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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di lunedì 1 dicembre 2025

di Cesare Burdese*

Ristretti Orizzonti, 1 dicembre 2025 Procede alacremente l’azione governativa per fronteggiare il sovraffollamento carcerario con la costruzione di nuovi posti detentivi nelle carceri in funzione, “ovunque vi sia dello spazio libero da occupare”. La dove c’è l’erba dei campi da calcio, dove ci sono vigneti e serre, presto ci sarà cemento. Le celle inutilizzate per la mancanza reiterata di manutenzione o perché vandalizzate, saranno riportate all’onore del mondo, auspicabilmente anche ottemperando finalmente ad una normativa che, disattesa sin dal 2000, prevede doccia ed acqua calda in ogni cella. Non importa se il risultato lo si raggiungerà costruendo edifici che sembrano più a contenitori per soggetti inanimati che per esseri umani o allestendo prefabbricati, poco più che ricoveri per animali, che per la loro configurazione architettonica lasciano presagire una conflittualità perenne tra detenuti e detenenti. L’imperativo assoluto è che il sovraffollamento vada prontamente risolto, a qualsiasi costo e così sta avvedendo.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 1 dicembre 2025 Il report di Radicali italiani e Nessuno Tocchi Caino evidenzia i numeri drammatici dopo l’introduzione del decreto Caivano: dai 392 reclusi del 2022 ai 586 del 2025, più dell’80 per cento sono in attesa di giudizio, nove istituti su 17 risultano oltre la capienza. Diciassette istituti penali per minorenni sparsi per l’Italia. Dentro, ragazzi di appena 14 anni che dormono con i materassi a terra, celle pensate per due persone che ne ospitano cinque, cavi elettrici pericolosamente esposti. E un dato che dovrebbe far riflettere chiunque: oltre il 60% di chi esce da questi luoghi torna a delinquere. Non è un sistema che riabilita. È una fabbrica di recidiva, come la definisce senza mezzi termini il report presentato la scorsa settimana alla Camera da Radicali Italiani e Nessuno Tocchi Caino, insieme al deputato Fabrizio Benzoni di Azione.

 

di Emilio Minervini

Il Dubbio, 1 dicembre 2025 “Li sedano per calmarli”. I minori detenuti negli Istituti Penali per Minorenni (Ipm) si trovano in molti casi a vivere una doppia reclusione, fisica e psichica. Il rapporto “Bambini dietro le sbarre: la fabbrica di recidiva sul sistema italiano degli Istituti Penali per minorenni”, redatto da Radicali italiani in collaborazione con Nessuno tocchi Caino, delinea un quadro della detenzione minorile gettando luce sul crescente disagio psichico dei ragazzi ristretti e sull’aumento dell’uso degli psicofarmaci.

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 1 dicembre 2025 Il caso dei bambini nel bosco ha risvegliato l’attenzione pubblica sul benessere dei minori. Ma non tutti i minori sono uguali: quando si tratta di quelli negli istituti di pena, ad esempio, che rimangono impigliati nelle maglie della giustizia - per un errore o per difficoltà personali - questa attenzione sembra svanire. Eppure, questo vuol dire rinunciare a quei ragazzi forse per sempre. “Le carceri minorili oggi sono luoghi che non hanno alcuna speranza di recuperare nessuno”, dice al Dubbio Susanna Marietti, coordinatrice nazionale dell’associazione Antigone, da trent’anni impegnata nella promozione dei diritti e delle garanzie nel sistema penale e penitenziario. E la giustizia minorile, dice, è al tracollo: sovraffollamento, mancanza di attività, ragazzi imbottiti di psicofarmaci e un sistema che ha perso rapidamente la sua vocazione educativa. Un cambiamento culturale e politico che, secondo Marietti, sta trasformando i minori da soggetti da proteggere a nuovi “nemici” da punire, cancellando il principio del superiore interesse del minore.

 

di Franco Insardà

Il Dubbio, 1 dicembre 2025 “Onorevole Presidente, onorevole Ministro, onorevoli colleghi… con tutto il da fare che ho avuto non ho trascurato di occuparmi dell’istituto Gaetano Filangieri di Napoli e dei ragazzi che spesso, a causa di carenze sociali, hanno dovuto deviare dalla retta via; e nei prossimi mesi intendo dedicare a loro più tempo di prima. E su questo vorrei soffermarmi. Si tratta di migliaia di giovani e del loro futuro, ed è essenziale che un’Assemblea come il Senato prenda a cuore la riparazione delle carenze dannose, posso dire catastrofiche, che da secoli coinvolgono quasi l’intero territorio dal Sud al Nord dell’Italia. Sono convinto che se si opera con energia, amore e fiducia in questi ragazzi, molto si può ottenere da loro. Ne ho pensate, di cose, nei mesi scorsi, e c’è da fare, si può fare, ne sono certo”.

