie e giuridiche dedicate al tema della giustizia e del diritto penitenziario. La proposta è stata presentata alla Camera nel maggio di un anno fa e attualmente è in fase di calendarizzazione presso la commissione Giustizia.

 

di Massimiliano Castellani

Avvenire, 21 novembre 2025 La seconda edizione si svolgerà dal 12 dicembre e coinvolgerà le detenute, la prima a giugno aveva chiamato in causa gli uomini. Pasquini (Fondazione Giovanni Paolo II): lo sport parla un linguaggio universale. Calcio a 5, pallavolo e atletica leggera tra le competizioni proposte alle partecipanti. Se c’è un luogo dove la speranza può tornare a mettersi in gioco, quello è proprio il carcere. Per questo la Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, in collaborazione con il Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, e dalla rete di magistrati “Sport e Legalità, ha deciso di concedere il bis organizzando la seconda edizione dei “Giochi della speranza”.

 

di Sabrina Giangrande

laquilablog.it, 21 novembre 2025 Anche quest’anno il Premio Letterario Internazionale “L’Aquila - Bper Banca”, intitolato a Laudomia Bonanni, è entrato nella Casa Circondariale delle Costarelle grazie alla sua sezione dedicata ai detenuti, trasformando per qualche ora il carcere in un luogo di ascolto, di condivisione e di emozione intensa. La Cerimonia di Premiazione della XIV edizione, che si è svolta oggi, ha visto la presenza dell’ospite d’onore Somaia Ramish, accompagnata dall’interprete e curatrice Giorgia Pietropaoli, la poetessa afgana in esilio, che con la sua voce ha offerto ai presenti uno dei momenti più toccanti dell’intera giornata.

di Natalia Distefano

Corriere della Sera, 21 novembre 2025 “Al carcere minorile si impasta la speranza”. Il laboratorio artigianale, diretto da Alberto Mochi Onori, è un modello di economia sociale e rieducativa di successo che produce una tonnellata di pasta a settimana e dà lavoro a sei giovani detenuti. La storia del Pastificio Futuro nasce da un abbraccio. Quello tra padre Gaetano Greco, a lungo cappellano del carcere minorile di Casal del Marmo, e papa Francesco. “Era il 2013, il Pontefice venne all’istituto penale nel giorno del giovedì santo e lavò i piedi ai giovani detenuti. Poi disse: “Non lasciatevi rubare la speranza”.

 

milanopost.info, 21 novembre 2025 Oggi, venerdì 21 novembre, alle ore 17.30, presso la libreria San Paolo di via Pattari, Pagano illustrerà le motivazioni per cui basterebbe l’applicazione coerente delle leggi per fare una “Rivoluzione normale”. A parlarne con lui: Daria Bignardi, giornalista e scrittrice; Don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano e Pino Cantatore, direttore generale della coop. sociale “Bee.4 Altre Menti”. Per l’autore, le leggi già esistenti applicherebbero alla pena il dettato dell’art. 27 della Costituzione (che definisce che essa deve mirare al recupero e al reinserimento del detenuto nella società), ma non vengono rispettate e applicate.

 

di Monica Curino

sdnews.it, 21 novembre 2025 Sette ospiti del carcere di via Sforzesca coinvolti, incontri curati da una psicologa forense e criminologa, da una psicoterapeuta e da un insegnante di scuola media. Obiettivo dare vita a un percorso di ripensamento della propria vita e di ricostruzione dell’identità attraverso il gruppo e lo strumento della scrittura, della narrazione. Sono gli ingredienti del progetto “Sprigionare pensieri”, promosso dalla Fondazione Franca Capurro per Novara, realtà nata nel 2007 per ricordare l’imprenditrice edile, già presidente dell’Associazione Industriali. Un’iniziativa condotta nella casa circondariale negli ultimi mesi e che, come spiegano gli operatori e la stessa direttrice del carcere Annamaria Dello Preite, “ha fornito esiti significativi e, a volte, anche inattesi. Sorprese positive e che hanno colpito tutti”.

