Giornalismo dal carcere

 

Liberarsi dalla necessità del carcere

Agenzia d’informazione dell’Associazione Pantagruel - Firenze

Numero di settembre 2004

 

S.O.S. di agosto: tante risposte

Settembre: mese di ripensamento... e di progetti...

Firenze: 1 ottobre nel ricordo di Marco

Mai dire mai: un calendario e un impegno

Papillon: proteste nelle carceri dal 18 ottobre

Sollicciano: incominciamo dal transito

Firenze: 9 ottobre, una giornata al Cpa

Un giornale nazionale sulle carceri

Vuoi imparare a fare una bambola?

Per il 2005 anche una nostra tessera!

Ce la faremo!?

S.O.S. di agosto: tante risposte

 

Non speravamo in tanto e ne siamo proprio contenti e contente. Prima del ferragosto abbiamo spedito in giro una lettera in cui facevamo presente le nostre difficoltà a portare avanti due piccoli progetti all’interno del carcere di Sollicciano - Firenze: Solidarietà e carcere e La poesia delle bambole. Abbiamo colto l’occasione per rivedere anche il nostro indirizzario di posta elettronica.

Molti ci hanno scritto chiedendo di rimanere in contatto e che sono interessati a ricevere notizie sulle carceri e su quello che cerchiamo di fare, alcuni hanno fatto girare la lettera al loro indirizzario di amici, altri hanno inviato un contributo in denaro, li elenchiamo mettendo il nome intero e il cognome solo con l’iniziale:

Donata G. € 250, Stefano P. € 90, Eremo San Pietro alle Stinche € 100, Katia U. € 50, Gino N. € 75, Consalvo F. € 100, Franco V. € 100, Stefano T. € 50, Alessandra M € 50, Danilo Z. € 100, Peppina P. (raccolti da) € 49,50, Claudio B.C. € 500, Mirko S. € 5, Paola T. e Cristina C. € 50, Paolo F. € 30, Ass. Volontariato Auser Bressana € 50, Fabio P. € 100, don Mirko S. € 30, Gabriella S. € 20, Maria Grazia F. € 50. Totale entrate € 1.849,50.

Uscite: € 360 pagamento sei occhiali da vista, € 190 (versamenti di 10 euro ciascuno a 18 detenute e ad un detenuto), € 1300 stipendi per laboratorio esterno. Progetto La poesia delle bambole, € 7 raccomandate in America Latina. Totale uscite € 1857.

Abbiamo anche ricevuto una donazione di asciugamani e altro vestiario che abbiamo portato al casellario del femminile perché sia distribuito alle donne che ne hanno bisogno. E poi ci sono state numerose telefonate da Nuoro, Cagliari, Firenze, Roma, Treviso ecc...e abbiamo avuto incontri con persone che da anni non vedevamo (Annalisa) e con altre che hanno chiesto di conoscerci per la prima volta come Mauro Romanelli, assessore dei Verdi alla Provincia di Firenze. Il settimanale "Toscana Oggi" ha pubblicato una sintesi dell’appello e anche altri mezzi di informazione (giornali e siti) ne hanno dato notizia. Le richieste dal carcere continuano ad arrivare e speriamo anche gli aiuti esterni e quindi vi terremo informati sulle entrate e le uscite. Grazie !

 

Settembre: mese di ripensamento... e di progetti...

 

Il settembre è un mese importante e di "ripensamento", come canta Francesco Guccini, anche noi stiamo rimettendo in moto alcuni dei nostri progetti e ne stiamo sviluppando altri (che erano rimasti fermi, qualcuno che sta cercando di trovare le forze necessarie per iniziare il suo cammino).

Brevi notizie: ripartono i corsi di formazione de "La poesia delle bambole" interni alle sezioni femminili di Sollicciano, tredici ragazze, divise in due gruppi, inizieranno a fare la bambola cuscino o Ninetta i martedì e i giovedì pomeriggio.

I due gruppi saranno guidati da Manuela e Patrizia, che iniziano questa nuova esperienza dopo un periodo di formazione. Cercheremo, prima possibile, di iniziare un terzo gruppo nella sezione D, che vede attualmente detenuti oltre venti transessuali.