 

Il Dubbio, 1 dicembre 2025 Un estratto del libro “Vite minori. Storie vere di ragazzi dietro le sbarre” di Raffaella Di Rosa (ed. Il Millimetro) Capitolo IX - Il ragazzo che legge Dumas. “Devo essere spontaneo e dirti quello che direi io o devo rispettare i canoni del carcere?”. Daniele fa questa domanda, ma si capisce subito che dirà solo quello che vuole. Ha 19 anni, indossa una tuta rossa e le ciabatte con i calzini, quasi una divisa d’ordinanza dietro le sbarre. Ha i capelli biondi a caschetto che cadono un po’ sugli occhi. Due occhi azzurri di ghiaccio, velati di tristezza, una tristezza che Daniele non ha nessuna intenzione di trasmettere con le parole.

 

di Antonella Frontani

Corriere di Torino, 1 dicembre 2025 Marco Viglino è il presidente del Tribunale di Sorveglianza, istituzione preposta alla vigilanza sull’esecuzione della pena che ha competenza su questioni come la concessione o la revoca delle misure alternative alla detenzione (affidamento in prova, detenzione domiciliare, semilibertà), l’applicazione di misure di sicurezza, la riabilitazione e la gestione dei reclami dei detenuti. Un ruolo che presuppone un’attenta applicazione della norma e un’implicazione umana, tenuto conto che ha facoltà di ridurre o concedere uno dei principali diritti umani: la libertà.

 

Il Fatto Quotidiano, 1 dicembre 2025 Il padre: “Non lasciatelo morire”. Il ragazzino è in carcere minorile con l’accusa di abusi sessuali ai danni di una giovane di Sulmona. L’avvocato ha chiesto già da 20 giorni e già per tre volte il trasferimento del suo cliente. “Non lasciatelo morire dietro quelle sbarre”. A parlare è il padre del 14enne arrestato un mese fa con l’accusa di aver ricattato per mesi e violentato una ragazzina di Sulmona appena 12enne.

 

di Andrea D’Aurelio

Il Centro, 1 dicembre 2025 Il ragazzo, in carcere a Roma, è oggetto di post d’odio. Chiesto il suo trasferimento. La Garante Scalera: “La reclusione non può diventare disumanità”. “Adesso ha incontrato i più forti, finalmente qualcuno che gli insegna il rispetto e soprattutto che cos’è un bullo. Non ti vergogni a difenderlo?”. È uno dei numerosi commenti apparsi sui social all’indomani della denuncia presentata dal padre del 14enne accusato di violenza sessuale nei confronti di una dodicenne, torturato e derubato nel carcere minorile di Roma.

 

di Antonio Giordano

La Sicilia, 1 dicembre 2025 I due Istituti di pena cittadini hanno avviato le procedure per le camere dell’affetto, ma sovraffollamento e vincoli strutturali ne impediscono al momento l’istituzione. Non c’è spazio nelle carceri palermitane per i colloqui intimi per i detenuti, almeno per il momento. A comunicarlo sono i direttori dell’Ucciardone e di Pagliarelli in due note ufficiali di risposta al garante per i diritti dei detenuti di Palermo Pino Apprendi, che aveva chiesto chiarimenti sulla creazione di stanze in cui le persone in carcere potessero incontrare i propri partner senza sorveglianza a vista da parte della polizia penitenziaria. I due istituti di pena precisano di avere già attivato le procedure per trovare le stanze idonee.

di Andrea Bucci

La Stampa, 1 dicembre 2025 Presidio davanti al Cpr in corso Brunelleschi per chiedere la liberazione dell’imam di via Saluzzo e contestare i Centri di permanenza per i rimpatri. Due manifestazioni si sono svolte per esprimere solidarietà e chiedere la liberazione di Shanin, l’imam trattenuto da giorni al Cpr di Caltanissetta. La prima, più rumorosa, ha visto un centinaio di esponenti della galassia antagonista - tra cui “Torino per Gaza”, “Progetto Palestina” e “Corso Gabrio” - manifestare davanti al Cpr di corso Brunelleschi. Qui i partecipanti hanno urlato la loro solidarietà a Shanin e a tutte le persone trattenute nei centri di permanenza in tutta Italia.

