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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di domenica 18 febbraio 2024

di Cesare Burdese

L’Unità, 18 febbraio 2024 L’1 e il 2 febbraio scorsi, con i vertici di Nessuno tocchi Caino e una delegazione di avvocati del Movimento Forense e della Camera Penale “Vittorio Chiusano” del Piemonte Occidentale e della Valle d’Aosta, ho visitato le case circondariali di Torino e di Brissogne-Aosta. “Niente di nuovo sotto il sole” è il mio primo commento. È emersa la mancanza di agenti, educatori, assistenti sociali, psicologi e mediatori culturali.

 

di Chiara Perrucci

glistatigenerali.com, 18 febbraio 2024 Dati raccapriccianti quelli che giungono dagli istituti penitenziari del nostro Paese. Oltre al sovraffollamento cronico e alla mancanza di personale, ogni due giorni un detenuto si toglie la vita. Una situazione sanzionabile dalla Corte di Strasburgo per violazione dell’art. 3 della Cedu. Per quanto tempo ancora si può continuare ad ignorare la questione riguardante la salute mentale di chi è ristretto nelle carceri?

 

di Luca Muglia*

Avvenire, 18 febbraio 2024 Il contributo della ricerca sul cervello per migliorare la detenzione. Il dibattito sul carcere si alimenta quotidianamente, incontrando chiavi di lettura nuove e diverse, a volte contraddittorie. Risulta evidente come la formazione culturale, ideologica o politica finisca per orientare o condizionare il punto di vista degli osservatori di turno. Si tende, di sovente, a concepire la tutela dei diritti fondamentali (della persona privata della libertà personale) come un movimento di pensiero che si contrappone alle istanze di difesa sociale (dei cittadini e della collettività), o viceversa, giungendo fino alle polarizzazioni più estreme.

 

di Leonardo Coen

Il Fatto Quotidiano, 18 febbraio 2024 Da Pisciotta a Sindona, e il caso tedesco della Raf. Noi italiani non dovremmo poi così tanto sorprenderci di ciò che è successo ad Alexei Navalny, e della sua morte in circostanze a dir poco misteriose. Nelle nostre prigioni, infatti, è già successo con detenuti eccellenti e destabilizzanti. Il fine giustifica i mezzi. I russi si affidano al Grande Gelo. Noi, alla tazzulilla di caffé. Questione di cultura. Il caffè tira su. Ma anche giù. Può affossare. Come sperimentò Gaspare Pisciotta, compare di Salvatore Giuliano, i banditi della strage di Portella della Ginestra, in Sicilia: 11 morti (anche bimbi) e 27 feriti. I contadini celebravano il Primo Maggio del 1947 e la vittoria del Blocco del Popolo.

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 18 febbraio 2024 Ha provocato la protesta di alcuni sindacati di Polizia penitenziaria, la notizia di un’indagine aperta dalla Procura di Lecce dopo la morte per impiccagione di un detenuto del carcere del capoluogo salentino. Matteo Lacorte, 49 anni, di Ostuni (Brindisi), si è suicidato nella sua cella il 14 febbraio durante il cambio del turno del mattino. L’uomo, che era seguito dai sanitari psichiatrici del carcere, nel gennaio 2020 era stato condannato in primo grado a 19 anni di reclusione, più due di colonia agricola, per vari reati fra cui l’accoltellamento di uno degli ospiti della comunità terapeutica che lo aveva avuto in cura. Era in attesa di giudizio definitivo.

 

di Laura Tedesco

Corriere del Veneto, 18 febbraio 2024 Il via da domani: ogni giorno, a turno, un avvocato farà lo sciopero della fame. Cinque suicidi in carcere a Verona in tre mesi. Tutto ciò, è il grido di protesta lanciato dai penalisti di Verona, sta accadendo avvolto da un silenzio assordante. Per denunciare la situazione e abbattere il muro di gomma, con una iniziativa senza precedenti, a partire da domani anche gli avvocati si uniranno simbolicamente allo sciopero del carrello iniziato l’8 febbraio dai detenuti del carcere veronese di Montorio.

 

di Andrea Valesini

L’Eco di Bergamo, 18 febbraio 2024 La garante Lanfranchi: non si tenga in cella chi deve stare altrove. Ex ospedali giudiziari: nuova residenza con 40 posti nel 2025. Lì dentro, ristretti tra le quattro mura, è come se tutto rimbombasse e aumentasse di volume. Se il disagio psichico cresce ovunque nella società, tra i detenuti è amplificato; se sul territorio si soffre la carenza di personale sanitario e di servizi, in carcere s’avverte in maniera ancora più forte. Succede ovunque, e lo racconta il drammatico inizio anno delle carceri italiane: 19 suicidi tra gennaio e metà febbraio, mai così tanti da quando sono disponibili dati puntuali.

