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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 26 dicembre 2025
di Luca Sofri
ilpost.it, 26 dicembre 2025 Ci sono 17mila persone in più rispetto ai posti disponibili e finora la situazione non è migliorata, nonostante il piano annunciato dal governo. Nei giorni scorsi il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha detto che nelle carceri italiane ci sono più di 15mila persone che non sono state condannate in via definitiva. Molte di loro, ha proseguito Nordio, vengono scarcerate dopo un certo periodo “perché la loro detenzione si è manifestata ingiustificata”. Per limitare il problema il governo intende intervenire “per limitare il più possibile la carcerazione preventiva”. Della necessità di questo intervento Nordio aveva già parlato nei mesi scorsi, in riferimento al grave e cronico sovraffollamento delle carceri italiane: nel frattempo però la situazione non è migliorata.
di Silvia Martelli*
Il Sole 24 Ore, 26 dicembre 2025 Le esperienze di giornalismo nelle prigioni europee tra funzione sociale, limiti istituzionali e libertà di espressione. C’è un luogo in cui il diritto all’informazione incontra una delle sue prove più complesse: il carcere. Dietro le mura degli istituti penitenziari, il giornalismo non è solo racconto, ma esercizio di cittadinanza, strumento di comprensione reciproca tra dentro e fuori, terreno di conflitto tra libertà di espressione, sicurezza e potere disciplinare. In Italia come nel resto d’Europa, le esperienze di magazine e giornali prodotti in carcere raccontano una storia poco visibile ma significativa, fatta di aperture, resistenze, conquiste quotidiane e fragilità strutturali.
di Carlo Costantini
ilpopolano.com, 26 dicembre 2025 C’è un confine invisibile che attraversa le nostre democrazie europee, un confine fatto di cemento, sbarre e, troppo spesso, di un silenzio assordante. È quello delle carceri. In un’Europa che si proclama faro dei diritti civili e della dignità umana, le notizie che filtrano dalle celle restano drammaticamente scarse, frammentate, quasi sempre confinate alla cronaca nera o all’emergenza dei suicidi. Fare giornalismo dalle prigioni non è solo un esercizio di libertà di stampa; è un dovere civile. Raccontare ciò che accade “dentro” significa monitorare lo stato di salute della nostra democrazia “fuori”. Come scriveva Voltaire, il grado di civiltà di un Paese si misura dalle sue prigioni, ma come possiamo misurarlo se non abbiamo gli strumenti per vedere, capire e analizzare?
ondatv.tv, 26 dicembre 2025 È morto in cella all’età di 50 anni Rosario Scalia, detenuto nel carcere di massima sicurezza di Sulmona e braccio destro del boss Matteo Messina Denaro. La tragica scoperta è stata fatta nella tarda serata di ieri dal personale dell’istituto di pena durante gli ordinari servizi di controllo. Dai primi accertamenti effettuati dai sanitari del 118, che sono intervenuti nel penitenziario dopo l’allarme lanciato dagli agenti, il decesso sarebbe riconducibile ad un arresto cardiocircolatorio. Tuttavia la Procura della Repubblica di Sulmona ha disposto il trasferimento della salma nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove sarà eseguita l’autopsia per chiarire le cause del decesso.
di Manuela D’Alessandro
agi.it, 26 dicembre 2025 “Tutti fingiamo di essere felici ma sogniamo di essere fuori”, racconta Claudio Lamponi detenuto nel penitenziario di Opera a Milano. “Quest’anno nella mia sezione c’è un menu a base di pesce che cuciniamo noi. Tutto rigorosamente congelato ma gustoso. Ci sono anche panettoni e pandori e stavolta è concessa anche la pastiera da casa. Tutti fingiamo di essere felici ma sogniamo di essere fuori”. È il Natale in carcere raccontato all’AGI da Claudio Lamponi, 45 anni, che da 16 anni sconta la pena all’ergastolo nel carcere di Opera dove sta svolgendo un profondo cammino di rivisitazione del suo passato che l’ha portato anche al Giubileo dei detenuti nei giorni scorsi e a conquistare il tesserino di giornalista pubblicista scrivendo su Mabul, il giornale dei reclusi nell’istituto lombardo.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 26 dicembre 2025 Lo scorso anno la scelta di celebrare la messa del 25 dicembre alla comunità delle Piagge, quest’anno con i detenuti. Dopo aver celebrato la messa di Natale dell’anno scorso alla comunità delle Piagge, quest’anno l’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli ha scelto il carcere di Sollicciano per celebrare la messa del 25 dicembre di fronte ai detenuti e agli agenti penitenziari. “Questo luogo difficile del carcere - ha detto l’arcivescovo - può cambiare se davvero ognuno cresce nella consapevolezza della dignità di ogni persona creata a immagine di Dio, per la quale Gesù è nato, morto e risorto. La vera libertà consiste nel coraggio di mettersi al servizio gli uni degli altri nell’amore.
