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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 24 dicembre 2025

di Fabio Pinelli*

Corriere della Sera, 24 dicembre 2025 Punire o rieducare? I 50 anni della legge penitenziaria tra crisi e riforme mancate. Ripensare le pene. Le scuole di pensiero classiche assegnavano alla pena finalità retributive ed espiative, e, dunque, ne privilegiavano la dimensione afflittiva, funzionale ad infliggere al reo una sofferenza proporzionata al male compiuto. L’articolo 27 della Costituzione, recependo l’insegnamento della Scuola positiva, ha invece riconosciuto rilievo preminente alla rieducazione del condannato. Molti anni dopo, con la legge n. 354 del 1975, il disegno costituzionale si è inverato nelle disposizioni che hanno previsto il riconoscimento di benefici premiali e la concessione di misure alternative alla detenzione.

 

di Franco Corleone

L’Espresso, 24 dicembre 2025 Sergio Mattarella ha un prezioso strumento nelle sue mani per fermare una catastrofe quotidiana. “Caro amico ti scrivo” cantava Lucio Dalla e quel testo intrigante mi ha suggerito di inviare un messaggio sulla tragedia delle carceri a Sergio Mattarella: “Caro Presidente”, non è facile trovare parole convincenti e sufficienti per descrivere una realtà forse conosciuta nei numeri ma non nel disastro quotidiano, nella catastrofe umanitaria che silenziosamente vi si svolge. Si sono celebrati, ipocritamente, i cinquant’anni della riforma penitenziaria ma guardandosi bene dall’affrontare le ragioni profonde, culturali e sociali della crisi irreversibile di quest’istituzione totale.

 

di Angela Stella

Il Dubbio, 24 dicembre 2025 Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino, che iniziative sulle carceri avete organizzato per le festività? Proseguiremo quell’opera “laica” di “visitare i carcerati” che negli ultimi due anni ci ha visto varcare per centinaia di volte la soglia di un penitenziario per andare a trovare la comunità penitenziaria. Non solo a Pasqua, Ferragosto e nelle festività di fine/inizio anno. Quest’anno da Natale al 2 gennaio saremo a Rebibbia Nuovo Complesso, Rebibbia Reclusione, Rebibbia Femminile e a Regina Coeli. Queste visite non si limitano alle ore di permanenza in carcere, ma producono dei report che inviamo al Dap affinché intervenga per risolvere i problemi concreti che vivono le persone detenute e le persone che in carcere ci lavorano, spesso in condizioni di vero e proprio degrado. Cerchiamo così - almeno - di contribuire a ridurre i danni provocati dal sistema penitenziario.

 

di Luigi Mastrodonato

lucysullacultura.com, 24 dicembre 2025 Gianni Alemanno è detenuto a Rebibbia. Un tempo noto per le sue posizioni accesamente securitarie, è da mesi impegnato in una battaglia per carceri più giuste. I suoi sforzi stanno sortendo, apparentemente, i primi effetti, quantomeno su alcuni suoi vecchi amici, militanti e politici di estrema destra. C’è un motivo molto semplice per cui dovremmo avere a cuore la condizione delle carceri. Fatelo presente a vostro zio che come ogni anno, durante il pranzo di Natale, ripeterà a pappagallo la storia degli stranieri che delinquono, della chiave da buttare via e che sono affari loro se stanno male in carcere, potevano pensarci prima di commettere un reato. A volte ha senso lasciare da parte Michel Foucault, gli editoriali di Luigi Manconi, gli articoli come questo, la giustizia europea e i rapporti di Antigone. Di fronte allo zio non c’è ragionamento che tenga e serve toccare altre corde, magari meno astratte e più personali. Provate a dirgli: Un giorno potrebbe succedere anche a te, zio.

 

di Andrea Pastore

vita.it, 24 dicembre 2025 Celebrare il Natale in carcere ci ricorda che nessuna vita è definitivamente perduta. Finché saremo capaci di riconoscere un nome, una storia, un volto, anche le vite sospese potranno tornare a camminare. E con esse, forse, anche un po’ della nostra umanità. C’è stata, in questa settimana, una giornata sospesa nel tempo. Una di quelle giornate che non si attraversano in fretta, perché chiedono di essere abitate, ascoltate, portate con sé. Da qualche tempo sto lavorando su progetti dedicati al recupero del rapporto tra genitori detenuti e figli. In questo contesto ho partecipato alla celebrazione eucaristica del Santo Natale all’interno di una casa circondariale. Un Natale celebrato dietro le sbarre, in uno spazio in cui il tempo sembra fermarsi e la vita restare in attesa.