All’esterno del carcere prosegue il laboratorio con Gloria e Ijeoma che lavorano a tempo pieno e Peppina che è impegnata part-time, tutte e tre da luglio hanno un regolare contratto a progetto. Il laboratorio esterno è appoggiato da varie volontarie ed entro la fine dell’anno (verso fine novembre) inaugureremo una vera bottega aperta al pubblico per far conoscere meglio la nostra produzione e per aumentare la commercializzazione.

Il 19 settembre siamo stati invitati dal Comitato Genitori di Calenzano ad essere presenti alla festa "Benvenuti a scuola" presso la scuola media Mascagni. Abbiamo distribuito dei volantini, mostrato le nostre bambole e venduto alcuni coniglietti e gnomi.

Da ora a dicembre sono già molti gli impegni che abbiamo preso per mostrare all’esterno e far conoscere la nostra esperienza, in questa lettera vi indichiamo solo quello del 1 ottobre a cui dedichiamo uno spazio particolare.

Ma le cose non si muovono solo intorno al progetto de "La poesia delle bambole", ma anche nei nostri più vecchi e tradizionali impegni dedicati all’informazione. Leggete per questo con attenzione l’altra notizia sul calendario e sulla campagna per l’abolizione dell’ergastolo, un grosso tema che ci coinvolge e che ci vedrà promotori insieme ad altre associazioni e altri soggetti pubblici e privati, ma soprattutto a fianco di molti dei diretti interessati che hanno un fine pena: "mai".

Segnaliamo con una notizia a parte anche l’importante iniziativa presa dal CPA di Firenze per la giornata del 9 ottobre.

 

Firenze: 1 ottobre nel ricordo di Marco

 

Marco Biagini presidente della SCAF, una cooperativa di Firenze, è scomparso il 1 settembre del 2003. I familiari, gli amici e i compagni hanno voluto ricordarlo creando l’Associazione Marco Biagini, che si è costituita alla fine dell’anno scorso e che ha raccolto fondi con i quali Emergency ha costruito un reparto ortopedico nell’ospedale pubblico di Jenin in Palestina.

Successivamente questa associazione ha deciso di adottare due Centri di pronto soccorso o Fap (First Aid Posts) sempre organizzati da Emergency, ma in Iraq, nelle località di Soran e di Ble, che fanno riferimento al Centro chirurgico di Erbil. L’Associazione Marco Biagini ha anche deciso (dopo aver letto la nostra lettera di S.O.S. inviata in agosto) di contribuire al progetto La poesia delle bambole (che già aveva appoggiato come CRAL della Scaf) donando alla nostra associazione 2000 euro.

A Firenze il primo ottobre alle ore 21 presso la Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia verrà ricordato il primo anniversario della morte di Marco e saranno presentati il nostro progetto La poesia delle bambole e l’impegno di Emergency in Iraq con l’intervento di Teresa Sarti Strada.

 

Mai dire mai: un calendario e un impegno

 

Abbiamo deciso di riprendere un tema già altre volte affrontato da associazioni, da giornali del carcere (soprattutto da La Grande Promessa, periodico dei detenuti di Porto Azzurro), da politici e studiosi, quello dell’abolizione dell’ergastolo. La spinta ce l’ha data Carmelo Musumeci, che ha coordinato per anni il nostro periodico Liberarsi, e che vive la situazione personale di ergastolano. Carmelo e altri detenuti condannati ad un fine pena "mai" stanno preparando un calendario per il prossimo anno che verrà stampato dalla nostra associazione ad ottobre.

Un calendario che riporterà vignette di Vauro, alcune fatte apposta per questa iniziativa, e scritti di detenuti. Speriamo che molte associazioni e molti nostri lettori appoggeranno questo importante progetto di cui vi terremo informati.

