Il carcere entra a scuola

 

Riflessioni emerse dal questionario

 

Il questionario utilizzato è stato ricavato da www.ristretti.it (sito internet del Centro di Documentazione del carcere Due Palazzi di Padova). Il questionario è stato precedentemente utilizzato da alcune scuole della provincia di Verona e di Padova e i risultati sono stati pubblicati nel testo a cura di G. Mosconi, Legalità, devianza e mondo giovanile, Progetto Carcere 663-Acta non verba, Verona 2002.

Il questionario originale è stato integrato e ridotto in ragione degli specifici interessi del gruppo di lavoro. I risultati delle risposte di ogni classe sono stati affidati all’insegnante e sono stati oggetto di discussione e rielaborazione, all’interno di un’attività complessiva di più ampio respiro. Quando sono stai elaborati i dati di tutte le classi per gli allievi è stato possibile confrontare i risultati della singola classe con i dati complessivi.

All’interno del progetto, il questionario assume, perciò, un aspetto di ricerca sociale e nello stesso tempo di input didattico. Le informazioni che se ne ricavano hanno indotto ad una serie di riflessioni e all’individuazione di nuove piste di lavoro.

Data la consistenza del campione che non rispecchia percentualmente la popolazione scolastica i dati non possono essere considerati scientificamente attendibili: certamente sono molto indicativi delle rappresentazioni dei giovani sui temi della legalità e del carcere.

 

Hanno partecipato al progetto i seguenti insegnanti ed istituti:

Luisa Mattana, Luisa Guadagnin, Marco Pallaver

ITT "Mazzotti"

Paola Brunetta, M. Teresa Roda

Ipssar "Alberini"

Francesca Brunello

ITG "Palladio", Lic. ling. "Galilei"

Bianca Egidi

Lic. sc. "Da Vinci"

Lunella Pelosin

Lic. sc. Sociali "Veronese"

Sara Lorenzon

ITT "Da Collo", I.S. "Cerletti"

Sabrina Bellin

I.S. "Cerletti"

Dati generali

 

Il questionario è stato somministrato ad un totale di 201 allievi: 77 maschi (38%) e 124 femmine (62%) distribuiti tra gli istituti sopra citati.

 

Fig. 1 - distribuzione degli allievi per tipologia di scuola di provenienza

 

Gli allievi frequentano classi dalla prima alla quinta e hanno una distribuzione dell’età di questo tipo:

 

Fig. 2- Distribuzione degli allievi per anno di nascita

 

 

Interessi sociali e politici

 

Fig. 3 - Atteggiamenti verso la politica

 

Dall’esame delle risposte non sembra ci sia un particolare interesse verso l’informazione politica, anche aggregando i dati. I ragazzi che si tengono informati (scelte 1 e 2) rappresentano solo il 33,3% del totale. La poca attenzione per la politica è confermata dal fatto che il 64% non parla mai di politica o raramente. I luoghi in cui si affrontano questi temi sono prevalentemente informali (famiglia, amici); il 22% affronta temi politici a scuola.

 

Fig. 4 – Partecipazione ad associazione negli ultimi tre anni

 

L’associazionismo legato a pratiche sportive ha la prevalenza, segue la partecipazione ad associazioni religiose e quindi ad associazioni di volontariato. Interessante è il dato che ben il 30% dei ragazzi non ha partecipato ad alcuna associazione; fa riflettere il dato che indica come le associazioni culturali, ambientaliste e politiche siano scarsamente frequentate. Infatti, questo dato è alquanto distante da quanto emerso nel questionario di VR che segnala una partecipazione maggiore di ragazzi a questo tipo di associazioni.

Il tenersi regolarmente informati tramite la lettura di quotidiani è una pratica poco diffusa che riguarda il 28% del campione, gli altri leggono sporadicamente i giornali oppure non li leggono affatto. Le percentuali sono decisamente diverse se si esamina l’informazione veicolata dalla Televisione: il 68% guarda regolarmente telegiornali o trasmissioni d’informazione, il 18% li guarda 1 o 2 volte la settimana, il 15% quando capita e solo l’1% dichiara di non tenersi informato tramite la TV.

Se esaminiamo cosa i giovani ritengono più importante nella vita rileviamo che visioni "nobili" come il rispetto per gli altri( 22,4%), la cultura (9,9%), l’avere degli ideali (9,1%) sono accostati a valori più edonistici, come la possibilità di divertirsi (11,6%) o avere una vita comoda, oppure ad altri più legati ad una visione solidaristica, come l’essere di aiuto ad altri. Forme di prevaricazione nei confronti degli altri, come avere posizioni di potere o emergere sugli altri non sono apprezzati. Scarsamente significativo anche il dato relativo all’importanza di avere dei figli (0,4%).

Abbiamo controllato l’ipotesi che la scelta dei valori fosse in relazione con l’informazione e l’impegno politico: questa ipotesi non è stata confermata in modo significativo. Ad esempio, l’analisi dei dati evidenzia che il valore del rispetto, della cultura, sono insensibili alle scelte politiche. Il valore del successo nel proprio lavoro, quindi della realizzazione di sé in un’attività,è risultato correlato positivamente al gruppo dei ragazzi che si tengono maggiormente informati.

 

Fig. 5 – Dichiarazione dei valori seguiti (calcolo sul totale delle risposte)

 

fig. 6 – Per affrontare i problemi del Paese, cosa ritieni più giusto? (3 scelte possibili)

 

Emerge una visione in cui prevale un atteggiamento di solidarietà e di partecipazione attiva alle scelte. Questo atteggiamento si conferma anche nel grafico che rappresenta come dovrebbe configurarsi il rapporto tra guadagno e lavoro per i ragazzi.Alla domanda: "Chi, secondo te, dovrebbe guadagnare di più?", accanto ad un valutazione basata sulla redditività del lavoratore (29%) si indicano i lavori pericolosi e faticosi come quelli in cui si dovrebbe guadagnare di più (23%). Le scelte che riguardano le persone che hanno più bisogno e le persone che hanno lavori di maggiore responsabilità hanno la stessa percentuale del 9%. Interessante la mancanza di un’indicazione significativa tra studio e guadagno nel lavoro (4%). Può essere indicativo di una scarsa fiducia attribuita allo studio come capace di incidere sul successo lavorativo-economico.

 

Fig. 7 - Secondo te, chi dovrebbe guadagnare di più?

 

La domanda che intendeva indagare in quale lavoro i ragazzi si vedrebbero meglio realizzati si presta ad alcune considerazioni:

Le scelte risentono significativamente della scuola di provenienza (i ragazzi degli istituti turistici hanno scelto prevalentemente la n° 6, così come i ragazzi dell’istituto tecnico per geometri hanno scelto prevalentemente la n° 7 e la n°10).

Ci sono delle scelte che sono orientate dall’esposizione ai modelli proposti dai mass media come la n° 4, la n° 3 e la n°2 e che possono apparire scarsamente realistiche.

Le professioni al servizio della collettività come ai n° 11, 1, 8 sono scarsamente considerate, ad esclusione dell’operatore dei servizi sociali e sanitari che probabilmente è considerato come capace di fornire di aiuto. Si tratterebbe perciò di una scelta coerente con la visione solidaristica precedentemente rilevata.

 

Fig. 8– In quale delle seguenti professioni ti vedresti meglio realizzato?

 

 

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