Volontariato Sp. In. di Genova

 

Volontaria dello Sp.In. di Genova

 

Lavoro al Centro di solidarietà di Genova e in questa veste, siccome mi occupo di carcere, all’interno del centro faccio parte dello sportello informativo, sportello che è a Genova dagli inizi del 2000, per la progressione dell’area penale esterna. È nato dalla Consulta carcere città, che è un organismo che si prefigge di avvicinare il carcere alla città e di far conoscere i vari problemi del carcere stesso. Dello sportello fanno parte le maggiori istituzioni cittadine, quindi regione, comune, provincia, università, poi varie associazioni di volontariato nonché il privato sociale. Lo sportello è sorto per aiutare i detenuti, gli ex detenuti e i famigliari nella compilazioni delle istanze per le misure alternative. Quindi con l’obbiettivo di aiutare, pensare, progettare percorsi di reinserimento sociale. Attualmente stiamo rendendo operativi gli sportelli delle varie carceri liguri: San Remo, Imperia, Rapallo, Chiavari e La Spezia. Si cerca altresì di rendere operativi degli sportelli all’interno delle carceri genovesi, vale a dire Marassi, e Pontedecimo che è l’unico carcere femminile ligure. La presenza del Centro di servizio sociale adulti presso la cui sede noi siamo operativi, ha garantito un sostegno tecnico e professionale per tutti coloro che operano nello sportello informativo.

Nel territorio ligure lo sportello informativo ha una ottima visibilità, ed è operativo quattro giorni alla settimana, dalle 10 alle 13, più un giorno previsto per i colloqui su appuntamento. Lo sportello si occupa di accogliere le persone che si rivolgono a noi per informazioni, ma emerge sempre più grande il bisogno di raccontare il proprio dramma, quindi la necessità dell’ascolto, mentre la richiesta di lavoro è il bisogno più impellente. Attualmente sono operativi tre progetti: il progetto Penelope, che si rivolge alle donne che si trovano da tanto tempo fuori dell’ambiente lavorativo; Antes, un progetto che significa “Azioni non tese esclusivamente allo stipendio” e che è specifico per preparare persone di bassa soglia da poter reinserire nel mondo lavorativo, nonché il progetto “Presa a cuore”, che è un accompagnamento per i casi più difficili, dove si ricorre ad un accompagnamento tutorato per reinserire le persone nel circuito sociale. Vi ringrazio.

 

 

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