 

Papillon: proteste nelle carceri dal 18 ottobre

 

Nel mese di agosto molti avranno letto della polemica seguita ai disordini nel carcere di Regina Coeli anche in seguito alla posizione assunta dal Ministro della Giustizia tesa ad attribuirne la responsabilità a "cattivi maestri". Ancora una volta non si è voluto coglierne le vere cause da individuare nella mancanza di volontà di affrontare i problemi reali.

Un appello ad affrontare in modo serio le cose per quello che sono viene da un documento dell’Associazione Papillon - Rebibbia Onlus, nel quale si afferma che chi conosce il carcere sa bene che questi episodi sono dovuti alla tensione e all’esasperazione che si vivono tra i detenuti quando non si hanno risposte chiare e convincenti dai propri interlocutori.

Nello stesso tempo diciamo chiaramente che si illude sia chi spera che nei prossimi mesi i detenuti italiani rinuncino a far sentire, tutti insieme e pacificamente, la loro voce, e sia chi (da varie sponde politiche) sembra quasi augurarsi lo scoppio di una rivolta in uno qualsiasi degli istituti penitenziari per poter così aggiungere un nuovo tassello di stampo forcaiolo al mosaico della prossima campagna elettorale, oppure per lanciare ipocrite proposte "garantiste" di depenalizzazione ristrette unicamente ai reati di natura finanziaria e di corruzione, concussione, ecc.

Il documento fa inoltre appello alla popolazione che vive nelle varie situazioni carcerarie a mettere in atto iniziative di mobilitazione per avviare un dialogo, a partire dalle vere ragioni, con i Cittadini e con chi, nelle Istituzioni, persegue veramente una profonda riforma del nostro sistema penale e penitenziario.

Il disagio che viene vissuto quotidianamente nelle varie carceri che è il prodotto di oltre tredici anni di lento degrado ha fatto sì che l’ipotesi della ripresa delle proteste pacifiche in tutte le carceri è ormai diventata molto concreta e in un certo senso è stata sospinta dalle mobilitazioni spontanee dei giorni scorsi a Poggioreale, Verona, Perugia, Alessandria e via via fino alla bella dimostrazione di coraggio e dignità offerta dalle detenute di Rebibbia.

Lungi dall’essere il punto finale della tanta esasperazione accumulata nelle galere, le proteste seguite ai fatti di Regina Coeli sono state soltanto il preludio di una pacifica mobilitazione nazionale dei detenuti che avrà inizio lunedì 18 ottobre in decine di carceri e che si snoderà per più settimane con scioperi della fame e altre forme di protesta.

L’Associazione Papillon chiede alle Istituzioni competenti pochi ma importanti atti politici semplici, concreti e verificabili:

Il deposito di proposte di Legge contenenti un reale provvedimento di indulto e amnistia che ristabilisca un minimo di equilibrio e di vivibilità nelle carceri italiane (oltre a decongestionare il lavoro dei tribunali). E vista la situazione determinatasi, le Commissioni Giustizia della Camera e del Senato potrebbero stabilire una procedura di urgenza per la discussione.

Una serie di provvedimenti che rendano in un certo senso "obbligatoria" (ossia riducano al minimo l’eccessiva "discrezionalità" del Giudice di Sorveglianza) l’applicazione piena ed integrale della Legge Gozzini in tutti i Tribunali di Sorveglianza e per tutti i detenuti, siano essi italiani o stranieri, malati o in buona salute, ristretti in sezioni normali o in carceri e sezioni speciali. Anche in questo caso, le Commissioni Giustizia di Camera e Senato potrebbero da subito impegnarsi nell’organizzazione di una conferenza nazionale di verifica sugli ostacoli che incontra nelle varie regioni l’applicazione della Legge Gozzini, utilizzando le relazioni elaborate dai Presidenti dei Tribunali di sorveglianza e dagli stessi Parlamentari delle due Commissioni che hanno visitato le varie carceri negli ultimi anni.

