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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 5 dicembre 2025
di Luigi Manconi
La Repubblica, 5 dicembre 2025 Non un solo atto di clemenza è stato assunto. E non un solo provvedimento capace, non dico di fermare, ma almeno di rallentare il processo di disfacimento della giustizia e di coloro che ne subiscono l’oltraggio. Tra una settimana, dal 12 al 14 dicembre, si celebrerà il Giubileo dei detenuti: e questa scadenza, fortemente voluta da papa Francesco, alimenta sentimenti di attesa e di speranza all’interno della popolazione carceraria e scarso o nullo interesse da parte dell’opinione pubblica. Già, quest’ultimo dato è significativo: il diffuso disinteresse nei confronti delle condizioni disumane in cui versa il sistema penitenziario italiano ci parla, certo, dell’indifferenza della maggioranza della società verso le parti più sofferenti di sé, ma in primo luogo solleva una grande questione politica.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 5 dicembre 2025 La proposta del presidente del Senato accende speranze subito smentite da Mantovano e riapre il tema delle responsabilità politiche verso chi vive in detenzione. Il presidente del Senato e fondatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa propone pubblicamente di far uscire in anticipo chi è vicino alla fine della pena. Il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti dice di condividerne la sostanza, ma esplode per il modo: “Sono incavolato nero!”, perché la mossa è arrivata senza un accordo e il governo, tramite il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, l’ha subito smentita, lasciando dietro di sé migliaia di persone con una speranza che si è presto spenta.
di Fabio Gianfilippi
sistemapenale.it, 5 dicembre 2025 È stata resa pubblica la nota firmata dal Direttore Generale dei Detenuti e del Trattamento, che interviene ulteriormente sulla materia delle competenze autorizzative relative ad eventi di carattere educativo, culturale e ricreativo presso gli Istituti penitenziari che ospitino anche detenuti appartenenti ai circuiti di diretta gestione dipartimentale (Alta Sicurezza, collaboratori, 41-bis). Si tratta di un documento che fa seguito alla nota del 21 ottobre 2025, già pubblicata su questa Rivista, con cui si era previsto che, a differenza di quanto accadeva sulla base di previgenti circolari, quando eventi educativi, culturali o ricreativi erano “autorizzati” dai Provveditorati Regionali, se coinvolgenti persone detenute appartenenti al solo circuito della Media Sicurezza, la competenza fosse assunta a livello centrale dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 5 dicembre 2025 Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha emesso una nuova circolare che aggiusta la discussa direttiva emanata lo scorso 21 ottobre da Ernesto Napolillo. Il documento firmato il 1 dicembre dal direttore generale dei detenuti e del trattamento ridisegna le regole per l’ingresso della comunità esterna nelle carceri: il Dap avrà massimo 48 ore di tempo per concedere il nulla-osta alle attività, sia rivolte a detenuti dell’alta sicurezza sia a ristretti della media sicurezza, se nell’istituto di pena è presente la sezione di alta sicurezza. Luciano Pantarotto (Confcooperative Federsolidarietà): “Questo documento precisa un aspetto molto importante: i tempi erano precedentemente vaghi e ciò avrebbe messo in difficoltà la realizzazione di qualsiasi evento”
di Fiorenza E. Aini
gnewsonline.it, 5 dicembre 2025 “Da sempre mi batto sulla necessità di coniugare la sanzione della pena con l’intento rieducativo, scritto nella Costituzione e scolpito nella nostra coscienza, laica o cristiana che sia”. Così il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che assieme a quello dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha presentato il progetto ‘Folsom Freedom’, iniziativa che, grazie anche alla partecipazione di Gruppo FS Italiane, introduce nelle carceri italiane la formazione tecnica in realtà virtuale, con l’obiettivo di fornire competenze utili al reinserimento e immediatamente spendibili nel mercato del lavoro, contribuendo a ridurre la recidiva e a rafforzare la sicurezza sociale.
di Giuseppina Bonadies
orizzontescuola.it, 5 dicembre 2025 Il programma “Folsom freedom” è stato sperimentato con successo negli istituti penitenziari di Genova, Taranto e Civitavecchia. Al via in tre istituti il progetto “Folsom Freedom” che utilizza la realtà virtuale per la formazione professionale dei detenuti e l’abbattimento della recidiva; Valditara annuncia un incremento record dei fondi per i laboratori scolastici in carcere, promuovendo un modello educativo orientato al riscatto sociale e lavorativo. L’istruzione e la tecnologia entrano negli istituti di pena come strumenti essenziali per ricostruire l’identità sociale di chi ha sbagliato. Prende il via da tre carceri italiane (Taranto, Civitavecchia e Genova Marassi) il progetto pilota “Folsom Freedom”, realizzato anche grazie alla partecipazione del Gruppo FS Italiane.
