Carcere minorile di Malaspina

 

La Commissione parlamentare per l'infanzia ha visitato il carcere minorile di Malaspina: "Buoni i servizi per i giovani"

 

La Sicilia, 16 ottobre 2003

 

Il principio costituzionale della rieducazione dei detenuti è un prezioso elemento di civiltà democratica: la sua applicazione diventa fondamentale soprattutto in ambito minorile. Lo confermano i rappresentanti della Commissione Parlamentare per l'Infanzia, durante la loro missione siciliana. Dopo avere visitato, ieri mattina, il carcere minorile "Malaspina" di Palermo, la delegazione - composta dal Presidente Maria Burani; dai deputati Piera Capitelli, Carla Castellani e Luigi Giacco; dal senatore Antonio Rotondo e dal funzionario Valeria Galardini - si recherà, tra oggi e domani, a Siracusa e Messina.

L'onorevole Maria Burani (FI) parla di "bilancio positivo", ma, nello stesso tempo, chiede ulteriori investimenti per la rieducazione dei detenuti: "all'interno del Malaspina, abbiamo apprezzato la presenza di progetti e servizi per i giovani, di strutture ricreative come il campo da calcio o la piscina e di idonei locali per lo studio. Crediamo, inoltre, che il Comune e il privato sociale debbano collaborare per sostenere l'integrazione dei ragazzi a rischio".

Il Presidente della Commissione Infanzia non ha dubbi: "La rieducazione è importante anche come forma di prevenzione dei reati. A tale proposito, è auspicabile un intervento corale della città per i giovani disagiati". Un concetto condiviso dagli altri parlamentari della delegazione. Secondo il senatore Antonio Rotondo (DS), "l'investimento sul recupero dei soggetti devianti è fondamentale per il futuro della nostra società. Molti fenomeni di disagio giovanile, infatti, possono essere sconfitti attraverso la prevenzione e la socializzazione.

L'attività di rieducazione è il cardine della nostra visione della giustizia minorile, che non deve essere intesa come punizione". Per questo motivo, il centro-sinistra si oppone alla riforma in materia, operata dal Ministro della Giustizia Roberto Castelli: "Le modifiche previste - spiega Rotondo - non favoriscono il recupero dei detenuti. Il Governo, invece, dovrebbe garantire più fondi".

 

 

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