Una serie di provvedimenti per limitare l’uso e anzi l’abuso della custodia preventiva, ed in particolare della custodia preventiva in carcere. Come si può vedere, non stiamo chiedendo la luna nel pozzo, bensì atti che affrontino concretamente la drammatica realtà delle carceri prodotta da un sovraffollamento inaccettabile e da tante palesi illegalità. Atti ai quali dovrebbero accompagnarsi anche una serie di provvedimenti che permettano l’ampliamento già in sentenza delle pene alternative al carcere e l’ampliamento della concessione delle misure alternative al carcere durante l’espiazione della pena ; la riforma della sanità penitenziaria e la scarcerazione immediata dei malati incompatibili con la detenzione; l’espulsione dei detenuti stranieri che ne facciano richiesta; la riforma in positivo del Codice Penale e tutte le altre richieste avanzate da anni dai detenuti e dagli stessi operatori del settore.

Del resto, non sono soltanto i detenuti a sottolineare il limite di guardia ormai raggiunto nelle carceri. Anzi, un dato importante della nuova situazione è che oggi alcuni tra i più importanti sindacati del personale penitenziario riconoscono che per ristabilire nelle carceri un equilibrio minimamente accettabile occorrono misure che alleggeriscano davvero un sovraffollamento di oltre 13000 detenuti. E certo non vanno in questa direzione le annunciate ulteriori restrizioni in materia di droghe leggere e tossicodipendenza, e il continuo slittamento della discussione sulle proposte di riforma del Codice penale (già di per se molto timide).

Inoltre, grazie ai detenuti e ai sindacati del personale penitenziario si è ormai completamente diradato anche il fumo ideologico che ha accompagnato l’approvazione del cosiddetto "indultino", lasciando in evidenza il suo carattere di legge/truffa che invece di alleggerire il sovraffollamento non ha fatto altro che sovrapporsi, peggiorandole, alle già esistenti misure che prevedono l’affidamento in prova ai servizi sociali per i residui pena sotto i tre anni, limitando così la già scarsa applicazione di tutte le altre misure alternative preesistenti.

Si chiede di ampliare a partire dal 18 ottobre ed a partire dalle varie realtà carcerarie la mobilitazione per una pacifica battaglia di civiltà che ci si augura che trovi adeguato sostegno a tutti i livelli delle Istituzioni, tra i giovani, nel mondo del lavoro, tra le Associazioni laiche e religiose e nel mondo della cultura

Un invito particolare viene rivolto infine ai Consiglieri regionali, provinciali, comunali e municipali di tutti i partiti affinché in quei giorni entrino in tutte le 205 carceri italiane (comprese le più piccole e sconosciute) ascoltino le ragioni dei detenuti, controllino che venga rispettato il loro Diritto a protestare pacificamente e prendano impegni concreti e verificabili sulle materie di loro competenza. Troppe volte i detenuti hanno denunciato l’assenza pressoché totale degli Enti Locali nelle carceri o, al contrario, la demagogia di quegli Enti Locali che sono maestri nella spettacolarizzazione di tante promesse a cui seguono però ben pochi fatti concreti.

 

Sollicciano: incominciamo dal transito

 

Il carcere di Sollicciano è il più grosso complesso carcerario della Toscana. Vi sono circa 840 detenuti nel maschile e 100 detenute nelle sezioni femminili. La complessità di un carcere di questo tipo si può capire elencando quante siano le situazioni diverse e talvolta incomunicabili esistenti al suo interno.

Nel femminile abbiamo le sezioni penali e giudiziarie con (ovviamente) le detenute che non si possono incontrare se non nella scuola e nelle attività culturali e sportive. La differenza principale (per chi non conosce il carcere) è che nel penale si trovano le detenute che hanno una condanna definitiva, sanno quando è il loro fine pena e soprattutto possono fruire dei permessi premio, della liberazione anticipata (ogni sei mesi di buona condotta toglie 45 giorni di pena) e delle misure alternative (semilibertà e affidamento al servizio sociale, se è stata scontata già una parte della pena). Le celle della sezione penale sono più aperte.

Nel femminile di Sollicciano esiste anche una cella a parte per le semilibere, esiste una sezione per le detenute madri, vi è poi una casa custodia e cura per detenute con problemi psichiatrici che fa vita a sé, le detenute che vi si trovano sono come internate in un ospedale psichiatrico giudiziario. Come in ogni carcere ci sono le sezioni per isolamento che vengono utilizzate per detenute con malattie infettive, per motivi disciplinari, ecc.

