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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 18 novembre 2025
di Fulvio Fulvi
Avvenire, 18 novembre 2025 L’allarme di associazioni e cooperative dopo i “no” alle attività dietro le sbarre. Il sottosegretario Ostellari: non limitiamo, ma creiamo un modello che valorizza percorsi positivi. Arrivano altri “no” alle attività trattamentali in carcere organizzate da soggetti esterni, mentre i tempi delle altre autorizzazioni si allungano. Con la circolare del Dap (Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria) del 21 ottobre scorso, firmata dal direttore Ernesto Napolillo, che obbliga associazioni e cooperative a inviare dettagliate richieste “in tempi congrui” non più al direttore dell’istituto penale ma al Ministero, cominciano a fioccare i “no” ai nullaosta per lo svolgimento di eventi culturali, iniziative educative, laboratori di formazione a favore di detenuti di alta e media sicurezza. Terzo settore e addetti ai lavori criticano il provvedimento.
di Francesco Cajani*
Avvenire, 18 novembre 2025 A che titolo entriamo in carcere? Ero seduto tra il pubblico di Bookcity Milano alla presentazione del libro “Fragili dentro. Storie di detenuti in un sistema da riformare” e del dialogo al quale hanno preso parte la professoressa Claudia Mazzucato e il dottor Setti Carraro, nella sede della Avvocatura comunale. Si è fatto, inevitabilmente, cenno alla recente circolare del direttore generale del Dap. Qui la voce di Setti Carraro si è fatta ancora più seria, quando ne ha scandito alcuni passaggi: “Ogni richiesta di autorizzazione di attività di carattere trattamentale trasmessa a questa direzione generale dovrà… contenere, in modo chiaro ed esplicito, i seguenti elementi informativi: l’elenco dei nomi e dei titoli dei partecipanti della comunità esterna”.
di Giuliana Musso*
facebook.com, 18 novembre 2025 Penso al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro che ha deciso di limitare pesantemente tutte le attività culturali che si svolgono nelle sezioni AS, Alta Sicurezza, dei nostri carceri italiani. Ma perché? Perché? È l’unico modo che hanno questi uomini di ritrovarsi dentro, di rimettersi in piedi, di dare senso alla propria responsabilità, di provare ad avere rapporti con persone che non siano né guardie, né detenuti. L’unico modo per non far morire l’anima, mentre la vita scorre e si paga per i crimini commessi, e di uscire, ormai anziani, con qualcosa di positivo da dare a sé stessi e alla comunità.
di Teresa Olivieri
Italia Oggi, 18 novembre 2025 Cosa prevede l’intesa siglata dai ministri della Giustizia Carlo Nordio e della Salute Orazio Schillaci, dalla rappresentante di Think Pink Italy Alba Di Leone e dalla presidente della Fondazione Severino, Paola Severino. “Questa Convenzione ci permette di unire le forze per portare alle donne detenute non soltanto un messaggio, ma strumenti concreti di tutela della salute. Perché la salute è un diritto che deve arrivare ovunque, e insieme possiamo davvero andare più lontano”, così Paola Severino, Presidente della Fondazione Severino ha presentato la partnership sulla salute delle detenute.
di Vittorio Minervini*
Il Dubbio, 18 novembre 2025 In politica le rotture non avvengono all’improvviso. Si preparano nel tempo, spesso in modo silenzioso. La posizione assunta oggi dalla sinistra italiana in materia di giustizia rientra in questo schema. È l’esito di un inesorabile distacco dei progressisti dalla loro stessa tradizione riformista, da quel cammino che negli anni Settanta e Ottanta era iniziato e si era quasi compiuto: il percorso di adeguamento del processo penale italiano agli standard europei. Quella stagione aveva, tra i tanti progetti di evoluzione sociale del Paese, un obiettivo preciso: uscire definitivamente dall’impianto della normazione fascista, per costruire un processo accusatorio fondato sulla terzietà del giudice e sulla separazione delle funzioni.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 18 novembre 2025 “Non è possibile immaginare che il pm condivida col giudice la partecipazione allo stesso percorso di carriera e la soggezione allo stesso Consiglio superiore”, dice l’ex vicepresidente del Csm, favorevole anche alla creazione dell’Alta corte disciplinare. Perplessità sul sorteggio. “Sono favorevole alla separazione delle carriere tra pm e giudici”, dice al Foglio Michele Vietti, ex sottosegretario alla Giustizia ed ex vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. “La riforma - spiega - si colloca in linea con la riforma del processo del 1989 in senso accusatorio e con la riforma dell’articolo 111 della Costituzione del 1999. Entrambe stabiliscono che il pubblico ministero è una parte del processo e che in quest’ultimo accusa e difesa devono confrontarsi su un piano di parità. Di conseguenza, non è possibile immaginare che il pm condivida col giudice la partecipazione allo stesso percorso di carriera e la soggezione allo stesso Csm”.
