Giornalismo dal carcere

 

Liberarsi dalla necessità del carcere

Agenzia d’informazione dell’Associazione Pantagruel – Firenze

Numero di gennaio - febbraio 2005

 

Un’occasione particolare: il 9 - 10 - 11 marzo chi è interessato potrà entrare nel carcere di Sollicciano - Firenze ed avere un incontro con alcune detenute delle sezioni femminili e con il progetto La poesia delle bambole. È un modo per conoscere i problemi del carcere e per aprire un dialogo con questa realtà spesso esclusa dalla società civile. Speriamo che numerose siano le persone che vogliano aderire. Vedi le modalità nel primo punto del sommario.

 

Incontrare il femminile

Ultime novità del progetto bambole

Informacarcere va al Cpa

I giornali del carcere in toscana

Biella: ma quanti libri!

Biella: perché tanti abusi?

Incontrare il femminile

 

Se sei interessata/o ad entrare nel carcere di Sollicciano, conoscere meglio la realtà delle sezioni femminili devi farci avere prima possibile i tuoi dati (nome, cognome, luogo e data di nascita, residenza e un tuo telefono) e in ogni caso entro il 15 febbraio inviandoceli per posta elettronica o telefonando al 055 473070. Devi anche aver compiuto i 18 anni.

Nei giorni 9,10,11 marzo 2005 l’associazione Pantagruel organizzerà, insieme alla direzione del carcere, degli incontri e dei dibattiti per far conoscere questo mondo troppe volte dimenticato e rimosso, per illustrare il progetto "La poesia delle bambole" e per iniziare un primo contatto e dialogo che potrà sfociare in successivi momenti di incontro e di partecipazione.

In questi tre giorni nei locali della scuola sarà anche allestita una mostra fotografica (foto di ragazze che lavorano nel laboratorio delle bambole e loro primi piani) realizzata da Alberto Conti e Andrea Vitali e potrai vedere alcune delle bambole create nel corso di formazione interno al carcere e altri prodotti del laboratorio esterno.

Gli incontri si terranno in questi tre giorni alla mattina (dalle 9,30 alle 12,30) e nel pomeriggio di mercoledì 9 e venerdì 11 (dalle ore 14 alle 17). Il giovedì pomeriggio dalle 14 alle 17 siete tutti invitati ad un momento musicale.

Ogni incontro vedrà una prima parte in cui le ragazze, i volontari e gli operatori parleranno sia di Sollicciano in generale che del carcere femminile in particolare e del progetto "La poesia delle bambole", poi si aprirà un dibattito con le persone e le realtà associative presenti in modo da creare un vero rapporto tra interno ed esterno. Per questo abbiamo invitato esperienze legate alla realtà delle donne, dei giovani, degli stranieri e del mondo politico, economico e religioso, ma inviamo questo appello a partecipare a tutte le persone che siano realmente interessate ad aprire un dialogo con la realtà del carcere fiorentino.

Sollicciano femminile riguarda un’area più ampia di quella della provincia di Firenze, diciamo un’area che comprende anche Prato e Pistoia, dove infatti non esistono sezioni femminili e anche a questa area è rivolto l’invito. Speriamo che la risposta sia ampia e gli incontri siano proficui.

 

Novità del progetto bambole

 

Ormai ci sembra che il negozio delle bambole sia stato da tanto tempo parte integrante del nostro progetto complessivo, ma sono passati solo poco più di due mesi dalla sua apertura.

Siamo contenti di aver preso questa decisione che ha aperto una vetrina sull’esterno e che ci ha permesso e ci permette di incontrare nuove persone che vivono nel quartiere o che si fermano perché colpiti dalle nostre creazioni. In alcuni casi ci vedono passando in autobus e sono spinti a scendere e ad incontrare gli gnomi, le bambole o le fate dei fiori. Dopo il particolare periodo di dicembre anche gennaio è stato positivo per le vendite e ora abbiamo iniziato il febbraio e vedremo.

Abbiamo deciso che era necessaria un’altra persona che uscisse a lavorare con noi a tempo pieno e per questo dovrebbe arrivare ai primi di marzo Adrienne (che si unisce a Ijeoma e Gloria, mentre Peppina da oltre due mesi è in malattia) e il lavoro all’interno del carcere prosegue positivamente.

A febbraio faremo alcune rifiniture al negozio e lavoreremo alla creazione dello spazio espositivo dove potremo fare con continuità mostre di disegni, foto, libri, prodotti di artigianato e che fin dall’inizio avevamo pensato come un momento importante per dare maggiore vivacità al negozio e per collegarlo con altre esperienze del mondo artistico, sociale e culturale.