 

di Francesco Oliboni

Verona Fedele, 21 novembre 2025 Un gruppo nutrito di senza dimora. Mamme sole con i loro bambini e donne fragili. Anziani, persone con disabilità, giovani con varie problematiche. Famiglie del territorio con diverse difficoltà. Migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Ex detenuti e addirittura alcune persone attualmente in carcere, ma con un permesso speciale. E ad accompagnarli c’erano tutti i loro educatori, volontari, operatori del sociale, in alcuni casi anche sacerdoti e religiose. Le meravigliose formelle bronzee sulle porte della basilica di San Zeno hanno visto passare davanti a loro ben trecento persone sabato 15 novembre in quello che è stato chiamato Giubileo Speranza e Povertà.

 

di Andrea Fabozzi

Il Manifesto, 21 novembre 2025 Un volume di Mauro Palma offre l’occasione per tornare sull’efficacia e sulla capacità di intervento dell’Autorità. “Caro parlamento” (Editoriale scientifica, pp. (316, euro 27) raccoglie le relazioni annuali al Parlamento, un’introduzione di Marco Ruotolo e un testo conclusivo degli stessi autori. Niente più delle cronache politiche degli ultimi giorni - l’affondo del “partito di maggioranza relativa” contro il presidente della Repubblica, il governo che copre gli attacchi fino a sfiorare uno scontro tra alte cariche - testimonia come le istituzioni siano fatte dagli uomini e dalle donne che le incarnano almeno quanto e talvolta assai più che dalle leggi che le regolano.

 

di Renato Balduzzi

Avvenire, 21 novembre 2025 I temi del dibattito pubblico italiano di queste settimane (quelli veri, non i diversivi, talvolta “sconfinanti nel ridicolo”, che qualche settore della politica non cessa di inventare) soffrono di una sorta di sindrome del riduzionismo. Non mi riferisco, evidentemente, alla logica necessità di presentare tali temi, soprattutto quando implicano risvolti importanti di natura tecnica, in una forma linguistica che permetta anche ai non addetti ai lavori di poterne percepire il nucleo di senso, ma alla tendenza a isolare - talvolta ad arte - un profilo dell’argomento operando su di esso una sorta di sineddoche, di parlare di una parte per il tutto: operazione già di per sé problematica, ancora più grave quando l’elemento così isolato non corrisponde o non corrisponde con esattezza all’oggetto, volta a volta, della discussione stessa.

 

di Ester Viola

Il Foglio, 21 novembre 2025 La riforma che introduce il principio del “consenso libero e attuale” non è inutile: sistema delle schifezze semantiche, è vero, ma lo fa in superficie. Ci siamo accorti tutti che esiste (e ubbidiamo a) un automatismo irresistibile di coscienza comune: c’è un problema, scriviamo una legge, si risolve il problema. Mi piace questa fiducia religiosa nella potenza della norma, questa piissima illusione me la tengo anch’io. La riforma sistema delle schifezze semantiche, è vero, ma lo fa in superficie. E tenendosi parecchie crepe sui muri portanti che il parlamento ha preferito ignorare, non sciupiamo vi prego questa bella giornata d’unità nazionale.

 

di Chiara Saraceno

La Stampa, 21 novembre 2025 Due ricerche sugli adolescenti, promosse rispettivamente da “Save the Children” (Atlante dell’Infanzia a rischio 2025: Senza Filtri) e dall’impresa sociale “Con i bambini” che gestisce il fondo di contrasto alla povertà educativa (Vivere da adolescenti in Italia), pur diverse per campione, metodi e temi affrontati, nel loro insieme offrono una lettura della situazione degli adolescenti che va oltre stereotipi e semplificazioni. E pongono diversi interrogativi agli adulti che, nei loro diversi ruoli e funzioni, con gli adolescenti interagiscono e hanno responsabilità per il contesto in cui gli adolescenti vivono.