di Errico Novi
Il Dubbio, 18 novembre 2025 Da tempo Enrico Costa si batte perché le valutazioni su giudici e pm siano legate alla statistica. E non gli si potrebbe dar torto. Anche se la sua proposta di introdurre un “fascicolo del magistrato” negli iter che il Csm segue per promuovere o bocciare (cosa rarissima) le toghe è stato in gran parte depotenziato, con l’attuazione della riforma Cartabia. Ma ora l’ex viceministro della Giustizia e oggi deputato di Forza Italia offre una base quantitativa al dossier decisivo della politica giudiziaria, la separazione delle carriere. Lo fa attraverso un’interrogazione parlamentare rivolta al guardasigilli Carlo Nordio per conoscere i dati sulle intercettazioni autorizzate dai gip.
GIURISPRUDENZA
di Pietro Alessio Palumbo
Il Sole 24 Ore, 18 novembre 2025 L’offesa per essere considerata “oltraggiosa” deve colpire il decoro dell’istituzione pubblica e non del singolo pubblico ufficiale e la presenza di terzi estranei alla funzione pubblica o all’atto da compiere è elemento necessario. La sentenza n. 35233/2025 della Corte di cassazione introduce una significativa precisazione sull’elemento costitutivo della “presenza di più persone” nel delitto di oltraggio a pubblico ufficiale. La Corte chiarisce che tale requisito non può ritenersi integrato quando i soggetti presenti siano unicamente altri pubblici ufficiali intenti nello stesso atto d’ufficio, poiché l’offesa non si proietta all’esterno dell’amministrazione.
gnewsonline.it, 18 novembre 2025 Evitare la presenza di bambini in carcere, tutelando al contempo la genitorialità e l’infanzia, in linea con la normativa europea e nazionale. Questo riguarda i minori che hanno seguito oltre le sbarre il genitore che sta scontando una pena. Ma quando i minori hanno un altro genitore fuori dal carcere oppure non hanno più l’età per continuare a vivere dentro, allora è necessario guardare oltre quelle sbarre, cercando di curare i rapporti tra genitori e figli, evitando quello sfilacciamento che può essere determinato dalla mancata condivisione oltre che di spazi, anche di dialogo, di ore trascorse assieme. Tutto ciò che aiuta ad alimentare fra genitore e figlio il rapporto umano che ci accompagnerà per tutta la vita.
Corriere Fiorentino, 18 novembre 2025 Il progetto dell’Ance che vorrebbe sfruttare un magazzino dismesso per 120 posti. Una proposta concreta per l’emergenza Sollicciano, il sovraffollato carcere fiorentino che ha bisogno di urgenti lavori di riqualificazione. Arriva da Ance Toscana e dall’Associazione Firenze Domani, in collaborazione con la Fondazione per la Formazione Forense dell’Ordine degli Avvocati di Firenze, e si tratta dell’idea di recuperare il magazzino dismesso di 5.000 mq situato tra Sollicciano e Gozzini per realizzare un “carcere-volano” da 120 posti letto.