 

di Rita Lazzaro

Il Tirreno, 24 dicembre 2025 Le parole dell’ex sindaco di Roma detenuto a Rebibbia in seguito all’inchiesta Mondo di mezzo: “Negli istituti penitenziari c’è un’emergenza che nessuno vuole vedere”. “Cani abbandonati sull’autostrada”, è così che Giovanni “Gianni” Alemanno, ex ministro delle Politiche agricole e forestali (2001-2006) e sindaco di Roma da 2008 al 2013, ha descritto lo stato in cui versano i detenuti italiani. L’ex primo cittadino, dal 31 dicembre 2024, sconta nel carcere di Rebibbia un residuo di pena di un anno e 10 mesi, a cui era stato condannato nel 2022 per traffico di influenze illecite, nell’inchiesta “Mondo di mezzo”, originariamente denominata “Mafia Capitale”. Ed è proprio con l’onorevole che abbiamo parlato della realtà carceraria, spesso denunciata dallo stesso Alemanno attraverso quello che definisce “Diario di cella”.

 

di Gianni Alemanno e Fabio Falbo

Il Dubbio, 24 dicembre 2025 Il Codice di Diritto canonico consente di essere padrino ad ogni cattolico cresimato che “non sia stato irretito da alcuna pena canonica legittimamente inflitta”. Esistono però delle vecchie circolari del ministero della Giustizia che vietano questa usanza perché potrebbe essere utilizzata per rafforzare i “comparaggi” tra appartenenti alla stessa associazione di criminalità organizzata (gli antichi riti di giuramento dell’appartenenza mafiosa). Questi polverosi documenti sarebbero stati rafforzati dalla più recente circolare del 21 ottobre 2025 con cui il Dap ha centralizzato l’autorizzazione delle attività trattamentali. Insomma questa volta la Direzione del carcere non ha nessuna colpa: ha solo dovuto applicare confuse e deliranti direttive centrali.

 

di Massimo Donini

L’Unità, 24 dicembre 2025 La politica della giustizia del governo Meloni è stata pessima. Ma il referendum non sarà su questo. La separazione comporta dei rischi nella giurisdizione, ma è l’unico modo per spezzare l’immobilità e l’arroganza di una parte della magistratura. È venuto il momento di dire che se questo referendum confermativo sulla cosiddetta separazione delle carriere si riducesse a un giudizio sul governo in carica, essendo comunque un giudizio sulla sua politica della giustizia penale, si dovrebbe votare sicuramente no. Io non ricordo un governo peggiore, neanche quello gialloverde dei tempi di Conte-Salvini. Questa è una valutazione grave, ma non apodittica, perché non ha bisogno di molte esemplificazioni.

 

di Luca Pons

fanpage.it, 24 dicembre 2025 Enrico Grosso è il presidente del comitato per il No lanciato dall’Anm (Associazione nazionale magistrati) per il referendum sulla riforma della giustizia del governo Meloni. Grosso ha detto a Fanpage.it di aver sottoscritto la nuova raccolta firme per il referendum, che potrebbe allungare i tempi del voto, e ha spiegato le ragioni del No. L’anno prossimo, gli italiani saranno chiamati a votare a un referendum costituzionale che boccerà o promuoverà la riforma della giustizia varata dal governo Meloni. Tre i punti principali: separazione delle carriere di giudici e pm, sdoppiamento del Csm e nascita di una nuova Alta corte disciplinare. Fanpage.it ha intervistato Enrico Grosso, costituzionalista che presiede il Comitato nazionale a difesa della Costituzione.

 

di Sara Scarafia

La Repubblica, 24 dicembre 2025 Il presidente Sergio Mattarella ha firmato lunedì cinque nuovi decreti: dall’inizio del suo secondo mandato è arrivato a quota 32. “Se la legge non fa giustizia, resta la giustizia come istanza superiore. Senza, il diritto è un abuso. La grazia in questo caso non è solo un atto di benevolenza, ma un supplementum iustitiae”. Il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky aveva già preso posizione sul caso di Alaa Faraj, trentenne, studente di ingegneria, che due giorni fa ha ricevuto la grazia parziale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Accusato di essere uno degli scafisti della traversata dell’agosto del 2015 durante la quale morirono 49 persone soffocate dentro la stiva, Faraj è stato condannato a trent’anni e ne ha già scontati dieci. Ma le prove a suo carico erano deboli.

