Rassegna stampa 22 settembre

 

Sondrio: chiede di restare in carcere dopo fine pena

 

Ansa, 22 settembre 2004

 

Dopo avere trascorso dieci mesi dietro le sbarre ha ottenuto la liberazione anticipata grazie ad uno sconto di pena di 45 giorni per buona condotta. Una buona notizia? Non per un detenuto valtellinese che ha avanzato la curiosa richiesta di voler rimanere in carcere.

"Qui mi sono trovato bene - ha spiegato l’uomo, un sessantunenne di Tresivio (Sondrio) - ho dei pasti caldi assicurati ogni giorno, persone con cui parlare e non devo preoccuparmi di cosa fare domani. Mi sono fatto anche alcuni amici".

"Non sono contento di tornare libero anche se ho la possibilità di vivere con un tetto sopra la testa -ha anche detto l’uomo-, i legittimi proprietari della casa sono i miei nipoti che vivono però fuori provincia, mi ritrovo pertanto solo. Non so come andare avanti, non ho soldi. Percepivo una pensione di invalidità di circa 230 euro, ma non l’ho rinnovata e ormai non ne avrò più diritto. Ho fatto il muratore per una vita e ho sempre pagato i contributi, ho lavorato anche alcuni anni in Svizzera, ma non sono riuscito a farmeli calcolare per la pensione, così per legge, dovrò aspettare i 65 anni per avere i soldi che mi spettano. E intanto?". Ora il comune di Tresivio e i servizi territoriali dell’Asl di Sondrio cercheranno di aiutare questo uomo, libero suo malgrado.

Bergamo: il giudice li scarcera, l’azienda li licenzia

 

L’Eco di Bergamo, 22 settembre 2004

 

Sono riusciti a tornare in libertà dopo solo ventiquattro ore, ma in compenso hanno perso il lavoro. Nuova brutta avventura per i tre egiziani arrestati sabato dai carabinieri della Compagnia di Treviglio con l’accusa di aver sequestrato per alcune ore il bambino di due anni, figlio di un loro connazionale da cui dovevano riscuotere soldi. Nonostante siano usciti dal carcere per mancanza di gravi indizi di colpevolezza, la loro immagine, diffusa sui giornali e sulle televisioni di tutta Italia, ha lasciato il segno.

E così, quando ieri mattina si sono presentati sul posto di lavoro, in un’impresa edile di Sola, nella Bassa Bergamasca, il titolare li ha accolti a male parole, invitandoli a ripresentarsi solo quando si sarà certi che non hanno nulla a che vedere con il sequestro del bimbo di Treviglio. A denunciare l’accaduto è stato l’avvocato difensore dei tre egiziani, Matteo Ciocca.

"Lasciamo stare che la tesi accusatoria fa acqua da tutte le parti - ha dichiarato il legale -. È profondamente ingiusto che, per una vicenda in cui siamo ben lontani da una sentenza definitiva, queste persone debbano perdere il lavoro. Non si capacitano di ciò che è successo e sono disperati".

La vicenda che li ha coinvolti ha molti aspetti oscuri. Gli stessi che hanno indotto il giudice per le indagini preliminari Ezia Maccora a scarcerarli. I tre erano accusati di aver strappato dalle braccia della madre un bambino di due anni e di averlo portato con sé pur di ottenere il pagamento di un credito di 8 mila euro.

Dagli interrogatori di tutte le persone coinvolte è emersa una realtà ben diversa da quella denunciata dal padre del piccolo, egiziano a sua volta e legato ai tre da un lontano vincolo di parentela. Il bambino non sarebbe mai stato portato via. Vera, invece, confermata dalle ferite e dalle contusioni, la rissa avvenuta in piazza San Rocco a Pontirolo. La tesi del sequestro potrebbe essere stata usata strumentalmente.

Catanzaro: gli agenti protestano davanti al prefetto

 

Quotidiano di Calabria, 22 settembre 2004

 

Non si placa la protesta degli operatori della casa circondariale di Siano che da mesi ormai lamentano un’atavica condizione di disagio. Una protesta che approderà mercoledì prossimo sul tavolo del Prefetto di Catanzaro Alberto De Pace. "C’è attesa - scrive Walter Scarpino segretario regionali della Cisl-Fps - tra gli operatori della Polizia Penitenziaria del carcere di Siano per l’incontro che si terrà mercoledì con il rappresentante del governo Alberto De Pace a seguito della richiesta avanzata dalla Segreteria provinciale Fps Cisl".

