Impronte

 

"Impronte"

recensito da Elton Kalica, della redazione di Ristretti Orizzonti

 

Ormai i telegiornali non parlano più di incidenti stradali, furti, rapine e altri crimini commessi da stranieri. L’insicurezza, il terrore e il panico che incutevano due o tre anni fa, ora sembra essere alleviato. Si può considerare già un segno positivo questo "non accettare, non sabotare" che sembra agevolare, in qualche modo, l’inserimento in una società confusa. Forse ora qualcuno si è convinto che i famosi binomi non funzionano più.

Sicuramente, chi leggerà questa raccolta, vedrà nelle face degli stranieri non più potenziali criminali ma persone carichi di sentimenti, idee, capacità. Ricche di storie da dire e da raccontare. Così come le impronte sono diverse e uniche, così le migliaia di facce di stranieri che inondano le vie del vecchio continente racchiudono ciascuna un universo in sé. Il volume "Impronte", quindi, è solo una sintesi di esistenze, di pensieri che rispecchia il mondo degli immigrati in Italia. 

"Nelle diverse lingue il pensiero non segue sempre lo stesso tronco. Arrivi al sodo con immagini diverse"…. scrive Barbara, polacca, nel racconto L’altrove. I suoi pensieri, appartenenti al suo modo "o tronco", trovano ecco nei racconti e nelle altre poesie che seguendo i propri "tronchi" confluiscono "al sodo" per costruire quell’albero i cui frutti sono le nostalgie, le solitudini, il disorientamento dei stranieri.

Il poeta albanese Gezim si pone il problema dell’identità e d’appartenenza dei migranti. Esistenzialismo semplice e bello quello della sua poesia, che solo chi ama le persone e solo chi sa fermarsi, staccarsi dalla quotidianità della moltitudine, riesce a cogliere ed apprezzare.

Il messicano Juan Carlos parla di un suo viaggio alla ricerca dell’amore. Un miscuglio, questo, tra l’amore per la propria donna e la nostalgia per la propria terra.

Il denominatore comune di tutte queste opere è la lingua, con la quale gli esuli scrivono su carta i loro pensieri, ricordi e problemi. Con grande padronanza della lingua italiana tutti gli autori hanno aperto una finestra a forma di cuore, dove tutti, possono curiosare e comprendere quell’inestimabile mondo che tutte queste culture offrono.

Di questa edizione la scrittrice Erminia Dell’Oro dice:

"Lontani paesi d’origine, eco di storie vissute o ascoltate, atmosfere di colori e suoni diversi, città, villaggi, mari e deserti, con impronte che nessun vento può cancellare, impronte da seguire, nel sé e nell’altrove, nell’immaginario e nel reale, per comporre, come ricco mosaico, la proprie identità".

 

 

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