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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di martedì 26 marzo 2024

di Mauro Palma

La Stampa, 26 marzo 2024 Un suicidio in carcere; un altro. Evitiamo di ripetere stancamente il computo delle vite perse all’interno di questa Istituzione della nostra collettività; riflettiamo piuttosto sulla responsabilità della continua oscillazione tra i due poli dell’efficace risposta alla commissione di un reato e dell’assoluta tutela dei diritti che la nostra Costituzione afferma per tutti, incluso il diritto a che la sanzione sia finalizzata a ciò che la Carta indica. La debolezza della risposta sociale e istituzionale è proprio nell’incapacità di tenere insieme queste polarità e di considerarle invece separate, aderendo più all’una o all’altra a seconda del periodo e del ciclo politico. La difficoltà individuale si colloca all’interno della percezione di questa oscillazione.

 

di Luigi Manconi

La Repubblica, 26 marzo 2024 I suicidi di guardie e detenuti ci dicono che la prigione si rivela un luogo di iniquità e disumanità. La classe politica non si rende conto del livello di crisi raggiunto dall’istituzione penitenziaria. Quando a suicidarsi sono i poliziotti penitenziari, la stessa sopravvivenza dell’istituzione appare gravemente compromessa. L’istituzione in questione è il sistema penitenziario italiano, la cui crisi risulta ormai irreversibile. Qualche settimana fa il sindacato della polizia penitenziaria Uilpa enumerava i suicidi avvenuti in carcere nell’anno in corso: allora erano ventisei (aumentati nel frattempo di due unità), dal momento che - molto opportunamente - venivano sommati quelli registrati tra i detenuti a quelli degli appartenenti alla stessa polizia penitenziaria: tre nei primi due mesi e mezzo del 2024.

 

di Guido Ruotolo

terzogiornale.it, 26 marzo 2024 Intervista a Samuele Ciambriello, Garante in Campania delle persone private della libertà personale. “È chiaro che il sistema carcerario italiano non funziona. Non solo non riabilita i detenuti, ma li rende più fragili e vulnerabili. È necessario un cambiamento radicale, che punti a migliorare le condizioni di vita nelle carceri, a investire sulla salute mentale dei detenuti e a fornire loro un adeguato sostegno psicologico e sociale”.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 26 marzo 2024 Dopo l’ultimo triste episodio alla Dozza, il ventiseiesimo (27 con quello a Torino) solo dall’inizio dell’anno, l’Ordine degli Avvocati felsineo chiede interventi rapidi e concreti. Giovedì scorso un’altra vita si è spenta silenziosamente all’interno delle fredde mura della casa circondariale di Bologna. Una donna, già provata dalla durezza della detenzione, ha deciso di porre fine al suo calvario togliendosi la vita. Questo triste episodio, il ventiseiesimo (nel frattempo siamo arrivati a 27 con il suicidio a Torino) solo dall’inizio dell’anno, ha turbato la comunità e sollevato gli ennesimi interrogativi sulla situazione delle carceri italiane.

 

di Silvia Perdichizzi

L’Espresso, 26 marzo 2024 Gli Istituti penali per minorenni sono, per la prima volta, sovraffollati. E l’impennata degli ingressi non è dovuta all’aumento dei reati, ma alla stretta repressiva del governo. Ma le storie romanzate della fiction che spopola tra i più giovani creano un falso mito. “Le storie romanzate di “Mare fuori”? Ma per favore! I ragazzi non sappiamo più dove metterli, il sistema della giustizia minorile non è attrezzato per gestire questi numeri”. Dal Piemonte alla Sicilia è un grido di allarme che unisce Nord e Sud, un coro unanime che si alza da chiunque lavori negli Istituti penali per i minorenni (Ipm): una verità ben diversa da quella evocata dalla famosissima serie televisiva, ambientata idealmente nell’Ipm di Nisida (Napoli) e divenuta fenomeno cult tra i giovani.

