Osservatorio Parlamentare

 

Interrogazioni al Ministro della Giustizia (Senato della Repubblica)

 

Longhi - Seduta del 28.12.2004

 

Premesso che negli istituti penitenziari lavorano circa 2000 infermieri, dei quali 500 come dipendenti del Ministero della giustizia e 1.500 con contratti individuali a "prestazione libero-professionale" o tramite cooperative;

tenuto conto pertanto che 1500 posti di lavoro sono coperti da personale non dipendente;

visto il bando di concorso a 90 posti di infermiere, dei quali almeno 45 a tempo determinato;

considerato altresì che la stragrande maggioranza degli infermieri che prestano la loro opera negli istituti proviene da apposite graduatorie istituite presso gli istituti penitenziari ed approvate dai rispettivi Provveditorati regionali dell’Amministrazione penitenziaria, e che all’atto della sottoscrizione dell’accordo necessitano obbligatoriamente dell’iscrizione all’albo professionale quale requisito indispensabile per esercitare la professione;

preso atto che l’articolo 53 della legge n. 740/1970 prevede che l’amministrazione penitenziaria "per assolvere alle esigenze di servizio di guardia infermieristica si avvale di almeno tre infermieri muniti di certificato di abilitazione (...) cui spetta un compenso orario (...) da determinarsi entro il mese di gennaio di ogni biennio", e che il biennio di riferimento è scaduto il 31/12/2003,

si chiede di sapere:

quali siano stati i criteri con i quali è stata determinata la necessità di reperire solo 45 unità infermieristiche a tempo indeterminato e 45 a tempo determinato;

quali siano stati i motivi per i quali non si è dato alcun punteggio, o non si è tenuta in alcuna considerazione, a chi già presta la propria attività all’interno di un istituto, rischiando di perdere enormi professionalità ed esperienze acquisite nel corso degli anni in un settore sempre più difficile e complesso quale è il mondo carcerario;

se corrispondano al vero le voci che circolano, indicanti l’approntamento di un decreto per la rideterminazione del compenso orario degli infermieri ma non dal 1º gennaio 2004, bensì dal 1º gennaio 2005, facendo cosi diventare il biennio un triennio con una perdita, per i lavoratori, di un anno di arretrati;

se si stiano ponendo in essere provvedimenti atti a ridurre il divario di classificazione esistente tra il personale infermieristico del Ministero della giustizia e lo stesso personale operante nel servizio sanitario nazionale;

se si sia mai presa in considerazione l’ipotesi di attivare anche per questi lavoratori "precari" la stessa normativa che consente di immettere in ruolo, per soli titoli, il personale "precario" della scuola.

 

Brutti - Seduta del 27.12.2004

 

Premesso che:

in una recente intervista il Ministro della giustizia Castelli ha rivelato di essere stato sottoposto a minacce e pressioni da parte di soggetti "forti e potenti";

tali pressioni avrebbero lo scopo di indurlo a concedere la grazia a Sofri e a Bompressi;

i riferimenti alle minacce subite appaiono del tutto incomprensibili, ma comunque di eccezionale gravità ("vedo che c’è sempre più gente che mi odia e che sta cercando di farmi del male perché non do la grazia a Sofri e a Bompressi... Sono tanti, forti, potenti e variegati. Non è la solita lobby di Lotta continua... È gente molto più su, molto più forte, molto più temibile... Sono molto più di minacce, sono pressioni e cose molto più complicate e preoccupanti...");

le minacce o pressioni nei confronti di un componente del Governo, volte a condizionare le sue scelte, configurano un delitto, che il ministro Castelli avrebbe il dovere di denunciare all’Autorità giudiziaria, indicando i responsabili,

si chiede di conoscere:

da chi siano venute ed in quali forme si siano espresse le minacce e pressioni nei confronti del Ministro;

quali iniziative egli abbia assunto affinché venissero perseguiti i responsabili di tali comportamenti;

quale sia la valutazione della Presidenza del Consiglio circa le dichiarazioni avventate ed inquietanti del Ministro della giustizia, che ad avviso dell’interrogante rappresentano un’ennesima prova di deprimente superficialità.

 

Pagliarulo, Marino, Muzio - Seduta del 27.12.2004

 

Premesso che:

si è avuta notizia sulle agenzie di stampa di due suicidi di detenuti nel giro di sette giorni a Messina, il primo nel Policlinico Universitario della città, il secondo in cella;

del secondo suicidio si è avuta notizia solo oggi, pur essendo avvenuto, in base alle agenzie, la notte di Natale;

la piaga dei suicidi e degli atti di autolesionismo nelle carceri italiane si fa sempre più drammatica,

gli interroganti chiedono di sapere:

come mai, dopo il primo recente episodio, non siano state assunte misure idonee ad evitare il secondo suicidio, avvenuto pochi giorni dopo;

come mai si sia avuta notizia del secondo suicidio due giorni dopo l’evento;

quali siano le condizioni di detenzione nel carcere di Messina e se si possa ipotizzare un nesso fra tali condizioni e i due recenti suicidi;

come intenda operare il Ministro in indirizzo per arginare il triste e terribile fenomeno dei suicidi in carcere.

 

 

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