Dolores Zuppelli

 

Giornata di studi "Carcere: salviamo gli affetti"

L’affettività e le relazioni famigliari nella vita delle persone detenute

(La giornata di studi si è tenuta il 10 maggio 2002 nella Casa di Reclusione di Padova)

Dolores Zuppelli (Volontaria nel carcere di Bergamo)

 

Sono una volontaria del carcere di Bergamo. Sono anche responsabile di un’associazione e di una cooperativa sociale a Treviglio, in provincia di Bergamo, per il reinserimento lavorativo dei detenuti. Vi racconto un’esperienza di ieri sera. Al carcere di Bergamo è venuta in visita parte della Commissione Giustizia del Senato. Quando ho detto loro che oggi sarei stata a Padova per un convegno in cui si parlava dell’affettività, non gli è venuto un colpo, ma quasi. Mi hanno guardata e mi hanno detto: "Stiamo attenti a parlare di queste cose". Per certi versi li capisco. Perché noi in coro abbiamo chiesto cosa stanno facendo e cosa intendono fare i nostri politici davanti al problema del sovraffollamento. Faccio un esempio pratico. Il carcere di Bergamo è stato costruito per 220 persone, ieri ne ospitava 470, ma si è arrivati a punte di 540. Significa triplicare le persone nello stesso spazio.

Perciò tante volte ho persino paura che i nostri amici detenuti si sentano presi in giro quando parliamo di questi argomenti. Non da parte di noi volontari, di noi che siamo qui a discuterne in modo serio. Ma perché, se vi ricordate, quando è uscito il discorso dell’affettività in carcere si parlava di spazi comuni, di spazi in cui stare con la famiglia e i bambini. Però di fatto questi spazi non ci sono. Forse c’è da fare la differenza tra le Case circondariali e le Case di Reclusione, però io parlo di una Casa Circondariale. Per noi non solo non esistono questi spazi, ma viviamo un’emergenza veramente grave per il sovraffollamento. Perciò non so se ci dobbiamo augurare che le cose cambino seriamente prima rispetto al discorso del sovraffollamento e poi magari possiamo pensare più tranquillamente anche al resto.

 

Giovanni Anversa

 

Certo questo è un aspetto davvero contraddittorio. Devo dire che questa mattina il rappresentante del Provveditorato alle carceri del Veneto ha posto questo problema. Ha detto: noi parliamo di affettività e abbiamo un patrimonio edilizio dal punto di vista carcerario che indubbiamente impedisce qualsiasi ragionamento. Però d’altra parte non possiamo nel frattempo neppure fare finta che non esista il problema dell’affettività, dei sentimenti, della sessualità. Bisogna che cambi tutto. So che è paradossale dirlo, ma deve cambiare tutto e tutto insieme.

 

Ornella Favero

 

Io non farei una questione di priorità: prima il sovraffollamento e poi il resto. Ci sono una serie di problemi. Ma ci sono delle piccole cose che si possono fare anche da subito. Lia Sacerdote, l’esperienza di Milano etc sono degli esempi in questo senso. Personalmente non trovo che ci sia una priorità tra problemi di sovraffollamento e problemi di rapporti con i familiari e di condizioni disumane in cui avvengono i colloqui in certe carceri. D’altra parte, per esempio, il nuovo Regolamento penitenziario ha fatto sì che venisse abbattuto il muro divisorio. In alcune carceri, compresa questa, i colloqui avvengono in condizioni più umane, con i tavolini etc, in altre ancora no. Allora già questo è un obiettivo a cui puntare. Seconda questione, una risposta a Carlo Mozzi, il volontario di prima. Ha ragione sul fatto che il volontariato si fa spesso carico del rapporto con le famiglie. Però io vorrei invitare tutti a farsene carico sempre di più insieme e organizzandosi. Non ha senso che ognuno di noi si carichi singolarmente di rispondere e di parlare con trenta persone. C’è qui La Fraternità di Verona, che fa un grande lavoro di sostengo alle famiglie dei detenuti. Quindi credo che sia importante che il volontariato si organizzi su questi temi. Che non li ritenga secondari, che non ritenga primario solo essere dentro al carcere, ma anche a fare questo tipo di attività. Quello che ci manca, secondo me, è una capacità di organizzarci e uscire dai nostri orticelli.

 

 

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