 

di Pablo Fernández e José Bautista*

meltingpot.org, 21 novembre 2025 Dal 17 ottobre scorso la Mauritania dispone di due nuovi centri di detenzione per migranti, uno situato a Nouakchott, capitale del Paese, e l’altro a Nouadhibou, al confine con il Sahara occidentale occupato illegalmente dal Marocco. Entrambi i centri sono stati avviati dalla Fondazione per l’Internazionalizzazione delle Amministrazioni Pubbliche (Fiap), un’agenzia di cooperazione del governo spagnolo che dipende dal Ministero degli Affari Esteri. Le autorità spagnole affermano che questi spazi sono ispirati ai Centri di Assistenza Temporanea per Stranieri (Cate) delle Isole Canarie e ammettono che, a differenza della Spagna, priveranno della libertà anche i minori, compresi i neonati in fase di allattamento, cosa che la legislazione spagnola proibisce.

 

di Martina Marchiò*

La Stampa, 21 novembre 2025 Un modo per capire che mondo stiamo costruendo è misurare la distanza tra i diritti dei bambini sanciti dalle norme internazionali e la realtà di tutti i giorni nelle scuole e nelle pediatrie di molti angoli della Terra. Oggi questa è distanza è enorme. Tragica. Milioni di bambini in 56 Paesi con conflitti attivi vedono i loro diritti sistematicamente calpestati. Istruzione e salute chimere, sfruttamento e violenza routine. Solo nel 2025, ben 118 milioni di bambini hanno sofferto la fame, di questi 63 milioni a causa di conflitti armati. I bambini non sono solo vittime collaterali: sono diventati bersagli mirati.

di Adolfo Sansolini

Il Riformista, 21 novembre 2025 Negli Usa le esecuzioni aumentano, Cina e Iran al vertice. Strumento di deterrenza del crimine o vendetta? Nel dibattito sulla pena di morte una delle vittime continua a essere il buonsenso, sepolto sotto tumuli di populismo. Qualcuno sfugge a questa tentazione, dimostrando che le montagne si possono smuovere. Nata in Louisiana nel 1939 e divenuta suora a 18 anni, nel 1982 Helen Prejean iniziò a corrispondere con Elmo Patrick Sonnier, poco più che trentenne, condannato a morte per il brutale assassinio e lo stupro di una diciottenne e l’assassinio del suo ragazzo. Sonnier le chiese di incontrarlo nel carcere della Louisiana in cui era nel braccio della morte già da quattro anni.

 

di Eloisa Gallinaro

La Stampa, 21 novembre 2025 A Rocinha le gang dettano legge ma la gente non si arrende e prova a rinascere. Balli, street art, murales e cooperative di moto taxi: “Punteremo sul turismo per tornare liberi”. Helena ha 11 anni e una passione, la capoeira. Ma anche un sogno. Che l’antica lotta-danza degli schiavi diventi disciplina olimpica fra qualche anno, quando sarà cresciuta. Intanto, si allena al ritmo trascinante delle percussioni volteggiando leggera con gli altri ragazzini della sua squadra in un piccolo locale arrampicato alla fine di una serie quasi infinita di gradini sconnessi. “Due anni fa un nostro bravissimo allievo è venuto in Italia con un gruppo per far conoscere questa specialità”, ci tiene a sottolineare con orgoglio Marcelo, l’istruttore, mentre guarda soddisfatto le piroette acrobatiche dei suoi pulcini.

DOCUMENTI

Articolo. "Oltre il sovraffollamento: violenza, fragilità e disuguaglianze nel sistema penitenziario. Il ruolo della Magistratura di Sorveglianza", di Giulia Vassalli

Articolo. "Uno sguardo dietro le tre riforme in campo", di Luigi Marini

Articolo. "La riparazione per le vittime di reato nel sistema della Corte penale internale", di Paolina Massidda

Liberi dentro – Eduradio & Tv: "Invitiamo associazioni, volontarie e volontari, operatrici e operatori, e chiunque voglia partecipare a inviarci un breve video-messaggio di auguri destinato alle persone private della libertà"

 

APPUNTAMENTI

Incontro in occasione della costituzione ufficiale della CRVG FVG. "Conoscere per superare i pregiudizi e costruire rete sul territorio" (Zugliano-UD, 21 novembre 2025)