di Edoardo Venditti
La Stampa, 18 novembre 2025 Il progetto che unisce formazione, lavoro e riabilitazione. La cooperativa “Alice” che coordina il progetto: “Cerchiamo di accostare il concetto di bellezza a un contesto dove di bello non c’è nulla”. Quartiere Stadera, Milano Sud. “Guarda che bella foto, io ero un po’ più giovane”. Una signora di mezza età stringe tra le mani il suo cellulare, nello schermo una foto che la ritrae con alcune colleghe: in mezzo a loro c’è il presidente della Corte d’Appello di Milano, Giuseppe Ondei, che indossa sorridente la sua nuova toga. Bellissima, con il cordoniere color oro e il bavero bianco. Elegante e raffinata, come solo le antiche tecniche artigianali sanno rendere.
di Franco Prina
otto.unito.it, 18 novembre 2025
Tra le fondatrici del Polo universitario per studenti detenuti: l’eredità di una docente che ha creduto nel diritto allo studio per tutti. Maria Teresa Pichetto è stata professoressa ordinaria di Storia delle dottrine politiche in quella che era la Facoltà di Scienze Politiche. Allieva di Luigi Firpo, ha accompagnato la nascita e la crescita della Facoltà nei vari passaggi della sua lunga carriera. Autrice di molti studi su J. Stuart Mill, le sue opere hanno spaziato sul pensiero di Saint-Simon, di Joseph de Maistre, di Locke, sul socialismo prima di Marx, sulle radici dell’antisemitismo e su figure come Massimo d’Azeglio, Vittorio Alfieri, Giovanni Botero, Carlo Tancredi Falletti di Barolo.
veneziatoday.it, 18 novembre 2025 Parte “Sutura”, progetto dell’associazione Closer per incentivare il dibattito sul tema attraverso la letteratura. Primo appuntamento a Mestre il 19 novembre. Con il progetto Sutura, l’associazione Closer propone a Mestre un percorso culturale dedicato a donne e detenzione. A partire da mercoledì 19 novembre, con un primo incontro da Pickles (corte Legrenzi, ore 18.30), prenderà vita un ciclo di letture aperte al pubblico che punta a tenere vivo il dibattito sul tema del carcere. Il 19 novembre si comincia con il libro “Prigione” di Emmy Hennings (L’Orma editore): in un clima conviviale, l’associazione racconterà dell’urgenza di parlare di carcere e dell’importanza di farlo attraverso la letteratura.
Il Mattino, 18 novembre 2025 Nella serata di venerdì 21 novembre, al Circolo dell’Unione in via San Carlo 99 a Napoli, ci sarà un dialogo fra addetti ai lavori sul tema: “Carcere e detenuti: dalla funzione rieducativa a quella riabilitativa della pena”, nella prospettiva di una giustizia che tenda soprattutto a reinserire pienamente, una volta scontata la pena, le persone detenute nella comunità degli uomini liberi. Dopo i saluti del Presidente del Circolo Nazionale dell’Unione Avv. Giuliano Buccino Grimaldi, ad aprire la discussione sarà Aldo Policastro, procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli. Seguiranno, moderati da Maria Rosaria Covelli, presidente della Corte di Appello di Napoli, i diversi interventi.
csiroma.it, 18 novembre 2025 Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, Università Europea di Roma, Rete Sport & Legalità e CSI Roma presentano un convegno sul ruolo della pratica sportiva nelle carceri per promuovere educazione e qualità della vita. Mercoledì 19 novembre, dalle ore 10.30 alle 13.00, presso l’Aula Magna dell’Università Europea di Roma, si terrà il convegno dal titolo “La funzione rieducativa della pena e il valore dello sport nel trattamento penitenziario”. L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport, dall’Università Europea di Roma, dalla rete di magistrati “Sport e Legalità” e dal Centro Sportivo Italiano CSI-Roma, nasce con l’intento di offrire un’occasione di riflessione condivisa sui temi della giustizia, della dignità umana e dei percorsi di recupero, inserendosi nel più ampio contesto dell’Anno Giubilare e della missione formativa e sociale dell’università.
