Cosa fare per il sovraffollamento?

 

Carceri affollate, cosa fare? Dibattito con gli insegnanti

 

Il Resto del Carlino, 13 novembre 2002

 

Il carcere come una sorta di "deposito" in continua espansione. Più si allarga il "deposito", più si affolla. "Non ci sarebbe affatto bisogno di indulti, amnistie: in Italia ci sono leggi sufficienti, idonee a sgonfiare il carcere-deposito sovraffollato. Basterebbe renderle più accessibili". Il problema delle misure di clemenza è entrato subito nel dibattito di ieri ai Geometri, al corso base per insegnanti delle superiori, organizzato dal CSV di Rovigo e dal Centro francescano d’Ascolto. Il mondo penitenziario è in fibrillazione per la possibile intercessione del Papa per misure di clemenza.

Lo stesso Sergio Cusani ha rinviato la sua testimonianza al 27 novembre. Eppure i relatori di ieri pomeriggio, il professor Giuseppe Mosconi, docente dell’Università di Padova, e Claudio Stella ex detenuto e presidente dell’associazione "Utopie fattibili", hanno insistito sull’inutilità di provvedimenti speciali. Stella, franco ed esplicito, afferma: "In Italia abbiamo ottime leggi, tra le migliori, per dare a chi entra in carcere alternative valide. Ma esse sono o applicate in parte o per nulla".

Esempi: la tutela dei diritti esterni del carcerato, dalla difesa della sua famiglia, alla possibilità di mantenersi, perché "il carcere costa". Mosconi, con un viaggio tra i dati, analizza la realtà carceraria. In Italia vi sono 58 mila detenuti rispetto ai 41 mila posti disponibili: il numero più alto dal dopoguerra. Aumenta la capacità di ospitare, ma aumenta anche l’affluenza. Il sovraffollamento è il volto negativo del carcere.

Guardandolo meglio si vede che è fatto di persone in attesa di giudizio. Il 48% circa del totale. Ed è fatto anche di persone deboli socialmente: il 30% sono immigrati; un altro 30% sono drogati. Dei detenuti definitivi, il 30% ha meno di 3 anni di condanna. A questi si aggiungano quelli che sono alla fine della pena e si scopre che il nostro carcere è sovraffollato o di persone che potrebbero non starci perché aspettano il giudizio, o di persone che pur condannate potrebbero aspirare a forme alternative alla detenzione.

 

 

 

Precedente Home Su Successiva