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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di lunedì 19 febbraio 2024

di Valentino Maimone

La Ragione, 19 febbraio 2024 Dal primo giorno dell’anno a oggi, in carcere si sono tolti la vita già 20 detenuti, più o meno uno ogni due giorni e mezzo. Che strano Paese è quello che sa indignarsi quando vede una sua concittadina all’estero condotta in ceppi e catene al processo da presunta innocente, ma affonda la testa nell’ignavia pur di non guardare all’orrore che coltiva senza troppi patemi in casa propria. Un Paese capace di commuoversi di fronte al fisico devastato dai soprusi di chi ha subìto il carcere da innocente per quasi trentatré anni, ma bravissimo a fare spallucce e a relegare la notizia di un suicidio in carcere ...

 

di Josephine Carinci

ilsussidiario.net, 19 febbraio 2024 Da quindici anni Suor Anna Donelli è volontaria nel carcere di San Vittore a Milano, dove si dedica ad aiutare chiunque le chieda qualcosa “senza differenze di età, di provenienza, di cultura e religione”, spiega. “Il mio incontro è con la persona, non con l’autore di questo o quel reato. Parto dalla consapevolezza che ogni persona sia sempre di più di qualsiasi fatto commesso. All’interno di questa relazione di fiducia si può parlare in modo costruttivo, da compagna di viaggio, sperimento i piccoli salti di qualità e i cambiamenti di vita profondi, perché raggiunti con tanta fatica e pochi aiuti, ma ad un certo punto riusciti”.

 

di Liana Milella

La Repubblica, 19 febbraio 2024 La riforma voluta dai berlusconiani procede a ritmo spedito. Il capogruppo in commissione vuole il via libera già in questa settimana. E può ottenerlo grazie ancora all’appoggio di Azione e Iv. Forza Italia gioca pesantemente la partita della giustizia. È noto che se il premierato tocca a Giorgia Meloni e l’Autonomia a Matteo Salvini, il campo della giustizia è quello dove gioca Forza Italia. Pesantemente. A poche ore dall’aver incassato il disegno di legge sul sequestro degli smartphone, riscritto e inasprito da Carlo Nordio, ma che rappresenta già di per sé una vittoria di Forza Italia perché il capogruppo al Senato Pier Antonio Zanettin lo aveva già proposto a luglio 2023 firmando un ddl assieme alla presidente della commissione Giulia Bongiorno.

 

di Giuseppe China

Il Tempo, 19 febbraio 2024 A una settimana dal primo ok al ddl del ministro Carlo Nordio pronunciato dal Senato, la riforma della giustizia voluta dal Guardasigilli, che tra le altre cose cancella il reato di abuso d’ufficio e modifica le regole di pubblicazione di alcuni di nunvo atti giudiziari, approda a Montecitorio. Un contributo importante al via libera di Palazzo Madama è arrivato anche grazie all’apporto concreto di Azione, un partito di minoranza. pronunciato dal Senato, la riforma della giustizia voluta dal Guardasigilli, che tra le altre cose cancella il reato di abuso d’ufficio e modifica le regole di pubblicazione di alcuni atti giudiziari, approda a Montecitorio. Un contributo importante al via libera di Palazzo Madama è arrivato anche grazie all’apporto concreto di Azione, partito di minoranza.

 

di Dario Martini

Il Tempo, 19 febbraio 2024 Si parla di molto di riforma del processo penale, ma una delle piaghe della giustizia italiana è sicuramente la durata eccessiva di quella civile, una delle più lente d’Europa. In base alle ultime rilevazioni per arrivare al termine dei tre gradi di giudizio ci vogliono in media 2.215 giorni: 1.063 in Cassazione, 620 nelle corti d’appello e 532 nei tribunali. È evidente quanto mai sia necessario accorciare questi tempi. È proprio in questa direzione che si muove lo schema di decreto legislativo proposto dal Guardasigilli Carlo Nordio e approvato nell’ultimo Consiglio dei ministri che va ad apportare alcune modifiche alla riforma Cartabia. Ora dovrà passare al vaglio del Parlamento.

 

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 19 febbraio 2024 Il sovrintendente capo Pasquale Campanello aveva finito il suo turno nel carcere di Poggioreale quando lo uccisero con una raffica di 14 proiettili e altri 4 sparati quasi a bruciapelo, l’8 febbraio 1993. A 33 anni d’età, era la terza vittima della polizia penitenziaria ad appena otto mesi dall’introduzione del “41 bis”, il cosiddetto “carcere duro” per boss e gregari delle organizzazioni criminali. Prima di lui era toccato all’agente Michele Gaglione e al sovrintendente Pasquale Di Lorenzo; dopo fu la volta dell’assistente capo Luigi Bodenza, dell’agente Carmelo Magli e dell’agente scelto Giuseppe Montalto, assassinati tra il ‘93 e il ‘95 in Sicilia, Campania e Puglia.