di Marco Vesperini
corriereuniv.it, 5 dicembre 2025 Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha presentato a Palazzo Chigi l’iniziativa “Folsom Freedom”, sviluppata in collaborazione con il Ministero della Giustizia e Ferrovie dello Stato, che introduce percorsi di formazione tecnica in realtà virtuale per le persone detenute negli istituti penitenziari italiani. Il Ministro ha collocato il progetto dentro quella che definisce “idea di scuola costituzionale”, richiamando il principio per cui “la pena deve tendere sempre alla rieducazione del condannato” sancito dall’articolo 27 della Costituzione, e una visione dell’ordinamento che pone le istituzioni “al servizio della persona”.
La Repubblica, 5 dicembre 2025 Il nuovo provvedimento aggiorna le regole anagrafiche, introduce strumenti digitali e rafforza il ruolo dell’Istat nella raccolta dei dati sulla popolazione e sulle abitazioni. Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo regolamento anagrafico che segna un cambiamento nella gestione dei dati sulla popolazione italiana. Il provvedimento, proposto dalla presidente Giorgia Meloni e dal ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, introduce una serie di modifiche necessarie per adeguare il sistema anagrafico al censimento permanente e alla digitalizzazione dei servizi pubblici.
di Antonio Nastasio*
L’Opinione, 5 dicembre 2025 Il timore del carcere si è sciolto come neve al sole, una deriva che alimenta un’insidiosa certezza d’impunità. A contribuire a questo, per anni la prigione è stata allontanata dallo sguardo pubblico, resa un’istituzione marginale, quasi rimossa. Una scelta mai condivisa da quegli autorevoli magistrati che difendevano la necessità di mantenere il carcere nei centri cittadini affinché restasse visibile e parte integrante del contesto sociale. Per loro, togliere il carcere dalla città significava togliere alla collettività la memoria concreta del limite, del “non si può fare” perché il fare delinquenziale sarà punito.
di Paolo Cirino Pomicino
Il Foglio, 5 dicembre 2025 “Si rafforzerà in maniera pesante proprio la parte che si voleva correggere: la parte inquirente della magistratura. Un sì al referendum farebbe cadere l’Italia in una deriva autoritaria”, dice l’ex ministro. La nuova legge costituzionale sulla cosiddetta riforma della giustizia con la netta separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e magistrati requirenti ha aperto un crescente dibattito in vista del referendum confermativo, visto che la legge non è stata approvata dai due terzi del Parlamento. Nel dibattito sono subito scesi gli “esperti”, dividendosi tra il sì e il no al prossimo referendum.
di Luca Sofri
ilpost.it, 5 dicembre 2025 Nel 2026 scadranno i contratti di 12mila persone assunte con il Pnrr, e per ora non ci sono soluzioni. All’inizio di novembre a Firenze si è insediata una nuova procuratrice, Rosa Volpe. Nel giorno del suo giuramento Volpe ha parlato tra le altre cose di una mancanza di personale eccezionale nella procura di Firenze, aggiungendo che “carenze di organico significative ci sono in tutti gli uffici giudiziari”. È una questione che in realtà riguarda moltissimi tribunali italiani, e che i giornali locali raccontano spesso. Le conseguenze negative sono molto pratiche: un numero insufficiente di professionisti che studiano i fascicoli e aiutano i magistrati, o che svolgono compiti amministrativi e tecnici, rallenta i tempi della giustizia, che in Italia sono già notoriamente molto lunghi.
di Errico Novi
Il Dubbio, 5 dicembre 2025 Dopo l’ok alla direttiva anticorruzione, Conte e i suoi dicono: “Italia umiliata”. Il ministro: “Solo fake news”. Il conflitto durava ormai da due anni e mezzo. Dalla prima iniziale proposta di direttiva anticorruzione elaborata tra Europarlamento e Consiglio Ue. Nella bozza dell’estate 2023 si ipotizzava di considerare obbligatoria l’adozione del reato di abuso d’ufficio in tutti gli Stati membri. Inizia lì un faticoso e paziente lavoro diplomatico condotto dal governo di Roma, e innanzitutto dal guardasigilli Carlo Nordio. Lavoro premiato martedì scorso con l’approvazione del testo finale a Bruxelles. Di fatto, la soluzione concordata lascia ai Paesi dell’Unione la facoltà di determinare le fattispecie di reato capaci di contrastare “alcune gravi violazioni relative all’esercizio illecito di funzioni pubbliche”.