di Valeria D’Autilia

La Stampa, 24 dicembre 2025 La storia di Christian Lozito, imprenditore barese. Il caso archiviato perché il fatto non sussiste: “Coltivo canapa e ho sempre fatto le analisi, ho ancora gli incubi per quello che mi è successo”. “Sono stato in carcere e, di notte, ho ancora gli incubi. E per cosa? Per un prodotto sul quale faccio regolarmente fatture e pago le tasse?”. Christian Lozito, imprenditore barese incensurato, ha vissuto quattro giorni in cella con l’accusa di detenzione e traffico di cannabis illegale. Ora il procedimento penale è stato archiviato. Perché il fatto non sussiste. Ma restano la rabbia e l’amarezza. “Su ogni coltivazione, ho sempre fatto regolarmente analisi, ho vinto dei premi e un bando per la ricerca e l’innovazione sulla canapa, ho collaborato con l’università e la regione Puglia. Poi cambia il governo e mi ritrovo in carcere. Neanche fossimo in un Paese del Terzo Mondo”.

 

di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 24 dicembre 2025 Non c’è incompatibilità per il magistrato che deve giudicare in sede cautelare la stessa questione di diritto anche se si tratta di misure personali senza distinzione da quelle reali su cui esplicitamente si era già espressa la Consulta. Non c’è incompatibilità per il magistrato che deve giudicare in sede cautelare la stessa questione di diritto anche se è stata in precedenza risolta in modo non conforme alla legge. Come spiega la Cassazione con la sentenza n. 41418/2025 l’incompatibilità non sussiste in caso di ordinanze annullate in materia cautelare sia reale sia personale. Sul punto la Cassazione fa rilevare come nel giudizio di rinvio, quando l’annullamento è in sede di legittimità, non venga individuato il giudice come persona fisica diversa a differenza di quando invece l’annullamento riguardi una sentenza che ha definito nel merito la causa.

 

di Libero Red Dolce

Il Tirreno, 24 dicembre 2025 Il carcere si prende i più deboli. Una donna incinta al settimo mese attende in una cella. Condannata a una pena di soli otto mesi (quasi nessuno entra in carcere per un periodo così limitato), nessuno ha fatto istanza per una misura alternativa. Affronterà il parto in carcere. Il corpo di una ragazza di 26 anni viene ritrovato senza vita nella sua cella a Sollicciano. È il 7 settembre. Sul muro lascia una scritta, “Elena vi saluta”. Le rimaneva da scontare un anno. Come lei, altri quattro detenuti, solo quest’anno, sceglieranno il buio piuttosto che la prigionia nelle carceri toscane. Gli ultimi due casi sono cronaca degli ultimi giorni: un uomo di 31 anni muore nel sonno per un malore a Livorno, un altro, in attesa di giudizio, si uccide in cella a Pistoia.

 

di Giampaolo Cassitta

giampaolocassitta.it, 24 dicembre 2025 Con Domenico Arena, attuale Provveditore regionale alle carceri sarde, ho collaborato quando entrambi eravamo impegnati nel Dipartimento di Giustizia Minorile e lo conosco personalmente: la sua passione, il rigore e la visione trattamentista per tutto ciò che concerne il pianeta carcere non sono mai retorica, ma esperienza quotidiana e responsabilità concreta. Mi ha meravigliato l’intervista comparsa oggi sull’Unione Sarda, per il coraggio intellettuale con cui Arena ha precisato passaggi che la stampa mainstream spesso ingarbuglia.

 

di Vincenzo Brunelli

Corriere della Sera, 24 dicembre 2025 L’aggressore era già stato condannato per un delitto simile. Da qui la decisione del giudice di condannare l’amministrazione penitenziaria, e quindi il ministero della Giustizia, a versare un risarcimento alla famiglia del 61enne. Nel 2019 aveva ucciso un detenuto, compagno di cella, colpendolo ripetutamente con uno sgabello, ma i medici erano stati chiari e perentori e l’uomo doveva essere in cella da solo e non con altri detenuti. Ora il Tribunale civile di Roma ha condannato il ministero di Giustizia a pagare oltre 1 milione e 200 mila euro di risarcimento danni ai familiari di Giovanni Delfino, 61enne all’epoca del decesso. 