 

di Eriberto Rosso*

Il Riformista, 26 marzo 2024

Il confronto tra tre giudici è una garanzia per l’imputato di fronte a una privazione della libertà personale e non risulta in contraddizione con il fatto che il rinvio a giudizio sia adottato da un gip monocratico. Già approvato al Senato, toccherà ora alla Camera dare il via libera definitivo al “pacchetto giustizia” voluto dal Governo, in particolare dal Ministro Nordio. Oltre alla abrogazione dell’abuso di ufficio si interviene sulla disciplina della custodia cautelare, introducendo l’interrogatorio preventivo e - a fronte della richiesta della misura del carcere - la competenza collegiale. Dei temi processuali si è già occupato PQM nello scorso numero, soppesandone prospettive e limiti. Eppure c’è ancora spazio per qualche incursione.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 26 marzo 2024 In Cdm gli schemi di decreto attuativo sull’ordinamento giudiziario e sui magistrati fuori ruolo, ultimo step prima che la norma diventi legge. Oggi alle 17:30 il Consiglio dei Ministri approverà, tra gli altri, gli schemi di decreto attuativo sull’ordinamento giudiziario e sui magistrati fuori ruolo, ultimo step prima che la norma diventi legge, dopo un parto durato molto mesi e che ha sforato anche i tempi previsti inizialmente dalla Cartabia. E già sono iniziate le polemiche da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati su un punto specifico, ossia quello dei test psicoattitudinali. Come leggiamo nella relazione introduttiva al provvedimento, aggiornata al week end, l’articolo 5 inserisce i test psicoattitudinali per gli aspiranti magistrati.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 26 marzo 2024 Il ministro della Giustizia propone l’introduzione di test psicoattitudinali per l’accesso in magistratura. L’Associazione magistrati insorge: “Incostituzionale”. Oggi il Consiglio dei ministri. Resta il nodo valutazioni. Test psicoattitudinali per i magistrati, valutazione della professionalità, collocamento fuori ruolo. Sono i tre aspetti principali su cui si concentreranno i decreti legislativi che saranno approvati oggi pomeriggio dal Consiglio dei ministri. Tre questioni che rischiano di riaccendere lo scontro fra governo e magistratura, come dimostra la presa di posizione preventiva dell’Associazione nazionale magistrati, che, riunitasi sabato, ha definito “contrari alla Costituzione” i test psicoattitudinali per l’accesso in magistratura.

 

di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 26 marzo 2024 Chiacchiericcio, uccellini che cantano, il vociare di alcuni bambini in sottofondo. Quando Luca Lotti risponde al telefono si scusa per non averlo fatto prima, ma, dice, “ho avuto bisogno di staccare per godermi i miei figli”. Poi ci dedica mezz’ora in cui ripercorre sette anni di processo “strano e assurdo”, fa le pulci al Pd che “o è garantista o non è” e non chiude del tutto a un ritorno in politica. “Quello che sarà il futuro si vedrà”, commenta, “ma non ho bramosia di incarichi”.

 

di Irene Famà e Gianni Giacomino

La Stampa, 26 marzo 2024 Aveva problemi psichiatrici e da novembre doveva essere trasferito in una Rems. La sua legale: “Attese troppo lunghe”. E la garante Gallo attacca Nordio. Alvaro Fabrizio Nuñez Sanchez aveva trentuno anni. Ed era affetto da gravissimi problemi psichici. Schizofrenico, paranoico. Quei demoni nella testa non li riusciva a controllare. Lo scorso agosto aveva tentato di uccidere il padre ed era finito in carcere. Ma lui, nel penitenziario di Torino, non avrebbe dovuto stare così a lungo. Da novembre attendeva di essere trasferito in una Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), una di quelle strutture che accolgono i detenuti dalla mente fragile. Rinvii continui. Lì, per lui, non c’era posto. Così Alvaro è rimasto al Lorusso e Cutugno di Torino per sette mesi.

di Elisa Sola

La Repubblica, 26 marzo 2024 Edmundo Nunez era stato accoltellato dal figlio: “Era una persona buona, quando stava per avere una crisi mi avvisava. In sei anni ha fatto 5-6 visite psichiatriche ma nessuno lo ha mai preso in carico”. “Mi sento impotente. Milioni di volte mi sono chiesto come fosse possibile che con una cartella clinica del genere, mio figlio stesse in prigione. Mi hanno insegnato da bambino che la giustizia è una bilancia. Dovrebbe essere uguale per tutti, ma invece non è così. Per mio figlio non è andata così. Se non c’era posto in Rems, dovevano metterlo in una casa di cura. Non farlo morire”.