stampareggiana.it, 18 novembre 2025 Sono aperte le iscrizioni per partecipare allo spettacolo “Una vite è caduta a terra”, l’opera interamente scritta e realizzata dai detenuti del reparto maschile degli Istituti penitenziari di Reggio Emilia, in programma il prossimo 12 dicembre alle 18.30. Lo spettacolo “Una vite è caduta a terra”, realizzato insieme alla Compagnia teatrale MaMiMò, rientra tra le attività promosse da Comune di Reggio Emilia e Istituti penitenziari di Reggio Emilia nell’ambito del progetto triennale “Territori per il reinserimento Emilia-Romagna”, finanziato da Cassa delle Ammende e Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e il Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, nell’ambito del festival Trasparenze di Teatro Carcere, percorso tra gli spettacoli del Coordinamento Teatro Carcere Emilia -Romagna, formato delle compagnie che operano con progetti teatrali nelle carceri della regione Emilia-Romagna.
di Riccardo Arena
La Stampa, 18 novembre 2025 Una fila di 62 sedute porterà il nome (e la storia) di personaggi che hanno perso la vita per mano della criminalità organizzata: “Siamo un luogo di arte ma anche di coscienza”. Una città, un teatro: Firenze e il Puccini, dove da oggi, martedì 18 novembre, una fila di poltrone sarà dedicata a 62 vittime delle mafie, per un ricordo permanente di chi ha perso la vita per mano della criminalità organizzata, nel nome di una resistenza collettiva che il capoluogo toscano vive attraverso il teatro che sorge in zona Cascine. Il numero di ciascuno dei 62 posti a sedere dedicati sarà accompagnato dal nome di una vittima, che verrà riprodotto anche sul biglietto di ingresso; ci sarà pure un QR code che rimanderà a una pagina web in cui si parla del personaggio chiamato in causa.
milanotoday.it, 18 novembre 2025 I due rapper hanno avuto la possibilità di dialogare con gli ospiti della casa circondariale per un progetto finanziato da una cosa discografica: di cosa si tratta. La musica come strumento di sensibilizzazione e di riscatto sociale è arrivata nel carcere di Monza tramite due ospiti d’onore: i rapper Emis Killa e Lazza, al secolo Emiliano Giambelli e Jacopo Lazzarini. La visita è avvenuta venerdì nell’ambito del progetto “Free for music”: l’iniziativa finanziata dall’etichetta discografia Orangle Record avvenuta con la supervisione di Paolo Piffer, consigliere comunale per il gruppo Civicamente, che da sempre conosce il mondo delle carceri, lavorandoci come educatore.
AFFARI SOCIALI
Il Messaggero, 18 novembre 2025 Verifiche dirette negli uffici giudiziari per confermare la misura che sostituisce da due anni il reddito di cittadinanza. L’Inps ha avviato una nuova procedura di controllo per contrastare le irregolarità nell’erogazione dell’Assegno di inclusione (Adi), il contributo economico destinato alle persone considerate “inabili al lavoro” e in condizione di svantaggio. La misura, in vigore da circa due anni al posto del Reddito di cittadinanza, prevede che possano beneficiarne anche soggetti sottoposti a misure alternative alla detenzione, come ex detenuti, persone in semi-libertà o inserite in comunità di recupero.
di Francesca Schianchi
La Stampa, 18 novembre 2025 A sei anni dalla prima sentenza della Corte Costituzionale, la discussione è ferma in Senato: si aspetta una nuova decisione sul testo approvato in Toscana. Chi l’ha più vista una legge sul fine vita? La chiese la bellezza di sei anni fa la Corte costituzionale: tre governi, due legislature e infinite, inconcludenti chiacchiere dopo, siamo ancora alle battute iniziali. E ora, per paradosso, il suo destino è appeso ancora una volta a una sentenza della Consulta. Già, perché una proposta c’è, giace in Senato, scritta dalla destra e parecchio contestata dalle opposizioni: solo che è congelata. Formalmente in attesa di un imprescindibile parere della commissione Bilancio: in realtà, anche e soprattutto della decisione che la Corte prenderà, da qui a fine mese, in merito al testo approvato dalla regione Toscana e impugnato dal governo.