 

di Alessandra Coppola

Corriere della Sera - La Lettura, 18 febbraio 2024 Tanta esperienza nel mondo, molto poca negli affetti. Il ragazzo ricciolino, che s’è seduto all’ultimo banco della fila e che chiameremo Samir, neanche maggiorenne per due volte ha rischiato la vita in mezzo al mare. La sua famiglia è rimasta in uno dei tanti villaggi dimenticati tra Il Cairo e Port Said, lontana e misera: “È da quando avevo dieci anni che penso di andar via per aiutarli”. E così, non appena gli sono cresciuti dei baffetti morbidi sotto al naso, Samir è partito.

 

di Daniela Colombo

La Provincia di Como, 18 febbraio 2024 La novità Progetto con i detenuti del Bassone, un sito per fare richiesta. Dopo un mese il capo viene restituito. Rinaldi: “Legame con il territorio”. Abiti rovinati diventano un filo che unisce il fuori e il dentro, perché tutti gli strappi possono essere ricuciti, punto dopo punto, quelli della stoffa così come della vita. Questa l’idea alla base di Filodritto, il servizio di riparazione di capi di abbigliamento aperto al pubblico che coinvolgerà i detenuti del carcere del Bassone. L’iniziativa, ideata e gestita dalla sartoria sociale CouLture Migrante, rientra nelle attività del progetto Link-ed-In, coordinato da Laura Molinari (iniziative promosse nel quadro della Politica di Coesione 2021-2027 e in particolare del programma regionale cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus).

 

di Serena Palumbo

Il Mattino, 18 febbraio 2024 “Ero il Cristiano Ronaldo delle rapine in banca, ora studio Giurisprudenza”. Detenuti e studenti dell’Università Parthenope si sono sfidati sul campo da calcio del carcere di Secondigliano per combattere l’indifferenza. A vincere è stata la legalità e la cultura. “Una partita tra amici, come avverrebbe fuori” commenta il comandante del reparto. Vincenzo, 60 anni di cui 25 in cella, siede sul ciglio del campetto della casa circondariale. Si paragona a Ronaldo, eppure non gioca a pallone. La sua fama non è calcistica. Rapine e assalti a banche, anche un celebre colpo alle poste. Uno specialista della criminalità, ma il carcere l’ha cambiato.

di Giuseppina Manin

Corriere della Sera, 18 febbraio 2024 Tutta colpa di Shakespeare. “Nessuno come lui ha saputo esplorare l’animo umano nel suo ripetersi ossessivo di crimini e malvagità. Ci siamo chiesti: è questa la nostra condanna? Saremo così per sempre?”. Domande chiave, punto di partenza per Armando Punzo e i suoi attori-detenuti della Compagnia della Fortezza per un lungo viaggio dentro il teatro e la notte della coscienza, alla ricerca di un nuovo uomo, non votato solo al male.

 

di Franco Corleone

L’Espresso, 18 febbraio 2024 Gli scritti di Peter Cohen sulle droghe rivelano come il “pugno duro” del governo sia anacronistico. Il consumo di stupefacenti va ricondotto alla dimensione umana. Alla storia e alla filosofia. L’idea di raccogliere gli scritti di Peter Cohen in un volume ci è venuta quasi naturale, considerando il loro valore. Avevamo però la preoccupazione che potessero apparire legati a un confronto politico superato, dopo la svolta di legalizzazione della cannabis verificatasi prima in Uruguay, poi in Canada e soprattutto negli Stati Uniti.

 

di Davide Ferrario

Corriere della Sera - La Lettura, 18 febbraio 2024 Fine amore: mai” è un progetto cinematografico realizzato tra il 1999 e il 2000 nell’ambito del laboratorio di audiovisivi promosso e finanziato dalla Regione Lombardia presso il carcere di San Vittore a Milano. Fu sceneggiato, filmato e montato dal gruppo di lavoro della Sezione Penale a cui il laboratorio era destinato; dopo quell’esperienza, finita la pena, un paio di iscritti trovarono lavoro presso televisioni locali. “Fine amore: mai” si può vedere in rete su https://vimeo.com/912357679

 

di Giulia Merlo

Il Domani, 18 febbraio 2024 L’ex procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, pubblica il saggio “Pubblico ministero, un protagonista controverso della giustizia” per Cortina editore, in cui spiega senza reticenze il ruolo dell’accusa nel processo, nel contesto mediatico e soprattutto nella storia italiana. E prende posizione su alcuni dei temi più scottanti della giustizia: separazione delle carriere, modello accusatorio e utilizzo delle intercettazioni. “Il pubblico ministero è il magistrato che ha una particolare visibilità non solo perché, in toga, nell’aula del processo, in tribunale o in corte d’assise, sostiene l’accusa e si confronta con l’avvocato, ma soprattutto perché è il primo attore, in ordine di tempo, della giustizia penale”.

