Osservatorio Parlamentare

 

Interrogazioni al Ministro della Giustizia (Senato della Repubblica)

 

Viviani - Seduta del 26.10.2004

 

Al Ministro della giustizia. Premesso che:

nel carcere circondariale di Montorio (Verona) la direzione del carcere ultimamente esprime parere negativo su tutte le richieste di permessi premio (ex articolo 30-ter della legge n. 354 del 1975) avanzate al magistrato di sorveglianza da detenuti stranieri senza regolare permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno da rinnovare;

analogo parere negativo viene espresso anche per la concessione dei benefici di cui all’articolo 21 della legge n. 354 del 1975, relativo al lavoro esterno al carcere;

tale atteggiamento, fortemente restrittivo ed iniquo, sarebbe conseguente ad una direttiva emanata in tal senso dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria;

constatato che una direttiva di questo genere è destinata a condizionare pesantemente il libero ed autonomo giudizio del magistrato di sorveglianza e quindi a concretizzare una grave discriminazione a sfavore dei detenuti stranieri,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dell’emanazione di tale direttiva;

se non ritenga opportuno e doveroso adottare provvedimenti volti a favorire condizioni di equità di trattamento tra i detenuti, condizione essenziale per la realizzazione della finalità rieducativa della detenzione.

 

Borea - Seduta del 20.10.2004

 

Al Ministro della giustizia. Premesso che:

con decreto del 3-6-2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 20-9-2002, veniva stanziata una somma di euro 32.053.000,00 per l’esercizio 2004, finalizzata alla costruzione del nuovo istituto penitenziario di Sala Consilina, già individuato all’epoca tra le priorità da realizzare per la nuova edilizia penitenziaria;

l’Amministrazione comunale di Sala Consilina ha individuato l’area su cui la nuova struttura deve insistere, la quale è stata ritenuta idonea dall’apposita commissione tecnica;

nel decreto ministeriale 19-7-2004 Sala Consilina viene confermata tra le priorità da realizzare e risulta essere tra le prime da appaltare;

nelle more nessun lavoro di manutenzione, neppure ordinaria, è stato finanziato per l’agibilità della vecchia struttura, la quale comunque ospita mediamente dai 30 ai 50 detenuti, ed occupa circa 50 unità tra personale dell’amministrazione penitenziaria ed amministrativo;

è notoria e grave la situazione di sovraffollamento esistente negli istituti penitenziari in Italia ed in particolare in Campania, ove gli istituti registrano situazioni di sovraffolamento insostenibili, con popolazione detenuta pari al doppio, e addirittura al triplo, rispetto alla capacità ricettiva tollerabile;

nei giorni scorsi si è venuti a conoscenza del decreto ministeriale 21-5-2004 il quale, pur dando atto della priorità della realizzazione della nuova struttura, sul presupposto dell’inagibilità e comunque inadeguatezza anche in termini di sicurezza della vecchia struttura, ne disponeva la soppressione;

la notizia di tale ultimo provvedimento determinava agitazione nel personale dipendente dell’Amministrazione penitenziaria e nella popolazione detenuta nonché agitazione tra gli avvocati del Foro locale i quali, riunitisi in assemblea, deliberavano di astenersi dalle udienze e tenere convocata in permanenza l’assemblea degli iscritti, così di fatto paralizzando ogni attività giurisdizionale di Sala Consilina;

il Consiglio comunale di Sala Consilina è stato convocato in seduta permanente per l’individuazione di possibili soluzioni tese a favorire la sospensione della soppressione prima della realizzazione e collaudo della nuova struttura ed anche per sventare tensioni tra le categorie interessate, con possibili preoccupazioni e pericoli per l’ordine pubblico;

è stato costituito un comitato per il mantenimento della casa circondariale di Sala Consilina, al quale hanno aderito tutti i Sindaci del comprensorio nonché il Consiglio dell’Ordine forense, il Consiglio dell’Ordine dei commercialisti, Associazioni degli imprenditori e del commercio, rappresentati sindacali e politici,

si chiede di sapere se e quali provvedimenti, anche di istruttoria tecnica, si intenda porre in essere al fine di evitare la chiusura della vecchia struttura, in attesa della realizzazione della nuova, la cui costruzione dovrebbe essere prevista nel 2005.