 

di Elisa Sola

La Repubblica, 26 marzo 2024 Dopo il suicidio di un giovane al carcere Lorusso e Cutugno di Torino, torna di tragica attualità il nodo delle residenze per carcerati con problemi di salute mentale. L’allarme sulle condizioni dei detenuti che hanno problemi psichiatrici è stato lanciato non soltanto dalle associazioni, dai garanti e, più volte, dagli avvocati, ma anche dai magistrati. Alcuni mesi fa, al Palagiustizia di Torino, giudici e pm hanno organizzato un convegno per ribadire un concetto fondamentale: “I malati psichiatrici in carcere non dovrebbero nemmeno entrarci”.

 

di Irene Famà

La Stampa, 26 marzo 2024 L’accusa al governo di Monica Gallo: “Dopo gli incontri non c’è stato nessun provvedimento, solo parole e mai un’azione mirata”. “Dal ministro della Giustizia ci sono state solo parole, nessuna azione mirata. È un atteggiamento non più accettabile”. La garante dei detenuti Monica Gallo non utilizza mezzi termini. E davanti all’ennesimo caso di suicidio nelle carceri italiane chiama in causa direttamente il Guardasigilli Carlo Nordio.

 

di Salvo Palazzolo

La Repubblica, 26 marzo 2024 I provvedimenti di Roberto Di Bella, presidente del tribunale per i minorenni, convincono altri esponenti dei clan mafiosi a rompere il muro dell’omertà. Intanto i clan coinvolgono sempre più bambini nelle attività di spaccio. “Pusher anche a sette anni”. La lettera era un po’ sgrammaticata, ma i toni molto accorati: “Signor giudice Di Bella, grazie per i provvedimenti che ha preso nei confronti dei miei nipotini dopo l’arresto della nostra famiglia. Mi sono reso conto che i bambini non possono fare la vita che ho fatto io, entrando e uscendo dal carcere. Loro hanno diritto a un destino migliore. Per questo ho scelto di iniziare a collaborare con la giustizia”. E di seguito la firma di un influente boss catanese specializzato nel narcotraffico che nei mesi scorsi è tornato in carcere, assieme ad alcuni suoi familiari.

 

di Rosario Di Raimondo

La Repubblica, 26 marzo 2024 Indagate altre due psicologhe del carcere di San Vittore accusate di aver manipolato Alessia Pifferi. Salgono a quattro le psicologhe indagate nell’ambito dell’inchiesta “bis” su Alessia Pifferi. Due professioniste di San Vittore già da tempo erano coinvolte nel fascicolo per falso e favoreggiamento aperto dal pm Francesco De Tommasi. Per altre due, gli avvisi di garanzia, con le stesse accuse, sono stati consegnati tra il pomeriggio e la sera di ieri. Gli indagati in tutto sono cinque: tra i nomi c’è anche quello di Alessia Pontenani, l’avvocata della donna a processo per aver lasciato morire la figlia.

 

di Massimiliano Melley

milanotoday.it, 26 marzo 2024 Il caso in Consiglio comunale. Giungi (Pd): “Per i detenuti di breve durata è ingiusto”. L’assessore Maran promette che si arriverà a una soluzione. Chi va in carcere rischia di perdere la casa popolare, e di trovarsi per strada quando esce. Decade infatti dall’assegnazione chi non utilizza l’alloggio per sei mesi continuativi. E i detenuti, per definizione, non utilizzano il proprio alloggio mentre sono in carcere. Un paradosso, visto che il rischio di recidiva aumenta parecchio per coloro che escono dal carcere e si trovano a non avere una ‘base’ sociale di ripartenza per la propria vita, che si riassume in due parole: lavoro e, appunto, casa.

 

di Emmanuele Lentini

brindisireport.it, 26 marzo 2024 L’estremo gesto a Foggia. Il 36enne di San Vito Dei Normanni è attualmente ai domiciliari: nell’atto ha raccontato di aver necessità, in seguito a un intervento chirurgico, di una dieta adeguata. E ha spiegato di aver assunto ansiolitici contro la propria volontà. Dopo aver tentato il gesto estremo, in carcere, ha presentato una denuncia-querela presso la procura di Brindisi, per far luce sul’episodio. Proprio perché, stando al suo racconto, ci potrebbe essere il coinvolgimento o la responsabilità di terzi. Le parole di Leonardo Cisaria, 36enne di San Vito Dei Normanni, vanno vagliate e riscontrate, com’è ovvio, ma la sua storia è già in parte nota: arrestato nell’ottobre 2023, ha girato per le carceri di Brindisi, Lucera e Foggia e alcuni ospedali.