di Elena Loewenthal
La Stampa, 18 novembre 2025 Non è dato sapere perché l’abbiano fatto, Alice ed Ellen. Di scegliere il suicidio assistito insieme dopo una lunga vita trascorsa insieme, sopra il palco e fuori dal palco. Certo è che doveva esserci, fra loro e con chi a loro è stato più vicino in vita, un cerchio degli affetti tanto stretto quanto tenace, e chissà quanto si sono immaginate e quanto si sono parlate di quelle ceneri che hanno chiesto di tenere tutte insieme, loro due e la mamma e il cagnolino. Ma noi non dobbiamo né vogliamo entrare in quel loro mondo intimo e prezioso. Così come non dovremmo entrare nel perché del gesto che le ha portate ieri via alla vita, insieme, dopo 89 anni trascorsi insieme - da gemelle, sorelle, persone che si sono volute bene. Questo confine fra il gesto, la loro scelta di morire, e il perché di questa scelta è proprio ciò che definisce il diritto civile cui le gemelle Kessler hanno potuto disporre nel loro Paese e che per altro verso avrebbero fatto molta fatica ad “ottenere” qui in Italia.
di Frank Cimini
L’Unità, 18 novembre 2025 Siamo ben oltre lo sfruttamento dei lavoratori immigrati. L’operazione anti caporalato della procura di Catania con tre persone arrestate perché li costringevano a vivere nel degrado, tra i topi, senza servizi igienici e con paghe da un euro e 26 centesimi l’ora, dice che si può parlare di riduzione in stato di schiavitù anche se l’accusa non viene formalmente contestata. Le accuse sono tratta di esseri umani, intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e atti di crudeltà su animali. Il giudice delle indagini preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere. Le indagini hanno consentito di individuare alcuni cittadini stranieri assistiti da associazioni anti-tratta. I rapporti di collaborazione tra queste associazioni, la polizia e la procura rappresentano la chiave di volta di una efficace strategia contro i moderni schiavisti, spiega il capo dei pm catanesi Francesco Curcio. Approfittando dello stato di necessità in cui versava un cittadino marocchino i tre poi arrestati lo inducevano a trasferirsi dalla Francia a Ramacca.
di Michele Giorgio
Il Manifesto, 18 novembre 2025 Lo rivela un rapporto della ong israeliana “Medici per i diritti umani”. I crimini peggiori commessi nel centro di detenzione di Sde Teiman nel Neghev. Novantotto prigionieri palestinesi morti negli ultimi due anni. È il dato più alto degli ultimi decenni di decessi tra i palestinesi rinchiusi nelle carceri e nei centri di detenzione israeliani. Questo numero include 94 casi documentati tra il 7 ottobre 2023 e l’agosto 2025 e altri quattro registrati tra ottobre e novembre. Queste e altre cifre, pubblicate ieri da Medici per i diritti umani (Phri) nel rapporto “Deaths of Palestinians in Israeli custody: enforced disappearances, systematic killings and cover-ups”, fotografano un sistema carcerario che, già criticato e sotto accusa prima del 7 ottobre 2023, ha mostrato con l’inizio della reazione di Israele all’attacco di Hamas un’escalation senza precedenti. Phri sottolinea che la maggioranza dei palestinesi provenienti da Gaza e deceduti in detenzione non era classificata dalle stesse autorità israeliane come combattente: erano semplici civili.
di Anna Maselli
Corriere del Veneto, 18 novembre 2025 Kaja Kallas: “Stiamo affiancando il governo”. I Verdi: “Tajani si svegli e faccia come Parigi”. Caso Trentini, si muove l’Unione Europea. La vicepresidente della Commissione europea Kaja Kallas ha confermato l’impegno delle istituzioni per la liberazione di Alberto Trentini, l’operatore umanitario originario del Lido di Venezia e arrestato in Venezuela 368 giorni fa. Dopo l’accorato (e polemico) appello lanciato dalla madre Armanda Colusso sabato mattina da Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, giunge a stretto giro la risposta di Bruxelles: “Accogliamo con favore la risposta dell’alta rappresentante Kaja Kallas”, dicono i deputati dei Verdi Cristina Guarda, Ignazio Marino, Leoluca Orlando e Benedetta Scuderi.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
Seminario. "Immaginiamo città riparative" (San Paolo D'Argon-BG, 22 novembre 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 23 novembre 2025
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