 

Montalbano - Seduta del 14.10.2004

 

Ai Ministri della giustizia e delle infrastrutture e dei trasporti. Premesso che:

la relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del programma di edilizia penitenziaria resa ai sensi dell’art. 10 della legge 1.7.1977, n. 404, per l’ anno 2003 dal dr. G. Tenebra informa che "con fondi stanziati sul bilancio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è programmata negli esercizi 2003-2004 la realizzazione di nove nuovi istituti (Rieti, Marsala, Savona, Rovigo, Sassari, Cagliari, Tempio Pausania, Forlì, Oristano);

con fondi a cura delle rispettive province autonome saranno realizzati i due nuovi istituti di Trento e Bolzano;

con fondi della legge 259/2000 saranno realizzati con ricorso allo strumento della locazione finanziaria i nuovi istituti di Varese e Pordenone;

la individuazione dei citati istituti consegue a quanto disposto dal Comitato paritetico per l’edilizia penitenziaria presieduto dal Ministro della giustizia nella riunione del 19.2.2003, che ha provveduto ad una riformulazione delle priorità di intervento;

la realizzazione degli altri istituti già programmati ma privi di finanziamento è affidata al ricorso allo strumento della permuta per dismissione, come previsto dal decreto ministeriale del 30.9.2003, emanato ai sensi della legge 259/2002;

ai sensi del decreto 19 luglio 2004, variante al programma ordinario di edilizia penitenziaria, altri 11 istituti fra i quali quello di Sciacca (15º in ordine di priorità) saranno realizzati con il ricavato della vendita dei penitenziari dismessi dalla società Dike Aedifica, costituita ad hoc, come riportato da un’intervista dal dr. Tinebra del 21 agosto 2004 al "Corriere della Sera";

rispetto all’ordine di priorità del programma di edilizia penitenziaria stabilito con decreto 26 ottobre 2001 il recente ed ultimo decreto del 19 luglio 2004 "retrocede" Sciacca al 15º posto mentre per esempio "promuove" Tempio Pausania dal 14º al 7º, Forli’ dal 19º all’8º e Oristano addirittura dal 22º al 9º;

considerato che:

risulta di difficile comprensione il criterio adottato per la definizione dell’ordine di priorità dal Comitato paritetico per l’edilizia penitenziaria e che esso anzi sembra improntato a privilegiare decisamente istituti del Centro-Nord d’Italia invece che far fronte a situazioni oggettivamente critiche come quelle del Mezzogiorno, e fra queste certamente Sciacca;

altresì che la realizzazione del nuovo carcere di Sciacca è stato oggetto di numerose iniziative parlamentari e di molteplici incontri con i vertici del Ministero della giustizia e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, che hanno visto la partecipazione di amministratori, parlamentari, e i vertici della Camera Penale e del Palazzo di Giustizia, nei quali si è evidenziata l’oggettiva necessità di un intervento in tal senso;

la casa circondariale di Sciacca è allocata nel convento dei frati carmelitani nel centro storico della città, che costituisce uno dei più pregevoli esempi architettonici e storico-culturali del complesso monumentale dell’intera città;

rilevato che:

per l’alienazione di un siffatto immobile occorre procedere ai sensi dell’art. 27 del decreto-legge 30.9.2003, n. 269, che dispone la necessità di una verifica circa la sussistenza dell’interesse artistico, storico, archeologico, ecc.;

non è nemmeno lontanamente immaginabile che una sovrintendenza ai beni culturali e ambientali possa verificare con esito negativo l’esistenza dei richiamati requisiti per quanto riguarda il convento dei carmelitani di Sciacca ai fini della conseguente sdemanializzazione e vendita;

l’inevitabile esito positivo della prescritta verifica comporta la definitiva applicazione delle disposizioni di tutela ai sensi degli artt. 6 e 7 del decreto legislativo n. 490 del 1999;

ai sensi dell’art. 29 del decreto ministeriale n. 269 si può procedere alla vendita di beni immobili dello Stato solo se non assoggettati alle disposizioni in materia di tutela del patrimonio culturale dettate dal decreto legislativo n. 490 del 1999;

posto che va scongiurato tassativamente il rischio di una seppur remota mancata comunicazione della sovrintendenza regionale così come prescritta dal comma 10 dell’art. 27 del decreto ministeriale n. 268, equivalendo essa ad un esito negativo "per ritardi burocratici",

si chiede di sapere:

in base a quali criteri e sulla base di quali indicazioni si sia proceduto alla definizione di un ordine di priorità di intervento che smentisce precedenti decisioni e garantisce la realizzazione di istituti di pena in alcune realtà precedentemente non considerate prioritarie;

se risulti in quale ordine temporale si collochi la realizzazione degli altri istituti programmati ma che non godono di finanziamento, dovendosi procedere per gli stessi alla vendita di alcuni immobili pubblici alcuni dei quali palesemente inalienabili;

se risulti quali iniziative la società Dike Aedifica abbia posto in essere per il perseguimento delle finalità a cui è preposta, con riferimento alla realizzazione del nuovo carcere di Sciacca, e se le stesse tengano conto delle norme citate in premessa;

se tutte le procedure previste dagli artt. 27 e 29 del decreto ministeriale n. 269 siano state attivate e con quale esito;

se non si ritenga di dover disporre nel prossimo programma di edilizia penitenziaria una rimodulazione delle priorità che possa conseguire a criteri più oggettivi e propedeutici al fine dell’inserimento dell’istituto di Sciacca fra le stesse, cioè entro le prime nove che godono di finanziamenti statali.

