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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di sabato 27 aprile 2024

di Gian Domenico Caiazza

Il Riformista, 27 aprile 2024 Il Tribunale di Sorveglianza, nel nostro ordinamento, è chiamato ad assolvere una funzione semplicemente cruciale, giacché si occupa della fase della esecuzione della pena. È il Tribunale di Sorveglianza che decide se il condannato ad una pena detentiva meriti o meno di scontarla in carcere (o ancora in carcere). È il Magistrato di Sorveglianza che ha la responsabilità di occuparsi delle condizioni nelle quali ciascun detenuto sta espiando la pena, in modo che ciò non avvenga in condizioni “disumane e degradanti”. È lui che ha la responsabilità di concedere o negare permessi-premio, o di sorvegliare sulle condizioni psicologiche e psichiatriche del recluso; e molto altro ancora.

 

a cura di Ornella Favero*

Il Riformista, 27 aprile 2024 Dice l’art. 69 dell’Ordinamento Penitenziario che “Il magistrato di sorveglianza vigila sulla organizzazione degli istituti di prevenzione e pena e prospetta al Ministro le esigenze dei vari servizi, con particolare riguardo alla attuazione del trattamento rieducativo”. Ricordo che una persona detenuta che aveva girato molte carceri nella sua lunga esperienza detentiva, allo studente che gli chiedeva quale fosse il carcere dove si stava meglio, aveva risposto senza esitazioni “Quello da cui si esce prima”. Non è una risposta banale: vuol dire che la qualità della vita in galera si misura prima di tutto sulla capacità del carcere di negare sé stesso, costruendo percorsi significativi di accesso alle misure alternative: l’essenza della pena secondo la Costituzione è la sua capacità di riportare nella società le persone che ne sono state “espulse” dopo aver commesso un reato, aiutandole a ricostruirsi una vita decente.

 

di Donatello Cimadomo*

Il Riformista, 27 aprile 2024 Le carceri sono fatiscenti e piene fino all’inverosimile, gli agenti della polizia penitenziaria finiscono per essere reclusi con i reclusi. Occorre che a questa consapevolezza si accompagni un’altra cosa: vedere (e rivedere) le carceri per rendersene conto, come diceva Calamandrei. Seneca ha messo la vita su un piano inclinato, dal quale si scivola via in un attimo perché la via libertatis, la via d’uscita è sempre aperta. I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Consiglio d’Europa evidenziano come in Italia ci siano pochi suicidi in libertà, tanti nelle carceri, con numeri in un crescendo sempre più allarmante; una protesta di vita, direbbe Pavese.

 

di Giulia Fiorelli*

Il Riformista, 27 aprile 2024 È trascorso un anno da quando si concludeva il digiuno dell’anarchico Alfredo Cospito, la cui vicenda giudiziaria ha riportato prepotentemente sotto i riflettori dell’opinione pubblica il regime differenziato di cui all’art. 41-bis ord. penit. Sopito il clamore giornalistico, il regime di “carcere duro” sembra essere tornato nuovamente nell’ombra e, con esso, l’attenzione alle esigenze di tutela dei diritti delle persone ristrette al 41-bis. Quella vicenda ha lasciato, però, sul tappeto numerosi ed irrisolti interrogativi, la risposta ai quali rende non più differibile un confronto, senza pregiudizi, sulle possibili prospettive di riforma di questo istituto così controverso.

 

di Massimiliano Lanzi*

Il Riformista, 27 aprile 2024 La dottoressa Benedetta Rossi è magistrato di sorveglianza in servizio presso l’Ufficio di sorveglianza di Varese - Tribunale di sorveglianza di Milano. Dottoressa Rossi, dopo gli effetti positivi della sentenza Torreggiani e dei provvedimenti “svuota carceri”, ecco riproporsi l’emergenza sovraffollamento. Che tipi di rimedi risultano attivabili a tale riguardo?

 

di Cesare Gai*

Il Riformista, 27 aprile 2024 Vale la pena di raccontarla questa storia, per dimostrare come un soggetto, condannato ad una severa sanzione detentiva, abbia saputo dimostrare resipiscenza ed emendarsi, sfruttando l’opportunità concessagli. La vicenda di Carlo non rappresenta un caso isolato. Le misure alternative alla detenzione garantiscono l’espiazione della pena e il reinserimento nella collettività seguendo modelli socialmente adeguati e rappresentano un’opportunità della quale bisogna dimostrarsi meritevoli.