L’Unione Sarda, 26 dicembre 2025 L’arrivo dei detenuti in regime di 41 bis a Badu e Carros rischia di cambiare il volto del carcere nuorese. È il dato principale che emerge dalla visita di monsignor Antonello Mura, vescovo di Nuoro e Lanusei, che oggi ha incontrato i detenuti e celebrato la liturgia all’interno dell’istituto. “A Badu e Carros ho trovato un’aria di smobilitazione - ha osservato il vescovo -. Non è magari segnata totalmente, ma si coglie, si respira”. Un’impressione legata anche al numero ridotto dei detenuti presenti rispetto alle precedenti visite e agli stati d’animo emersi con chiarezza. “Ho colto quello che stanno vivendo: per alcuni il trasferimento aiuta a ritrovare luoghi più vicini da dove vengono, per altri significa essere sottoposti a un trasferimento improvviso, senza certezze e con molti interrogativi”.
di Salvatore Bruno
cosenzachannel.it, 26 dicembre 2025 Laboratorio di ceramica costretto a chiudere dopo la rottura di un macchinario. E adesso l’Istituto penitenziario potrebbe dover pagare i danni. L’omessa manutenzione straordinaria di un macchinario ha causato la cessazione delle attività del laboratorio di ceramica allestito nella casa circondariale di Rossano, dove dal 2007 sono stati impiegati circa una quindicina di detenuti, impegnati in attività di produzione di oggettistica, piatti ed altri articoli per la casa destinati in particolare, ai mercati del Nord Italia. Tutti assunti dall’azienda artistica di Pierfrancesco Pirri, con sede legale a Bisignano e retribuiti con regolare busta paga e stipendio adeguato ai contratti nazionali di lavoro.
di Alessandro Cozzi
ilsussidiario.net, 26 dicembre 2025 Questo Natale nelle carceri milanesi è diverso dal solito: occorre condividere lo spazio con altri nuovi detenuti. Il Natale in carcere è sempre un momento “strano”. Io, che ne ho vissuti ormai parecchi così, posso affermarlo: da un lato c’è il colore della festa, la possibilità di comprare i panettoni, gli addobbi - anche in galera ci sono presepi, alberi di Natale, palline colorate e stelle luminose nei corridoi, negli atri, oltre che nelle cappelle e persino in qualche cella; dall’altro c’è il senso della mancanza, una nostalgia che si fa a volte lacerante (le famiglie lontane, i ricordi che giungono a sopraffare, il senso di esclusione…). Per cui è bellissimo e greve nel medesimo tempo.
di Gianluca Veneziani
rainews.it, 26 dicembre 2025 Monsignor D’Ascenzo in visita ai detenuti: “Il sovraffollamento negli istituti di pena è un problema da affrontare e risolvere. La natività un segno di speranza”. Dalla culla alla cella: portare Dio che si è fatto uomo in mezzo all’umanità sofferente. Con questo spirito l’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie Leonardo D’Ascenzo ha tenuto la messa del Natale all’interno del carcere di Trani. Decine i detenuti presenti, raggiunti da un messaggio di rinascita. Come avverte monsignor D’Ascenzo, “il Natale ci ricorda l’infinità dignità di ogni persona. Questo annuncio arriva in ogni luogo e situazione, e certamente anche in un istituto di pena. La celebrazione del Natale rinnova la presenza di Gesù anche qui”.
notiziecarpi.it, 26 dicembre 2025 Un incontro carico di umanità e di gratitudine con i detenuti, i volontari, la direzione e il personale. Nel giorno di Natale, tra le mura del Carcere Sant’Anna di Modena, si è rinnovato un appuntamento che ogni anno prova a restituire senso e speranza a un tempo segnato dall’attesa. La celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo don Erio, è stata anzitutto un incontro: con alcuni detenuti, volontari che quotidianamente abitano la vita del carcere, e con la direzione dell’istituto. Nell’omelia, il Vescovo ha riportato il Natale alla sua essenza più concreta.
chietitoday.it, 26 dicembre 2025 Dal 27 al 30 dicembre nella sala Mattioli in corso De Parma a Vasto ci sarà la mostra “Il Nido”, reportage fotografico analogico di Francesco Lovino realizzato nell’istituto penitenziario della città. L’inaugurazione della mostra è in programma il 27 dicembre alle ore 18. Il progetto è promosso da Maria Giuseppina Rossi, funzionario giuridico - pedagogico dell’Istituto penitenziario di Vasto ed è patrocinato dal Comune di Vasto con il supporto degli assessorati alla Cultura e alle Politiche Sociali e finanziato da Pmi Service di San Salvo. Il reportage è stato realizzato nell’estate 2025 e nasce da una riflessione sulla possibilità di abitare la costrizione, a partire dall’ambivalenza per cui “lo spazio che protegge è lo stesso che limita”.