di Francesco Grignetti
La Stampa, 5 dicembre 2025 Il reato di abuso d’ufficio non tornerà, parola del ministro Carlo Nordio. E sostenere che ci sia un nuovo obbligo europeo è una “falsificazione”. Dopo che a Bruxelles è stata varata alcuni giorni fa una direttiva anticorruzione, s’è aperto il dibattito: l’Italia che ha appena abrogato quel reato, dovrà reintrodurlo? Giuseppe Conte era partito immediatamente alla carica: “Che brutta figura per l’Italia... Dobbiamo anche - ha scritto su X - fare la figura degli ultimi della classe sul tema della legalità, visto che la proposta europea di direttiva anticorruzione ricorda al nostro Paese che non si possono cancellare con un tratto di penna i reati di chi abusa del proprio potere solo per proteggere la casta dei politici e dei colletti bianchi”.
di Giovanni Maria Jacobazzi
Il Dubbio, 5 dicembre 2025 Ieri alla Camera il convengo organizzato dagli azzurri con il presidente del Cnf Francesco Greco, che dice: “Necessario affermare parità tra accusa e difesa”. Oltre al penale c’è anche il civile. E partendo da questa considerazione Forza Italia, ieri, ha deciso di rilanciare una riforma di sistema che passi attraverso un “dibattito nazionale” . Nella cornice dell’aula dei Gruppi parlamentari della Camera, il partito ha dunque riunito esponenti del governo, dirigenti azzurri, rappresentanti del mondo forense e dell’accademia per il convegno “Giustizia civile. Qualità della giurisdizione e ragionevole efficienza”. Un appuntamento pensato per riportare al centro dell’agenda politica un tema spesso considerato “tecnico”, ma cruciale per la competitività del Paese: la giustizia civile, appunto.
TERRITORIO
Il Mattino, 5 dicembre 2025 Il Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ha disposto l’archiviazione nel procedimento per le violenze ai danni dei detenuti avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 6 aprile 2020. Tra i 18 poliziotti per cui il gip ha archiviato, c’è anche Benito Pacca, l’agente penitenziario che il 25 giugno scorso si uccise sparandosi nel parcheggio del carcere di Secondigliano a Napoli. Il gesto di Pacca, 59 anni, vicino alla pensione, rimane tuttora inspiegabile: sapeva di essere indagato per i fatti del carcere casertano; era turbato, lo aveva detto ai colleghi, e sperava di uscirne presto, ritenendosi assolutamente innocente.
prefettura.interno.gov.it, 5 dicembre 2025 Si è tenuta nella mattinata di mercoledì 3 dicembre 2025, presso la Sala Consiliare della Provincia di Varese, l’assemblea plenaria dedicata al Protocollo d’Intesa siglato il 19 luglio 2024 per il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute, ex detenute e in esecuzione penale esterna. L’incontro ha confermato un bilancio positivo delle attività svolte nel 2025 e ha permesso di programmare le azioni per il 2026. La collaborazione tra enti pubblici, istituzioni, mondo produttivo e terzo settore ha dato impulso a un sistema integrato orientato a percorsi personalizzati di recupero e reinserimento con l’obiettivo primario di ridurre la recidiva. Il sistema di collaborazione attivato ha generato un circuito virtuoso che sta producendo risultati concreti sul piano del recupero sociale dell’inclusione lavorativa e della sicurezza collettiva. Oltre alla prevenzione della recidiva i progetti realizzati nel 2025 hanno contribuito a ridurre i pregiudizi e a riconoscere alle persone detenute una seconda possibilità per costruire un futuro dignitoso e produttivo.
di Gabriele Acerboni
La Nazione, 5 dicembre 2025 L’iniziativa della casa circondariale e del Cam: “Serve più consapevolezza. Spingiamo i detenuti a riflettere”. A distanza di qualche giorno dalla ricorrenza del 25 novembre, anche nel carcere di Santa Caterina in Brana, si è tenuto un momento particolare per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. All’interno della casa circondariale di Pistoia alcuni detenuti hanno partecipato alla presentazione del libro di Cataldo Lo Iacono “Ti bacio quando torno”, ed hanno preso parte ad un momento di incontro per parlare del loro percorso all’interno del Centro ascolto uomini maltrattanti.