 

di Stefano Valenza*

Il Riformista, 27 aprile 2024 Ogni volta che viene concesso un beneficio, a distanza di sei/otto mesi dalla proposizione dell’istanza, si certifica di fatto che una persona ha occupato inutilmente un posto cella per tutto quel tempo. Oltre alla già più volte denunciata severità nella valutazione della sussistenza dei presupposti per la concessione dei benefici penitenziari ciò che incide in misura rilevante sul sovraffollamento delle carceri della regione sono i tempi lunghissimi necessari per la decisione delle istanze e per la fissazione delle udienze dinanzi il Tribunale di Sorveglianza di Roma.

 

di Angela Stella

L’Unità, 27 aprile 2024 La proposta di legge del deputato di Italia Viva Roberto Giachetti sulla liberazione anticipata speciale è finita nel mirino del Fatto Quotidiano. Ne parliamo con Rita Bernardini, Presidente di Nessuno Tocchi Caino e candidata nelle Isole e al Centro alle prossime elezioni europee con la lista Stati Uniti d’Europa, che con lui ha scritto la pdl.

 

di Massimo Brandimarte*

Il Dubbio, 27 aprile 2024 La sensibilità istituzionale e sociale del proponente (onorevole Giachetti) sulla liberazione anticipata speciale è apprezzabile. Lo Stato ha il dovere costituzionale di operare per la rieducazione del detenuto. Stante questo dovere primario, da un lato, dall’altro, la partecipazione del detenuto a quest’opera dovrebbe ritenersi presunta, cioè data per corrisposta, secondo le potenzialità di ciascuno, come prevede la legge, non essendo ammissibile che lo Stato possa rinunciarvi. Salvo il caso, ovviamente, in cui sia il detenuto stesso a rifiutarla.

 

di Andrea Oleandri*

lavialibera.it, 27 aprile 2024 L’occupazione è fondamentale per costruire percorsi di vita alternativi alla delinquenza, ma la collaborazione con realtà esterne agli istituti di pena è ostacolata da burocrazia e mancanza di formazione. “Provo a lavorare in carcere, ma a parte le difficoltà burocratiche, non c’è grande sostegno da parte delle istituzioni. La falegnameria interna è ben attrezzata: se negli acquisti l’amministrazione penitenziaria desse priorità al nostro lavoro e comprasse da noi i suoi mobili potrei impiegare molte più persone, invece delle due che lavorano oggi. Poi c’è il tema della formazione professionale. Non sempre tra i detenuti c’è chi sa fare questo mestiere, quindi devo sostenere anche i costi per insegnare come si fa il lavoro. Anche in questo caso le istituzioni potrebbero fare di più, offrendo corsi formativi utili ai fini occupazionali”.

 

di Serena Uccello

Il Sole 24 Ore, 27 aprile 2024 In crescita i detenuti iscritti a un corso di laurea: oggi 1.707, erano 796 nel 2019 Effetti concreti sulla riduzione della recidiva. M. aveva appena 18 anni quando è stato arrestato, oggi ne ha 27. Deve ancora finire di scontare la sua pena ma in questi anni è riuscito a laurearsi e persino a frequentare un master in Marketing all’università Bocconi. M. ha anche da poco trovato lavoro per una grande azienda milanese. La sua è la storia di come all’interno di un percorso drammatico, come quello della detenzione, lo studio e in questo caso anche il raggiungimento di una formazione alta sono un’opportunità o meglio l’Opportunità per ricominciare.

 

di Davide Giancristofaro Alberti

ilsussidiario.net, 27 aprile 2024 Don Raffaele Grimaldi, con più di 20 anni di servizio nel penitenziario di Poggioreale a Napoli, è l’ispettore generale dei cappellani delle carceri per la Pastorale penitenziaria. È stato intervistato dai microfoni de L’Avvenire in occasione dei quattro giorni di incontro nazionale ad Assisi dal titolo “Lo vide e ne ebbe compassione. Dall’indifferenza alla cura”. Grimaldi spiega che la loro presenza nelle carceri non è per giudicare ma solo per aiutare. “A farli uscire dalle loro situazioni di sofferenza, di solitudine”.