 

tusciaweb.eu, 19 febbraio 2024 No della Cassazione al ricorso di un detenuto per mafia al 41 bis di Mammagialla cui è stato negato un tutor per proseguire gli studi in regime di carcere duro. Protagonista un 38enne siciliano, considerato un esponente di spicco di una delle cosche più pericolose della provincia di Palermo, che ha fatto ricorso alla suprema corte contro il tribunale di sorveglianza di Roma che il 21 aprile 2023 ha rigettato il reclamo avverso il provvedimento del magistrato di sorveglianza di Frosinone che, l’11 febbraio 2021, aveva respinto la richiesta del condannato di ottenere assistenza allo studio tramite l’affiancamento di un tutor. Il tutto finalizzato a sostenere l’esame conclusivo del quinto anno, al termine del corso di studi, presso l’istituto tecnico statale agrario di Bagnoregio.

 

ansa.it, 19 febbraio 2024 La Camera penale scaligera ha deciso uno sciopero della fame a staffetta per richiamare l’attenzione sul problema. Giulia è la sorella di Giovanni Polin: cinque giorni prima del 19 novembre scorso, al telefono dal carcere di Verona, il fratello le parlava di domiciliari. Poi si è tolto la vita. Eppure, secondo i documenti sanitari che ha raccolto con il suo avvocato, il rischio non c’era. Venti giorni di detenzione, e poi il dramma. A Giulia sono rimaste parecchie perplessità. Sul carcere di Verona da tempo si è acceso un faro: cinque suicidi negli ultimi cinque mesi. La Camera penale veronese ha deciso uno sciopero della fame a staffetta per richiamare l’attenzione sul problema.

 

cascinanotizie.it, 19 febbraio 2024 Sabato scorso l’associazione di volontariato penitenziario Controluce ha svolto una breve manifestazione in ricordo del detenuto che si è suicidato martedì al don Bosco. Un coro silenzioso: nel buio di un sabato sera una cinquantina di persone ferme davanti al carcere, con una candela accesa in mano e venti cartelloni, su cui erano scritti i nomi e le età di coloro che si erano tolti la vita in carcere dall’inizio del 2024. Venti persone, di cui una morta nel carcere don Bosco di Pisa martedì scorso.

 

di Romano Pitaro

Corriere della Calabria, 19 febbraio 2024 La realtà, spesso, supera l’immaginazione. Prima il carcere lo dirigi e poi, un triste giorno, ci finisci dentro. Quasi che di respirare la stessa aria di chi è privato della libertà, non si possa fare a meno. Così è stato per Angela Paravati, che, da direttrice (fino al 2022) dell’Istituto penitenziario “Ugo Caridi” di Catanzaro, l’altro giorno è stata “tratta in arresto, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti illeciti nella gestione della struttura detentiva”. La giustizia deve fare il suo corso. Nel rispetto delle ragioni di accusa e difesa. E del monumentale principio di presunzione d’innocenza, che non tollera giudizi sommari. Né condanne mediatiche, di cui si hanno innumerevoli, tragiche, esperienze scolpite nella pelle di chi c’è capitato. Tutto ciò, vale anche per la dottoressa Paravati.

comozero.it, 19 febbraio 2024 L’associazione Bottega Volante riprende il filo dei classici “dentro e fuori”, letture condivise dei capolavori della letteratura italiana e internazionale. Un gruppo di detenuti del carcere del “Bassone” di Como leggerà un libro classico al mese per assaporarne la bellezza e ritrovare l’essenza dell’essere umani. I lettori di fuori potranno condividere e far avere le loro impressioni ai detenuti dentro. Perché le parole e i pensieri superano sempre le sbarre fisiche e mentali. Il primo appuntamento della nuova edizione della rassegna è con il racconto Lettera al padre di Franz Kafka.

 

sassilive.it, 19 febbraio 2024 Presentato nel pomeriggio nell’Auditorium di Cristo Re a Matera il numero uno di S-catenati, oltre l’errore, il primo giornale materano con alcuni detenuti, edito dall’associazione materana di volontariato penitenziario Disma. Il giornale conta infatti su una redazione interna alla Casa circondariale di Matera composta da alcuni detenuti, e una redazione esterna composta da volontari dell’associazione che opera nel carcere locale.

