Indulto affonda al Senato

 

Affonda al Senato la legge di clemenza

 

Il Manifesto, 22 aprile 2003

 

Il 6 maggio la conferenza dei capigruppo del senato fisserà la discussione in aula sull'indultino, la proposta di Giuliano Pisapia (Prc) ed Enrico Buemi (Sdi) che introdurrebbe la "messa in prova" al posto dell'ultimo triennio di pena: controlli penetranti, obbligo di dimora, divieto di circolazione nelle ore notturne. L'indultino era passato alla camera con ampie esclusioni ma al senato l'hanno affossato: prima un emendamento del forzista Roberto Centaro per svuotarlo definitivamente, poi il voto negativo della maggioranza della commissione (compresi Ds e Verdi). Ora il termine per gli emendamenti è scaduto, si torna al testo della camera. "Ma non possiamo essere ottimisti", ammette il senatore Tommaso Sodano di Rifondazione.

E i Ds daranno il colpo di grazia con il consueto pretesto: "Vogliamo un indulto vero, l'indultino è incostituzionale". Come se non sapessero che la maggioranza dei due terzi, necessaria per l'indulto, non c'era nemmeno nell'aula di Montecitorio, senz'altro più disponibile di quella di palazzo Madama. Nelle carceri italiane ci sono 57 mila persone su 41 mila posti, in almeno dieci istituti il sovraffollamento è superiore al 140 per cento.

Quanto ai suicidi, il ministero della giustizia non offre di statistiche sul primo scorcio di quest'anno ma in base a fonti di stampa se ne contano già sei. E quindi sono di più. Ce n'erano stati 52 nel 2002, più 880 tentativi e 6.600 "atti di autolesionismo" (dati dell'associazione Antigone). I suicidi erano stati 69 nel 2001: secondo il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP) sarebbero insomma diminuiti. Ma non è detto: "A volte i decessi in carcere, circa 160 all'anno, vengono classificati come naturali e non lo sono, come avviene in alcuni casi di overdose e di morte dovuta al gas dei fornelletti", spiega Patrizio Gonnella di Antigone. Come osservato da Luigi Manconi in una recente ricerca, in galera ci si ammazza circa diciannove volte di più rispetto a fuori. Eppure non c'è luogo più sorvegliato.

 

 

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