di Maurizio Stammati e Peter Ercolano
utopiateatroragazzi.it, 26 dicembre 2025 Intervista con Rodolfo Craia, funzionario giuridico pedagogico, responsabile area educativa della Casa circondariale di Latina. “Sono entrato nell’Amministrazione Penitenziaria quasi per caso ormai trent’anni fa. In quel periodo lavoravo nello studio di un professionista, dei parenti mi consigliarono di partecipare ad un concorso per tecnico agrario del Dap; lo vinsi ottimamente piazzato ma le sedi erano tutte sulle isole sedi di colonie penali, mi assegnarono la sede di Pianosa (isola dell’Arcipelago Toscano), dismessa nel 1998 è oggi un parco regionale”.
AFFARI SOCIALI
di Antonio Fico
L’Espresso, 26 dicembre 2025 La guerra in Ucraina ripropone la minaccia cancellata nel 1987. Usa e Germania hanno un accordo per un nuovo sistema di difesa. E la Russia ha gli Oreshnik puntati su Berlino. Il nome di Stanislav Petrov non dice oggi molto alla maggioranza delle persone. Nel 1983, all’apice della tensione tra Stati Uniti e Unione sovietica, il sistema satellitare sovietico aveva individuato cinque missili intercontinentali in partenza da una base nel Montana. Il tenente colonnello dell’Armata rossa avrebbe dovuto avvisare i superiori, scatenando una massiccia operazione di rappresaglia con missili balistici verso obiettivi strategici in Inghilterra, Francia, Germania Ovest e Stati Uniti. Petrov invece prese tempo, interpretò il segnale come un errore (lo era) e salvò il mondo da un Olocausto nucleare.
di Daniela Fassini
Avvenire, 26 dicembre 2025 Sono 116 le vittime dell’ennesima tragedia al largo della Libia. Inutili le segnalazioni di Alarm phone. Perego (Migrantes): “Con che coraggio difendiamo i confini prima delle persone?”. “Con che coraggio possiamo difendere i confini prima che difendere le persone? Perché non allarghiamo il presidio in mare per salvare le persone, con una collaborazione tra Europa e società civile? Sono domande che in queste ore sono insanguinate dalla morte di uomini, donne, bambini, che ipotecano il nostro futuro, il futuro della nostra Democrazia”. Monsignor Giancarlo Perego, il presidente della Commissione Cei che si occupa di immigrati nonché presidente della fondazione Migrantes, sferza le coscienze davanti all’ultima tragedia del mare nel Mediterraneo centrale, che è avvenuta nel silenzio e nell’indifferenza generale il giorno della vigilia di Natale.
di Nicol Degli Innocenti
Il Sole 24 Ore, 26 dicembre 2025 Tre detenuti hanno superato i 52 giorni senza cibo e sono stati ricoverati. Accuse di terrorismo In carcere da un anno. Greta Thunberg arrestata e poi rilasciata alla protesta di ieri Greta Thunberg, l’attivista svedese, è stata arrestata a Londra ieri e poi rilasciata su cauzione per avere partecipato a una manifestazione pro-Pallestina con un cartello con su scritto “Sostengo i prigionieri di Palestine Action. Mi oppongo al genocidio”. Il fermo è avvenuto per violazione del “Terrorism Act”. Tre giovani attivisti di Palestine Action sono in ospedale e rischiano la morte e altri tre sono in carcere in gravissime condizioni dopo settimane di sciopero della fame per protesta contro il loro arresto e detenzione senza processo.
di Francesco Ognibene
Avvenire, 26 dicembre 2025 Lei è milanese, 86 anni, malata. Ecco come è nata quasi per caso la corrispondenza con un condannato alla pena capitale in un carcere duro della Florida. Silvia Rocco ha 86 anni e uno di quei volti che a prima vista capisci plasmati dal bene fatto, visto, costruito. Un sorriso accogliente e buono, le parole misurate e gentili. I quattro figli cresciuti all’idea che attorno a noi c’è un bisogno smisurato di attenzioni, e lei che oggi dice di aver “dedicato la mia vita ad aiutare persone in situazioni estreme: tossicodipendenze, Aids, disagio psichico e comportamentale”.
DOCUMENTI
Articolo. "Il Grinch e la giustizia riparativa", dii Mauro G. Smiroldo
CASSETTA DEGLI ATTREZZI
Statistiche: suicidi, morti per malattia, cause da accertare (aggiornamento al 26 dicembre 2025)
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 28 dicembre 2025
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