A.M.

 

La morte A.M. (Sondrio, 1 giugno 2001)

 

Procedimenti avviati

Reati ipotizzati

A carico di

Esito

Procura di Sondrio

Concorso in omicidio colposo

Direttore del carcere, Dirigente sanitario del carcere, 4 medici

Sconosciuto

 

1 giugno 2001: A.M., 30 anni, malato di Aids muore in ospedale, dopo essere stato ricoverato una prima volta e quindi riportato in carcere, dove le sue condizioni di salute si erano aggravate.

10 marzo 2002: Il sostituto procuratore di Sondrio, Stefano Latorre, avvia un’inchiesta ipotizzando il reato di concorso in omicidio colposo a carico del dirigente sanitario del carcere (che è anche Sindaco di Sondrio), del direttore dell’istituto e di 3 medici penitenziari.

 

Rassegna stampa sul caso di A. M.

 

Indagati il sindaco e il direttore del carcere di Sondrio per la morte di un canturino

 

Il Giorno, 11 marzo 2002

 

La morte di un trentenne di Cucciago - che da qualche tempo era detenuto nel carcere valtellinese di Via Caimi - è al centro di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Sondrio. Concorso in omicidio colposo è l’ipotesi di reato formulata dal pubblico ministero Stefano Latorre, titolare dell’inchiesta a carico di numerosi indagati, fra cui il sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, medico del carcere e del direttore del penitenziario valtellinese, Gianfranco Mangeli. Gli altri indagati dovrebbero essere medici. Durante la detenzione il giovane di Cucciago accusò disturbi, per cui fu sottoposto ad una cura a base di antibiotici. Venne portato una prima volta in ospedale a Sondrio per essere sottoposto ad esami più approfonditi, al termine dei quali fu riportato in carcere. Poi, per l’ultima volta, in corsia, dove il giovane detenuto cessò di vivere il 1 giugno dello scorso anno. I genitori del giovane cucciaghese ravvisando negligenze nella condotta del personale medico del carcere valtellinese hanno presentato alla Procura di Sondrio una denuncia, nella quale si chiede di accertare se nella morte del loro figliolo ci sono responsabilità. Insomma, vogliono sapere se si poteva strapparlo alla morte.

 

Sondrio. Recluso morto, si indaga

 

Il Giorno, 12 marzo 2002

 

La morte di un trentenne - che da qualche tempo era recluso nel carcere sondriese di via Caimi - è ora al centro di un’inchiesta della Procura di Sondrio. L’ipotesi di reato avanzata dal sostituto Stefano Latorre, titolare del fascicolo, è l’omicidio colposo. Sull’indagine, avviata da mesi, non sono mai trapelate notizie. Soltanto ieri, da fonti non ufficiali, è stato possibile apprendere che per quella morte ci sono diversi indagati, tra i quali il sindaco di Sondrio, dottor Alcide Molteni, 50 anni, nella sua qualità di medico che presta servizio dietro le sbarre.

La vittima fu A.M. di Cucciago, nel Comasco. Malato di aids, non comunque a uno stadio avanzato, fu rinchiuso nella Casa circondariale. A un certo punto, durante la detenzione, accusò dei disturbi, fu sottoposto a una cura a base di antibiotici. Fu accompagnato in ospedale, per esami più approfonditi. Ritornò in cella. Poi, per l’ultima volta, in corsia. Qui il recluso spirò l’1 giugno di un anno fa. I genitori presentarono alla Procura una denuncia. Oltre che Molteni, l’indagine ha coinvolto il direttore della casa di pena, Gianfranco Mongelli, 40 anni, di Vigevano, e altri 3 medici della struttura penitenziaria.

 

 

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