Osservatorio Parlamentare

 

Concessione della semilibertà a persona da ritenersi pericolosa

Interrogazione a risposta immediata al Ministro della Giustizia

Seduta del 4 maggio 2005

 

Interrogazione dell'On. Massimo Polledri

 

Signor Presidente, onorevole ministro, qualche tempo fa un’anziana signora è stata travolta da un’automobilista che non ha prestato soccorso e oggi due giovani donne innocenti sono sul tavolo freddo delle autopsie; due uomini, gli autori, per cui si erano aperte le porte del carcere: uno, autore del massacro del Circeo, l’altro, beneficiario dell’indultino.

Troppo presto, lo dicono i fatti, signor ministro, è stata ridotta la pena, ma qualcuno diceva che "era cambiato" - lo sostenevano al tribunale di sorveglianza - il signor Izzo! Manifestava addirittura una "positiva disposizione verso una partecipazione sociale" e, allora, è stato messo in un centro sociale ed è stato collocato in un giornale, che tra l’altro attaccava lei, signor ministro, e che difendeva i commercianti di carne umana (i profughi di clandestini). Ebbene, signor ministro, questo paese vuole sapere se vi sono delle responsabilità e di chi siano.

 

Risposta di Roberto Castelli, Ministro della giustizia

 

Signor Presidente, l’indagato Izzo Angelo al momento della commissione dei reati si trovava nel comune di Campobasso, fruendo del regime di semilibertà concessogli dal tribunale di sorveglianza di Palermo in data 9 novembre 2004. Angelo Izzo era stato precedentemente trasferito alla casa circondariale di Campobasso alla casa circondariale Pagliarelli di Palermo in data 4 dicembre 2003, da cui, in data 23 dicembre 2003, aveva avanzato istanza di semilibertà aggiungendo istanza di liberazione condizionale.

Il tribunale di sorveglianza di Palermo ha disposto l’acquisizione presso le case circondariali competenti di molteplici relazioni riguardanti il comportamento del detenuto ed ha dichiarato l’inammissibilità dell’istanza di liberazione condizionale, accogliendo invece quello di semilibertà. Izzo, pertanto, ha fruito del regime di semilibertà per circa cinque mesi presso il comune di Campobasso.

Si fa presente che il soggetto, nel corso della sua lunga carcerazione, ha ottenuto da vari tribunali di sorveglianza numerose riduzioni di pena per concessione di liberazione anticipata, nonché permessi premio. In particolare, da ultimo, durante la detenzione nella casa circondariale di Campobasso, Izzo fruiva di permessi premio finalizzati alla frequentazione dell’associazione "Città futura" diretta dal pastore evangelico Dario Saccomani.

L’estrema gravità del fatto che vede ora coinvolto un detenuto e le successive polemiche che ne sono scaturite, anche tra gli addetti ai lavori, in ordine all’opportunità e alla concessione del beneficio carcerario, hanno generato nella pubblica opinione un profondo sconcerto, rischiando di alimentare ulteriormente tra i cittadini il senso di sfiducia nelle istituzioni.

Si avverte, dunque, profondamente il dovere di considerare questo caso con la massima attenzione e con estrema urgenza, ma anche senza impulsi emotivi, talché prima di formulare un qualunque giudizio occorre poter valutare con assoluta serenità e con piena cognizione di causa l’intera vicenda in questione.

Al fine di poter assolvere al meglio un compito così delicato si è quindi ritenuto doveroso affidare all’ispettorato generale l’effettuazione di una inchiesta amministrativa urgente presso l’ufficio del tribunale di sorveglianza di Palermo e di Campobasso, volta a procedere alla puntuale ricostruzione di quanto effettivamente accaduto ed, in particolare, ad accertare se ed in quale misura siano state rispettate da parte dei magistrati le sequenze normative e procedimentali culminate nella concessione della misura alternativa del regime di semilibertà.

All’esito di tali accertamenti si sarà quindi in grado di maturare un preciso convincimento in ordine a quanto realmente accaduto e di valutare compiutamente se la, ora come ora, indiscutibile pericolosità sociale del detenuto abbia formato o meno oggetto di adeguata considerazione da parte dei magistrati che hanno emesso il provvedimento oggi criticato.

Resta intesa - e sarà preciso dovere del ministro farlo - la facoltà di esercitare l’azione disciplinare di sua competenza nel caso in cui dovessero emergere ipotesi di violazione di legge, ovvero di errori conseguenti ad inescusabile negligenza e superficialità.

 

Replica dell'On. Massimo Polledri

 

Signor Presidente, signor ministro, così come i nostri cittadini, il nostro cuore oggi è pieno di dolore per le vittime, ma anche pieno di rabbia, consentiteci un momento di rabbia perché siamo uomini! Certo, non vogliamo crocifiggere i magistrati, signor ministro: siamo ben coscienti dell’applicazione delle leggi! Però, signor ministro, non abbiamo sentito parole di scusa, né di dimissioni, né alcun parere, né abbiamo visto versare alcuna lacrima.

Ebbene, voglio rivolgere pubblicamente le mie scuse personali, e forse anche a nome di questo Parlamento, a Donatella Colasanti, una delle vittime del Circeo, che ha scritto alla politica e ai giudici, ma che non è stata ascoltata. Voglio rivolgere le scuse anche a Giovanni Maiorano, che è sicuramente un criminale, ma che si è visto oggi togliere la moglie e la figlia da un pericoloso criminale che doveva rimanere dentro.

Voglio ricordare a tutti quanti hanno creduto più nelle loro ideologie, nel loro buonismo e magari nel mito del buon selvaggio perseguitato solamente dalla società, che esiste la malvagità e la psicopatologia, e come la medicina sa riconoscere che di fronte ad alcune malattie bisogna chinare la testa ed accettarle, così dobbiamo accettare che esistono uomini malvagi, psicopatici e persone che non possono e non debbono essere redente. Da queste persone noi dobbiamo difenderci e dobbiamo difendere le nostre compagne e le nostre figlie, e le porte del carcere debbono rimanere chiuse. Signor ministro, questo non è un epitaffio né sul perdono, né sulla volontà di redenzione, né sulla capacità di credere nell’uomo, ma è un epitaffio sul buonismo e, forse, anche sull’indultino.

 

 

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