 

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 26 marzo 2024 Si è svolto ieri nella Sala Matteotti di Palazzo Theodoli il convegno dedicato alle “parole della giustizia” e organizzato dall’associazione “Fare” (Femminista, ambientalista, radicale, europeista). Il sodalizio è stato fondato dall’onorevole Michela Di Biase (Pd). Già in passato “Fare” ha promosso iniziative di confronto e approfondimento, potendo annoverare tra i relatori personalità del mondo politico e culturale come Lisa Clark (premio Nobel per la Pace), David Sassoli, gli scrittori Paolo Giordano e Alessandro Baricco. L’incontro ha avuto come filo conduttore il dialogo con al centro la parola perdono, elemento su cui si fonda anche la giustizia riparativa.

 

di Simona Spaventa

La Repubblica, 26 marzo 2024 L’esperimento sociale di un tour tra i penitenziari per proporre a chi si trova recluso una storia nella quale ciascuno può sentirsi coinvolto. Mostrare un film prima che nei cinema nelle carceri, ai detenuti che possono trovare affinità e ispirazione in una storia che parla della difficoltà di tornare a una vita normale dopo aver scontato una pena. È il modello innovativo che la casa di distribuzione milanese Lo Scrittoio sta sperimentando con La seconda vita, il film di Vito Palmieri in uscita nelle sale il 4 aprile che ieri è stato proiettato nel carcere di Bollate, tappa milanese di un tour di anteprime con il regista negli istituti detentivi iniziato a Bologna e che toccherà anche Trento, Bolzano, Trani, Volterra e Rebibbia.

 

tarantobuonasera.it, 26 marzo 2024 Nuovi spazi per la biblioteca della Casa circondariale. Una biblioteca con nuovi arredi, nuovi spazi e con numerosi libri a disposizione affinché si realizzi una serie di progettualità finalizzate alla diffusione della cultura tra la popolazione detenuta. Questo l’obiettivo della convenzione stipulata tra il Ministero della Giustizia, il Comune di Taranto e l’associazione “Noi e Voi” onlus che sabato scorso è stata ricordata in occasione dell’inaugurazione della sala di lettura realizzata nella casa circondariale del capoluogo jonico.

di Fabrizio Fabbri

Corriere dello Sport, 26 marzo 2024 Il progetto realizzato insieme a “Fondazione Lottomatica” e “Seconda Chance” nel carcere campano il playground ristrutturato del carcere di Secondigliano. I detenuti del carcere di Secondigliano, in Campania, il canestro più bello lo segneranno quando vedranno spalancarsi le porte dell’istituto di pena per cominciare un nuovo percorso di vita. Intanto si alleneranno sul playground che da ieri è di nuovo a disposizione dopo la ristrutturazione voluta dalla FIP con la partecipazione di “Fondazione Lottomatica” e la collaborazione dell’Associazione non profit “Seconda Chance”.

 

di Marianna Filandri

La Stampa, 26 marzo 2024 La povertà nel nostro paese rimane ampiamente diffusa. Stando ai recenti dati Istat, nel 2023 in Italia quasi una persona su dieci è povera in termini assoluti. Cosa significa? Significa che una fetta rilevante di popolazione non raggiunge uno standard di vita minimo accettabile. Per intenderci sono famiglie che non hanno abbastanza risorse economiche per comprare da mangiare, avere un’abitazione, acquistare vestiti, prodotti per l’igiene personale, pagare un abbonamento telefonico. La povertà assoluta indica infatti una condizione di grave deprivazione che mette a rischio la salute sia fisica sia mentale.