di Monica Guerzoni
Corriere della Sera, 5 dicembre 2025 “Basta scelte sbagliate”. L’esperienza di tre giorni per tre aspiranti cuochi in permesso premio: “Fuori è difficile, la cucina può essere una strada”. Un piatto di gnocchi può salvare una vita. Può sembrare un’iperbole, ma non lo è. Non se hai vent’anni e, dalle celle del carcere minorile di Nisida, ti ritrovi nelle cucine del Quirinale, le mani piene di farina e la testa piena di sogni. Hai brutti ricordi perché hai fatto “cose brutte”, ma se sei arrivato sul Colle più alto di Roma per uno stage di tre giorni, con il cappello da chef e Sergio Mattarella che scende a stringerti la mano, vuol dire che hai anche grandi speranze. “Se vuoi, puoi”, è il motto del più giovane dei tre aspiranti cuochi in permesso premio, 21 anni e un passato di delinquenza nei vicoli di Scampia. “Se vuoi, puoi, ma serve anche tanta fortuna”.
di Chiara Ludovisi
vita.it, 5 dicembre 2025 “Non faccio volontariato: vado in carcere. Poi io esco, loro restano”. Da quasi 30 anni, Daria Bignardi entra periodicamente nel carcere di San Vittore a Milano e in altri istituti penitenziari, non solo come giornalista ma anche per collaborare alla realizzazione di attività culturali. Perché lo fa? Non certo per dare, piuttosto per ricevere. Daria Bignardi fa volontariato da molti anni, ma in questa espressione non si riconosce: lo ha detto e scritto in diverse occasioni e lo conferma anche ora. Non si sente “una volontaria” quando entra in carcere per incontrare i detenuti e trascorrere con loro alcune ore: scrivendo, leggendo, discutendo e confrontandosi.
di Livia Montagnoli
artribune.com, 5 dicembre 2025 Il progetto editoriale di Hyperlocal. La piattaforma editoriale Hyperlocal dedica un numero speciale del suo magazine, concepito come un giornale in formato affissione, alla comunità carceraria di Rebibbia. Con il contributo di fotografi e scrittori per condividere le storie del più grande polo penitenziario d’Italia. Un anno fa, era il 21 dicembre del 2024, Marinella Senatore svelava l’opera site-specific di arte partecipata realizzata con i detenuti di Rebibbia, installata nel piazzale antistante la chiesa della Casa circondariale romana. L’arrivo dell’arte contemporanea in carcere - rapporto che presto sarà rinsaldato, proprio a Rebibbia, dall’inaugurazione di un progetto permanente di Eugenio Tibaldi - si concretizzava per volere della Santa Sede in avvio dell’Anno Giubilare, e in ottemperanza di un percorso fortemente caldeggiato da Papa Francesco.
di Michela Angelici
Il Messaggero, 5 dicembre 2025 Un pomeriggio all’insegna della musica per i detenuti del carcere Rebibbia. A promuovere l’insegnativa l’associazione “Seconda Chance” e la fondazione “Franco Califano”. Nel teatro del carcere di Rebibbia le luci non si spengono del tutto quando la band guidata da Laurenti e Mattioli inizia a suonare in ricordo di Califano. È l’inizio di un pomeriggio che si muove a ritmo di musica, per cercare di lasciare un segno in quei cuori celati come il marmo. L’inizio di un pomeriggio che sembra socchiudere quelle porte di ferro, sempre così ostinatamente serrate. La musica, in fondo è una delle poche cose che lì dentro ha ancora il potere di fare breccia. Ha una forza che poche altre cose possiedono. Entra nell’anima, la afferra, la scuote.
di Andrea Pugiotto
L’Unità, 5 dicembre 2025 Per troppo tempo i costituzionalisti hanno rinunciato a occuparsi di giustizia penale. Galliani ora ci prova in forme dinamiche e originali: solleva questioni e ipotizza soluzioni, spesso creative o inaspettate. I suoi percorsi didattici sono prima ancora. 1. Per troppo tempo i costituzionalisti hanno rinunciato a occuparsi di giustizia penale. È stata una resa all’eccessiva specializzazione del sapere che crea mondi paralleli, dunque separati. È stato un errore perché il costituzionalismo è una tecnica delle libertà, minacciate dal continuo ricorso al maglio penale. Servono scambi, non monopoli. Ora qualche costituzionalista ci prova, come fa Davide Galliani in forme dinamiche e originali.