 

di Rossella Grasso

L’Unità, 27 aprile 2024 “Non mi far passare per santa, faccio una cosa normale”. Nella voce di Suor Lidia Schettino, 87 anni, napoletana, c’è tanta dolcezza: da 45 anni, come volontaria, entra ed esce dal carcere, per dare supporto ai detenuti. Qualcuno la chiama “L’angelo di Poggioreale”, il carcere dove va ogni giorno a portare ascolto e conforto. E non nega a nessuno un sorriso: “A volte faccio anche cazziate però”, dice. Per lei i detenuti sono come figli che hanno sbagliato ma che possono cambiare. È convinta che a volte c’è solo bisogno di ascolto e di quell’attenzione che magari non hanno mai avuto in famiglia per capire e scegliere di cambiare. “Un uomo - dice - non è la cosa sbagliata che ha fatto. Lui è un uomo che ha fatto una cosa sbagliata. Qui deve avvenire il cambiamento”.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 27 aprile 2024 Dopo la pausa del 25 aprile, la settimana prossima ripartono i lavori parlamentari. Dopo la pausa dettata dalle celebrazioni del 25 aprile, la settimana prossima riprenderanno i lavori parlamentari. Quali sono i dossier più importanti aperti sulla giustizia tra Senato e Camera? Cominciamo da Palazzo Madama: nella settimana che inizia il 13 maggio arriverà in Aula, con la relazione di Erika Stefani della Lega, il ddl “Modifiche alla disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazione”. Il provvedimento era stato presentato dal Senatore di Forza Italia, Pierantonio Zanettin: vieta le intercettazioni tra avvocato e cliente e ne limita le proroghe entro il termine di 45 giorni, salvo motivazioni rafforzate e reati particolarmente gravi come mafia e terrorismo.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 27 aprile 2024 Una parte dei vertici di Magistratura indipendente, insofferente alla visibilità politica del sindacato delle toghe, avrebbe ventilato l’ipotesi di disertare l’evento. Tra due settimane prenderà il via a Palermo il 36esimo congresso dell’Associazione nazionale magistrati, dal titolo alquanto significativo “Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione”.

 

di Luigi Ferrarella

Corriere della Sera, 27 aprile 2024 L’inchiesta sui maltrattamenti ai detenuti nel carcere minorile di Milano. Uno degli otto arrestati al gip: “Ero fuori di me mentre buttavo i detenuti a terra. Noi poco esperti, chiesi al direttore di essere rimosso da questa responsabilità per il sovraccarico di lavoro”. “Ho fatto incontri con lo sportello di ascolto al Beccaria, ho capito che avevo bisogno di essere aiutato, ho chiesto all’ex comandante di essere esonerato dalla mansione di “preposto”. Ma non è andata così. Riconosco come comportamento violento l’aver spinto il detenuto contro il muro e averlo buttato a terra, ricordo che un collega ha detto “guarda che stai esagerando”, e lo ringrazio per avermi fatto rientrare in me”.

 

di Elisabetta Andreis

Corriere della Sera, 27 aprile 2024 Moltiplicati gli arrivi ai pronto soccorso. Sovraffollamento nelle celle, i giovani con patologie protagonisti di gesti autolesivi. I neuropsichiatri: “Tutti i minori hanno diritto di essere curati in modo adeguato con una diagnosi precoce”. C’è chi si taglia le braccia, chi si appende con un lenzuolo alle grate e “prova” a uccidersi per attirare l’attenzione, chi urla oppure è violento e non riesce a contenersi, chi chiede ossessivamente psicofarmaci per dormire.