"L’incontro era stato già fissato dal Prefetto perlo scorso 8 agosto, ed era stato rinviato a causa dell’assenza per ferie di Paolo Quattrone, direttore generale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria della Calabria".

"Una delegazione della Cisl, tra cui il coordinatore regionale della polizia penitenziaria della Fps Cisl Antonio Calzone e quello provinciale Eugenio Barrilli, aveva effettuato, il 22 luglio scorso, una visita nella casa circondariale di Siano, riscontrando un grave stato di tensione tra gli operatori ed alcune disfunzioni - dice ancora Scarpino - .

Una serie di problematiche, relative alle condizioni strutturali e funzionali, ma soprattutto la cronica carenza del personale che costringe a turni massacranti gli operatori e a condizioni di stress psico-fisico non più sopportabili. Sulla vicenda era stata presentata una denuncia da parte delle organizzazioni sindacali".

"Lo stesso coordinatore nazionale Cisl giustizia Marco Mammuccari aveva interessato il presidente Giovanni Tenebra, Capo del DAP e il dott. Gaspare Sparacia, direttore generale del personale. C’è da augurarsi - conclude il segretario - che in Prefettura si possano trovare le risposte adeguate alle pressanti sollecitazioni del Personale di polizia penitenziaria, il quale non chiede altro se non di poter svolgere il proprio delicato servizio con la necessaria tranquillità che lo stesso richiede".

Brescia: quattro mesi in cella per due chili di caffè

 

Giornale di Brescia, 22 settembre 2004

 

Ha trascorso quattro mesi in carcere dopo essere stato fermato nel corso di un’operazione antidroga, ma i due chilogrammi di sostanza trovati sulla sua auto non erano eroina, bensì caffè. A trarre in inganno i carabinieri della compagnia di Porto Torres era stato il risultato del narcotest effettuato in caserma sul bagaglio "sospetto" di Ignazio Cordeddu, artigiano sardo emigrato da tempo a Gussago.

Cordeddu, di 50 anni, originario di Gonnosfanadiga (Cagliari) era stato arrestato a fine giugno mentre stava per imbarcarsi a Porto Torres sul traghetto per Genova: i carabinieri avevano trovato due chili di presunta eroina nel portabagagli della sua Bmw.

Ieri in un’aula del tribunale di Sassari il colpo di scena: il perito incaricato dai giudici di analizzare peso e purezza della sostanza ha riferito che nella busta c’era solo caffè. La perizia sulla sostanza sequestrata è stata effettuata dal Dipartimento farmaco chimico dell’Università di Sassari dal dottor Michele Palomba. La relazione del perito non lascia nessun dubbio.

L’artigiano, difeso dall’avvocato Pier Giovanni Arru, nei prossimi giorni potrebbe ottenere dal gip Mariano Brianda l’immediata scarcerazione. Insieme a lui era finita in manette anche la moglie, Stefania Bojan, una romena di 26 anni, che per il suo stato di gravidanza avanzata, e per poter continuare a prendersi cura dei due figli aveva ottenuto gli arresti domiciliari.

Roma: detenuti di Rebibbia in scena con "Terramare"

 

Liberazione, 22 settembre 2004

 

L’arte valica i confini della prigionia e porta il suo conforto ai detenuti di Rebibbia. È così da 4 anni per l’associazione Artestudio, sarà così stasera alla Festa di Liberazione con Terramare, spettacolo che Riccardo Vannuccini porterà sul palco after hour con la compagnia Stabile Assai della Casa di reclusione di Rebibbia.

"Il bello della compagnia è che gli attori, Riccardo incluso, calcano il palcoscenico con i detenuti" spiega Alba Bartoli, di Artestudio "perché il nostro lavoro è una vera e propria terapia corpo a corpo, ed il regista riesce a dare loro energia fisica e mentale". Nel corso degli anni, la compagnia ha variato i suoi componenti, a seconda delle disponibilità del carcere: stasera saranno in 6, ma nessuno si dimentica di quella volta in 79 all’interno del carcere romano. "Coinvolgiamo tutti nei nostri progetti. Il corso dura quasi un anno, poi ci sono i mesi di prove per lo spettacolo di turno, ed ogni volta è un percorso diverso".

