Vita - 5 dicembre 2003

 

Una giornata dentro il carcere, succede a Lodi. Prenotatevi

 

Aprire le porte del carcere, certo solo per qualche ora, certo per gente che viene da fuori e poi se ne uscirà tranquillamente, è già un passo importante nella direzione di una maggior conoscenza della realtà della detenzione: ed è questo che sperimenteranno a Lodi il 13 dicembre quei cittadini che hanno già avuto la possibilità di avvicinarsi alla realtà carceraria attraverso le pagine di un quotidiano locale che pubblica periodicamente gli articoli di Uomini liberi, il giornale del Carcere di Lodi. Quei cittadini, infatti, potranno ora chiedere di entrare dentro, e di Vedere con i loro occhi qualche pezzo di quella vita dietro le sbarre, che finora gli è stata solo raccontata. E ciò che conta davvero è che non entreranno in carcere come per una visita allo zoo, ma andranno a conoscere delle persone, con le quali hanno già dialogato sulle pagine della stampa locale.

 

Ornella Favero

 

Cosa si nasconde dietro quel muro di via Cagnola 2? Chi sono gli "abitanti" della casa circondariale di Lodi? Chi sono i redattori di Uomini Liberi? Come si vive in un carcere? A queste e ad altre domande saranno gli stessi cittadini a rispondere. Per la prima volta la struttura carceraria di Lodi, sabato 13 dicembre, aprirà le porte a un gruppo di cittadini che vorranno trascorrere qualche ora dietro le sbarre per conoscere una realtà troppo nascosta, lontana dalle nostre consuetudini e dai luoghi che frequentiamo normalmente, ma non distante dalle nostre case, vista la centrale posizione del carcere di Lodi, Un incontro, non a caso nel giorno di santa Lucia: sarà la "nostra presenza" a essere "dono" per gli oltre 80 detenuti di Lodi. L'idea nasce dalla redazione di Uomini Liberi, il mensile realizzato interamente presso la casa circondariale di Lodi: da settembre ad oggi, numerosi lettori della rivista hanno imparato a conoscere la realtà carceraria attraverso i racconti, gli aneddoti, gli articoli di cronaca di Armando, Franco, Livio, Simone, Giorgio, Calogero e di tutta la redazione. Ma "toccare con mano", guardare negli occhi chi scrive, conoscere il lavoro del corpo di polizia penitenziaria, della direzione e degli operatori, è ciò che permetterà a chi entrerà per un giorno in carcere di essere portatori di una testimonianza. Il carcere aprirà le porte al mattino verso le 10.30 e al pomeriggio verso le 15 consentendo a due gruppi di conoscere la casa circondariale accompagnati dal direttore Morsello, dall'educatore Gentile e dal comandante Ciaramella. Per questioni organizzative, chi volesse aderire dovrà inviare entro l'1 dicembre la propria adesione (nome, cognome, data di nascita, residenza; i dati saranno trattati ai sensi della legge 626/96 e ai soli fini di questa iniziativa) inviando una mail a: uomini.liberi@libero.it o telefonando ai numeri 335.5361187 o 339.5835339.

 

Andrea Ferrari, coordinatore Uomini Liberi

 

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