Nel maschile di Sollicciano le cose sono più complicate, anche qui vi sono due grandi reparti: penale (con 5 sezioni) e giudiziario (con 8 sezioni), ma nel penale ci sono anche due sezioni a.s. (alta sorveglianza) per detenuti che hanno commesso particolari e gravi reati e che non possono incontrare gli altri reclusi del penale.Questi detenuti di A.S. non possono neanche fare colloqui con i volontari (qui a Firenze, perché nel vicino carcere di Prato la cosa è possibile; non chiedete il perché, farsi questa domanda nel carcere è...fuori luogo). Nel settore giudiziario ci sono però anche alcune sezioni di penale e vi è poi la sezione ottava che è definita protetta (protetta dai detenuti perché in questa sezione ci sono i cosiddetti "infami" che hanno cantato al momento dell’arresto o i detenuti che hanno reati tali da non poter stare nelle sezioni normali, ad esempio reati di violenza su minori, di pedofilia, di sfruttamento di donne).

C’è poi separato da questi due blocchi il centro clinico e la sezione D dove sono rinchiusi i transessuali. Esiste poi un reparto transito dove possono sia essere mandati detenuti che hanno sfasciato la loro cella o hanno un momento di particolare tensione, ma anche detenuti che vengono da altre carceri per motivi processuali o per motivi di studio.

Tutto questo lungo discorso per incominciare a conoscere meglio Sollicciano tramite questa piccola sezione del transito e tramite una lettera di Carmelo Musumeci che, da quando ha iniziato a fare l’università di giurisprudenza, viene a dare gli esami a Sollicciano e vive quelle settimane nel reparto transito.

Ecco il testo integrale: A Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti comune di Firenze, e p.c. al Direttore della C.C.Sollicciano – Firenze e a Giuliano Capecchi, mio tutore. Sono detenuto a Nuoro, ma in quanto iscritto all’Università di Firenze, quando vengo trasferito per esami nella C.C. di Sollicciano - Firenze, sono posto nella sezione transito.

Nell’ultimo periodo trascorso a Sollicciano (dal 12.6.04 al 8.7/.4) mi è stata assegnata la cella n. 6 del transito che ho trovato in queste condizioni: mancanza di luce artificiale, mancanza di cuscino, un unico stipetto (ho dovuto appoggiare parte della mia roba personale per terra), muri della cella sporchi ed in alcune parti macchiati di sangue, televisore rotto.

Ho fatto subito presente questa situazione con una lettera indirizzata al Direttore dell’Istituto e ho fatto presente questa mia condizione ai graduati di turno, ma le mie richieste sono rimaste inascoltate fino alla mia partenza.

A settembre, sempre per motivi di studio, sarò di nuovo trasferito a Sollicciano e chiedo di essere messo in una cella con luce artificiale funzionante per poter studiare e con gli accessori previsti (stipetti, sgabello, tavolino, materasso e cuscino, televisore funzionante).

Segnalo al Garante dei diritti dei detenuti che i lavoranti della sezione transito lavorano sette giorni su sette, senza il riposo settimanale come previsto dalle nostre leggi, e che uno fa un doppio lavoro (scopino e portavitto) con la carenza di posti di lavoro che esiste anche a Sollicciano.

Ultima nota scherzosa: quando sono andato al colloquio con i mie familiari ho indossato un paio di pantaloni che aveva la scritta "Hasta la victoria siempre, Che". A parere dell’addetto responsabile della sala colloqui questa frase era sovversiva e terroristica e quindi sono dovuto ritornare in cella per cambiarmi i pantaloni. Grazie per quanto potrà fare

 

Carmelo Musumeci

 

Firenze: 9 ottobre, una giornata al Cpa

 

Con il titolo: Una giornata di informazione, testimonianza e denuncia dentro e fuori le mura siamo tutti invitati al CPA Firenze Sud (via Villamagna 27). Alle ore 18: allestimento della mostra d’arte postale "Bandito in bicicletta" (108 artisti di tutto il mondo ricordano Horst Fantazzini), "Racconti antipsichiatrici" di Sabatino Catalano, "L’affettività tra le sbarre" di Patrizia Diamante con dibattito a cui parteciperanno "Fuori binario", "Dentro e fuori le mura", Collettivo antipsichiatrico Violetta Van Gogh e la nostra associazione.

