Progetto per la Giudecca

 

Comune di Venezia - Direzione Politiche Sociali Educative e Sportive

U.O.C. - Promozione Autonomia degli Adulti

 

Linee progettuali di sviluppo per le attività in ambito penitenziario nella Casa di Reclusione Femminile della Giudecca

 

Premessa

 

L’importante esperienza condotta in questi anni dall’Unità Operativa Complessa Promozione Autonomia degli Adulti dell’Assessorato alle Politiche Sociali, grazie al rapporto di collaborazione con la Direzione degli Istituti di Pena di Venezia e con la Direzione del Centro di Servizio Sociale per Adulti (C.S.S.A.) - Ministero di Giustizia, ha reso visibili alla città le carceri, portando "dentro le mura" soggetti della società civile e, nel contempo, ha evidenziato come la pena abbia assunto negli ultimi anni forme diverse, attraverso le "misure alternative alla detenzione", ed in particolare l’affidamento in prova al servizio sociale, che stimolano la comunità locale a contribuire a realizzare percorsi di reinserimento sociale.

Oggi è possibile che tale Unità divenga promotrice di una progettazione di più ampio respiro che veda coprotagonisti diversi attori, considerando il carcere non un luogo separato dalla città, ma uno dei luoghi della città in cui è attiva la rete dei servizi, delle opportunità e delle risorse e considerando il tempo della pena anche "extramuraria", uno spazio per favorire percorsi di riabilitazione per contribuire a riparare alle fratture provocate dal reato.

In questo quadro complessivo, vorremmo concentrarci sulla riprogettazione delle attività nella Casa di Reclusione Femminile della Giudecca, che per la sua specificità organizzativa e gestionale, può essere vista come un luogo di detenzione, caratterizzato da maggiore flessibilità e apertura, perciò più adatto alla sperimentazione di nuovi interventi.

 

Attività interne:

 

L’U.O.C. Promozione Autonomia degli Adulti, a partire da novembre 2002, garantirà una presenza di operatori, all’Interno della Casa di Reclusione Femminile, con una funzione informativa e di interfaccia fra le detenute e la rete dei servizi sociali dell’Amministrazione Comunale.

Tale iniziativa, a carattere sperimentale, non si sostituisce alle funzioni e ai ruoli del C.S.S.A., della Direzione degli Istituiti di pena, dell’equipe educativa del carcere, o degli avvocati: l’attività, infatti, non prevede prese in carico individuali, ma ha il significato di raccogliere le esigenze delle detenute e di raccordarle rispetto alle opportunità che altri soggetti sono disponibili ad offrire, nella logica della tutela dei diritti di cittadinanza.

Le finalità riferite a tale iniziativa possono essere così indicate:

monitorare e rilevare i bisogni espressi dalle detenute, in modo che le attività progettate siano congruenti con essi;

garantire alle persone detenute informazioni riguardo i diritti esercitabili, riferiti alle diverse posizioni di status giuridico;

orientare le persone rispetto i diversi e molteplici riferimenti istituzionali, e non, a disposizione; favorire i processi di accompagnamento al momento del "fine pena" per le detenute residenti nel Comune di Venezia, aiutandole rappresentarsi i possibili scenari al momento della scarcerazione, sostenendole nella disorientante fase di passaggio fra il "dentro" e il "fuori";

promuovere le diverse attività che soggetti diversi organizzano all’interno della Casa di Reclusione favorendone la fruizione.

 

Metodologia

 

Si prevede, in questa prima fase di sperimentazione, riferita ai mesi novembre - dicembre 2002, la presenza di due operatori, appartenenti all’U.O.C. Promozione Autonomia degli Adulti, ogni 15 giorni, all’interno della strutturaLa loro presenza è prevista per due ore nella fascia oraria del mattino. Rispetto ai bisogni rilevati, verranno anche attivati interventi, di altri Servizi che hanno già dato in questo senso la loro disponibilità.

La presenza di questi soggetti si rea1izzerà:

- utilizzando il modello della gestione di gruppo con finalità informative e/o formative, come per altro è già nell’esperienza della U.O.C. Servizi per i Cittadini Stranieri;

integrando gli operatori della U.O.C. Promozione Autonomia degli Adulti con la presenza di un operatore "esperto", appartenente alla rete dei servizi, chiamato ad hoc, per offrire consulenza specifica rispetto ad un tema di particolare rilevanza; attraverso il "portare dentro" alcuni interventi consolidati nell’esperienza delle Politiche Sociali e già validati in termini di efficacia: in questa logica è particolarmente significativo poter portare l’esperienza del Servizio Infanzia e Adolescenza Prevenzione ed interventi sul disagio dell’infanzia e dell’adolescenza. La presenza nella Casa di reclusione femminile di mamme con bambini e di donne, che vivono la loro maternità separate dai figli, rappresenta una nuova frontiera per servizi che sull’attenzione alla sofferenza del bambino e sul sostegno alla funzione genitoriale hanno costruito la propria mission.

 

Verifica

 

L’attività realizzata nei mesi di novembre e dicembre sarà a carattere sperimentale e ha come finalità quella di testare un’esperienza che troverà un assetto organizzativo e tecnico a partire dal 2003.

La verifica avverrà ad un primo livello all’interno della U.O.C. che gestisce l’attività e prevederà un successivo momento confronto con servizi e soggetti che hanno svolto la funzione di rete. I dati della verifica saranno utilizzati per la riprogettazione dell’intervento.

Le attività che la U.O.C. Promozione Autonomia degli Adulti storicamente gestisce, quali Borse di lavoro interne (che hanno lo scopo di fornire un riconoscimento economico a fronte di un impegno in attività gestite da cooperative o definite dalla Direzione degli Istituti di Pena) ed in particolare le Attività Socio-Culturali si contestualizzeranno in un quadro che vede una maggiore presenza della U.O.C. all’interno della Casa di Reclusione, ma anche in un rapporto di scambio ed interconnessione con altri Soggetti.

 

Attività esterne

 

I seguenti ambiti progettuali, che riguardano i tre Istituti di Pena, vanno a sostenere le prese in carico individuali, già di competenza della U.O.C., per rafforzare i percorsi di reinserimento sociale, a sostegno delle persone dimesse dal carcere in collaborazione con i CSSA e con gli altri servizi socio-sanitari del territorio.

 

  1. Protocollo con associazioni: si tratta di un progetto realizzato tra U.O.C. Promozione Autonomia degli Adulti e il Centro Servizio Sociale Adulti di Venezia per l’inserimento di soggetti in condizioni di marginalità o sottoposti a misure alternative alla detenzione in associazioni, enti e organismi. S’intende così offrire opportunità di percorsi socio-educativi sul versante della riabilitazione sociale con la finalità generale di promuovere le capacità d’autonomia e il reinserimento sociale e, nel caso specifico delle persone in esecuzione penale, contribuire al riavvicinamento del reo alla collettività attraverso attività a favore della comunità.

  2. Borse di lavoro esterne: sono un sostegno in percorsi formativi e rieducativi al fine del recupero dell’autonomia personale e sono rivolte a quei detenuti che attraverso l’attività lavorativa iniziano un reale reinserimento sociale.

  3. Equal: progetto europeo che si rivolge a persone di età compresa tra i 30 e i 55 anni fornendo opportunità di inserimento protetto tale da favorire l’acquisizione da parte di partecipanti di abilità spendi bili nel mercato del lavoro in percorsi di inserimento autonomo.

 

 

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