Marco Ciuffreda

 

La morte di Marco Ciuffreda (Roma, 2 novembre 2000)

 

Procedimenti

Reati ipotizzati

A carico di

Esito

Procura di Roma

Omicidio colposo

Medici ospedalieri

Sconosciuto

Ministero di Giustizia

Omissione atti d’ufficio

Direttore, Comandante P.P.

Archiviazione

 

 

2 novembre 2000: Marco Ciuffreda, 37 anni, muore in ospedale per problemi respiratori. Arrestato tre giorni prima, processato per direttissima, è inviato agli arresti domiciliari. Ma a Regina Coeli manca il personale per accompagnarlo alla sua abitazione e rimane in carcere, illegalmente trattenuto, per oltre 52 ore, fino a quando è ricoverato d’urgenza in ospedale.

 

26 settembre 2001: L’inchiesta ministeriale si conclude con un’archiviazione. Gli ispettori riconoscono che si è verificata “una negligenza assolutamente grave e inescusabile”, ma nel comportamento degli operatori penitenziari non ravvisano gli estremi di reato.

 

15 ottobre 2001: Luigi Manconi, senatore dei Verdi, presenta una nuova denuncia.

 

7 marzo 2002: Il Gup del tribunale di Roma, De Marco, dispone il rinvio a giudizio alcuni medici dell’Ospedale Spallanzani e del Santo Spirito (applicati però al Nuovo Regina Margherita), che all’epoca si occuparono di Marco Ciuffreda. Sono accusati di colpa professionale. Omicidio colposo, infatti, è il reato ipotizzato.

 

 

Rassegna stampa sul caso di Marco Ciuffreda

 

Morì a Regina Coeli: era stato scarcerato. Ciuffreda, medici a giudizio

 

Corriere della Sera, 8 marzo 2002

 

Il 14 maggio si farà il processo per la morte di Marco Ciuffreda, 37 anni, fotografo d’arte, ex tossicodipendente, scomparso alla fine di ottobre del 2000, per una sindrome respiratoria acuta "mai assistita, né in carcere né in ospedale", come disse pochi giorni dopo sua madre Giuseppina. Il Gup De Marco ieri ha disposto il rinvio a giudizio per i medici, alcuni dello Spallanzani, altri del Santo Spirito (applicati però al Nuovo Regina Margherita), che all’epoca si occuparono del caso. Sono accusati di colpa professionale. Omicidio colposo, infatti, è il reato ipotizzato.

La parte civile è rappresentata dall’avvocato Leo Mercurio. Ciuffreda venne arrestato la sera di giovedì 28 ottobre 2000 con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti ed entrò così a Regina Coeli. La mattina di sabato 30 ottobre si aprì il processo per direttissima e ottenne gli arresti domiciliari. Ma era sabato e la "traduzione" a casa non avvenne. Il giovane ebbe una crisi cardiaca, fu ricoverato in ospedale, invano. Furono aperte due inchieste, della magistratura e del ministero della Giustizia. In seguito alla morte dell’uomo, il direttore del carcere di Regina Coeli Anacleto Benedetti e il comandante della polizia penitenziaria Marco Piersigilli rimisero l’incarico.

 

 

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