 

De Paoli - Seduta del 12.10.2004

 

Al Presidente del Consiglio dei ministri. Premesso che, a quanto risulta all’interrogante:

nel mese di agosto, e precisamente dal 2001 ad oggi, il ministro della giustizia Castelli, accompagnato da familiari, amici e uomini della scorta, soggiorna abitualmente nel villaggio realizzato all’interno dell’area della colonia penale Is Arenas in Sardegna, riservato agli associati dell’ente di assistenza degli agenti del corpo della polizia penitenziaria, i quali ne fruiscono a rotazione in base ad una graduatoria;

che il ministro della giustizia Castelli dal 5 al 15 agosto 2004 e dal 19 al 27 agosto 2004 avrebbe effettuato due crociere nel Mar Mediterraneo raggiungendo la Sardegna, la Corsica e la Liguria e utilizzando per la prima la motovedetta "V6" del corpo di polizia penitenziaria con cinque uomini di equipaggio e due agenti di scorta e per la seconda la motovedetta "V1",

si chiede di sapere se quanto sopra corrisponda al vero e, in caso affermativo, se ciò non configuri un uso arbitrario e illegittimo dei beni della pubblica amministrazione tipico della cosiddetta "Roma ladrona" e se non si ritenga doveroso verificare l’effettivo onere conseguente a tale comportamento.

 

De Petris - Seduta del 7.10.2004

 

Al Presidente del Consiglio dei ministri. Premesso che:

il Ministro della giustizia ogni anno, nel mese di agosto, trascorre periodi di soggiorno nella casa di reclusione all’aperto di Is Arenas in Sardegna, utilizzando le strutture alloggiative e di foresteria per la scorta ed usufruendo di servizi dell’amministrazione penitenziaria, ospitando familiari ed amici, e per questo motivo è stato già oggetto di atti di sindacato ispettivo alla Camera dei deputati;

da notizie in possesso dell’interrogante risulterebbe che:

il Ministro avrebbe effettuato una crociera nel Mar Mediterraneo raggiungendo la Sardegna e la Corsica, dal 5 agosto con rientro presumibilmente il 12 agosto 2004. A tal proposito il Capo di Gabinetto avrebbe richiesto al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria la motovedetta "V6" del Corpo di Polizia penitenziaria con cinque uomini di equipaggio e due agenti di scorta al fine di assicurare il servizio di scorta e sicurezza all’onorevole Ministro della giustizia;

inoltre il Capo di Gabinetto del Ministero avrebbe chiesto al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di voler fornire l’unità navale del Corpo di Polizia penitenziaria attualmente impiegata come mezzo di scorta al seguito dell’onorevole Ministro di un piccolo canotto, allo scopo di garantire continuità del dispositivo di protezione nei confronti dell’onorevole Ministro, quando quest’ultimo si allontana dalla imbarcazione principale a bordo di un gommone per effettuare escursioni marittime;

la motovedetta suddetta, il suo equipaggio, il piccolo canotto e la scorta dell’onorevole ministro Castelli avrebbero terminato la crociera in data 15 agosto 2004;

il 19 agosto il ministro Castelli avrebbe iniziato una nuova crociera in Corsica, Sardegna e Liguria. A tal proposito l’amministrazione penitenziaria ha messo a disposizione una motovedetta "V1", dislocamento circa 24 tonnellate, unità di personale di equipaggio di cinque persone, di stanza alla base navale di Porto Torres, in Sardegna, che successivamente ha raggiunto le coste della Corsica e della Liguria;

la motovedetta suddetta, con a bordo il suo equipaggio e la scorta dell’onorevole ministro Castelli, avrebbe terminato la crociera in data 27 agosto 2004,

si chiede di sapere:

se quanto sopra esposto corrisponda al vero ed in caso affermativo se sia legittimo ed opportuno che un membro del Governo, decidendo di recarsi nelle località sopraindicate per ragioni esclusivamente personali e private, debba disporre a supporto di uomini e mezzi resi disponibili dall’amministrazione penitenziaria;

se, anche alla luce dell’attuale contesto di scarse risorse finanziarie nel comparto giustizia, non si ritenga inopportuno che il ministro Castelli trascorra periodi di vacanza utilizzando a supporto uomini e "confortevoli" mezzi dell’amministrazione penitenziaria, e a tale proposito se non si ritenga doveroso verificare quanto tutto ciò sia costato all’amministrazione penitenziaria.

 

 

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