 

di Beppe Severgnini

Corriere della Sera, 18 febbraio 2024 L’utente ha smesso di essere un co-protagonista: sta tornando a essere un semplice consumatore. Piattaforme nate come luoghi dove interagire fra amici, condividendo contenuti, stanno diventando forme di intrattenimento in stile televisivo, destinate al consumo passivo. Il giudizio è di “The Economist”, che nei riassunti è bravo. Facebook compie vent’anni - l’anniversario è stato ricordato su “7-Corriere” da Micol Sarfatti e Matteo Persivale - ed è cambiato il modo in cui usiamo i social. Prima erano “social networks” (reti). Oggi sono “social media”.

 

di Massimo Cacciari

La Stampa, 18 febbraio 2024 Quando si affrontano questioni come vita e morte è necessario anzitutto essere ben consapevoli della radicale inadeguatezza di qualsiasi norma le riguardi. La politica che attraverso il suo diritto intendesse perfettamente regolarle in base ai propri fini sarebbe il paradigma di un moderno totalitarismo. Vita e morte sono radicate nel senso angoscioso della mia singolarità. Nessuno può vivere al mio posto e nessuno morire. Ciò significa che io ne sia l’assoluto padrone? Dispongo forse della mia vita come mi piace? Della propria energia miliardi di uomini in passato e oggi sono stati liberi soltanto di poterla vendere. Il mio essere è sempre in relazione - anche quello del monaco lo è, magari solo col suo Dio.

 

di Marzia Amaranto

Il Riformista, 18 febbraio 2024 La violenza di genere rimane un tema caldo nel dibattito pubblico, difatti la discussione sul tema è sempre più presente al punto tale che la Commissione europea due anni fa ha proposto la direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica (COM/2022/105), tesa a creare degli standard minimi comuni nei Paesi membri. Le misure previste riguardano la configurazione dei reati e le relative sanzioni, la protezione delle vittime, l’accesso alla giustizia, l’assistenza alle vittime, la prevenzione, il coordinamento e la cooperazione, ma presenta notevoli lacune.

 

di Marika Ikonomu

Il Domani, 18 febbraio 2024 Majidi, attivista curdo-iraniana sbarcata il 31 gennaio, è scappata da un regime sanguinario. Arrivata in Italia è stata accusata di aver aiutato il capitano, e ora non può chiedere protezione. Cercava un luogo sicuro e si è ritrovata indagata in Italia, accusata di aver aiutato chi governava l’imbarcazione arrivata sulle coste calabresi il 31 dicembre. È la storia di Maysoon Majidi, attrice e regista in Iran, attivista curdo-iraniana di 27 anni, che vorrebbe richiedere protezione internazionale perché fuggita da un paese in cui è in atto una repressione sanguinaria da parte del regime. Specialmente nei confronti delle donne. Ma ora si trova in un carcere calabrese, a Castrovillari.

 

di Antonio Maria Mira

Avvenire, 18 febbraio 2024 Dieci i bracciati sfruttati; dalla loro denuncia le indagini per caporalato. Ecco i loro racconti. “Il modo in cui ci trattano è molto brutto. Lavoriamo per 11 ore al giorno e ci appellano in modi molto brutti quando ci chiamano. Ci forzano a fare sempre di più. C’è sempre una persona che ci controlla e, se ci lamentiamo, ci fanno stare a casa il giorno dopo. Mi sento come quando stavo in Libia e mi sento come se dietro di me ci fosse una persona con la pistola”. A parlare è un gambiano di 28 anni, uno dei dieci braccianti immigrati sfruttati sui campi casertani scoperti dall’importante inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere.