L’ultimo sabato e domenica di gennaio si è svolto un corso esterno di bambole e sono nate quattro bellissime Ninette, il prossimo corso è previsto per marzo (sabato 5 e domenica 6), chi è interessato chieda maggiori informazioni. Altra notizia positiva: il comune di Campi Bisenzio (Fi) ha acquistato 16 bambole per i suoi due asili nido. Sarebbe bello che anche altri enti locali prendessero decisioni di questo tipo e non solo in Toscana (dove in questi anni segni positivi hanno mostrato i comuni di Pistoia, Firenze, Greve e Sesto Fiorentino); chiediamo agli amici che leggono queste paginette di farsi promotori nel far conoscere la nostra iniziativa nel loro comune di residenza.

Ma allora va tutto bene? Diciamo che non mancano gli ostacoli e le difficoltà, che i problemi esistono, ma il progetto si muove, si sviluppa, coinvolge altre persone, riceve il denaro di persone che acquistano i nostri manufatti e di altri che fanno delle donazioni, ma che ha bisogno di tutte e di tutti. Vi aspettiamo al nostro negozio (per chi abita a Firenze e dintorni non dovrebbe essere così difficile, e per chi vive più lontano perché non mette in calendario una sua visita alla nostra città in cui dedicare anche un’oretta alle nostre bambole?).Vi vorremmo rincontrare o incontrare per la prima volta. Ricordiamo che il negozio è chiuso lunedì mattina, mentre lunedì pomeriggio è aperto dalle 16 alle 19,30; da martedì a venerdì compreso è aperto con orario continuato dalle 10 alle 19,30. Sabato siamo aperti dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.30.

 

Informacarcere va al Cpa

 

Il materiale librario sul carcere (libri, riviste, giornali, lettere, ritagli di quotidiani) si sta spostando dalla Regione Toscana e sta dirigendosi verso il CPA (Centro Popolare Autogestito di Firenze Sud) che ha messo a disposizione un suo locale. Quanto ci vorrà perché sia riordinato e consultabile? È impossibile dirlo. Dipenderà molto da quante persone saranno disposte e disponibili a dare qualche ora del loro impegno.

Il progetto originario di Informacarcere era molto articolato e vedeva a fianco di una biblioteca specializzata una serie di iniziative (pubblicazioni, convegni, ecc.). È già un passo importante che il nostro materiale librario non sia andato disperso e di questo non possiamo che ringraziare i compagni del CPA.

 

I giornali del carcere in Toscana

 

I giornali del carcere e le esperienze di informazione sul carcere della Toscana (con invito anche a quelle del Lazio) si ritrovano domenica 27 febbraio alla sede della nostra associazione Pantagruel. Riprendiamo i contatti per un nuovo scambio tra le esperienze esistenti nel territorio. A che punto siamo? Quali le iniziative a breve scadenza? Quali le difficoltà? Ci sono progetti che possiamo portare avanti insieme? Queste e altre le domande che ci porremo e a cui speriamo di rispondere numerosi. Sul numero di marzo di questa agenzia riporteremo un bilancio della giornata.

 

Biella: ma quanti libri!

 

Sono stati proprio tanti i libri che sono arrivati da tutte le parti d’Italia ai tre detenuti nel carcere di Biella: Nicola De Maria, Cesare Di Leonardo, Ario Pizzarelli, dopo la perquisizione avvenuta a fine dicembre e dopo l’attuazione del regolamento interno del carcere che impedisce ai detenuti di tenere più di quattro libri nella cella. La notizia era apparsa su Il Manifesto con articoli di Orsola Casagrande e su Liberazione e un gruppo di amici e parenti dei detenuti aveva creato la campagna Un libro in più (mail: unlibroinpiu@libero.it).

Anche la nostra associazione aveva aderito e inviato a tutto il suo indirizzario uno speciale numero della nostra agenzia: Un libro da spedire al carcere di Biella! E tanti hanno seguito il nostro esempio, molti anche informandoci della loro effettuata spedizione. Riportiamo un elenco (scusandoci per eventuali omissioni e indicando per le singole persone solo il nome e la prima lettera del cognome): Telefono Azzurro di Firenze, Il Foglio Letterario, Giuliana O., Franca F., Sursumcorda, Tam Tam - Proposte Editoriali, Medieteca Regionale Toscana, Marcello A., Vittorio Agnoletto, Vanni O., Anna P., Daniela D., Gruppo Solidarietà di Moie di Maiolati (An), Andrea P., Giulia P. e studenti del Liceo Mamiani di Roma, Nicolas Martino Ufficio Stampa di Derive Approdi, Marina e Salvatore e Capolinea Occupato di Lecce, Elisa, Grazia Dell’Orfanello responsabile Centro Studi e Documentazione sulle dipendenze e l’emarginazione di Lucca, Chiara B., Renato S., Il giornale Il Pungolo di Firenze, Associazione Volontariato Penitenziario di Firenze. Alcuni siti hanno risegnalato la notizia (www.agenpress.it; www.dirittoecultura.com...) altre amiche e amici hanno inviato al loro indirizzario la nostra documentazione.