Si prosegue con una ottima cena speciale (per adesioni alla cena: pattydiamante@interfree.it ) e dibattito alle ore 22 con Piero Tognoli che presenta il libro "Achtung banditen! L’ecologismo radicale di Marco Camenisch". Marco è stato per vari anni nelle carceri italiane e ha scritto per il nostro giornale Liberarsi e ci ha aiutato a capire meglio e a conoscere in modo più serio la situazione carceraria. Attualmente è detenuto in Svizzera.

 

Un giornale nazionale sulle carceri

 

Ci sono venuti a trovare nella nostra sede di Firenze ai primi di settembre don Emilio Scarpellini, cappellano del carcere di Monza, e Pierantonio Palerma, laico impegnato, per parlarci di una grossa esperienza che sta realizzandosi: un giornale nazionale sulle carceri, un mensile ad alta tiratura dal titolo "Carcere e speranza - giustizia, diritti, doveri e dignità". Il giornale uscirà a metà ottobre. Per contattare la redazione e ricevere i documenti che spiegano questa iniziativa scrivere a: Pierantonio Palerma, Via B. Marcello, 20 - 20124 Milano - e-mail: ppalerma@iol.it

 

Vuoi imparare a fare una bambola?

 

Apriamo le iscrizioni ad un nuovo corso di formazione che si terrà a Firenze nella nostra sede di via Tavanti, 20. Le persone interessate potranno imparare a fare la bambola cuscino o Ninetta, la prima bambola, particolarmente indicata per le bambine e i bambini neonati, che ancora non sanno camminare.

Le date che vi indichiamo sono: sabato 6 novembre e sabato 13 novembre. Sono aperte le iscrizioni

Dalle esperienze che abbiamo avuto c’è quasi un pregiudizio che solo le donne o le ragazze possano imparare a fare la bambola, che è negata ad ogni uomo o ragazzo. Bene: Edoardo, Mauro e Giuliano hanno fatto la loro Ninetta e ne sono stati felici !

 

Per il 2005 anche una nostra tessera!

 

Non abbiamo mai dato grande importanza ad aumentare il numero di volontari della nostra associazione e neppure a chiedere ad amici e conoscenti se volevano diventare soci della Pantagruel. Quest’anno, invece, abbiamo addirittura stampato delle tessere e vi chiediamo di mandarci 10 euro per appoggiare il nostro impegno e i nostri progetti per il 2005.

Vi faremo sapere se questa idea avrà un certo numero di adesioni, noi lo speriamo, anche perché le spese di affitto, di telefono, ma anche quelle postali e di benzina ci stanno mettendo in crisi...

 

Ce la faremo!?

 

Siamo ripartiti con queste pagine che vengono inviate ad oltre mille indirizzi di posta elettronica, a qualche centinaia di indirizzi postali e che distribuiremo nelle iniziative in cui saremo presenti.

Chiediamo, soprattutto a chi ci riceve tramite posta di farci sapere se desidera ancora leggere questo piccolo strumento di informazione e possibilmente di mandarci qualche francobollo o 5 euro in busta per far fronte alle spese. Chi ci riceve per e-mail può far girare queste paginette ad altri suoi amici? A tutti chiediamo di segnalarci persone che pensate interessate ma soprattutto di mandarci notizie sulle carceri e sulle esperienze conosciute. Ci rivolgiamo alle detenute e ai detenuti, ai volontari e agli operatori delle carceri e a chi opera nel mondo del sociale e dell’informazione. Grazie !

 

Associazione Pantagruel

Via A. Tavanti, 20

50134 - Firenze

tel e fax 055- 473070

e-mail: asspantagruel@virgilio.it

Conto corrente postale n. 10019511

 

 

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