Bollettino n° 12

 

Osservatorio Calamandrana sul carcere di San Vittore

"per la trasparenza e l’umanizzazione in carcere"

 

Bollettino n° 12 – marzo 2004

Continuiamo l'osservazione sul carcere

 

Sempre meno gli educatori. Sempre peggio il carcere

Trattamenti contrari al senso di umanità

Diritto a ricevere la posta

Scarsa prevenzione dei suicidi

Clima di paure e di minacce

Punizione collettiva

Biblioteca devastata e svalutata

Gli educatori: operatori specializzati o sostituibili da chiunque?

 

Risulta che in Lombardia gli educatori sono solo 21, mentre per legge dovrebbero essere 116.

Se le loro funzioni vengono svolte da incompetenti o addirittura non svolte, non può che derivarne un fortissimo disagio per i detenuti ed un generale degrado della situazione carceraria.

 

Emergenza militare in carcere?

 

Riprendiamo quanto precedentemente accennato, accostando episodi e atteggiamenti, che ci sembrano legati da un filo comune e passibili di comune lettura critica: la gestione penale è sempre più subappaltata alla polizia penitenziaria.

 

Iniziamo dalle terapie a bicchiere. Il personale medico scarseggia, perché il ministro non lo paga. L’occasione, subito colta dal locale agente, incarica della distribuzione un marocchino servile. Ecco fatta la supplenza, ma… I bicchieri di terapia antidolorifica o sonnifero diventano allora moneta per barattare sigarette, alimentari, materiale igienico garantito ma introvabile, piccoli favori vari, silenzi… Lo scambio è tollerato come contributo al quieto vivere dei custodi e in apparenza alla tranquillità collettiva.

Se tizio abbisogna di guadagnare con il lavoro interno e non lo ottiene, c’è la via della raccomandazione, rivolgendosi ad agenti amici di quello che cestina la domandina; meglio se suoi parenti. E’ risaputo che i legami parentali intrecciano piccoli clan di fatto, utilissimi alla sopravvivenza di chi deve mantenere l’ordine; ma quale?.

L’autocertificazione non è certo il toccasana nel sistema penale ed è comprensibile. Ma che dire, quando la sua efficacia è decisa dall’arroganza di un singolo poliziotto, perfino invalidando l’accettazione esplicita del tribunale?

La lista degli iscritti a gruppi, corsi, laboratori e simili è di competenza dell’equipe educatori. In realtà, i nomi sono sempre depennabili autoritariamente, anche all’ultimo momento, da parte del baffo rosso di turno, che può coprire così una sua semplice vendetta. Ne risente l’attività di altri operatori e viene sconvolta l’opera dei volontari, che d’altra parte continuano a essere citati dalle direzioni come vanto e prova di liberalità. Alla richiesta di spiegazioni, spesso la risposta è stata la seguente: così capisci chi comanda qui, cioè: noi( le guardie)! Formula verbalmente identica in raggi diversi, tanto da far sospettare una trasmissione da esplicita staffetta.

Può capitare a chiunque un attacco di isterismo, anche a una detenuta. L’addetto di turno ha nel caso un’ottima occasione per piacere più su: per ristabilire la quiete chiama la squadretta composta da maschi sperimentati in pestaggi.

 

Ovviamente, si impone una differenziazione… Ci sono nella polizia penitenziaria elementi meravigliosi, che collaborano alla umanizzazione del carcere e che spendono – ben oltre il dovuto- il loro tempo per promuovere la rieducazione dei detenuti. Secondo noi alla società civile, non interessa determinare se siano maggioranza o chi prevalga, poiché purtroppo la voce grossa, in linea di fatto, è dettata dai pochi agenti prepotenti e frustrati, che gli altri non possono contrastare. Di fatto, l’operatore così risulta unico e inappellabile: i peggiori della polizia penitenziaria.