 

Biella: perché tanti abusi?

 

Siamo rimasti veramente male quando abbiamo ricevuto indietro i libri che avevamo spedito come Associazione Pantagruel e poi come La poesia delle bambole (in realtà di quelli è tornato uno solo, gli altri due che fine avranno fatto?). Giuliano ha contattato il carcere, non è riuscito a parlare con il direttore perché assente, ha parlato con il comandante come riferisce nella lettera che sotto pubblichiamo, ha poi deciso di rinviare i tre libri in una busta unica al Direttore con acclusa la lettera chiedendo che garantisse la consegna ai tre detenuti.

 

Al Direttore della Casa Circondariale di Biella

e p.c. al Magistrato di Sorveglianza di Vercelli

e p.c. all’Ufficio Educatori Casa Circondariale di Biella

 

Ho inviato in data 7 gennaio 2005 un libro per posta ordinaria a tre detenuti del carcere di Biella: Nicola De Maria, Cesare Di Leonardo e Ario Pizzarelli, confezionando tre buste diverse e inserendo in ogni busta il libro e una breve lettera personale. In data 20 gennaio i tre libri mi sono tornati indietro con scritto "al mittente" e timbro Direzione Casa Circondariale Biella - Polizia Penitenziaria. Faccio presente che da circa 30 anni mi impegno come volontario nelle carceri e che attualmente ho l’art. 17 ord. penitenziario nella Casa Circondariale di Sollicciano e in altre carceri toscane. Ho cercato di avere una spiegazione sul perché non sia stata consegnata la mia lettera ai tre detenuti sopra citate e perché i libri donati non siano stati messi nel casellario (come altro eventuale oggetto di proprietà del detenuto che non può stare in cella) ma il comandante della casa circondariale di Biella, da me contattato telefonicamente, mi ha detto che vi sono leggi e circolari che obbligano a rimandare i libri al mittente e alla mia richiesta di indicarmele con maggiore precisione ha risposto che non era tenuto a fornirmi queste indicazioni.

Non sono convinto che esistano queste leggi e circolari e credo che sia una decisione personale del comandante del carcere che lede una serie di diritti: il mio diritto (pagato con l’acquisto dei libri e con le spese postali) di inviare il pacchetto ai detenuti, il mio diritto che la lettera fosse consegnata ai detenuti, il diritto dei detenuti di sapere che io avevo scritto loro e inviato un determinato libro che avrebbero potuto scegliere di leggere restituendo al casellario uno dei quattro volumi che per regolamento interno possono tenere in cella, il diritto dei detenuti di essere proprietari dei libri che ho loro regalato e di destinarli, a loro scelta, alla biblioteca del carcere, di regalarli ai propri eventuali familiari che facciano loro colloquio, di chiederne una propria lettura come detto sopra, o anche il diritto di rifiutare il libro e di rinviarlo al mittente. Questo era ed è un loro diritto che non può essere sostituito da un atto arbitrario del comandante del carcere di Biella.

Per questo ho deciso di rinviare oggi in un unico pacchetto postale i tre pacchetti come erano stati confezionati con la scritta "al mittente" e il timbro Direzione Casa Circondariale di Biella - Polizia Penitenziaria a lei Direttore della Casa Circondariale chiedendole di far sì che le mie tre lettere siano consegnate ai tre detenuti e che i tre detenuti sappiano che posseggono i tre libri spediti e che possono, come proprietari, utilizzarli nel modo che preferiscono.

Le sarei molto grato se farà cessare questa illegalità, così la ritengo, che viene attuata nella casa circondariale da lei diretta e che non sia più rinviato al mittente nessun libro o rivista inviata ai tre detenuti indicati o ad altri e se mi farà sapere quello che deciderà in proposito.

 

Associazione di Volontariato Pantagruel - Giuliano Capecchi

Firenze 21 gennaio 2005

 

Giuliano ha cercato di parlare qualche giorno dopo per telefono con il direttore, che poi ha saputo essere una direttrice, ma un suo collaboratore gli ha risposto che era impegnata la mattina ma che faceva sapere non aveva tempo neppure nel pomeriggio. Le riflessioni su quello che sta avvenendo a Biella e su quello che avviene anche in molti altri carceri italiani è lasciata ai nostri singoli lettori.

Per completezza dell’informazione aggiungiamo che domenica 6 febbraio circa 1500 persone hanno manifestato nella città di Biella e di fronte al carcere per chiedere maggiori diritti, la fine degli abusi e dell’uso sistematico dell’illegalità.

 

Associazione Pantagruel

Via A. Tavanti, 20 - 50134 Firenze

Tel: 055.473070. Mail: asspantagruel@virgilio.it

 

 

Home Su Successiva