Giuliano Costantini

 

La morte di Giuliano Costantini (Ascoli Piceno, 28 settembre 2000)

 

Procedimenti avviati

Reati ipotizzati

A carico di

Esito

Procura di Ascoli

Lesioni aggravate

Agente di P.P.

Sconosciuto

Procura di Ascoli

Omicidio colposo

3 medici penitenziari

Sconosciuto

 

 

28 settembre 2000: Giuliano Costantini, 40 anni muore all’ospedale di Ascoli poche ore dopo il ricovero. Era stato trasportato d’urgenza dal carcere, con febbre e una forte emorragia interna. Nei giorni precedenti al ricovero, già in precarie condizioni di salute, sarebbe stato picchiato da un agente di Polizia Penitenziaria.

11 giugno 2002: Inizia il processo a carico dell’agente accusato di aver picchiato Giuliano Costantini nei giorni precedenti la sua morte. Secondo i giudici le percosse non sarebbero state determinanti per l’aggravamento delle sue condizioni di salute.

12 dicembre 2002: Davanti al Gup del Tribunale di Ascoli, Alessandra Panichi, si svolge l’udienza preliminare del processo contro tre medici del carcere di Marino del Tronto: la procura di Ascoli li accusa di omicidio colposo, in relazione alla morte di Giuliano Costantini.

 

Rassegna stampa sul caso di Giuliano Costantini

 

Picchiò detenuto: guardia carceraria a giudizio. La vittima, Giuliano Costantini, morì alcuni giorni dopo: tre medici accusati di omicidio colposo

 

Il Messaggero, 24 aprile 2002

 

Sarà processato l’11 giugno prossimo per lesioni un agente di polizia penitenziaria in servizio a Marino del Tronto. Secondo il sostituto procuratore della Repubblica Umberto Monti l’uomo avrebbe picchiato Giuliano Costantini, il detenuto che morì nel carcere di massima sicurezza ascolano nel settembre del 2000. A scanso di equivoci, però, va detto che per la procura le botte rimediate dall’uomo dal secondino non sono collegate al suo decesso. In sostanza, secondo quanto appurato nel corso delle indagini dalla Procura di Ascoli, nei giorni precedenti il ricovero al Mazzoni (dove poi morì) Costantini, già malato, sarebbe stato fatto uscire dalla cella dalla guardia in questione che l’avrebbe picchiato in un altro locale del carcere e quindi riaccompagnato dolorante in cella.

Costantini avrebbe lasciato scritto quanto accaduto in un foglietto che è stato rinvenuto dagli investigatori che, dopo la sua morte, perquisirono la cella. Ad alcuni compagni detenuti l’uomo aveva inoltre confidato che, una volta ristabilitosi, avrebbe denunciato l’aggressione subita.
Non sarebbe per altro il primo episodio di cui l’agente è accusato: ha già in corso un processo a suo carico per lesioni gravi per un altro presunto "pestaggio" accaduto alcuni anni fa, sempre ai danni di un carcerato. Intanto il sostituto procuratore Umberto Monti si prepara a firmare la richiesta di rinvio a giudizio a carico di tre medici del carcere di Marino del Tronto accusati di omicidio colposo in relazione alla morte di Costantino Giuliani, i cui familiari si sono affidati all’avvocato Francesca Palma. Secondo la Procura, infatti, la morte del fermano si sarebbe potuta evitare se i sanitari del supercarcere avessero disposto prima il ricovero in ospedale. Ormai da tempo ai medici è stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini e gli stessi, attraverso i rispettivi avvocati, hanno avuto facoltà di presentare memorie o documenti utili alla propria causa. Il medico assistito dall’avvocato Alessandro Trofino ha rinunciato a questa opportunità.

La sensazione è che in caso di processo a carico dei medici, tutto ruoterà intorno alle perizie.
Costantini, di origini fermane, era stato trasportato nel nosocomio ascolano dal carcere di Marino dove stava scontando una pena per un furto. Era arrivato all’ospedale febbricitante ed in preda a forti dolori addominali. I medici del pronto soccorso riscontrarono una grave emorragia interna che richiese un intervento chirurgico d’urgenza condotto dall’equipe del primario Emidio Senati. L’operazione durò tre ore, ma purtroppo non servì a salvare la vita del quarantenne di Fermo che morì per setticemia.

 

Secondino accusato di aver picchiato il detenuto. Tre medici a giudizio per cure tardive. Botte in carcere, guardia alla sbarra. Iniziato il dibattimento per la morte di Giuliano Costantini

 

Il Messaggero, 12 giugno 2002

 

Si è aperto ieri davanti al Tribunale di Ascoli il processo a carico della guardia carceraria accusata di aver picchiato Giuliano Costantini, l’ex detenuto del carcere di Marino del Tronto per la cui morte sono attualmente sotto inchiesta, con l’accusa di omicidio colposo, tre medici dell’istituto di pena. Le percosse che S.P. avrebbe inferto al detenuto non sono in ogni caso in correlazione con la morte dello stesso, avvenuta, secondo la Procura di Ascoli, per altra causa, riconducibile alle cure tardive cui l’uomo fu sottoposto. Davanti al giudice Vecchiotti si discute quindi soltanto del reato di lesioni aggravate a carico dell’agente.

 

Caso Costantini, morte in carcere: 3 medici dal giudice

 

Il Messaggero, 11 dicembre 2002


È in programma domani l’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Ascoli Alessandra Panichi che dovrà stabilire se processare o meno tre medici del supercarcere di Marino del Tronto: la procura di Ascoli li accusa di omicidio colposo in relazione alla morte del detenuto di origini fermane Giuliano Costantini, avvenuta il 28 settembre del 2000 a poche ore di distanza dal ricovero all’ospedale Mazzoni dove fu sottoposto ad un intervento chirurgico urgente. Per il sostituto procuratore Umberto Monti, Costantini poteva infatti essere salvato se curato per tempo all’interno del penitenziario.

Il detenuto era arrivato all’ospedale febbricitante ed in preda a forti dolori addominali. I medici del pronto soccorso riscontrarono una grave emorragia interna che richiese un intervento d’urgenza effettuato dall’equipe del primario di chirurgia Emidio Senati. L’operazione durò tre ore, ma non servì a salvare la vita del quarantenne che morì per setticemia. Le perizie degli specialisti Tombolini e Corradini avrebbero fatto emergere importanti indicazioni sulla presunta responsabilità di tre medici del carcere di Marino del Tronto per la morte del detenuto, facendo scattare l’accusa di omicidio colposo. In sostanza l’uomo, da tempo malato, non sarebbe stato trasferito in tempo utile in ospedale. Ciò, nonostante evidenti segni della grave infezione che stava minando il suo fisico: tra questi l’addome acuto e le particolari caratteristiche del materiale organico che aveva rimesso. Difficile fare previsioni, ma trapela che i medici rinunceranno al rito abbreviato o ad un eventuale patteggiamento preferendo dimostrare l’innocenza in caso di rinvio a giudizio. Si annuncia quindi un processo che si giocherà sulle perizie di parte con le quali i legali della difesa cercheranno di convincere il Tribunale che i loro assistiti curarono al meglio Costantini.

 

 

Precedente Home Su Successiva