 

recensione di Davide Madeddu

Il Sole 24 Ore, 19 febbraio 2024 Suor Emma Zordan è in libreria con “Ristretti nell’indifferenza, Testimonianze dentro e fuori il carcere”, con la prefazione del cardinale Matteo Maria Zuppi. Uno squarcio al velo dell’indifferenza. E un libro per raccontare il mondo che in tanti preferiscono non guardare, né capire, voltandosi dall’altra parte. Facendo quasi finta che proprio quel mondo, l’universo di chi ha sbagliato e ora vive ristretto, non esista. Suor Emma Zordan questo velo ha cercato di strapparlo con il suo “Ristretti nell’indifferenza, testimonianze dentro e fuori il carcere" (144 pagine iacobellieditore, 15 euro) con una prefazione del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

 

di Vincenzo Brancatisano

orizzontescuola.it, 19 febbraio 2024 “I ragazzi vedono le regole come limiti alla loro libertà, come degli obblighi. Invece le regole sono strumenti che servono per raggiungere degli scopi”. E’ questo lo spirito con il quale Gherardo Colombo, già magistrato, conosciuto anche per aver fatto parte del pool di Mani pulite negli anni ‘90, da quasi 17 anni esercita il suo impegno nella diffusione della cultura delle regole tra gli studenti delle scuole italiane, da quelli della scuola primaria a quelli della scuola secondaria di secondo grado.

 

di Ennio Battista

Il Fatto Quotidiano, 19 febbraio 2024 Non si sentono “all’altezza di questa vita”. Potrebbe essere questa la sintesi del drammatico aumento negli ultimi anni “degli episodi depressivi e ansiosi, delle oscillazioni dell’umore, delle psicosi e dipendenze da sostanze o comportamentali (internet), autolesionismo, disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, isolamento in casa, aggregazione in bande”, spiega al FattoQuotidiano.it il professor Claudio Mencacci, copresidente Sinpf (Società italiana di neuropsicofarmacologia) e Direttore emerito di neuroscienze al Fatebenefratelli - Sacco di Milano).

 

di Silvia Avallone*

Corriere della Sera, 19 febbraio 2024 Ciò che accade sui social accade di più: è il loro meccanismo intrinseco che ce lo ha fatto credere, ma è una bugia. Ciò che accade sui social accade di meno, perché ci strappa alla vita che stiamo vivendo: l’unico luogo che possiamo abitare davvero. Intendiamoci: i social media potrebbero essere pensati e usati diversamente. In Paesi dove vigono regimi sanguinari, per esempio, sono strumenti di resistenza e di democrazia, hanno un impatto positivo sulla realtà. Ma se dalla realtà ci distraggono, se ci fanno interessare ai problemi sociali per pochi giorni e poi subito ci inducono a dimenticarli, se ci portano con la testa altrove rispetto alle persone che amiamo, alle passioni che coltiviamo, allora ci stanno rubando il bene più prezioso: il tempo.

 

di Rinaldo Frignani

Corriere della Sera, 19 febbraio 2024 Il Viminale studia la sentenza della Cassazione sul rimpatrio forzato dell’Asso28 che ha ritenuto Tripoli “porto non sicuro”. E si prepara alle class action delle Ong. Evitare di mettere a rischio gli accordi fra Italia e Libia sulla gestione e il rimpatrio assistito dei migranti nei loro Paesi d’origine. Ribadire che il nostro Paese non effettua respingimenti di profughi soccorsi in mare. Ma anche affrontare eventuali class action già minacciate dalle Ong, che potrebbero portare a richieste di risarcimento da parte di chi - rappresentato dalle stesse organizzazioni umanitarie - è salpato sui barconi ma è stato subito ricondotto nel Paese nordafricano, ancora oggi “porto non sicuro” e non inserito nella lista dei Paesi sicuri.

 

di Cataldo Intrieri

linkiesta.it, 19 febbraio 2024 Stati illiberali come Russia e Ungheria hanno sottomesso la magistratura al governo e rifiutano di applicare il diritto internazionale. Adesso anche Roma sembra prendere questa deriva: si rifiutano le leggi europee con il pretesto della sovranità popolare. La fredda, apatica accoglienza riservata dal governo italiano all’assassinio di Alexei Navalny non deve stupire. Esattamente un secolo fa in Italia la destra al governo dell’epoca uccideva un altro eroe “comune”: Giacomo Matteotti. E, superato, il primo momento di emozione, il regime digerì anche la poca e sterile protesta che si sollevò.

 

La Stampa, 19 febbraio 2024 In un’intervista al “Guardian” l’uomo ha spiegato di avere paura di ritorsioni in caso di concessione degli arresti domiciliari. Roberto Salis torna a esprimere preoccupazione per la situazione della figlia Ilaria, detenuta in carcere in Ungheria dal suo arresto l’anno scorso con l’accusa di tentata aggressione. Lo fa in un’intervista al Guardian dopo la marcia organizzata dall’estrema destra domenica scorsa a Budapest, che commemorava le forze naziste nella seconda guerra mondiale: su un muro è stato dipinto un murale che immaginava la morte per impiccagione dell’attivista antifascista italiana. Salis ha dichiarato di temere per l’incolumità della figlia e ha sottolineato l’urgenza di riportarla in Italia il prima possibile.