 

di Andrea Cittadini

Giornale di Brescia, 24 dicembre 2025 Un ex detenuto ha scritto al Capo dello Stato: “Il sovraffollamento è una pistola alla tempia e a Natale è tutto più pesante. Anche la messa diventa un privilegio”. Quattro pagine scritte a mano perché “in questo periodo dell’anno, caro mio Presidente, i detenuti bresciani e di tutta Italia sono soli, soli dentro”. Mittente è un ormai ex detenuto che, tra Verziano e Canton Mombello, sta finendo di scontare la pena, “oggi - racconta - sono ancora in affidamento in prova, ma fino a non molto tempo fa mi trovavo recluso presso gli istituti penitenziari bresciani”. Destinatario, il Capo dello Stato Sergio Mattarella, al quale ogni Natale - da qualche tempo a questa parte - viene inviata una lettera da chi vive dietro le sbarre a Brescia.

 

confartigianato.ch.it, 24 dicembre 2025 Facilitare il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva. Con questi obiettivi si è svolto nella Casa circondariale di Lanciano il Corso per l’installazione e la manutenzione di Impianti elettrici civili - livello base, rivolto a un gruppo di 16 detenuti. Avviato il 13 ottobre e concluso nei giorni scorsi, il percorso formativo si è sviluppato su 60 ore complessive, offrendo competenze tecnico-professionali fondamentali per un settore ad alta richiesta occupazionale come quello elettrico. Il corso è stato erogato da Academy ForMe, la scuola di formazione di Confartigianato Chieti, in collaborazione con New Energy Srl e Omnia Servitia Srl, realtà imprenditoriali che hanno messo a disposizione competenze, esperienza e professionalità.

 

comune.siena.it, 24 dicembre 2025 Resoconto del primo anno del progetto del Comune di Siena per l’impiego delle persone in stato di detenzione in attività di pubblica utilità. Termina con un bilancio ampiamente positivo il 2025 di “Ne vale la pena”, il progetto finalizzato al reinserimento dei detenuti nel mondo lavorativo al termine della pena carceraria, frutto di una convenzione fra Comune di Siena, Ministero della Giustizia e Casa circondariale di Santo Spirito. L’iniziativa, che ha una durata triennale e che per il 2025 prevedeva sei obiettivi, ha coinvolto alcune persone scelte dalla Casa circondariale di Siena in attività extra murarie di pubblica utilità.

 

pugliapress.org, 24 dicembre 2025 Nel tenimento agricolo della Casa Circondariale di Foggia, l’agricoltura sociale nelle carceri si conferma uno strumento concreto di crescita, responsabilizzazione e inclusione. All’interno dell’istituto, i detenuti sono impegnati nella coltivazione di ortaggi e nella cura di un piccolo allevamento, trasformando il lavoro nei campi in un percorso formativo orientato al reinserimento. In prossimità delle festività natalizie, una delegazione del mondo agricolo giovanile locale ha consegnato ai detenuti una motozappa e un decespugliatore, attrezzature destinate a potenziare le attività svolte nel tenimento dell’istituto. Un contributo pratico, che rafforza l’impostazione del progetto e la sua continuità operativa.

 

di Mario Bovenzi

Il Resto del Carlino, 24 dicembre 2025 L’associazione ospiterà una quindicina di persone con misure alternative al carcere. E stasera un gruppo di scout offrirà ai bisognosi la cena e una tombolata tutti insieme. “Siamo qui 365 giorni all’anno, per accogliere, far sentire a queste persone che non sono sole, che c’è qualcuno al loro fianco”. Viale K si chiama l’associazione di volontariato, è nata grazie alla scintilla di Domenico Bedin, per aggregare persone disponibili ad aiutare chi è in difficoltà. Bedin, tutti continuano a chiamarlo don anche se ormai da tempo ha tolto la tonaca, è presidente di questo gruppo che ha fatto dell’accoglienza uno dei principi cardine. “Abbiamo tante attività che si svolgono per tutto l’anno, in questi giorni diamo un tocco di festa a iniziative che la nostra associazione organizza sempre”.

italpress.it, 24 dicembre 2025 La sostenibilità è diventata parte integrante dell’agire quotidiano del Gruppo Bluvacanze e si traduce nella capacità di assumere responsabilità nel presente per generare valore nel tempo. È questo l’impianto che guida il secondo Bilancio di Sostenibilità del Gruppo pubblicato a settembre 2025, nel quale sono stati rendicontati i progressi compiuti e i nuovi impegni assunti, con una progressiva integrazione dei principi ESG nel modello di business e nelle prospettive future, in coerenza con la strategia della capogruppo MSC Cruises. In questo contesto si inserisce l’iniziativa solidale intitolata “Festive Smiles” realizzata insieme a MSC Foundation.