 

di Francesco Brusa

Il Manifesto, 18 febbraio 2024 Il giorno dopo il decesso dell’oppositore in carcere, la famiglia arriva alla colonia penale e denuncia: il corpo non si trova. Centinaia di arresti in giro per il paese. E dalle autorità escono “verità” diverse. Con Navalny è morto un uomo ed è scomparso un simbolo. Non stupisce che anche in una Russia sempre più stretta tra i morsi della guerra e la morsa della repressione, siano tornate le proteste: sono migliaia le persone che in diverse città hanno manifestato in onore dell’oppositore politico appena deceduto.

di Fabrizio Dragosei

Corriere della Sera, 18 febbraio 2024 Mistero sulla salma del dissidente russo. Nel penitenziario siberiano alcune telecamere fuori uso. Un detenuto: “Già la notte precedente era successo qualcosa”. Gli oppositori del Cremlino, i collaboratori di Aleksej Navalny e soprattutto i familiari sono sempre più convinti che la morte del dissidente non sia avvenuta come dicono le fonti ufficiali. Anche perché il corpo del prigioniero più famoso del Paese non viene restituito ai suoi cari e, addirittura, non si sa dove sia. E poi pare che le telecamere di sorveglianza in questi giorni fossero fuori uso.

 

di Miriam Rossi

unimondo.org, 18 febbraio 2024 È scandalo negli Stati Uniti per un’inchiesta dell’Associated Press recentemente pubblicata. Due anni di raccolta e analisi dei dati sull’uso dei lavori forzati per i detenuti statunitensi hanno restituito le cifre e i principali attori di questo giro di affari milionario che va a garantire profitti in primis a molte note aziende alimentari. Gli Stati Uniti annoverano il maggior numero di detenuti in rapporto alla popolazione; oggi i reclusi ammontano a circa 2 milioni di persone dei quali 800mila hanno programmi di lavoro, in maggioranza uomini neri o di colore: il calcolo del valore economico dei lavori forzati (e il loro peso sociale) è, dunque, assolutamente percepibile.

 

di Sergio D’Elia*

L’Unità, 18 febbraio 2024 Il 2023 è stato un anno orribile per il diritto alla vita e la vita del diritto nel Regno saudita. La spada del boia si è abbattuta senza pietà su 172 teste. Superato il record del 2022. Il 30 gennaio 2024, l’Arabia Saudita ha tagliato la testa ad Awn Hassan Abu Abdullah, ha reso noto la European Saudi Organization for Human Rights (Esohr). Nulla di nuovo sotto il sole che batte e acceca la terra dei Saud dove la dea bendata con la spada sguainata in una mano e la bilancia spaiata nell’altra non è una icona metaforica della giustizia.

 

DOCUMENTI

Circolare del D.A.P.: "Fenomeno suicidario. Azioni di prevenzione in ambiente penitenziario"

Articolo: "La giustizia riparativa messa alla prova", di Rosa Anna Ruggiero

Articolo: "L’applicazione delle pene sostitutive di pene detentive brevi nella fase di cognizione del processo penale", di Giuseppe Biondi

APPUNTAMENTI

Teatro Puntozero Beccaria: "Alice nel Paese delle Meraviglie", regia di Giuseppe Scutellà (Milano, fino al 18 febbraio 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 19 al 25 febbraio 2024

L'Associazione Antigone presenta "Prospettive minori", 7° Rapporto sulla giustizia minorile in Italia (Roma, 20 febbraio 2024)

Seminario: "Fare scuola in carcere per attivare processi trasformativi" (Casa di Reclusione di Milano Bollate, 20 febbraio 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, dal 20 febbraio al 10 luglio 2024)

Seminario progetto Università in carcere: "La giustizia riparativa tra teoria e pratiche" (Padova, 21 febbraio 2024)

Stage Mediazione umanistica con il prof. Adolfo Ceretti: "Perdono o ricomposizione?" (Milano, 24 e 25 febbraio 2024)

Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" - Dipartimento di Giurisprudenza. Seminario: "Costituzione e carcere" (S.M. Capua Vetere, 1 marzo 2024)

"5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria" (Assisi-PG, dal 24 al 27 aprile 2024)

CORSI FORMAZIONE

Percorso formativo di Verso Itaca APS: "La scrittura che ripara" (7 incontri online e incontro finale in presenza a Milano, fino al 20 aprile 2024)

"La vita si cerca dentro di sé. Lessico autobiografico", laboratorio con lectio magistrale di Duccio Demetrio (Milano, 20 aprile 2024)

BANDI E CONCORSI

Concorso letterario "Adotta l’orso. Per uscire dall’Isolamento o dall'Auto-reclusione" (Scadenza 15 marzo 2024)

 

 

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