Drammatico rapporto del DAP

 

Carceri sovraffollate, 15.000 detenuti in più: 40 suicidi nel 2002

Drammatico rapporto del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria

 

Liberazione, 14 agosto 2002

 

Le carceri italiane sono sovraffollate. E' questo il dato che accomuna Secondigliano a Rebibbia, l'Ucciardone a Regina Coeli. Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap), ha reso noto ieri i dati sulla situazione dei 205 penitenziari italiani aggiornati allo scorso luglio. Dietro le sbarre ora ci sono 56mila persone, a fronte di una capienza regolare di quasi 42mila posti.

Questa situazione, mista a solitudine e depressione, favorisce i suicidi in cella. Dall'inizio di quest'anno si sono tolti la vita 40 detenuti, quasi tutti in carcere per la prima volta, accusati di furto oppure spaccio di stupefacenti. Per questo la fotografia scattata dal Dap è preoccupante. In cella in tredici in carcere è ordinaria amministrazione trovare celle che ospitano 13 detenuti quando la capienza normale sarebbe di appena quattro. Maglia nera del sovraffollamento spetta alle regioni Campania (16 istituti ospitano 6.959 persone per 4.920 posti), Toscana (4.190 per 2.905), Veneto (2.424 per 1.438) e Molise (361 per 218). Tutte accolgono quasi il doppio dei detenuti che potrebbero ospitare in condizioni regolari: una soglia che supera anche quella della cosiddetta tollerabilità. Seguono a breve distanza i penitenziari di Lazio (5.406 per 4.771 posti disponibili), Lombardia (7.971 per 6.050) e Piemonte (4615 per 3.500). Altro dato preoccupante è la quantità di detenuti che si trovano in carcere pur essendo ancora in attesa di giudizio.

Sui 56mila totali la metà esatta sconta pene per le quali sono già stati condannati, i restanti sono detenuti che ancora debbono ascoltare l'ultima parola del giudice. A questi, vanno aggiunti, mille detenuti che sono internati in istituti psichiatrici per effetto di una misura di sicurezza. Tra tutti i reclusi una buona percentuale sono extracomunitari. Si parla di oltre 16mila persone. Tra loro solo poco più di 1000 le donne. La nazionalità di questi stranieri è per la maggior parte marocchina e albanese. Un accordo, risalente allo scorso aprile, tra il governo italiano e quello di Tirana prevede che i detenuti condannati in via definitiva scontino la loro pena nel proprio paese. Qualcosa di simile è attualmente allo studio anche per quanto riguarda gli immigrati detenuti di nazionalità marocchina. Lunga scia di morti e veniamo ad un altro valore preoccupante: quello dei suicidi dietro le sbarre. Nel 2001 si sono suicidati in carcere ben 69 persone, in maggioranza italiani. Il governo per ora ha stanziato solo mille miliardi delle vecchie lire, su un periodo di tre anni, da investire nell'edilizia penitenziaria.

Un piano con cui si vorrebbero ultimare i nuovi carceri di Reggio Calabria, Sant'Angelo dei Lombardi e Ancona. Nel progetto rientrerebbe anche la ristrutturazione e l'ampliamento di 90 istituti già esistenti. La situazione si complica considerando che 21 carceri dovrebbero essere definitivamente chiuse, perché troppo obsolete.

 

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