di Matteo Maria Zuppi
La Repubblica, 5 dicembre 2025 In occasione del Giubileo dei Detenuti, che cade in questi giorni, le porte del penitenziario femminile della Giudecca, a Venezia, si aprono ai visitatori. Sarà un gruppo di detenute ad accogliere chi vorrà visitare la mostra “I volti della povertà in carcere”. Per raccontare dolore e speranza senza giudizio, come spiega il cardinale e arcivescovo di Bologna proprio commentando le immagini della mostra. Dal 6 al 19 dicembre la Casa di Reclusione Femminile della Giudecca a Venezia ospita, nella cappella di Santa Maria Maddalena, la mostra fotografica I volti della povertà in carcere ispirata all’omonimo volume di Matteo Pernaselci e Rossana Ruggiero (Edb edizioni). La mostra arriva a Venezia in concomitanza con il Giubileo dei Detenuti, e coinvolge direttamente un gruppo di donne detenute che accompagneranno il pubblico durante la visita dopo un percorso di formazione dedicato. Vi proponiamo qui il testo che il cardinale Matteo Maria Zuppi ha scritto per il libro "I volti della povertà in carcere".
di Paola D’Amico
Corriere della Sera, 5 dicembre 2025 “Ogni contributo è importante” (Every contribution matters) è il tema che l’United Nations Volunteers (Unv) ha scelto per la Giornata internazionale del volontariato che si celebra venerdì 5 dicembre e che quest’anno segna anche il lancio ufficiale dell’Anno internazionale dei volontari per lo sviluppo sostenibile, proclamato dall’Assemblea generale dell’Onu. L’International Volunteer Day è stato istituito nel 1985 ed è divenuto un appuntamento simbolo di una comunità globale che conta oltre un miliardo di volontarie e volontari. Un momento per riconoscere l’impatto dell’azione volontaria nelle comunità e per ribadire che le azioni guidate dalle persone sono decisive per affrontare le sfide condivise del nostro tempo. Un impegno che, come ricordano le Nazioni Unite, accelera lo sviluppo e rafforza la resilienza dei territori.
di Renato Balduzzi
Avvenire, 5 dicembre 2025 La spinta partecipativa che raggiunse il proprio acme negli anni Settanta, si è via via indebolita. Ma le astensioni potrebbero essere lette come una domanda di più spazi di partecipazione. C’era da aspettarselo. Dopo l’ulteriore tracollo della partecipazione elettorale alle ultime consultazioni regionali, abbiamo per qualche giorno letto preoccupati commenti di alcuni opinionisti attorno alla malattia della democrazia, poi il silenzio: ciascuno è tornato riflettere sugli scenari italiani e mondiali o sull’ultimo fatto di cronaca, in un dibattito pubblico sempre più esposto a diversivi e a vere e proprie falsificazioni. Sembriamo insensibili alla eloquenza dei fatti: quale legittimità possono avere una maggioranza e un governo, nazionale o regionale, votati, quando va bene, da un quarto degli aventi diritto?
di Chiara Lalli
Il Dubbio, 5 dicembre 2025 Il 13 novembre 2025 il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ferrara ha disposto l’archiviazione del procedimento avviato a seguito della denuncia- querela di Davide Merchiori riguardo alla morte di Maria Vittoria Mastella. Perché, scrive il giudice, non si formulerebbe “una ragionevole previsione di condanna”. Questa storia comincia a luglio 2024, quando Maria Vittoria Mastella muore. Ha un tumore, viene sedata, rimane tre giorni sedata. Secondo il suo fidanzato, però, Mastella non avrebbe mai consentito alla sedazione palliativa profonda e non sarebbe mai stata informata in modo esaustivo delle sue condizioni.
di Lara Tomasetta
The Post Internazionale, 5 dicembre 2025 Il costituzionalista Salvatore Curreri spiega cosa è andato storto. E che fine faranno. Edi Rama, il premier dell’Albania, ogni volta che vede Giorgia Meloni si inginocchia pubblicamente. E a ben vedere tutta la storia dei Centri per migranti (ora Centri di Permanenza per il Rimpatrio, Cpr) al di là dell’Adriatico, non è difficile capirne il motivo. Ma partiamo dall’inizio. Le strutture di Shengjin e Gjader sono nate da un accordo tra i due Paesi, volto a esternalizzare la gestione dei flussi migratori, in particolare per quanto riguarda le persone intercettate in acque internazionali. L’intesa prevede che, dopo il soccorso in mare, i migranti vengano trasferiti in Albania, dove saranno sottoposti a procedure di identificazione e valutazione delle richieste di asilo, con la possibilità di essere trattenuti appunto nei Cpr.
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La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 7 dicembre 2025
Associazione Controluce. "Corso di formazione per volontari penitenziari" (Pisa, 10 dicembre 2025)
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