 

La Sicilia, 24 dicembre 2025 Monsignor Russotto, in vista al carcere minorile “Malaspina” ha voluto dedicare tempo e attenzione a chi vive quotidianamente il carcere, ribadendo l’importanza della sua presenza costante. “Stare in carcere non è facile - afferma padre Giuseppe Alessi, cappellano dell’istituto - ci sono tante difficoltà legate al sovraffollamento, alle infrastrutture inadeguate e alla mancanza di spazi. Tanti operatori lavorano in modo silenzioso e attento. Grazie, monsignore, per il tempo e l’attenzione che ci dedica”. Durante la celebrazione, il vescovo ha rimarcato anche la necessità di un maggiore supporto educativo all’interno delle carceri, elemento fondamentale per il reinserimento sociale dei detenuti.

di Gianni Alati

Il Dubbio, 24 dicembre 2025 Giustizia o vendetta? La domanda è quanto mai legittima e attuale, e ha attraversato tutti gli interventi che lo scorso 19 dicembre si sono succeduti nel corso della tavola rotonda che il Coa di Siracusa ha dedicato al carcere e alla pena. Ha aperto i lavori il presidente dell’avvocatura siracusana Antonio Randazzo che ha fortemente voluto e organizzato l’iniziativa. Il presidente Randazzo ha posto al centro del dibattito l’articolo 27 della nostra Costituzione, sottolineando il passaggio in cui si stabilisce che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

 

Ristretti Orizzonti, 24 dicembre 2025 Un evento di straordinario valore umano e culturale ha avuto luogo presso la Casa di Reclusione di Padova, dove l’Auditorium Chamber, Orchestra. composta da giovani leve e musicisti già affermati, ha tenuto un concerto che ha superato i confini tradizionali del palcoscenico. Accanto all’orchestra. ha partecipato attivamente un gruppo musicale formato da detenuti, “Coristi per caso”, dando vita a un’esperienza artistica intensa e autentica. La contaminazione di stili musicali diversi ha creato un’atmosfera carica di allegria, con momenti di profonda emozione che hanno coinvolto tutti i presenti.

 

di Enrico Mattia Del Punta

La Nazione, 24 dicembre 2025 Trecento panettoni per i detenuti del carcere Don Bosco di Pisa e un contributo economico a sostegno dei casi di maggiore difficoltà e di solitudine. È il gesto di solidarietà che si è rinnovato anche quest’anno, alla vigilia delle festività natalizie, con la consegna avvenuta nella mattinata di ieri all’interno della casa circondariale pisana. Una delegazione di esponenti politici del territorio, insieme ai rappresentanti dei soci di Unicoop Firenze e della Caritas diocesana di Pisa, ha portato all’istituto di pena 300 panettoni destinati ai detenuti, proseguendo un’iniziativa che da anni si ripete nel periodo natalizio.

 

enelcuore.it, 24 dicembre 2025 Ogni persona ha diritto a una seconda possibilità. Per chi vive o ha vissuto l’esperienza della detenzione, però, il ritorno alla vita sociale e lavorativa è spesso segnato da isolamento, fragilità e mancanza di opportunità concrete. Senza strumenti adeguati, il rischio è che il percorso di rieducazione si interrompa proprio nel momento più delicato: quello del reinserimento. L’Associazione Culturale D’aRteventi opera dal 2011 per contrastare queste forme di marginalità, promuovendo il reinserimento sociale di detenuti ed ex detenuti attraverso il teatro. Nel tempo ha costruito una rete solida con istituzioni, scuole, università e comunità locali, valorizzando le tradizioni culturali del territorio e affermando il teatro come spazio di espressione, consapevolezza e cambiamento.

 

di Francesca Mannocchi

La Stampa, 24 dicembre 2025 È stato l’anno della fine del diritto internazionale, calpestato senza poter punire chi lo infrange. Viene sottomesso senza scrupoli all’interesse nazionale. L’Ue produce regole, non deterrenza. Il 2025 sarà ricordato come l’anno in cui abbiamo accettato che le guerre potessero essere governate da regole diverse, applicate a seconda del contesto, degli alleati, della geografia morale di chi guarda. Non è stata la violazione del diritto internazionale a segnare questo tempo - il diritto è sempre stato violato - ma la sua trasformazione in strumento selettivo, invocato quando utile, sospeso quando scomodo, svuotato del suo presupposto fondamentale: l’universalità.