 

di Pierfederico Pernarella

Il Messaggero, 19 febbraio 2024 La storia di Maurizio Cocco, da due anni in carcere in Costa d’Avorio per accuse rivelatesi infondate. La famiglia dell’ingegnere di Fiuggi Maurizio Cocco, da due anni in carcere in Costa d’Avorio per accuse rivelatesi infondate, torna ad appellarsi alle autorità italiane per uscire da una situazione assurda e sempre più preoccupante. La moglie e i figli del professionista ciociaro nelle scorse ore, attraverso il proprio legale, hanno inviato una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla premier Giorgia Meloni, e ai ministri della giustizia Carlo Nordio, degli esteri Antonio Tajani e degli interni Matteo Piantedosi, oltre che all’ambasciatore e al console ad Abidjan, Arturo Lozzi e Giovanni Fedele, chiedendo un loro intervento.

 

di Stefania Maurizi

Il Fatto Quotidiano, 19 febbraio 2024 Entro mercoledì l’Alta Corte del Regno Unito deciderà sulla richiesta degli Usa, dove rischia 175 anni. Appelli delle Ong. Può essere l’ultima udienza sul suolo britannico. Domani e mercoledì la High Court del Regno Unito sarà chiamata a decidere sull’appello del fondatore di WikiLeaks contro l’estradizione negli Stati Uniti, dove rischia 175 anni in una prigione di massima sicurezza. La High Court si è già pronunciata due volte a favore dell’estradizione e, se anche stavolta dovesse confermarla, ad Assange rimarrebbe solo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, sempre che il Regno Unito non lo estradi negli Usa prima che la Corte possa emettere le sue misure protettive.

 

di Ezio Mauro

La Repubblica, 19 febbraio 2024 Cancellare l’oppositore numero 1 per Putin significa annullare l’obiezione democratica, l’insidia di una critica radicale e permanente che sfida il potere, costringendolo a rivelarsi. La dittatura vive nel presente e non è capace di immaginare il futuro, perché le fa paura. Vladimir Putin non ha saputo prevedere che la morte in carcere di Aleksej Navalny lega per sempre il nome dell’imperatore e quello del suo oppositore, come se una persecuzione morale, disarmata ma inesorabile, ribaltasse la persecuzione fisica del regime durata anni contro il nemico pubblico numero 1.

 

di Fabrizio Dragosei

Corriere della Sera, 19 febbraio 2024 Il corpo dell’oppositore è ancora trattenuto dalle autorità, si troverebbe ora in un ospedale di Salekhard. Lo scambio (fallito) di prigionieri. Il post della moglie: “Ti amo”. In tutte le città i russi continuano a deporre fiori e dolci per onorare Aleksei Navalny (secondo una tradizione delle campagne) e a sfidare le autorità che fermano centinaia di persone, visto che qualsiasi manifestazione è proibita. Ma ancora non si sa come sia morto il principale oppositore russo, in che momento sia veramente spirato e se il corpo sarà mai restituito alla moglie.

 

DOCUMENTI

Progetto "Storie Liberate" Parole che riflettono. Incontri sulle scritture dal carcere

"Voci di dentro". Periodico scritto con i detenuti delle Case Circondariali di Chieti, Pescara e Lanciano. Numero febbraio 2024

APPUNTAMENTI

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 19 al 25 febbraio 2024

L'Associazione Antigone presenta "Prospettive minori", 7° Rapporto sulla giustizia minorile in Italia (Roma, 20 febbraio 2024)

Seminario: "Fare scuola in carcere per attivare processi trasformativi" (Casa di Reclusione di Milano Bollate, 20 febbraio 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, dal 20 febbraio al 10 luglio 2024)

Seminario progetto Università in carcere: "La giustizia riparativa tra teoria e pratiche" (Padova, 21 febbraio 2024)

Stage Mediazione umanistica con il prof. Adolfo Ceretti: "Perdono o ricomposizione?" (Milano, 24 e 25 febbraio 2024)

Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" - Dipartimento di Giurisprudenza. Seminario: "Costituzione e carcere" (S.M. Capua Vetere, 1 marzo 2024)

"5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria" (Assisi-PG, dal 24 al 27 aprile 2024)

CORSI FORMAZIONE

Percorso formativo di Verso Itaca APS: "La scrittura che ripara" (7 incontri online e incontro finale in presenza a Milano, fino al 20 aprile 2024)

"La vita si cerca dentro di sé. Lessico autobiografico", laboratorio con lectio magistrale di Duccio Demetrio (Milano, 20 aprile 2024)

BANDI E CONCORSI

Concorso letterario "Adotta l’orso. Per uscire dall’Isolamento o dall'Auto-reclusione" (Scadenza 15 marzo 2024)

 

 

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