 

Trattamenti contrari al senso di umanità

 

Umiliazioni

 

Giovane trans mentre sta facendo la doccia si accorge che un agente si è affacciato per guardarla; lei protesta ma viene derisa; poi va a protestare con l’agente capo per l’umiliazione subita.. Le viene risposto che è bugiarda e che calunnia. Dopo alcuni giorni lei racconta per scritto il fatto e chiede di parlare con il direttore, avvertendo che ha scritto una lettera che manderà ai giornali. Il direttore la riceve e vuol sapere il nome dell’agente guardone, il quale non viene più visto in quel raggio.

 

Quesito

 

Chi riceve una umiliazione, se difende la propria dignità, viene trattato come calunniatore; per denunciare il torto subito deve avere coraggio, perseveranza, deve saper scrivere una lettera e minacciare di inviarla ai giornali?

 

Abuso di potere

 

Giovane trans riceve da un agente richiesta di prestazioni sessuali, a cui si rifiuta dicendo: "Vai a cercare questo nella strada e non qui"

 

Quesito

 

Alcuni agenti ritengono normale approfittare del proprio potere nei confronti dei detenuti?

 

Diritto a ricevere la posta

 

L’operazione di consegna della posta viene affidata ad alcuni detenuti. Da quel momento i detenuti del raggio non ricevono lettere che sanno essere state loro spedite e non possono più contare sull’arrivo della posta; ciò genera ansia e sofferenza in un ambiente dove la posta è importantissima

 

Quesito

 

Chi ha preso la decisione di farsi aiutare da detenuti nel delicato compito di distribuzione della posta? Chi viola l’art. 15 della Costituzione sulla libertà e segretezza della corrispondenza?

 

Scarsa prevenzione dei suicidi

 

Un giovane detenuto  in carcere da un mese, con soventi crisi epilettiche, anche notturne chiedeva da tempo al medico del raggio di essere trasferito in una casa di cura, ma come risposta alle sue sofferenze gli veniva somministrato del Gardenal, un farmaco per l'epilessia. Siccome le crisi continuavano, il giovane è stato spostato dalla cella di isolamento ad un'altra normale insieme ad altri due detenuti, di cui uno faceva da "piantone" per sorvegliarlo, evitando cosi una seccatura alla guardia che di notte dovrebbe stare di fronte alle celle a rischio per sorvegliarle e invece va in ufficio a vedere la tv. Venerdì scorso il dramma: il piantone non vedendo uscire il ragazzo dal bagno ha sfondato la porta ed è riuscito  a salvare in extremis il ragazzo che aveva tentato di impiccarsi; a fianco del corpo ha visto una lettera contenente le spiegazioni del gesto del ragazzo. Chiamate le guardie, il detenuto è stato trasportato in ospedale  e la lettera è stata requisita dagli agenti. 

 

Quesito

 

Nessuno riprende le guardie che dovrebbero sorvegliare le celle a rischio e invece si distraggono con la tv?

 

Clima di paure e di minacce

 

Sanzioni disciplinari non segnalate

 

Succede spesso che alcuni detenuti vengano a conoscenza solo in Camera di Consiglio dell’esistenza di sanzioni disciplinari (rapporti) nei loro confronti.

 

Quesito

 

Come fa il detenuto ad esporre le proprie discolpe, come è suo diritto, se non gli viene neanche segnalata e motivata la sanzione disciplinare? (O.P. 38,cap. IV)

 

Libertà di espressione lesa

 

Un detenuto viene chiamato da un agente e rimproverato perché durante un gruppo di cultura avrebbe parlato male di lui. Il detenuto si discolpa, ma l’agente insiste nell’affermare che lui è a conoscenza del fatto.

 

Quesito

 

Di quali mezzi si avvale l’agente per fare le sue affermazioni e minacce?

Origlia oppure si serve di spie, che riceveranno in compenso privilegi?

L’agente è a conoscenza dell’art.21 della Costituzione sulla libertà di espressione?

 

Accuse inutili e inopportune

 

In una cella abitata da trans viene inserita una nuova giunta operata. Le concelline si accorgono di questo, ma non ne parlano. Dopo un po’ di tempo la sessualità della nuova giunta viene scoperta. dagli agenti. Le altre trans vengono sgridate dagli agenti per non aver segnalato le condizioni della compagna, e accusate di "aver fatto festa"

 

Quesito

 

Chi decide in quale reparto mettere i trans? Questo compito spetta forse ai detenuti?