 

ilpiccolo.net, 1 dicembre 2025 Carmine Falanga (con Andrea Ferrari e Monica Ripamonti) ha raccontato i progetti che formano e avvicinano al lavoro le persone recluse nel nostro istituto penitenziario. Sorpresa questa sera nella trasmissione “Che tempo che fa” sul canale Nove. Tra gli ospiti di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, infatti, anche Carmine Falanga, anima e fondatore della cooperativa sociale Idee in Fuga di Alessandria. Già insignito dell’onorificenza di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella, Falanga ha ripercorso in diretta il cammino di una realtà che ha saputo innovare il mondo dell’economia carceraria.

 

di Giorgio Brescia

L’Identità, 1 dicembre 2025 Martedì a Roma la presentazione di “L’emergenza negata - Il collasso delle carceri italiane”, un libro di Gianni Alemanno e Fabio Falbo. Promuove l’appuntamento l’associazione Nessuno Tocchi Caino, interverrà il presidente del Senato, Ignazio La Russa. I due autori sono attualmente detenuti nel carcere di Rebibbia: provenienti da esperienze e storie personali diverse, uniti nella comune battaglia contro il pregiudizio e l’indifferenza che avvolgono il sistema carcerario italiano. Oltre a La Russa, interverranno la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, gli onorevoli Roberto Giachetti, Simonetta Matone, Renata Polverini, i senatori Filippo Sensi e Luigi Manconi, il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, gli avvocati Francesco Petrelli (presidente Ucpi), Beppe Belcastro (presidente Camera Penale di Roma) e Gian Paolo Catanzariti (responsabile Osservatorio Carceri Ucpi), le professoresse Marina Formica e Serena Cataldo dell’Università di Tor Vergata.

 

di Elvis Ronzoni e Raffaele Crispo

gazzettadellemilia.it, 1 dicembre 2025 “Quando ti abbiamo visto in carcere e siamo venuti a visitarti?”, sono queste le parole della locandina che nei giorni scorsi annunciava l’incontro tra la Dottoressa Veronica Valenti, Garante comunale per le persone private della libertà, e la comunità parrocchiale di San Lazzaro. L’incontro intitolato, le carceri: specchio della nostra civiltà o delle nostre paure? prendeva spunto dal versetto 25 di Matteo che per l’appunto dice: “Signore, quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. Dinanzi a un bel gruppo di persone riunite nel salone dell’oratorio la Valenti ha raccontato in breve tutta la sua esperienza maturata in tre anni da quando ha ricevuto l’importante incarico di garante; il suo intervento è stato preceduto dalle parole del parroco don Luciano Genovesi che ha fatto presente che tale iniziativa era inserita a pieno titolo tra le attività parrocchiali.

 

di Valentina Santarpia

Corriere della Sera, 1 dicembre 2025 Nel carcere minorile di Nisida un’iniziativa sperimentale realizzata dalla Fondazione “I figli degli altri”. Così viene data un’alternativa ai ragazzi dopo la pena. Le emozioni sono come matrioske, dove ogni pezzo va svelato dopo l’altro, con cautela: e non a caso proprio la celebre bambola russa è uno degli strumenti utilizzati nel primo progetto terapeutico per gestire la rabbia e l’aggressività, realizzato dalla Fondazione I figli degli altri nell’istituto penale minorile di Nisida in via sperimentale, e che ora sarà replicato in 5 Paesi europei. Come spiega la presidente della Fondazione, la psicologa Rosetta Cappelluccio “le attività creative, come le matrioske e le maschere, permettono ai ragazzi di portare fuori quello che hanno vissuto, le esperienze traumatiche, i reati, la rabbia, la paura, la vulnerabilità. Il vissuto traumatico impedisce a questi ragazzi di avere ricordi ed emozioni perché fanno male, e aumenta la difficoltà a stare nelle proprie vite. 

 

rai.it, 1 dicembre 2025 Sarà dedicata al Giubileo dei Detenuti la puntata di “Tgr Giubileo - Cammini di Speranza” in onda lunedì 1° dicembre alle 15.20 su Rai Tre. In questa occasione verrà anticipato il tema dell’ultimo grande evento dell’Anno Santo. Ospiti di Isabella Di Chio, negli studi Rai di Saxa Rubra, saranno Monsignor Marco Fibbi, Coordinatore dei cappellani delle carceri della Diocesi di Roma e Cappellano di Rebibbia Nuovo Complesso e Claudio Bottan, ex detenuto, Vicedirettore della rivista “Voci di dentro” e volontario dell’omonima associazione che si occupa del reinserimento di persone che provengono da condizioni di marginalità sociale.