Ed il percorso che ha portato a Terramare è stato molto lungo, come spiega il regista stesso: "Terramare è una variante di Correnti, messo in scena l’estate scorsa. A me piace definirlo un messaggio marino dentro una bottiglia". Correnti, recitato nel campo sportivo di Rebibbia da 80 attori-detenuti, che mimavano di essere a bordo di una scialuppa in mezzo al mare a mo’ di pirati: "Come con le persone pericolose: si lasciano nella terra di nessuno.

A metà strada fra la deriva e la città, perché è più utile tenerli non troppo lontani, per impaurire la città, e non troppo vicini da permettere loro di sbarcare". Terramare è il racconto dell’esperienza di Correnti, con i detenuti che a turno salgono sul palco e raccontano: "Abbiamo sempre preferito il teatro del racconto a quello del discorso, con Terramare siamo al racconto del racconto. Ci saranno 10 persone sul palco: 6 attori e 4 musicisti". Più, ovviamente, Vannuccini e i suoi amici a dare, ancora una volta, una "scossa di energia fisica e mentale".

Ragusa: vincolo per area su cui sarà costruito carcere

 

La Sicilia, 22 settembre 2004

 

Vincolare sotto il profilo urbanistico l’area di contrada Catanzarello, scelta a suo tempo per costruirvi la nuova casa circondariale. La richiesta è stata fatta al Comune e proviene dal Dipartimento dell’edilizia penitenziaria del ministero della Giustizia. C’è da approvare, a seguito del verbale redatto dall’apposita commissione nominata dal procuratore generale presso la Corte d’appello di Catania, Giacomo Scalzo, un’apposita variante allo strumento urbanistico vigente.

"In questo modo - dichiara il sindaco Piero Torchi - continua a grandi passi l’iter per la realizzazione del nuovo carcere. La richiesta dell’ufficio tecnico del ministero della Giustizia dimostra che è stata considerata degna di attenzione l’istanza presentata dal Comune".

Il primo cittadino ha trasmesso immediatamente al presidente del Consiglio comunale, Enzo Scarso apposita proposta deliberativa, che dovrà sancire in modo definitivo la nuova classificazione per l’area individuata quale sede dell’intervento, già dotata di apposita delibera del civico consesso e di approvazione tecnica della commissione interministeriale.

Il suolo sul quale insisterà la struttura è di undici ettari, di cui sette di proprietà comunale mentre quattro appartengono a privati, il che determinerà il ricorso all’esproprio. Ora la fattibilità positiva sulla fattibilità in tempi brevi dell’opera è stata fortemente caratterizzata dalla disponibilità del sito e dalla collaborazione offerta dall’amministrazione comunale e dal Consiglio in materia urbanistica. La delibera, una volta approvata verrà inviata al Dipartimento di edilizia penitenziaria al fine di attivare l’iter definitivo di finanziamento.

"La vera grande novità di questi ultimi due anni - ha dichiarato ancora il sindaco Torchi - oltre alla grande collaborazione offerta dai parlamentari è stata la capacità d’aver scelto un’area idonea, dotata delle necessarie opere di urbanizzazione primaria e, in particolare, nell’immediata disponibilità dell’ente, modificando precedenti scelte, che rendevano meno agevole, per la complessità degli espropri, la realizzazione della struttura. Stiamo valutando con attenzione, assieme ai tecnici del ministero della Giustizia, la possibilità per l’immediata realizzazione di ricorrere a strumenti moderni quali il financing project, che ci consentirebbero di superare le difficoltà finanziarie.

Dopo avere definitivamente scongiurato la chiusura del vecchio carcere su questo versante le energie dell’amministrazione saranno impegnate nella realizzazione della nuova opera, la cui importanza coinvolge in maniera immediata anche il vasto indotto".

Superfluo dire della grande importanza che la nuova casa circondariale riveste. Va ricordato che il procuratore generale della Repubblica, Giacomo Scalzo, dopo la riunione della commissione alcuni mesi ebbe a dire che il nuovo Palagiustizia, "autentico orgoglio di questo distretto giudiziario", e la realizzazione della nuova struttura carceraria, blindano, di fatto, la situazione attuale in città.

La permanenza delle due strutture innovative, infatti, elimina qualsiasi ipotesi residuale di soppressione di uno dei due servizi, anzi li rafforza e li rende punti di riferimento per la parte meridionale del distretto giudiziario di Catania. "Il Tribunale non è stato soppresso, anzi lo si è inaugurato -ha detto il capo dell’amministrazione comunale-, il carcere non lo si chiude nemmeno per i lavori di ristrutturazione, mentre si va sempre più concretizzando la realizzazione di quello nuovo".