 

Punizione collettiva

 

Secondo alcuni testimoni il detenuto A. sta parlando con un compagno, L’agente S.gli dice "Vattene!" Il detenuto risponde chiedendo spiegazioni con gentilezza. Agente lo insulta:"Tossico, camoscio!". Agente schiaccia i piedi al detenuto e gli dà una testata. Il detenuto reagisce fisicamente e avviene una colluttazione fra i due. Subito arrivano altre guardie e intervengono fisicamente anche loro. Una infermiera che vede l’accaduto si mette a piangere e cerca di intervenire.

L’agente ha (forse) rotto il setto nasale, il detenuto ha il viso insanguinato. Il detenuto viene mandato a Sulmona. L’agente è in malattia.

L’agente S. conosciuto da tutti come un provocatore, ha già avuto scontri con detenuti ed è stato già richiamato dai colleghi per il suo atteggiamento. I detenuti dicono di lui: "Ci considera delle merde, cerca di scoraggiarci, ci insulta, ci fa dispetti, vuole vedere fino a che punto può arrivare."

Il giorno dopo questo scontro agenti trovano in un sottoscala vicino alla palestra un pacco da 25 siringhe ancora sigillato. La palestra viene chiusa.

Nel raggio la tensione è altissima. Il capoposto ,. che è già conosciuto da detenuti e operatori della C.P.A. come esageratamente despota e autoritario, si inasprisce e cerca di limitare l’orario dei detenuti referenti della C.P.A. "Non potete venire alla CPA alle 8!" mentre sono sempre andati lì a quell’ora. Un referente si rivolge all’ispettore che gli dà ragione di fronte al capoposto. Da quel giorno a quel referente viene proibito di svolgere il suo compito nella CPA.

 

Biblioteca devastata e svalutata

 

A settembre, nella biblioteca del IV raggio viene pestato un detenuto marocchino appena arrestato, perché ha delle reazioni  definite dagli agenti "strane". Il  bibliotecario troverà il giorno dopo tutto devastato: vetri delle finestre rotti, libri per terra,mensole staccate, video del PC a terra rotto, del marocchino nessuna traccia. Questo fatto è avvenuto quando le volontarie erano in ferie. Al rientro hanno reclamato presso l'ufficio dell'Ispettore e la giustificazione è stata evasiva,- qualcuno avrà giocato col PC, rompendolo.

Dal settembre 2003 non c'è più affluenza in biblioteca, a stento vengono a prendere libri in 3/4 detenuti, viene soppressa dall'Ispettore di raggio il permesso attraverso la domandina, perché incontrollabile: Allora viene suggerita di fare una lista di adesioni giornaliere presentata dal bibliotecario all'Ispettore, ma anche questa viene boicottata di volta in volta dagli agenti di turno, e la giustificazione è sempre la stessa, non vogliono scendere, ai detenuti non interessano i libri. Gli stessi sono demotivati, pensano che il bibliotecario non li chiami, ma sono gli agenti che non aprono le celle. A tutt'oggi la situazione non è cambiata, nonostante sia stato segnalato il problema in Direzione e all'Ispettore del raggio.

 

Quesito

 

Viene riconosciuta l’importante funzione della biblioteca?

Per informazioni, segnalazioni e adesioni rivolgersi a Gruppo Calamandrana, presso Lega dei Popoli, via Bagutta 12 Milano tel. 02780811 e-mail gruppocalamandrana@libero.it

Sito internet: http://calamandrana.interfree.it

Gli originali degli scritti pervenutici direttamente da detenuti sono a disposizione presso la nostra sede.

Maria Elena Belli, Nunzio Ferrante, Augusto Magnone, Maria Vittoria Mora, Mario Napoleoni, Dajana Pennacchietti, Gabriella Sacchetti, Sandro Sessa

 

 

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