 

di Marco Erba*

Avvenire, 26 marzo 2024 La chiave per superare il pregiudizio è l’incontro con l’altro, con la persona concreta, non con la categoria. La scuola può essere una palestra formidabile di inclusione. “Ma non lo sai? Tutti i musulmani sono terroristi!”. L’esclamazione fu pronunciata con tono indignato, occhi sgranati ed espressione scocciata da un bambino di otto anni, durante un incontro di catechismo. Scosse la testa, quasi compatendomi: evidentemente si chiedeva perché non riuscissi afferrare un concetto così semplice: c’erano appena stati gli attentati dell’Isis a Bruxelles, era per lui dunque ovvio che tutti i musulmani fossero terroristi che ci minacciavano. Il tema di quell’incontro era l’accoglienza. Avevo raccontato della mia famiglia e del mio lavoro di insegnante. Si era finiti a parlare di società multietnica ...

 

di Rete Mai più lager - No ai Cpr

L’Unità, 26 marzo 2024 Ingoiano lamette, cocci di bottiglia o si spaccano le ossa picchiando sul muro. Affrontano dolori fisici terrificanti. Perché? Per far finire la tortura di Stato che è più forte del dolore fisico. Abbiamo recentemente denunciato la situazione di numerose persone migranti detenute presso il Cpr di Via Corelli di Milano (almeno 30 e i 40 negli ultimi 10 giorni), che stanno facendo ricorso ad atti di autolesionismo (in particolare ingestione di corpi estranei pericolosi quali lamette, pezzi di vetro, cocci di mattoni, etc. nonché lesioni traumatiche agli arti auto-procurate con pugni e calci dati a muri e altri supporti rigidi) per essere condotti in Pronto Soccorso e sperare nella possibilità di vedersi riconoscere la non idoneità alla vita nel CPR ed essere finalmente rilasciati.

 

di Antonio Armellini

Corriere della Sera, 26 marzo 2024 Non esistono soluzioni facili, “aiutiamoli a casa loro” certo: ma cosa faremmo nei quindici-vent’anni prima che queste misure avessero effetto? Nauru è un’isoletta sperduta nel Pacifico, un tempo famosa per i suoi francobolli e i giacimenti di fosfati naturali (in pratica, guano). Poi i fosfati sono diventati chimici e Nauru si è reinventata come centro offshore assai dubbio e, soprattutto, come luogo di accoglienza dei rifugiati respinti dal governo australiano. In Australia se ne parla poco, Nauru è lontana e la cosa sembra andare bene a (quasi) tutti.

 

di Youssef Hassan Holgado

Il Domani, 26 marzo 2024 Nonostante le critiche per il suo operato nei salvataggi in mare, l’Agenzia europea avrà più soldi a disposizione. Le spese maggiori del 2024 saranno per il reclutamento di nuovo personale. Diminuiscono quelle per i rimpatri. Per Bruxelles la gestione dei flussi migratori è una priorità assoluta. Oltre a finanziare i governi della sponda sud del Mediterraneo - come Egitto e Tunisia - i 27 paesi membri hanno deciso di aumentare anche i fondi a disposizione dell’Agenzia per il controllo delle frontiere dell’Unione europea (Frontex) che sta diventando sempre più ricca. Per il 2024 l’Ue e i paesi dell’area Schengen, che contribuiscono al bilancio dell’Agenzia con 63 milioni di euro, hanno stanziato in totale poco più di 922 milioni di euro.

 

di Domenico Quirico

La Stampa, 26 marzo 2024 La lotta al terrorismo è servita a giustificare i crimini più efferati di autocrati e dittatori. Ma l’Occidente non può dirsi estraneo, la deriva securitaria può riservarci brutte sorprese. È un caso da manuale: commettere il male in nome del bene, anzi per il bene della Causa. Intenzioni troppo radiose, ovvero impedire nuovi delitti, salvare innocenti, coronando così le peggiori ignominie. Parliamo, sì, della tortura, la tortura per svelare le trame del terrorismo, disarticolare la rete dei fabbricanti di cadaveri in nome di dio, che ha già colpito e minaccia di colpire ancora. È così che la violazione dell’interdizione che fu cara a Verri e Beccaria rimpicciolisce in una piccola eccezione amministrativa. E diventa lo sbandamento che dimostra come, frequentando il nemico, sia impossibile non essere contagiati nella stessa logica.

 

di Federico Berni

Corriere della Sera, 26 marzo 2024 La militante antifascista detenuta a Budapest cita il fumetto che l’artista romano Zerocalcare le ha dedicato. La prossima udienza giovedì. Il padre Roberto Salis: “Chiederemo i domiciliari in Ungheria, sono un mezzo per ottenere che sconti la pena in Italia, come concesso da leggi europee”. Stare dalla “parte giusta della storia”. La consapevolezza trasmessa via lettera da Ilaria Salis, la militante 39enne antifascista detenuta a Budapest con l’accusa di aver aggredito due neonazisti a febbraio 2023, a margine di un raduno di estremisti tenuto nella capitale ungherese.