Proposta: accesso in carceri per sindaci e presidenti provincia

 

Ansa, 22 settembre 2004

 

Libero accesso alle carceri anche per i sindaci ed i presidenti delle province: questo il contenuto di una proposta di legge, di cui è primo firmatario Ermete Realacci. La discussione del testo inizierà domani alla Camera. L’ idea di permettere anche ai sindaci e ai presidenti delle Province, la possibilità di entrare senza autorizzazione nelle strutture carcerarie dei loro rispettivi territori, è partita da Pisa, collegio dove Realacci è eletto.

Tra i firmatari anche Patrizia Paletti Tangheroni, eletta in Piemonte con Forza Italia, ma residente a Pisa. "È una norma di elementare civiltà ha detto il primo firmatario Ermete Realacci quella di consentire proprio ai più diretti rappresentanti dei cittadini e della comunità locali, l’ingresso in carcere. Considero infatti una vera e propria dimenticanza normativa quella di non aver incluso anche i sindaci e i presidenti delle Province fra le figure istituzionali che possono visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione".

La proposta si compone di un solo articolo che aggiunge all’art 67 delle legge 354 del 26.7.75, cioè all’articolo che individua chi può entrare senza autorizzazione, proprio i sindaci e i presidenti delle Province nel cui territorio sono situate delle strutture carcerarie.

Pescara: anche i detenuti lavorano con Legambiente

 

Il Messaggero, 22 settembre 2004

 

Comuni, scuole e associazioni abruzzesi parteciperanno, sabato e domenica, alla manifestazione di Legambiente "Puliamo il mondo" che porterà tanti volontari in piazze, giardini, fiumi e boschi per "fare piazza pulita dell’immondizia selvaggia". A Pescara, nella Pineta Dannunziana, ci sarà anche un gruppo di detenuti del locale penitenziario. "In Abruzzo - dice il presidente regionale di Legambiente, Antonio Ricci - abbiamo il record di adesioni". Dalle Province di Chieti e Pescara a 39 Comuni, dalle riserve naturali di Zompo Lo Schioppo, Gole di San Venanzio e Monte Genzana - Alto Gizio al Parco delle Sorgenti del Lavinio.

Rebecca Virtù, della segreteria regionale di Legambiente: "E’ anche un’occasione per riflettere sulla quantità di sporcizia, non solo materiale, che inquina il pianeta, dal terrorismo alla povertà, dalle guerre alle malattie". Come simbolo di pace sarà chiesto di tenere accesa una candela. Tema centrale resterà, comunque, il caso-rifiuti.

"La partecipazione diretta dei cittadini - secondo Ricci - spingerà le amministrazioni ad affrontare la questione del corretto smaltimento dei rifiuti". Il segretario regionale di Legambiente, Angelo Di Matteo: "L’Abruzzo rischia l’emergenza. Nel 2006 si esauriranno molte discariche, ma l’Abruzzo è privo di un Piano regionale. E la Giunta regionale, invece di puntare sulla raccolta differenziata porta a porta, pensa all’incenerimento".

"Puliamo il mondo" si svolgerà sugli argini dei fiumi a Cappelle sul Tavo, Giulianova e Raiano, nei boschi a Serramonacesca, Guardiagrele e Borrello, nelle piazze ad Abbateggio, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, nei giardini pubblici di Penne, Alba Adriatica, Ripa Teatina e San Giovanni Teatino. A Martinsicuro, Guardiagrele, San Vito Chietino e San Salvo saranno impegnati i ragazzi delle scuole, ed a Villalago i bimbi delle elementari puliranno le sponde del Lago di Scanno.

Venezuela: rivolta in carcere, 20 morti e decine di feriti

 

Ansa, 22 settembre 2004

 

Una rivolta scoppiata all’alba di oggi nel penitenziario della regione centro occidentale dello stato di Lara, in Venezuela, avrebbe causato la morte di almeno 20 detenuti e il ferimento di decine di altri. Lo ha reso noto l’emittente radiofonica Unionradio.

Secondo un portavoce del ministero dell’Interno "non è possibile stabilire con certezza il numero di morti e feriti finché le forze di polizia non riprenderanno il pieno controllo dell’edificio".

 

 

Precedente Home Su Successiva