Convegno. "Garanti 1997-2025. Da quando Antigone propose l'istituzione dei Garanti alla necessità odierna di nuove prospettive" (Roma, 21 novembre 2025)

Convegno. "Il sistema carcerario tra diritto penitenziario e diritti umani" (Cagliari, 21 novembre 2025)

Seminario organizzato da SEAC e Associazione DISMA: "Spazi di giustizia" (Matera 21 - 22 - 23 novembre 2025)

Teatrocarcere Due Palazzi presenta "Da Babele alla Città Celeste. Un cammino di speranza" (Camposampiero-PD, 22 novembre 2025)

Presentazione del libro "Di un'altra voce sarà la paura. Poesia, denuncia e rinascita", di Yuleisy Cruz Lezcano (Belluno, 22 novembre 2025)

Incontro. "La bellezza dei diritti umani e della giustizia riparativa. Convers-azioni coraggiose per abitare la passione per l'umanità" (Online, 22 novembre 2025)

Seminario. "Immaginiamo città riparative" (San Paolo D'Argon-BG, 22 novembre 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 23 novembre 2025

Coordinamento Nazionale Salute Mentale e Club SPDC No Restraint: incontro online lunedì 24 novembre 2025 dalle ore 14.30 alle ore 17.30

"Visioni riparative tra dentro e fuori". Incontri tematici per promuovere una visione di Comunità Riparativa (Bologna, 26 novembre 2025)

Incontro-dibattito: "Abitare il carcere minorile. Incontri clinici, giuridici, pedagogici e dimensione creativa" (Milano, 26 novembre 2025)

Workshop. "Percorsi critici di conoscenza e responsabilità... il carcere, questo sconosciuto" (Roma, 27 novembre e 3 dicembre 2025)

Incontro-dibattito. "Una Porta Aperta. Il Carcere tra Umanità e Riconciliazione" (Adro-BS, 28 novembre 2025)

Associazione Controluce. "Corso di formazione per volontari penitenziari" (Pisa, 26 novembre e 10 dicembre 2025)

Convegno. "La Giustizia minorile va in città: obbiettivi, speranze, paure, mappe e incontri possibili" (Rovigo, 27 novembre 2025)

Convegno. "Da Caivano verso dove. Onde e ripercussioni pedagogiche nelle politiche securitarie verso i minori" (Milano, 28 novembre 2025)

Ciclo di incontri. "Ripensare la pena: la giustizia riparativa ed il carcere oggi" (Pisa e Lucca, fino al 28 novembre 2025)

Convegno. "RiConosco. Dare nome e forma alla violenza, alle emozioni e ai modi per contrastarla" (Mestre-VE, 29 novembre 2025)

Corso di formazione al volontariato: "Dentro e fuori dal carcere" (Fossano-CN, fino al 29 novembre 2025)

Cineforum. "Corpi e Regole: viaggio col cinema nei luoghi della disciplina" (Genova, fino al 2 dicembre 2025)

Incontro-dibattito. "L’impegno della giustizia tra vittime e autori di reato" (Modena, 5 dicembre 2025)

CORSI DI FORMAZIONE

Corso di laurea SIE "Diritto costituzionale penale italiano ed europeo". Seminari di approfondimento (Milano, fino al 26 novembre 2025)

VIII° Corso di formazione Marcoleone Bondi. "Difesa penale ed esecuzione: una visione prospettica" (Venezia, fino al 28 novembre 2025)

Università Cattolica di Milano e Fondazione per la Sussidiarietà: "Governance e Strategie per l’Amministrazione condivisa" (Milano, iscrizioni fino al 2 dicembre 2025)

Corso di perfezionamento. "Il carcere come elemento del territorio: l'assistenza sanitaria durante e dopo la detenzione" (Milano, iscrizioni fino all'8 gennaio 2026)

Corso di formazione iniziale "Mediatore familiare secondo Norma Tecnica Uni 11644 e D. Interministeriale 151/2023" (Bologna, fino all'8 novembre 2026)

BANDI E CONCORSI

Premio letterario Città di Castello: "Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo" (Scadenza il 31 dicembre 2025)