 

di Maurizio Martina*

Avvenire, 24 dicembre 2025 Nel mondo oggi si conta il numero più alto di conflitti dalla Seconda Guerra mondiale. Quest’anno sono state contate oltre quaranta crisi umanitarie, con otto milioni di bambini nati in aree di guerra. Fame e guerra si tengono la mano da sempre. Pensavamo di avere lasciato alla storia le immagini più drammatiche di questo binomio devastante prodotto dall’uomo. Ma la cronaca, purtroppo, ci ha riproposto e ci ripropone ancora il manifestarsi concreto di questa spirale che colpisce, ovunque e prima di tutto, donne e bambini. È forse vero che le guerre del nuovo secolo, quelle “ibride” e di ultima generazione, si fanno con droni e satelliti.

 

di Susanna Ronconi

Il Manifesto, 24 dicembre 2025 Non è passato nemmeno un anno dalla innovativa Risoluzione approvata dalle Nazioni unite nel marzo 2025, che prevede la valutazione delle Convenzioni internazionali, nella prospettiva di un cambiamento dell’approccio globale proibizionista. Un inedito e cruciale passo avanti che tuttavia oggi appare minacciato da una inversione reazionaria all’insegna di una resuscitata centralità della ‘lotta all’offerta’ manu militari. A dire il vero non è solo la reiterazione della tradizionale war on drugs: piuttosto, i venti di guerra che spirano a tutte le latitudini rilanciano e intercettano anche la guerra alla droga. L’esempio più lampante è quello degli attacchi Usa alle imbarcazioni venezuelane accusate di narcotraffico: decine di morti in violazione palese dei diritti umani e del diritto internazionale, morti che sono esecuzioni extragiudiziali, proprio come quelle dei battaglioni della morte filippini o brasiliani.

 

di Giuliano Foschini

La Repubblica, 24 dicembre 2025 “Signora Armanda, sono Sergio Mattarella. Forza, non perdete la speranza: l’Italia è con Alberto. E con voi”. Nei giorni scorsi è squillato il telefono di casa Trentini. A chiamare era il Quirinale: il presidente della Repubblica voleva parlare con Armanda Trentini, la madre di Alberto, il cooperante italiano detenuto in Venezuela da 404 giorni, per esprimerle la solidarietà e la vicinanza di tutto il Paese. La signora Trentini, con l’avvocata Alessandra Ballerini, da mesi chiede agli italiani di non lasciarla sola, disperata perché non si intravede una soluzione immediata. Alberto è detenuto nel carcere di El Rodeo, a pochi chilometri dalla Capitale, senza alcuna accusa. Più che un detenuto è un ostaggio: Trentini era stato arrestato il 15 novembre 2024 mentre viaggiava da Caracas a Guasdualito ...

 

DOCUMENTI

Articolo. "Su cinque provvedimenti di clemenza individuale adottati dal Presidente della Repubblica, all'insegna dei principi costituzionali", di Gian Luigi Gatta

Articolo. "Infrattori tossicodipendenti: il trattamento penitenziario extra-murario", di Andrea Baiguera Altieri

CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Statistiche: suicidi, morti per malattia, cause da accertare (aggiornamento al 23 dicembre 2025)

Statistiche: affollamento, carenza di personale, mancanza di servizi (aggiornamento al 23 dicembre 2025)

Circolari Dipartimento Amministrazione Penitenziaria in materia trattamentale (aggiornamento al 18 dicembre 2025)

APPUNTAMENTI

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 28 dicembre 2025

Spettacolo teatrale. "Da Babele alla Città Celeste", di Teatrocarcere Due Palazzi & Collegio Universitario Gregorianum (Padova, 11 gennaio 2026)

Save the date. Assemblea Nazionale CNVG Ets: "Il ruolo politico del volontariato nella giustizia" (Online, 16 gennaio 2026, ore 17.00)

CORSI DI FORMAZIONE

Corso di perfezionamento. "Il carcere come elemento del territorio: l'assistenza sanitaria durante e dopo la detenzione" (Milano, iscrizioni fino all'8 gennaio 2026)

Corso formazione: "La scrittura che ripara. Le metafore per raccontare la vita" (Da remoto con un incontro conclusivo a Milano, dal 29 gennaio al 12 marzo 2026)

Corso di formazione iniziale "Mediatore familiare secondo Norma Tecnica Uni 11644 e D. Interministeriale 151/2023" (Bologna, fino all'8 novembre 2026)

BANDI E CONCORSI

Premio letterario Città di Castello: "Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo" (Scadenza il 31 dicembre 2025)