 

di Cesare Burdese*

L’Unità, 27 aprile 2024 Lo scorso undici aprile ho visitato la Casa di Reclusione di Spoleto, un istituto di rilevanza architettonica, in quanto progettato nel 1974 dall’architetto Sergio Lenci, indiscusso protagonista dell’umanizzazione del carcere attraverso l’Architettura. In quel luogo ho ritrovato e ripercorso la sua “lezione”, volta a dare dignità e qualità alla scena detentiva, attraverso soluzioni architettoniche inedite e rispondenti ai bisogni dell’individuo a vario titolo utilizzatore. Esso si distingue innanzi tutto per la disposizione e la varietà del costruito, tanto da farlo sembrare un quartiere urbano, niente affatto monotono e monolitico. Significativa è la torre che contiene la caserma per gli agenti, configurata in maniera tale da “evitare di bloccare il dolce paesaggio collinare con una mole troppo incombente per lunghezza”.

 

di Maria Grazia Lappa

Il Resto del Carlino, 27 aprile 2024 Il comune di Castel di Lama scende in campo per aiutare Gianluigi Mestichelli, il figlio di Achille morto in carcere. L’uomo morì il 18 febbraio del 2015 a seguito di gravissime lesioni riportate in una lite avuta con un tunisino qualche giorno prima, il 13 febbraio, in una cella del carcere di Ascoli dove era detenuto. Per la sua morte è stato condannato con sentenza definitiva a 10 anni Mohamed Ben Alì, tunisino di 30 anni colpevole dell’omicidio preterintenzionale.

 

statoquotidiano.it, 27 aprile 2024 Sono più di 100mila, in Italia, i bambini con uno o entrambi i genitori detenuti in carcere. Una condizione che riguarda moltissimi minori anche nel capoluogo e in tutta la provincia di Foggia. Una situazione complessa, difficile, che riguarda da vicino e molto profondamente soprattutto i diritti dei minori, la deprivazione e i traumi vissuti dai figli dei detenuti, ma anche naturalmente dalle donne e dagli uomini carcerati.

 

di Iacopo Scaramuzzi

La Repubblica, 27 aprile 2024 Jorge Mario Bergoglio visita la città lagunare dalle 8 alle 13 di domenica. L’incontro con i giovani davanti alla basilica di Santa Maria della Salute e la messa in piazza San Marco. L’elicottero atterrerà direttamente dentro il carcere femminile di Venezia, nell’isola della Giudecca, dove la Santa Sede ha installato il proprio padiglione. Francesco è il primo Papa a visitare la Biennale e vi si immerge subito, varcando quella che per la società è una soglia invalicabile.

 

Ristretti Orizzonti, 27 aprile 2024 “Balamòs Teatro”, nell’ambito del progetto teatrale Passi Sospesi negli Istituti Penitenziari di Venezia (Casa Circondariale santa Maria Maggiore, Casa di Reclusione Femminile di Giudecca), ha avuto l’onore di promuovere l’incontro odierno presso la Casa Circondariale Santa Maria Maggiore a Venezia. L’evento ha visto la presenza di Jean Trounstine, scrittrice, attivista e professoressa emerita del Middlesex Community College di Lowell, Massachusetts (Usa), nonché promotrice del programma “Changing Lives Through Literature” (Cambiare le vite attraverso la letteratura).

 

di Marco De Ponte

Il Domani, 27 aprile 2024 Il Patto sui migranti dell’Unione europea ha rafforzato barriere che sono dannose anche per l’economia del continente. Il nuovo Patto sui migranti che la legislatura che sta per terminare ci lascia in eredità è un compendio di compromessi al ribasso rispetto al sistema dei diritti umani che dovrebbe guidare l’azione della Ue, secondo i suoi trattati fondativi e secondo la normativa internazionale e i patti che i paesi europei hanno sottoscritto (sui rifugiati, sul cambiamento climatico, in ambito di cooperazione economica e perfino energetica o militare).

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 27 aprile 2024 Uno dei superstiti in aula mette in dubbio le procedure di riconoscimento dei presunti scafisti. Ma a far discutere è anche la traduzione dell’interprete. “Un agente che mi interrogava mi ha detto che quello nella foto numero 8 era il capitano della barca e di firmare accanto all’immagine. Ed io l’ho fatto”. A dirlo, in aula, a Crotone è stato Faizi Hasib, 33enne ex agente di Polizia in Afghanistan, tra i superstiti del naufragio del caicco carico di migranti che la notte del 26 febbraio 2023 si è schiantato contro una secca davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro.

