Giustizia più dura...

 

Castelli: giustizia più dura per i baby - crimini efferati

 

Il Mattino, 11 ottobre 2002

 

L’omicidio di Desirée fa discutere anche a livello politico. Il ministro della giustizia Roberto Castelli, intervistato da Radio Padania, fa presente che il suo progetto di riforma della giustizia minorile, attualmente al vaglio in commissione alla Camera, prevede inasprimenti per quanto riguarda delitti efferati come l’omicidio e la violenza carnale "perché i ragazzi devono capire che certi errori si pagano e lo Stato deve dare un esempio di rigore". Per questi tipi di reati Castelli propone l’abolizione dell’istituto della messa in prova ritenendo "giusto che i minori compiano un loro percorso di espiazione". "Troppi ragazzi delinquono - ha osservato al riguardo il ministro - perché sono convinti che non accadrà loro niente".
Castelli ha anche spiegato che la sua proposta di legge prevede anche la fine "della commistione in carcere tra minorenni e adulti". I ragazzi detenuti, insomma, al compimento del diciottesimo anno d’età, sulla base della proposta del ministro, dovranno essere trasferiti nel carcere degli adulti".
Poche parole del premier Silvio Berlusconi sulla tragica fine di Desirée "È una cosa che lascia sconvolti... deve essere per forza un caso isolato. Sennò avremmo da preoccuparci".
Il vice presidente del Senato Roberto Calderoli (Lega Nord) prende invece la palla al balzo per rispolverare la sua proposta di castrazione per i delinquenti che stuprano i minorenni. "Simili delinquenti - ha sostenuto commentando l’omicidio di Leno - vanno castrati. Il come (chimicamente o fisicamente) rappresenta un trascurabile dettaglio". A Calderoli replica il deputato verde Paolo Cento: così si perpetra "una cultura della violenza e dell’aggressione che hanno come effetto quello di fomentare l’odio della gente".

 

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