 

di Andrea Malaguti

La Stampa, 1 dicembre 2025 È tutto per aria. I libri, giornali, le sedie. E i muri sono pieni di scritte. “Fanculo Stampa”. “Liberate l’Imam”. L’irruzione violenta, vigliacca e stupida come tutte le aggressioni, è avvenuta in un raro giorno di sciopero nazionale, quando la redazione era praticamente deserta. Un centinaio di teppisti invasati, antagonisti fuoriusciti da un corteo pro-Palestina, hanno scorrazzato come bufali nella nostra redazione centrale dopo avere riempito di letame le scale di ingresso, divelto la porta del bar, terrorizzato chi era nei locali intonando cori feroci: “Giornalista, sei il primo della lista”. “Giornalista, ti uccido”. Slogan da Brigate Rosse, chissà se lo sanno. Suppongo di no. Un’eredità inconscia che fa venire i brividi. Ora c’è puzza di fumo ovunque. Un quarto d’ora di follia, registrato minuto per minuto da telecamere che restituiscono occhi, gesti e voci di ragazze e ragazzi giovanissimi, direi ventenni, appena usciti dal liceo, forse poco più, guidati da una rabbia ideologica e senza senso, manipolata e manipolabile in un gioco più grande di loro che mette a rischio tutti.

 

di Francesca Mannocchi

La Stampa, 1 dicembre 2025 La parola è il suo presidio più esigente. Quando un giornale viene colpito, il bersaglio è il lettore con il suo diritto a essere informato. Il dissenso, se vuole restare democratico, ha bisogno di luoghi dove possa essere raccontato e riconosciuto. Una redazione è uno di quei luoghi e assaltarla significa decidere che il dissenso non deve essere esercitato dentro la democrazia, ma contro di essa. Un gesto di violenza come l’assalto alla sede de La Stampa rivela con chiarezza una deriva pericolosa, in cui il dissenso viene sostituito dalla coercizione: chi irrompe in una redazione non sta dicendo soltanto “non sono d’accordo”, sta pretendendo di decidere unilateralmente cosa sia legittimo dire e cosa no, chi possa raccontare e chi debba tacere, affermando con la forza che la propria voce valga più delle altre. Un simile gesto non esprime una critica al potere: manifesta la volontà di esercitarlo, di esercitarlo con violenza.

 

di Paolo Foschini

Corriere della Sera, 1 dicembre 2025 Verrà assegnato mercoledì 3 dicembre al Museo della scienza e tecnologia di Milano. Per valorizzare i contributi scientifici che migliorino l’impatto sulla vita dei bambini, per promuovere il concetto di “cittadinanza scientifica” e per contribuire a politiche innovative concrete sui minori e le loro famiglie. Un Premio per sostenere l’attività di ricerca a favore dell’infanzia e dell’adolescenza. Per valorizzare i contributi scientifici che aiutino a interpretare i cambiamenti cogliendone l’impatto sulla vita dei bambini. Per promuovere il concetto di “cittadinanza scientifica”. E perché attraverso questo approccio, in concreto, si possano definire politiche innovative che promuovano i diritti dei minori e delle loro famiglie. È il “Premio Save the Children per la ricerca” - prima edizione - e verrà assegnato alle 10:30 di mercoledì 3 dicembre al Museo nazionale della scienza e della tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano.

 

di Carlo Verdelli 

Corriere della Sera, 1 dicembre 2025 Alberto è prigioniero in Venezuela da 381 giorni: media, intellettuali, politici, gente dello spettacolo e dello sport fanno troppo poco. È ora di liberarlo. Siamo diventati irriconoscibili a noi stessi oppure stiamo sbagliando tutti qualcosa. È evidente che è così, altrimenti non si spiega. La cosa che non si spiega è come sia possibile che ancora non si sia creato un movimento forte e pressante a favore della liberazione di Alberto Trentini. E quel poco che la famiglia, la madre Armanda, l’avvocato Ballerini, riescono ad alimentare come fiammella di attenzione, subito torna a spegnersi e il silenzio ricopre la scena su una vita italiana rubata e non ancora restituita.

di Anna Foa

La Stampa, 1 dicembre 2025 Il mondo crede che tutto vada bene, ma dal 10 ottobre sono stati uccisi 354 palestinesi. Usa e arabi si muovono per interessi. Sembra che ci siamo dimenticati di Gaza. Dopo tante manifestazioni a sostegno della Palestina che hanno riempito di grandi folle le strade italiane come quelle di molte altre parti dell’Italia e del mondo, dopo tanto parlare e scrivere, dopo che la distruzione di Gaza e l’uccisione di tante migliaia di palestinesi erano diventate l’argomento del giorno nelle nostre scuole, nelle nostre università, nei nostri talk show televisivi, a partire dal 10 ottobre, data di inizio della tregua, su Gaza e sulla questione palestinese è sceso il silenzio, o almeno qualcosa di molto simile al silenzio.