 

di Valerio Fioravanti

L’Unità, 27 aprile 2024 Recentemente l’agenzia statunitense che si occupa dei censimenti ha emesso un lunghissimo comunicato in cui spiega che, per la prima volta dopo 30 anni, sono stati aggiornati i criteri per le indicazioni delle etnie. L’ho letto immaginando che ci avrei trovato qualche nuova stravaganza dettata dal politicamente ipercorretto. Invece, nonostante il fiume di parole e le amplissime premesse, si trattava solo di una stravaganza dell’ovvio: d’ora in poi non si indicherà genericamente come “asiatico” chi proviene da quel continente, ma verranno introdotte cinque “fasce di asiaticità”. Va bene, quattro colonne di Excel in più, e le sintesi saranno un po’ meno sintetiche, ma nessuna rivoluzione.

 

di Alberto Simoni

La Stampa, 27 aprile 2024 Ci sono anche professori schierati con i ragazzi a ricordare le ragioni di una protesta che somma e incrocia sensibilità ed esigenze diverse. La statua di George Washington, padre fondatore della Nazione, sta nel cortile della Gwu. È avvolta nella bandiera palestinese. Fare domande ai ragazzi delle università di Washington che hanno eretto l’università nel cuore dei palazzi del potere - vista sul Dipartimento di Stato e meno di un miglio dalla Casa Bianca - è complicato dopo che è arrivato l’editto di uno dei leader della protesta, che ha invitato a non parlare con i giornalisti. Finisce che osserviamo il momento della preghiera islamica, un cordone di sicurezza protegge i giovani che pongono i tappeti per terra e inginocchiandosi si rivolgono a La Mecca.

 

DOCUMENTI

"Non tutti sanno". Notiziario della Casa di Reclusione di Rebibbia-Roma. Numero di aprile 2024

Articolo. "Con i miei occhi: perché il Padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia è così importante", di Emma Drocco

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata nazionale di studi "Io non so parlar d'amore…" (Venerdì 17 maggio 2024, ore 9.00-17.00 - Casa di reclusione di Padova)

APPUNTAMENTI

5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria (Assisi-PG, fino al 27 aprile 2024)

Mostra "Evasioni". Opere realizzate nei laboratori di pittura, "Teliamo", e di scultura, "Scolpiamo" nel carcere di Padova (Padova, fino al 28 aprile 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 29 aprile al 5 maggio 2024

Ordine degli Avvocati di Firenze. Convegno "Dicono di noi. Gli avvocati visti da fuori" (Firenze, 3 maggio 2024)

Mostra del Laboratorio Arte Solidale: "Fiori dal muro. Prove di colore dentro spazi ristretti" (Latina, fino al 5 maggio 2024)

Seminario: "Legalità e giurisdizione: crisi e rifondazione del garantismo penale" (Milano, 8 maggio 2024)

Teatrocarcere Due Palazzi: "Nel segno di Giona". Nell'ambito del Festival Biblico 2024 (Casa di Reclusione di Padova, 8 e 9 maggio 2024)

Presentazione libro: "Storie di diritti e di democrazia. La Corte costituzionale nella società", di Giuliano Amato e Donatella Stasio (Brescia, 9 maggio 2024)

Convegno Simspe: "Le misure di sicurezza per l'infermo di mente: stato dell'arte e nuove prospettive tra diritto, scienza psichiatrica e prassi applicative" (Salerno e online, 10 maggio 2024)

"Contro l'isolamento". Presentazione delle Linee guida internazionali sulle alternative all'isolamento penitenziario (Roma, 13 maggio 2024)

Lettura scenica: "Della mia anima ne farò un’isola" (Casa circondariale di Ivrea-TO, 17 e 18 maggio 2024)

XI Giornata Nazionale del Teatro in Carcere. "Due mesi di Promozione del Teatro e della Danza in Carcere: fino al 31 maggio 2024"

"Dialoghi in libertà. Racconti dal carcere". Ciclo di seminari organizzato dal Polo Universitario Penitenziario (C.C. Siena, fino al 4 giugno 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

BANDI E CONCORSI

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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