Le droghe nell'informazione

 

Le droghe nell’informazione tra realtà e stereotipi

di Franco Corleone

 

L’immagine delle droghe nella stampa della Regione Emilia - Romagna (pdf)

 

L’associazione di promozione sociale Forum Droghe ha concentrato molta della sua attività di studio, ricerca e divulgazione nella analisi e nell’approfondimento del dibattito teorico, culturale e scientifico sulle droghe. In particolare è stata analizzata la questione dell’intreccio tra gli aspetti penali e quelli sociali. Infine una cura attenta è stata rivolta alle esperienze europee di politica di riduzione del danno al fine di far emergere un confronto più caratterizzato dalla prassi e dalle sperimentazioni piuttosto che dalla ideologia e dal pregiudizio.

La percezione sociale del fenomeno "droga" è un tema particolarmente rilevante e il ruolo che gioca la stampa nella costruzione di stereotipi, nella conferma di luoghi comuni o nella capacità di far emergere dati per un giudizio razionale, è addirittura scontato. A conferma dell’importanza che Forum Droghe annette al rapporto di informazione dell’opinione pubblica sta la pubblicazione da dieci anni del mensile Fuoriluogo, che è una testata di riflessione specifica su questo tema. La difficoltà contro cui ci si scontra, e che è confermata da alcune indagini demoscopiche, è il clima di crociata che viene imposto da chi ha interesse ad alimentare la propaganda e non la ragione.

La rozzezza e la semplificazione non aiutano a comprendere fenomeni nuovi relativi ai consumi giovanili e producono campagne mediatiche istituzionali inutili e dannose.

Sulla base di queste sensazioni, per trovare conferma o smentita, è stata promossa una ricerca sulla stampa regionale, in questo caso in Emilia - Romagna, relativamente alla trattazione della questione droga. La ricerca è stata condotta da una équipe coordinata dal professor Piero Ignazi dell’Università di Bologna.

L’interrogativo di fondo di questa analisi rimandava alla "immagine" che la stampa regionale fornisce di questo fenomeno sia in termini quantitativi (quanto spazio? quanta rilevanza?) che qualititivi (quale accuratezza terminologica? quali associazioni con altri termini?)

La ricerca, basata sui giornali locali, esalta ovviamente il dato di cronaca che si tramuta spesso in cronaca nera e quindi il taglio prevalente risulta di tipo criminologico. Per l’esame integrale rimando ovviamente alla lettura del lavoro, assai accurato e caratterizzato da una straordinaria completezza, e in particolare alle conclusioni, che indicano le piste della riflessione che, a partire dallo studio di questi dati, dovrà impegnare gli amministratori pubblici e gli operatori per definire una politica che assuma un valore generale, inserita nelle scelte del sistema di welfare.

Mi limito quindi a sottolineare un dato, in qualche modo sorprendente, che è rappresentato dalla chiara differenziazione posta tra le sostanze e le loro caratteristiche; appare infatti netta la distinzione tra droghe "pesanti" e droghe "leggere". Questa acquisizione della stampa, dovrebbe far riflettere quei politici che negano ogni differenza e brandiscono lo slogan antiscientifico secondo cui "la droga è una, e uccide". Appare invece decisamente sconfortante la scarsa attenzione alla politica di riduzione del danno, alle scelte di intervento sociale e alla attività dei servizi pubblici (Sert) e del privato sociale (comunità, unità di strada e bassa soglia), nonostante si sia in presenza in Emilia-Romagna di una attività della Regione di carattere avanzato e di una rete di servizi e comunità assai articolata.

D’altronde quando la pressione punitiva e la spinta repressiva si fa prevalente, come dimostra la discussione sul disegno di legge del governo che pretende di imprimere una svolta proibizionista, è difficile indicare un segno diverso.

Già oggi, secondo i dati ufficiali relativi al 2003 pubblicati dal Governo nella relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze, anche in Emilia Romagna le operazioni antidroga vedono la prevalenza di quelle contro la cannabis. Le persone di nazionalità italiana deferite all’Autorità Giudiziaria per il reato di piccolo spaccio sono 464 per la cannabis e di queste 182 con provvedimento restrittivo (per l’eroina sono 213 di cui con provvedimento restrittivo 58).

Per quanto riguarda il semplice consumo (quasi sempre di uno spinello), la sanzioni amministrative previste dall’art.75 della legge in vigore e comminate dal prefetto hanno riguardato in Emilia - Romagna negli anni dal 2000 al 2003 ben 6.543 soggetti, per lo più giovani.

Il rischio è che i pregiudizi, non solo di carta, si diffondano a dismisura. Per questo motivo ritengo che ricerche estese anche ai giornali nazionali possano essere utili sia fornire dati di fatto su cui riflettere sia per ridurre il rischio che abbiano libero corso nel dibattito politico e nella contrapposizione di parte falsificazioni fondate su un uso strumentale della scienza (esemplare un titolo recente di copertina di un importante settimanale Spinello bruciacervello), nonostante le ricerche e i rapporti internazionali forniscano elementi di giudizio diversi (vedi il volume Marijuana, i miti e i fatti di Zimmer e Morgan, Edizioni Vallecchi).

 

 

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