 

Il Fatto Quotidiano, 26 marzo 2024 Julian Assange conoscerà oggi il suo destino. Il “momento X” è fissata attorno alle 11.30, ora italiana, quando è prevista la pronuncia del verdetto dell’Alta Corte di Londra sull’appello finale della difesa del giornalista australiano e cofondatore di WikiLeaks, contro la sua contestatissima procedura di estradizione dal Regno Unito negli Usa. Dopo i due giorni di udienza a febbraio, i giudici si sono presi più di un mese per considerare le argomentazioni dei legali dell’attivista australiano, incentrate sull’idea di “una persecuzione contro la legittima attività giornalistica” del loro assistito.

 

di Claudia Fanti

Il Manifesto, 26 marzo 2024 Tre arresti eccellenti per l’omicidio della consigliera comunale di Rio e del suo autista Anderson Gomes. In cella anche un deputato del centrodestra e l’ex capo della polizia locale. Ma il caso non è chiuso. A 6 anni e 10 giorni dall’omicidio della consigliera comunale di Rio de Janeiro Marielle Franco e del suo autista Anderson Gomes (avvenuto il 14 marzo 2018), si sono aperte finalmente, domenica, le porte del carcere per i mandanti del crimine: Domingos Brazão, attuale consigliere della Corte dei conti dello stato di Rio, suo fratello Chiquinho, deputato federale del partito di centrodestra União Brasil e l’ex capo della polizia civile locale Rivaldo Barbosa.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Ripensare il modello penitenziario: cosa fare (e non fare) per contrastare la tragedia dei suicidi nelle carceri italiane", di Federica Delogu

Podcast. "Santa Maria Capua Vetere. Pestaggio di Stato", di Nello Trocchia

Scheda presentazione libro "Al di qua del muro. Carcere, diritti e società", di Carlo Barbieri

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata nazionale di studi "Io non so parlar d'amore…" (Venerdì 17 maggio 2024, ore 9.00-17.00 - Casa di reclusione di Padova)

APPUNTAMENTI

Convegno-Giornata di studi: "Il tempo del carcere" (Piacenza, 26 marzo 2024)

Concerto Gospel con la partecipazione del cantautore Beppe Quinto (Casa circondariale di Ivrea-TO, 27 marzo 2024)

Presentazione del libro: "Le pene e il carcere", di Stefano Anastasia (Roma, 27 marzo 2024)

Presentazione del libro: "Il carcere è un mondo di carta", di Valentina Calderone e Marica Fantauzzi (Roma, 28 marzo 2024)

Mostra: "Sguardi verso l’alto. Dalla cella alla vetta", fotografie di Federico Sutera (Mestre-VE, fino al 31 marzo 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 31 marzo 2024

Convegno in presenza e online organizzato dalla CGIL: "Articolo 27. I diritti in carcere" (Roma, 3 aprile 2024)

Seminario di formazione per la Giornata nazionale della Giustizia Riparativa (Mantova, 5 aprile 2024)

"Dialoghi in libertà. Racconti dal carcere". Ciclo di seminari organizzato dal Polo Universitario Penitenziario (C.C. Siena, dal 9 aprile al 4 giugno 2024)

Seminario: "Il valore dell’istruzione in carcere: presentazione del Protocollo di intesa tra USR, PRAP e CGM (Milano, 16 aprile 2024)

"5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria" (Assisi-PG, dal 24 al 27 aprile 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

CORSI FORMAZIONE

Percorso formativo di Verso Itaca APS: "La scrittura che ripara" (7 incontri online e incontro finale in presenza a Milano, fino al 20 aprile 2024)

"La vita si cerca dentro di sé. Lessico autobiografico", laboratorio con lectio magistrale di Duccio Demetrio (Milano, 20 aprile 2024)

BANDI E CONCORSI

Concorso letterario "Adotta l’orso. Per uscire dall’Isolamento o dall'Auto-reclusione" (Scadenza 31 marzo 2024)

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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