 

di Lucia Capuzzi

Avvenire, 1 dicembre 2025 Con le forze di sicurezza in agonia, a guidare gli attacchi contro le bande sono le squadre di autodifesa. Nel caos di Haiti, linciaggi e violenze sono prassi. “O noi o loro, non c’è altra scelta”. “Amour, Jesus, King”. Annerite e leggermente deformate, le tre parole sono sopravvissute alle fiamme. È tutto quello che resta del murale che Mandela aveva realizzato nella sua camera. L’ultima opera. Scomparsa. Proprio come il corpo dell’artista 32enne e del padre che dormiva nella stanza di fronte. “So che sono morti, ho sentito gli spari, ho visto il sangue per terra. Ma, al contempo, non lo so. Alcuni giorni mi sveglio convinto che le gang li abbiano portati via, da qualche parte.

 

DOCUMENTI

Radio Radicale. "Osservatorio giustizia. Conversazione con l'avvocato Michele Passione", di Lorena D'Urso

Articolo. "La deriva punitiva della politica criminale in Italia. Analisi empirica della legislazione penale e della sicurezza degli ultimi trent'anni", di Roberto Cornelli Roberto Cornelli e Lucrezia Silvana Rossi

APPUNTAMENTI

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dall'1 al 7 dicembre 2025

Convegno. "50 anni di riforma penitenziaria: evoluzioni realizzate e prospettive tradite" (Bologna, 2 dicembre 2025)

Cineforum. "Corpi e Regole: viaggio col cinema nei luoghi della disciplina" (Genova, fino al 2 dicembre 2025)

Convegno. "Il lavoro che ricostruisce vite. La cooperazione e il reinserimento socio-lavorativo" (Roma, 2 dicembre 2025)

Presentazione libro. "Figli cancellati. Storie di bambini che hanno conosciuto il carcere", di Annalisa Senese (Napoli, 2 dicembre 2025)

Seminario. "Il diritto internazionale nel caos: l'impatto della crisi dell'occidente sulla tutela dei diritti fondamentali" (Roma, 3 dicembre 2025)

Workshop. "Percorsi critici di conoscenza e responsabilità... il carcere, questo sconosciuto" (Roma, 3 dicembre 2025)

Seminario. "50 anni dall’approvazione della legge di ordinamento penitenziario: storia, effettività, prospettive" (Pavia, 3 e 4 dicembre 2025)

Presentazione libro: "La dimensione culturale in carcere. Il valore della cultura, dell’arte e della formazione per il reinserimento" (Firenze, 4 dicembre 2025)

Spettacolo teatrale. "Sbarre di solitudine. Vite spezzate in una prigione d'ombra", di Gaetano Pacchi" (Alessandria, 4 dicembre 2025)

Incontro-dibattito. "L’impegno della giustizia tra vittime e autori di reato" (Modena, 5 dicembre 2025)

Associazione Controluce. "Corso di formazione per volontari penitenziari" (Pisa, 10 dicembre 2025)

Convegno. "Giornata mondiale dei diritti umani. La dignità non si arresta: dialogo su giustizia e diritti umani" (Trapani, 10 dicembre 2025)

CRIVOP Italia ODV. "Corso base formazione penitenziaria per aspiranti volontari" (Torino - Casa circondariale Lorusso e Cotugno, 20 dicembre 2025)

CORSI DI FORMAZIONE

Università Cattolica di Milano e Fondazione per la Sussidiarietà: "Governance e Strategie per l’Amministrazione condivisa" (Milano, iscrizioni fino al 2 dicembre 2025)

Corso di perfezionamento. "Il carcere come elemento del territorio: l'assistenza sanitaria durante e dopo la detenzione" (Milano, iscrizioni fino all'8 gennaio 2026)

Corso formazione: "La scrittura che ripara. Le metafore per raccontare la vita" (Da remoto con un incontro conclusivo - facoltativo - a Milano, dal 29 gennaio al 12 marzo 2025)

Corso di formazione iniziale "Mediatore familiare secondo Norma Tecnica Uni 11644 e D. Interministeriale 151/2023" (Bologna, fino all'8 novembre 2026)

BANDI E CONCORSI

Premio letterario Città di Castello: "Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo" (Scadenza il 31 dicembre 2025)